Chiara Zanotti, Angelica Caridi, Erica Boccalon Platone Chiara Zanotti, Angelica Caridi, Erica Boccalon
‘Conoscere è ricordare’. Dottrina della Reminiscenza Perché nasce? Nasce per spiegare da dove proviene la sapienza interiore di un uomo. Su che cosa si basa? Si basa sulla teoria pitagorica della metempsicosi: l’anima prima di incarnarsi si trova nel mondo delle idee, dove può conoscere tutte le cose. Perché si chiama così? Perché quando l’anima si incarna conserva il ricordo delle cose ‘Conoscere è ricordare’. Con questa frase Platone vuole spiegare la sua teoria secondo cui tutti gli uomini prima di nascere possiedono la conoscenza; nascendo essi dimenticano tutto, il loro compito, dunque, è quello di ricordare, sforzandosi di apprendere le cose. La Dottrina della Reminiscenza ha diviso gli interpreti in due schiere: alcuni considerano le idee come entità iperuraniche, poiché credono nell’aldilà; altri le considerano strutture ideali.
Immortalità dell’anima Dalla Dottrina della Reminiscenza deriva sempre l’immortalità dell’anima. Ciò è dimostrato da tre prove: La prima detta dei contrari: afferma che la morte si genera dalla vita e viceversa, nel senso che l’anima rivive dopo la morte del corpo La seconda detta della somiglianza: afferma che l’anima, essendo simile alle idee, che sono eterne, sarà anch’essa tale. Infatti ciò che è semplice, come le idee e le anime, non può venire né creato né distrutto, al contrario delle cose composte. La terza detta della vitalità: l’anima, in quanto ‘soffio vitale’, non può accogliere in sé l’idea opposta (la morte). A proposito della morte (trattata nelle tre prove), Platone scrive il Fedone, secondo cui filosofare è una preparazione alla morte, poiché significa morire ai sensi e al corpo per dedicarsi a cogliere meglio le idee e poterle meglio contemplare, una volta morti, nel mondo delle idee. Dimostra quindi un lato fortemente religioso del platonismo.
I miti Mito di Er Secondo Platone la sorte attuale di un uomo dipende da una decisione già presa nel mondo delle idee. Lo dice in questo mito, che racconta di Er che, resuscitato dopo la morte in battaglia, raccontò ai compagni delle loro sorti. Si concentra quindi sulla scelta del destino, alla quale le anime sono invitate nel momento della loro reincarnazione. La scelta, che è libertà, è guidata dalle esperienze della vita precedente.