La letteratura teatrale III Armando Rotondi Letteratura Italiana Università di Napoli “L’Orientale” a.a
Vecchio e nuovo Robert Bracco, emblema teatro vecchio vs Pirandello, grotteschi, Rosso di San Secondo, Martini (secondo Adriano Tilgher) Istanze del passato vs la nuova gnoseologia.
Vecchio e nuovo Bracco ha anticipato, certamente, alcuni elementi del nuovo dalla psicologia all’intimismo, ma lo ha fatto solo dal punto di vista tematico, restando, nella forma, sempre ancorato ad una prassi letteraria ottocentesca, alla disperata ricerca del perfetto dramma a tesi che è, di fatto,una tipologia che nel nuovo Novecento di Tilgher va a scomparire. La vera pecca di Bracco è di essere stato un seguace, di non aver mai dato alla luce una propria corrente, un bracchismo, come avvenne con Pirandello. Contrapposizione tra vecchio e teatro nuovo: Il primo trova un suo campione in Roberto Bracco, rappresentante di un teatro ancora legato al gusto ottocentesco, ormai superato ed incapace di esprimere qualcosa al pubblico contemporaneo; il nuovo è il teatro del Novecento che ha la sua naturale evoluzione nella produzione drammatica di Luigi Pirandello. Nella visione tilgheriana, nel primo caso centrale è il problema morale, che mette in scena il rapporto tra due differenti ragioni, tra individuo e società o tra libertà e autorità. Nel Novecentol’attenzione dei drammaturghi è rivolta a problematiche di ordine gnoseologico, quindi ai confini tra realtà e finzione.
Vecchio e nuovo Secondo l’Angelini, la polemica documenta la nascita di questo nuovo -ismo, il pirandellismo, al quale Pirandello si oppone subito, seppure la definizione venga accettata da tutti i critici, compreso Tilgher che la elabora ed argomenta. Una definizione, questa, che serve agli addetti ai lavori del tempo per sottolineare la differenza e la distanza tra il drammaturgo agrigentino e gli altri. Angelini: “Arte e vita in Tilgher: non il vitalismo marinettiano, di puro gesto ma, in polemica con Croce, una concezione antilirica e antintuitiva dell’arte. […] Intorno allo stesso problema si pronuncia la conferenza di Pirandello Teatro nuovo e teatro vecchio, pubblicata in «Commedia» del I gennaio Mediante le immagini in lui ricorrenti degli occhi, cioè la visione originale e unica del mondo, e degli occhiali, cioè le copie, le riproduzioni delle altrui invenzioni che oggi “si comprano a Parigi” lo scrittore affronta due temi: 1) il tema del palcoscenico o della rappresentazione […] 2) il tema del nuovo. Pirandello approfitta della polemica romana per confermare la sua sfiducia nelle idee generali, i principi astratti che prescindono la singolarità dei casi. […] Come si vede, Pirandello prende le distanze dalla polemica, conferma convinzioni di estetica crociana, esclude gli aspetti contemporanei delle posizioni di Tilgher e degli altri, condensa nella scrittura ogni possibile creatività di teatro
Pirandello come arte metateatrale e metaletteraria Prima fase - Il teatro siciliano Seconda fase - Il teatro umoristico/grottesco Terza fase - Il teatro nel teatro (metateatro) (si veda I sei personaggi ma non solo) Il teatro dei miti