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unimc - sdf - AED (16)1 e giunsero alla conclusione che I SENSI INGANNANO Fin dall’origine (filosofia greca) gli uomini compresero che LA MENTE per comprendere il mondo raccoglie le informazioni con i SENSI e poi elabora l’informazione con il PENSIERO DIFFIDARONO PERO’ DELLO STRUMENTO DI OSSERVAZIONE NASCITA DI UN PREGIUDIZIO

unimc - sdf - AED (16)2 CREDETTERO QUINDI CHE IL PENSARE FOSSE SUPERIORE AL PERCEPIRE INIZIO’ LA FRATTURA TRA PERCEZIONE E PENSIERO, TRA FISICO E MENTALE CHE ANCORA PERMANE NELLA NOSTRA SOCIETA’ Raffaello Sanzio, La Scuola di Atene, part. con Aristotele e Platone, Vaticano

unimc - sdf - AED (16)3 Marco Terenzio Varrone (I° sec. a. C.)

unimc - sdf - AED (16)4 La frattura aumentò nel corso del XVIII secolo quando: nascono le Belle Arti nasce l’Estetica arte svincolata da ogni utilità pratica l’arte deve dare “diletto” (spirituale o materiale) l’arte esprime gli stati d’animo dell’autore Per Kant l’arte non può dare luogo a giudizi conoscitivi, ma solo a giudizi riflettenti che riguardano la coscienza, non la scienza. E poi ancora: Schelling (artista = un profeta), Nietzsche (arte = espressione del sé), Bergson (l’arte si fonda sull’intuizione), il marxismo (arte = funzione propagandistica realistica e celebrativa)

unimc - sdf - AED (16)5 Si determinarono quindi: DISCIPLINE DI SERIE A CON UNA STRUTTURA EPISTEMOLOGICA DISCIPLINE DI SERIE B PRIVE DI UNA STRUTTURA EPISTEMOLOGICA sviluppano l’ intelligenza e il pensiero fondate sulla filosofia spiritualista e sulla psicologia irrazionale educano alla creatività, alla fantasia, non si possono insegnare

unimc - sdf - AED (16)6 Un luogo comune dice che “ARTISTI SI NASCE E NON SI DIVENTA” TUTTI PERO’ POSSONO E DEVONO UTILIZZARE IL LINGUAGGIO ICONICO Ma quando “dico” cavallo nessuno pretende di vederne uno vero uscire dalla mia bocca Quando invece “disegno” cavallo quasi tutti pretendono di vederne uno con tutti i particolari (come quello di Caravaggio) Marino Marini, Cavallo e cavaliere Caravaggio, La conversione di S. Paolo

unimc - sdf - AED (16)7 1)Fino a 9-10 anni utilizza grandemente il linguaggio iconico per esprimere tutta la sua personalità (è il solo linguaggio che possiede) 2)Poi arriva il “tempo di arresto” - il ns aspirante scopre altre e più potenti possibilità espressive (la parola, la scrittura, lo sport, la musica) 3)Nel frattempo subentra la critica degli adulti (genitori, maestri..) che chiedono realismo, prospettiva, proporzione…… 4)Il ns. aspirante, scoraggiato, abbandona per sempre tale linguaggio 5)P.S. l’abbandono coincide con la scoperta che l’arte “dei grandi”, quella “colta”, quella “ammirata” utilizza proprio i suoi mezzi espressivi….. “infantili” che gli adulti gli contestano ITER DI UN IPOTETICO ASPIRANTE UTILIZZATORE DEL LINGUAGGIO ICONICO

unimc - sdf - AED (16)8 “ARTE COLTA” E LINGUAGGIO ICONICO DEI BAMBINI Anton utilizza istintivamente lo spazio topologico di Picasso o, meglio, Picasso utilizza coscientemente lo stesso metodo di rappresentazione di Anton Picasso, Titratto di Dora Maar, 1937 Anton (un bambino di Korogocho), Autobus, 2001 ca

unimc - sdf - AED (16)9 Paolo (un bambino di 5 anni), Anche Paolo utilizza istintivamente la decorazione delle lettere come Balla e il grafico moderno o, meglio, Balla e il grafico moderno utilizzano coscientemente lo stesso stile decorativo di Paolo Giacomo Balla, Rumoristica plastica, Un grafico moderno

unimc - sdf - AED (16)10 NEL RAPPORTO TRA “ARTE COLTA” E LINGUAGGIO SPONTANEO DEI BAMBINI : il compito dell’insegnante dovrebbe essere: 1 – accettare le ipotesi e le proposte dei bambini 2 - valorizzarle e svilupparle 3 - riuscire a trovare referenti culturali per poterle convalidare e arricchire 4 - collegare le attività dei bambini a quelle del loro tempo 5 - fondere la cultura del bambini con quella degli adulti 6 - far sentire ai bambini che i propri sforzi interpretativi trovano riscontro anche nelle cose che gli adulti fanno o hanno fatto

unimc - sdf - AED (16)11 LE IMMAGINI SI PONGONO IN RAPPORTO AL SOGGETTO SENZA BISOGNO DI MEDIAZIONE aprono alla fantasia e all’immaginazione rispondono al bisogno di vedere oltre il visibile con la relativa coazione a ripetere (non si è mai stanchi di “guardare”) Scuola e rappresentazioni INTRODUCONO QUINDI IL PRINCIPIO DEL PIACERE

unimc - sdf - AED (16)12 la scuola però non ha dimestichezza col piacere (nella scuola prevale la sfera del dovere) le immagini si pongono come un’esperienza diretta le immagini sembrano non imporre nulla (grammatica, sintassi…) lasciando libero ognuno di trovare-creare i propri significati quindi sono da utilizzare fuori dalla scuola la scuola, da una parte, comprende le straordinarie potenzialità delle immagini a supporto dell’insegnamento poi teme la loro invadenza e pervasività perché sono portatrici di “suggestioni” prevale quindi il modello lezione-lettura prevale la centralità dell’insegnante che spiega