fiori
COSA DIPINGE VAN GOGH?? Van Gogh dipinse diverse versioni di paesaggi con fiori, come si vede in Paesaggio di Arles con Iris, e dipinti che raffigurano esclusivamente fiori. I principali soggetti rappresentati sono Iris, lillà, rose e i suoi famosi girasoli.
IRIS
L'artista considerava quest'opera uno studio, e probabilmente è per questo che non ci sono disegni o schizzi noti, anche se il fratello Theo lo giudicò positivamente e lo inviò alla mostra annuale della Société des Artistes Indépendants nel settembre 1889, insieme alla Notte stellata sul Rodano. Scrisse a Vincent della mostra: "Gli iris sono uno studio pieno di aria e vita.“ I dipinti degli iris sono stati influenzati dalle stampe giapponesi. Le somiglianze si presentano con i contorni ben definiti.
GIRASOLI
L'artista ha completato due serie di dipinti di girasoli: la prima mentre si trovava a Parigi nel 1887 e la seconda, l'anno successivo, durante il suo soggiorno ad Arles. La prima serie mostra i fiori che vivono nel terreno. Nella seconda gli stessi sono raffigurati morenti nei vasi. I dipinti del 1888 furono creati in un periodo di raro ottimismo per l'artista.
Lillà
"Lillà" è un dipinto ad olio su tela di cm 73 x 92 realizzato nel 1889 "Lillà" è un dipinto ad olio su tela di cm 73 x 92 realizzato nel 1889. È conservato al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. Il dipinto è stato realizzato durante il ricovero volontario presso l'ospedale di Saint-Rémy, vicino Arles.
Rose
Il vaso di rose chiamato “natura morta con rose” è stato dipinto all’incirca nel mese di maggio del 1890, negli ultimi giorni che il pittore olandese trascorse nell’ospedale di Saint-Rémy a pochi chilometri da Arles, in Provenza.
Il giapponismo di van gogh
L’INIZIO DELLA SUA PASSIONE PER IL GIAPPONISMO Durante il biennio trascorso a Parigi, cresce in Van Gogh l'interesse per l'arte giapponese. Grazie all'apertura dei porti del Giappone all'occidente, avvenuta verso la fine del XIX secolo, il giapponismo divenne di grande interesse in Francia. Van Gogh acquistò le sue prime stampe ad Anversa e trasmise il suo interesse per quell'arte lontana al fratello Theo. Insieme raccolsero più di 400 opere che ora si trovano al Museo Van Gogh di Amsterdam.
I QUADRI PIU’ IMPORTANTI Tra i suoi lavori di chiara ispirazione giapponese, la cortigiana è una riproduzione di un disegno che vide sulla copertina di Paris illustré, a cui aggiunse uno sfondo ispirato da stampe ricche di colori intensi. La fioritura è un altro quadro di questo genere: egli interpreta questa volta un lavoro di Hiroshige.
LA LETTERA DI VAN GOGH In una lettera del 1888 Van Gogh dichiara: « Non si potrebbe studiare l'arte giapponese, mi sembra, senza diventare molto più sereni e più felici: dobbiamo ritornare alla natura, nonostante la nostra educazione e il nostro lavoro in un mondo convenzionale... Invidio ai giapponesi l'estrema nitidezza che tutte le cose hanno presso di loro. Nulla vi è mai noioso, ne mi sembra mai fatto troppo in fretta. Il loro lavoro è semplice come respirare: essi fanno una figura mediante pochi tratti sicuri, con la stessa disinvoltura come se si trattasse di una cosa semplice quanto abbottonarsi il panciotto. »