Islam e crociata appunti Aprile 2014. . , . v.

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Islam e crociata appunti Aprile 2014

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Le religioni del libro (ebraismo, cristianesimo, islamismo) - gli ebrei, eretici dell’antichità (dalle religioni naturalistiche e dalle divinità antropomorfe alle concezioni monoteistiche e in-dicibilità del nome di Dio, YHWH)

ISLAM - la radice slm significa in arabo “essere in pace”, “essere salvo”. Il verbo aslama significa “sottomettersi alla legge di Dio per essere salvo”. L’Islam è la sottomissione a Dio e al suo profeta. Il participio presente del verbo aslama è muslim “colui che si sottomette e si affida a Dio”. - Anche i profeti anteriori a Maometto e i loro seguaci sono ‘sottomessi a Dio’. Adamo, Mosé, Gesù, erano anch’essi muslim. Secondo il Corano il termine muslim è coniato da Abramo.

Corano in arabo Qur’an (“recitare fedelmente” uno Scritto, una Kitab) - la rivelazione a Maometto del destino delle tribù arabe (poi si allarga a tutto il mondo, grazie all’ampliamento della società islamica) - secondo la tradizione è rivelato sostanzialmente in una sola volta, nella “notte del destino”, e poi nei particolari in occasione di diverse circostanze storiche (le “Sure” sono divise in due gruppi, quelle della Mecca [ ] e quelle di Medina [ ])

Il Corano viene messo per iscritto intorno al 650 E’ diviso in 114 capitoli o Sure (ordinati dai più lunghi ai più corti). Ogni Sura è a se stante e non ha un seguito. Da molti secoli è considerato parola “non creata” di Dio, sua espressione originaria

Studi moderni Debolezza della filologia islamica classificazione dei testi - secondo criteri filologici e stilistici - secondo l’analisi delle circostanze nelle quali Maometto si trova di fronte ai suoi oppositori - individuando quei testi che organizzano la comunità islamica - Bellezza letteraria del testo, grande capacità evocativa,

Rivelazione islamica e rivelazione cristiana: un confronto Il meccanismo della rivelazione per i musulmani è diverso da quello al quale siamo abituati - Corano come rivelazione alla lettera della Parola di Dio al profeta. - Leggendo il Corano, secondo il credente si legge parola per parola ciò che Dio ha detto a Maometto - In un certo senso il Corano ha nell’Islam la stessa posizione e funzione che nel Cristianesimo hanno non i Vangeli, ma Cristo stesso (non il libro, ma la persona)

Interpretare, spiegare la Parola - L’Islam non ha un magistero istituzionalizzato - Esistono persone dotte che per loro competenza vengono riconosciute come punti di riferimento - persone di varie tendenze, talvolta controllate dal potere politico - Di per sé il singolo fedele, se ha studiato può accedere direttamente alla Parola di Dio

Shari’a (legge islamica. sulla base di... Qu’ran...e Sunna (tradizione, consuetudine che dalle azioni, dalle parole e dai silenzi del Profeta ispira le regole del buon operare islamico) Fatwa (responso emesso dall’autorità religiosa a proposito dell’applicazione della legge) Umma (comunità dei credenti) Imam (“Guida”, colui che suggerisce; il devoto che presiede la preghiera)

I cinque pilastri dell’Islam Professione di fede (“Non vi è altro Dio che Allah, e Maometto è il suo inviato”) Preghiera rituale (cinque volte al giorno) Elemosina ai poveri Digiuno (dal cibo e dal sesso; dall’alba al tramonto; nel mese di Ramadan, il nono mese secondo il calendario lunare) Pellegrinaggio (una volta nella vita)

Il cristianesimo dal pacifismo alla crociata: in nome di una religione all’inizio pacifista contro i seguaci di una religione che non ha mai ripudiato la guerra e che incorpora il concetto di jihad nel suo sistema dottrinale

S. Agostino riprende dall’etica ciceroniana il tema della guerra giusta. Non vuole aggirare il comando evangelico, ma negare che nel tempo della Chiesa ci possano essere guerre sante simili a quelle dell’antico testamento. I sacerdoti milites Christi non possono spargere sangue, ma si servono dei laici milites saeculi per difendere se stessi e la Chiesa Ai laici resta l’obbligo di fare penitenza per aver combattuto una guerra che pur essendo legale non diventa per questo incolpevole. (punto d’arrivo: la guerra santa condona l’espiazione e dà un premio riservato a chi si batte per Gerusalemme, perché nella crociata legalità e moralità sono perfettamente sovrapponibili)

Progressiva cristianizzazione della militia Nel Pontificale romano-germanico (rituale liturgico composto a Magonza attorno al 950) c’è il cerimoniale della benedizione della spada e della lancia, e una preghiera per chi parte per il combattimento XI secolo: rito per la cerimonia della vestizione (sollecitudine nei confronti dei cavaliere). La cavalleria diventa la forma cristiana della condizione militare

Tregue di Dio (1020): limitando il combattimento nel tempo, la Chiesa getta il discredito sull’atto bellicoso in se (ma nello stesso tempo lo legalizza) 1063: Alessandro II in una lettera all’arcivescovo di Narbona afferma che non è peccato versare il sangue degli infedeli Afferma che partecipare ad una guerra che può essere utile alla chiesa rappresenta una riparazione penitenziale al pari di un’elemosina o di un pellegrinaggio (i cavalieri franchi che Cluny manda a Toledo beneficiano di questo perdono)

Inoltre i papi intervengono a segnalare l’interesse che la chiesa di Roma ha per la vittoria di questo o quello in una guerra: il favore è segnato dal vexillum santi Petri (1066, Hastings) (Pataria milanese) Dalla fusione di questi elementi nasce la spiritualità della crociata L’appello di Urbano II è preceduto da una lunga accumulazione di idee e di linguaggi

Crociate come risultato finale di un movimento assai vasto di riconquista da parte dei cristiani (Spagna, Oriente) prima spedizione del 1095: considerata un evento unico e irripetibile Appello del 1095 lanciato dal papa ai cavalieri, direttamente, aggirando i re attribuisce all’uso delle armi, che era di competenza della classe feudale, il carattere di una azione religiosa. La lotta contro gli infedeli diventa la nuova funzione (officium) dell’ ordo laicorum.

La crociata diventa opus Dei, offre alla cavalleria un mezzo per partecipare direttamente alla salvezza senza rinunciare al proprio status sociale e ai propri valori Per certi aspetti è l’altra faccia della riforma della chiesa, che separa clero e laici: i laici ritrovano ‘compensi’ nella loro vita laicale, sacralizzata in sé, quello che la clericalizzazione della chiesa fa loro perdere Per quanto ci possa apparire paradossale, è una manifestazione di ‘spiritualità’, e di spiritualità perfettamente laica

Prima crociata: - Non si riduce a un pellegrinaggio armato - la guerra era già sacralizzata, ma diventa più sacra quando la meta diventa Gerusalemme Il mito di Gerusalemme Successive diversificate iniziative, prive di coerenza ideologica: è stato il tardo medioevo e l’età moderna che hanno inventato ‘l’idea di crociata’ e il ‘movimento crociato’ Innocenzo III crea per primo un’ideologia crociata che corrisponde a problemi di controllo della cristianità

Da guerra di liberazione e pellegrinaggio a Gerusalemme, con un’altissima sacralità, a mero strumento della politica della chiesa contro i nemici esterni (musulmani e pagani) e interni (eretici, scismatici, avversari politici) Dalla guerra giusta passa la sacralizzazione della guera contro l’eretico o il nemico della chiesa o contro l’ebreo (teorizzazione delle tregue di Dio [breve pace nei giorni di festa], invocazione di santi protettori come violenti vendicatori]) La crociata dall’aiuto all’impero bizantino all’approfondimento del solco fra le chiese La sopravvivenza del concetto di crociata dopo le crociate

I laici alla ricerca di una spiritualità Risveglio del popolo cristiano: crociate, movimenti evangelici, eresie I fedeli vogliono raggiungere, elevandosi, il livello spirituale dei chierici e aspirare alla salvezza senza rinunciare al proprio stato Non solo i cavalieri colgono l’occasione della crociata, ma anche i laici: la crociata laicale testimonia che c’è una grande sensibilizzazione delle masse alle grandi tematiche del cristianesimo indulgenza plenaria, problema della salvezza individuale speranza che la liberazione del Santo Sepolcro inauguri una nuova era nella storia della Chiesa e del mondo

Dal punto di vista della spiritualità laicale, lo slancio degli anni è il primo di una serie di grandi movimenti di devozione che si succedettero fino al termine del medioevo -alternarsi di fiammate di entusiasmo spirituale, dalle crociate alle processioni dei flagellanti del secolo XIV, che periodicamente scuotono la cristianità, e di una pratica religiosa conformista e abitudinaria di livello generalmente mediocre