Legalità.

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Legalità

I miei anni con Falcone e Borsellino Liberamente tratto dal libro di Giuseppe Ayala «Chi ha paura muore ogni giorno» 11 marzo 2015 Teatro San Demetrio Salerno

TRAMA Nell’estate del 1992 due esplosioni annientarono la vita di 2 magistrati: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La mafia siciliana aveva deciso di eliminare per sempre i 2 giudici, simboli della lotta alla mafia e dell’Italia onesta, eroi di una stagione di straordinario successo nella lotta alla criminalità organizzata. Giuseppe Ayala, che in quegli anni faceva parte del pool antimafia del tribunale di Palermo, ha deciso di raccontare la sua verità su quanto vissuto al fianco dei 2 giudici assassinati brutalmente: non solo la lotta alla mafia, le riflessioni ancora attuali sulla Sicilia di oggi, la giustizia e la politica (Ayala è stato deputato e senatore per 4 legislature e sottosegretario alla Giustizia fino al 2000), ma anche i ricordi felici, la gioia di vivere, la loro travolgente ironia, le passioni civili e private. Lo spettacolo ripercorre gli eventi narrati nel libro con una sorta di dialogo continuo con il pubblico, Commovente e coinvolgente, che avrà l’opportunità di guardare la Storia attraverso gli occhi di un testimone, Giuseppe Ayala, che quella storia l’ha vissuta davvero, raccontandoci una vicenda, dolorosa ed importante, che è impressa profondamente nelle coscienze di noi tutti.

Falcone Un aneddoto della Nel 1979 iniziò a lavorare all'Ufficio Istruzione di Palermo e, nel 1980, gli furono affidate dal consigliere istruttore Rocco Chinnici, le indagini contro Rosario Spatola. Il 29 luglio 1983 il consigliere Chinnici fu ucciso con la sua scorta, in via Pipitone Federico. Nel 1984, iniziò l'interrogatorio con il pentito Tommaso Buscetta, Don Masino, interrogatorio che segnò una svolta nelle indagini sull'organizzazione criminale denominate Cosa Nostra. Nell’estate del 1985 si iniziò a temere per l'incolumità dei due giudici, che furono mandati per qualche tempo al carcere dell'Asinara da dove completarono il lavoro per il maxiprocesso dell'86-87. Il 16 dicembre 1987, infatti, alle ore 19:30, furono emanate tante pene da mettere in ginocchio per la prima volta la Mafia .Falcone nel corso dell'88, concluse un'importante indagine, in collaborazione con Rudolph Giuliani, procuratore distrettuale di New York, che toccò notevolmente le famiglie Inzerillo e Gambino, coinvolte nel traffico di eroina. Il 20 giugno del 1989, la mafia tentò di uccidere il magistrato, piazzando una bomba in una casa nei pressi di Mondello, dove si era recato per qualche attimo di tranquillità. L'attentato dell‘Addura, fu però sventato. Nel gennaio '90 coordinò un'inchiesta che portò all'arresto di quattordici trafficanti colombiani e siciliani. Sabato 23 maggio 1992, Giovanni Falcone si recò in Sicilia, ignaro di ciò che stava per succedere. Totò Riina, boss di Cosa Nostra, aveva preparato l’Attentatuni ,ovvero il terribile attentato che portò alla morte del giudice, della moglie e di tre agenti della scorta a Capaci, vicino Palermo. Un aneddoto della sorella:<<Quando nacque aveva i pugni serrati ed entrò una colomba dalla finestra lasciata aperta.>>

Paolo Borsellino Paolo Borsellino nasce a Palermo il 19 gennaio 1940 in una famiglia borghese, nell'antico quartiere di origine araba della Kalsa. Studia per il concorso in magistratura che supera nel 1963. Due anni più tardi ottiene il primo incarico direttivo: Pretore a Mazara del Vallo. E' il 1975 quando Paolo Borsellino viene trasferito al tribunale di Palermo; a luglio entra all'Ufficio istruzione processi penali sotto la guida di Rocco Chinnici. Con il Capitano Basile lavora alla prima indagine sulla mafia: da questo momento comincia il suo grande impegno, senza sosta, per contrastare e sconfiggere l'organizzazione mafiosa. Nel 1980 arriva l'arresto dei primi sei mafiosi e in questo stesso anno gli viene conferita la nomina a magistrato d'appello con deliberazione in data 5 marzo 1980, dal Consiglio Superiore della Magistratura. Viene costituito un pool che comprende : Falcone, Borsellino e Barrile , sotto la direzione di Rocco Chinnici. Borsellino comincia a partecipare ai dibattiti nelle scuole. Prendono forma le indagini su connessioni tra mafia e politica. Egli è convinto che per sconfiggere la mafia i pentiti abbiano un ruolo fondamentale, da questo momento gli attacchi a Borsellino diventano incessanti. L’esplosione di un'autobomba sotto la casa di via D'Amelio strappa la vita al giudice e alla sua scorta, il 19 luglio 1992. «E’ normale che esista la paura, in ogni uomo , l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.»

LE NOSTRE RIFLESSIONI ‘’Lo spettacolo mi ha portato per mano in quei difficili anni; e mi ha fatto comprendere il lavoro di Borsellino e Falcone.’’ Chiara ‘’Mi è piaciuto molto questo spettacolo ed ho conosciuto che cosa sono le associazioni mafiose e la loro crudeltà.’’ Rossella ‘’Rappresentazione nuova ed interessante che mi ha fatto conoscere due moderni eroi.’’’ Alfonso ‘’Non abbassare mai la guardia, secondo me è il messaggio dello spettacolo.’’ Aurora ‘’Cosi ho conosciuto la dedizione e l’amore di Falcone e Borsellino non solo per il proprio lavoro ma anche per la giustizia e l’onestà’’ Giorgia ‘’Spettacolo diverso dal solito che mi ha fatto comprendere grandi concetti ’’ Simone ‘’Mi ha emozionato e mi ha aperto gli occhi su grandi concetti e grandi uomini’’ Loris ‘’Penso, attraverso questa rappresentazione originale ed intensa, di aver compreso il vero significato della mafia’’ Margherita ‘’Lo spettacolo, ricco di simboli che mi hanno colpito e fatto riflettere sui grandi temi della vita’’ Antonino ‘’Giuseppe Ayala ci ha presentato Falcone e Borsellino con l’occhio dell’amico profondo e fraterno. Emozionante.’’ Francesca ‘’Spettacolo complesso, ma istruttivo’’ Fabio ‘’Le voci narranti mi hanno riportato al tempo di Falcone e Borsellino, la loro storia mi ha incuriosito.’’ Giammarco

‘’La narrazione della vita dei due magistrati mi ha estremamente colpito’’ Margherita ‘’Rappresentazione affascinante sulla legalità, parola poco conosciuta dai capomafia’’ Luca ‘’Lo spettacolo mi ha fatto comprendere il vero senso del coraggio di portare fino in fondo le proprie idee’’ Antonia ‘’Occhio aperto su quello che accade intorno a me, che io non conoscevo’’ Federica ‘’Conoscevo già Falcone e Borsellino. Il lavoro teatrale mi ha chiarito tanti aspetti che non conoscevo’’ Francesco ‘’Mi è piaciuta l’allegoria del dolore e mi ha permesso di approfondire la conoscenza dei due giudici.’’ Raffaele ‘’Rappresentazione interessante e coinvolgente che mi ha fatto conoscere anche due grandi amici ’’ Antonio ‘’Uscito dal teatro sono corso a comprare il libro’’ Giorgio ‘’Dopo questa visione ho capito la crudeltà della mafia e il coraggio dei due magistrati ‘’ Enrico ‘’Ho così compreso il significato della parola Legalità’’ Giovanni Maria ‘’Rappresentazione inedita per noi ragazzi ‘’ Alessandro ‘’Ho apprezzato questi due uomini che hanno sacrificato la loro vita per il bene comune.’’ Antonio

Gli alunni della 2C scuola media ‘’Torrione Alto’’ Istituto comprensivo Giovanni Paolo II