Sociologia visuale.

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Sociologia visuale

Cambiamento nell’utilizzo dell’immagine nelle scienze sociali Cambiamento nell’utilizzo dell’immagine nelle scienze sociali. Si parte dalla fotografia antropologica e sociale: l’immagine è specchio della realtà. Si arriva ad una concezione dell'immagine che reintegra il ruolo dell’osservatore, divenuto “debole”: l'immagine è una rappresentazione della realtà, non la realtà. Non è oggettività, bensì un medium, ovvero il veicolo della visione soggettiva di un fenomeno.

Le immagini sono dei mezzi per veicolare particolari significati, ma non possono essere identificate con la realtà oggettiva. Le fotografie si presentano come un’interpretazione della realtà e, come tale, implicano la considerazione di una molteplicità di variabili, che agiscono sulla sua produzione e interpretazione.

Presupposti della sociologia visuale: Il ruolo giocato dalla percezione visiva nel processo di conoscenza e apprendimento ‏ La comunicazione per immagini: per comunicare e gestire le relazioni sociali si utilizza anche un linguaggio visivo. Le immagini costituiscono dei dati sociologici. L’uso sociologico delle immagini in due sensi: l’analisi delle immagini che già esistono nel mondo sociale; la produzione e l’uso di immagini per i fini della ricerca.

L’immagine: quali caratteristiche? Si regge su un codice debole o assente: è un messaggio senza codice È polisemica: è capace di generare significati e interpretazioni plurimi nel processo di osservazione È il regno della soggettività: sia di chi la produce, sia di chi la osserva. Le immagini assumono significato dal modo in cui le persone le capiscono e le interpretano

Può essere vista come un “surrogato” della realtà: produce le stesse emozioni che si proverebbero davanti all’oggetto riprodotto. Il suo codice debole può aiutare il ricercatore a cogliere la soggettività del soggetto studiato, che posto di fronte all’immagine ha una reazione di tipo emotivo

Caratteristiche della sociologia visuale: Privilegia un approccio fenomenologico Co-istituzione dell’osservazione fra osservatore e osservato, attraverso una relazione empatica che origini una oggettività intersoggettiva della realtà

3 aree applicative della sociologia visuale [Grady 1991; 1996] Vedere (seeing)‏ Comunicare con le immagini (communications with icons)‏ Fare sociologia visualmente (doing sociology visually): studiare la società attraverso le immagini

3. “fare sociologia visuale”: Sociologia sulle immagini: analisi di immagini che già esistono Sociologia con le immagini: produzione e/o uso strumentale di immagini nella ricerca sociale Si sviluppano 6 campi di applicazione per la sociologia visuale

La visualizzazione: rappresentazione/organizzazione di concetti e informazioni La ricerca (soc. con le immagini): produzione e uso di immagini come strumenti di ricerca o come “informazioni elementari” per lo studio della realtà sociale La produzione: presentazione dei risultati di una ricerca sotto forma di un “saggio sociologico visuale”

4. l’interpretazione: comprensione dei significati simbolici delle immagini 5. spiegazione: individuazione delle possibili connessioni tra immagini e contesto sociale in cui sono state prodotte 6. insegnamento: uso delle immagini applicato alla comprensione dei concetti e dei temi sociologici; decodifica delle immagini che costituiscono la comunicazione visuale del mondo sociale

Il potenziale euristico dell'immagine Vedo l'immagine (input sensoriale)‏ OGGETTIVAZIONE RIFLESSIVITÀ: mi chiedo (o mi chiedono)‏ che cosa rappresenta l'immagine per me CATEGORIZZAZIONE/ SELEZIONE SIGNIFICAZIONE: attribuisco un senso all'immagine INTERPRETAZIONE

OGGETTO SIMBOLO Memorizzazione di categorie visive Selezione tra le memorizzate e significazione delle immagini

RAPPORTO DI INDICALITÀ TRA IMMAGINE E REALTÀ es. immagine fotografica: 3 funzioni [Peters] 1. funzione SOSTITUTIVA: l'immagine è un surrogato della realtà; suscita le stesse emozioni che proveremmo se ci trovassimo di fronte all'oggetto reale

2. funzione DOCUMENTARIA: l'immagine al servizio della realtà; alla funzione sostitutiva si aggiunge una funzione informativa/conoscitiva 3. funzione ESTETICA: la fotografia artistica ha valore in sé e ha una funzione prevalentemente espressiva (ma può comunque conservare funzioni sostitutive o informative)‏

RAPPORTO TRA COMUNICAZIONE VISUALE E COMUNICAZIONE VERBALE problema dell'interpretazione delle immagini: come “tradurre” un'immagine e le emozioni che suscita in linguaggio (in una comunicazione verbale)‏ L'immagine fotografica è un messaggio senza codice (R. Barthes), con codice debole (U. Eco), è polisemica (R. Barthes)‏

Un'immagine decontestualizzata è priva di continuità storica: il codice è così debole, aumenta l'ambiguità del messaggio; la decodifica di chi la osserva è complicata e può condurre a interpretazioni scorrette rapporto di complementarietà tra comunicazione visuale e verbale

produzione soggettiva di immagini IMMAGINE OGGETTO DI STUDIO STRUMENTO DI RICERCA SOCIOLOGIA CON LE IMMAGINI foto-stimolo produzione soggettiva di immagini ricerca sul campo SOCIOLOGIA SULLE IMMAGINI Interpretazione Spiegazione

Tecniche di sociologia con le immagini Intervista con foto-stimolo Produzione soggettiva di immagini Ricerca video-fotografica sul campo Videoregistrazione dell’interazione

Intervista con foto-stimolo si tratta di una tipologia particolare di intervista semi-strutturata Le immagini possono essere istituzionali, tratte da repertori, prodotte dall’osservatore sul contesto dell’osservato, prodotte dall’osservato o provenienti dal suo contesto (es familiare)

La “forza” dell'immagine utilizzata in un contesto di intervista sta nel suo codice debole e nella natura polisemica. L'intervista con foto-stimolo mira a richiamare la funzione sostitutiva che assumono le immagini. L'intervistato che osserva le immagini avrà una reazione spontanea,come se si trovasse di fronte all'oggetto reale che l'immagine rappresenta. Ognuno, poi, interpreterà l'immagine, a partire dal proprio vissuto e dalle proprie categorie concettuali. La foto-stimolo

Produzione soggettiva di immagini Si chiede alle persone su cui si sta conducendo la ricerca di raccontare la loro esperienza attraverso le immagini, quindi producendo fotografie o video per far comprendere al ricercatore il loro mondo Si deve sempre dare la possibilità ai partecipanti di spiegare il significato dei documenti visivi che hanno prodotto (commenti o didascalie). Una spiegazione unilaterale da parte del ricercatore porterebbe ad una interpretazione parziale

Ricerca video-fotografica sul campo E’ un’osservazione partecipante in cui si raccolgono informazioni visuali, per mezzo di foto o videocamere (Osservazione sociologica video-fotografica sul campo)‏ Va distinta dal reportage giornalistico, per il ruolo che gioca la teoria

Si basa sulle tecniche dell'osservazione sul campo: Prima fase di esplorazione: inizialmente l'uso foto/videocamera sarà poco coerente; il ricercatore dovrà avvicinare ed instaurare una relazione con le persone che intende studiare, giorno dopo giorno attraverso l'osservazione, per iniziare a formulare delle ipotesi sulla situazione e produrre immagini più significative.

Seconda fase: si confrontano immagini ed ipotesi iniziali, che possono così essere modificate in corso. Le immagini che seguiranno dovranno essere sempre più coerenti con la comprensione che il ricercatore andrà sviluppando. È possibile completare le immagini con registrazioni di colloqui informali, interviste condotte mentre si scattano le foto o utilizzando le immagini già prodotte come stimolo

Videoregistrazione dell’interazione La videoregistrazione di un’intervista (o di un focus group) permette di cogliere gli aspetti della comunicazione non verbale dell’intervistato (postura, gestualità, mimica, tono della voce...)‏