Il controllo della economicità e della solvibilità e i suoi strumenti: Economia Aziendale GLI STRUMENTI DI VERIFICA DELLE CONDIZIONI GENERALI DEL SUCCESSO DEL SISTEMA D’AZIENDA Il controllo della economicità e della solvibilità e i suoi strumenti: il bilancio Prof. Salvatore Tomaselli Associato di Economia Aziendale Università di Palermo
Principi di governo per la continuità e lo sviluppo delle aziende Principio di progresso Principio di unità e finalismo aziendale Principio di economicità Principio di solvibilità Principio di autonomia Efficienza ed efficacia
Formula Imprenditoriale Struttura Proposte offerte/ Contributi richiesti Sistema di prodotto Sistema di mercato Sistema interlocutori sociali Sistema competitivo Sistema Sociale
MISSIONE AZIENDALE OPPORTUNITA’ DI BUSINESS INDIVIDUATA NELL’AMBITO DEI BISOGNI DA SODDISFARE IN UN DETERMINATO SEGMENTO DI CLIENTI ATTRAVERSO LA PRODUZIONE DI BENI O SERVIZI CHE SI CARATTERIZZINO PER LA MAGGIORE CAPACITA' DI CONSEGUIRE COMPETENZE DISTINTIVE COERENTI CON I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO DEL SETTORE
SUCCESSO AZIENDALE PER AVERE SUCCESSO L’AZIENDA DEVE INDIVIDUARE UNA O PIU’ A.S.A. (AREA STRATEGICA D’AFFARI) IN CUI LE PROPRIE COMPETENZE DISTINTIVE LE CONSENTANO DI CONSEGUIRE VANTAGGI COMPETITIVI DUREVOLI NEI CONFRONTI DEI CONCORRENTI IN MODO DA PRODURRE VALORE AGGIUNTO PER COLORO CHE CON ESSA INTERAGISCONO
Approvvig- gionamento La Catena del Valore ATTIVITA’ DI SUPPORTO Attività infrastrutturali margine Gestione del Personale Sviluppo Tecnologia Approvvig- gionamento ATTIVITA’ PRIMARIE Logistica in entrata Produzione in Uscita Mktg e Vendite Servizi
COME PUO’ L’AZIENDA SAPERE SE LE SCELTE MANAGERIALI RISPETTANO O NO I PRINCIPI DI GOVERNO, SE SONO DIRETTE A GENERARE O A DISTRUGGERE VALORE?
E’ NECESSARIO DISPORRE DI STRUMENTI CHE FUNGANO DA BUSSOLA E CONSENTANO DI GUIDARE L’AZIENDA, NEL MARE TEMPESTOSO DEL MERCATO, VERSO IL PORTO DEL SUCCESSO IMPRENDITORIALE
IL BILANCIO D’ESERCIZIO UNO DI QUESTI STRUMENTI, FORSE IL PRINCIPALE, E’ IL BILANCIO D’ESERCIZIO
Il Bilancio d’esercizio
Ciclo processuale tipico gestionale Finanziamenti Trasformazione Investimenti Realizzi
Aspetto economico e Aspetto finanziario della Gestione Risultato Economico (Reddito) Costi Ricavi Capitale Proprio Acquisto Trasformazione Vendita Debiti Risultato Finanziario Uscite Entrate
IL BILANCIO D’ESERCIZIO CON TALE STRUMENTO SI SIMULA LA SEPARAZIONE DELLA VITA AZIENDALE, CHE TEORICAMENTE PUO’ NON FINIRE MAI, IN TANTI ESERCIZI (NORMALMENTE DI 12 MESI)
IL BILANCIO D’ESERCIZIO E’ COMPOSTO DA TRE DOCUMENTI: STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO NOTA INTEGRATIVA
LO STATO PATRIMONIALE EVIDENZIA GLI ASPETTI FINANZIARI E PATRIMONIALI DELLA GESTIONE IL CONTO ECONOMICO EVIDENZIA GLI ASPETTI ECONOMICI E REDDITUALI DELLA GESTIONE LA NOTA INTEGRATIVA CONSENTE UNA MAGGIORE COMPRENSIONE DEI PROSPETTI DI BILANCIO
LO STATO PATRIMONIALE E’ UNA FOTOGRAFIA DEL PATRIMONIO DELL’AZIENDA AD UN DATO MOMENTO
IN QUESTA FOTOGRAFIA SONO RAPPRESENTATE: TUTTI GLI INVESTIMENTI (IMPIEGHI) IN ESSERE IN QUEL DETERMINATO MOMENTO TUTTE LE FONTI DI FINANZIAMENTO AZIENDALI IN ESSERE NELLO STESSO ISTANTE TEMPORALE
GLI IMPIEGHI POSSONO ESSERE A BREVE CICLO DI REINTEGRO FINANZIARIO A LUNGO CICLO DI REINTEGRO FINANZIARIO IN FUNZIONE DELLA VELOCITA’ DI RITORNO IN FORMA LIQUIDA
ESEMPI DI IMPIEGHI A BREVE CICLO DI REINTEGRO 1. LA CASSA ED I C/C ATTIVI (LIQUIDITA’ IMMEDIATE) 2. I CREDITI VERSO CLIENTI ( LIQUIDITA’ DIFFERITE) 3. LE CAMBIALI E I TITOLI (LIQUIDITA’ DIFFERITE) 4. LE RIMANENZE DI MAGAZZINO
ESEMPI DI IMPIEGHI A LUNGO CICLO DI REINTEGRO LE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI LE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI LE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE I CREDITI OLTRE I 12 MESI
LE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI SONO COSTITUITE DA: Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali e commerciali Altri beni Immobilizzazioni in corso e acconti
LE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI SONO COSTITUITE DA: Costi di impianto e di ampliamento Costi di ricerca e sviluppo Diritti di brevetto e di utilizzazione opere d’ingegno Concessioni, licenze e marchi Avviamento Immobilizzazioni in corso e acconti
LE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE SONO COSTITUITE DA: PARTECIPAZIONI IN imprese controllate imprese collegate imprese controllanti CREDITI VERSO ALTRI TITOLI AZIONI PROPRIE
BREVE CICLO DI REINTEGRO GLI IMPIEGHI A BREVE CICLO DI REINTEGRO COSTITUISCONO LE ATTIVITA’ CORRENTI
ATTIVITA’ IMMOBILIZZATE GLI IMPIEGHI A LUNGO CICLO DI REINTEGRO COSTITUISCONO LE ATTIVITA’ IMMOBILIZZATE
LE FONTI POSSONO APPARTENERE A DUE MACRO – CATEGORIE I MEZZI PROPRI I MEZZI DI TERZI
I MEZZI PROPRI SONO: IL CAPITALE SOCIALE GLI UTILI NON DISTRIBUITI I FINANZIAMENTI DEI SOCI
I MEZZI DI TERZI SONO: I DEBITI A BREVE TERMINE I DEBITI A LUNGO TERMINE ENTRO 12 MESI OLTRE 12 MESI
I DEBITI A BREVE TERMINE POSSONO ESSERE: VERSO FORNITORI VERSO BANCHE VERSO LO STATO VERSO I LAVORATORI
I DEBITI A LUNGO TERMINE POSSONO ESSERE: VERSO BANCHE VERSO LO STATO VERSO OBBLIGAZIONISTI
LE FONTI A BREVE TERMINE COSTITUISCONO LE PASSIVITA’ CORRENTI
A LUNGO TERMINE DI RIMBORSO LE FONTI A LUNGO TERMINE DI RIMBORSO COSTITUISCONO IL CAPITALE FISSO
Situazione patrimoniale a sezioni contrapposte ATTIVITA’ PASSIVITA’ Immobilizzazioni 1.000 Capitale proprio 300 Mutui industriali 1.000 Materie prime 200 Debiti a breve Prodotti finiti Crediti Totale 1.600 Totale 1.600
I PRINCIPI DI GOVERNO Principio di progresso Principio di unità e finalismo aziendale Principio di economicità Principio di solvibilità Principio di autonomia Efficienza ed efficacia ALLA VALUTAZIONE DEL RISPETTO DI QUALE O QUALI DI TALI PRINCIPI SI PRESTA LO STATO PATRIMONIALE?
L’UTILITA’ DELLO S.P. NELLA VALUTAZIONE DEI PRINCIPI DI GOVERNO L’osservazione di un solo Stato Patrimoniale, proprio perché esso costituisce una istantanea del patrimonio aziendale non permette valutazioni dinamiche E’ possibile però formulare valutazioni statiche, riferite ad un determinato momento
I PRINCIPI DI GOVERNO LO STATO PATRIMONIALE SI PRESTA QUINDI ALLA VALUTAZIONE DEL RISPETTO DEL Principio di progresso Principio di unità e finalismo aziendale Principio di economicità Principio di solvibilità Principio di autonomia Efficienza ed efficacia
La Valutazione della Solvibilità Attività Passività Immobilizzazioni Capitali permanenti Capitale Proprio Debiti a M/L Termine Capitale circolante netto Capitale Circolante Debiti a breve termine
Solvibile o non solvibile? ATTIVITA’ PASSIVITA’ Immobilizzazioni 1.000 Capitale proprio 300 Mutui industriali 1.000 Materie prime 200 Debiti a breve Prodotti finiti Crediti Totale 1.600 Totale 1.600
Autonoma o non autonoma? ATTIVITA’ PASSIVITA’ Immobilizzazioni 1.000 Capitale proprio 300 Mutui industriali 1.000 Materie prime 200 Debiti a breve Prodotti finiti Crediti Totale 1.600 Totale 1.600
Solvibile o no? / Autonoma o no? ATTIVITA’ PASSIVITA’ Edifici 1.000 Capitale proprio 2.000 Macchinari Mutui passivi Brevetti Obbligazioni Avviamento 500 5.000 Marchi 500 Automezzi 6.000 Materie prime Fornitori Semilavorati 1.500 Debiti v/banche 3.500 4.500 Totale Attività 9.500 Totale Passività
L’UTILITA’ DELLO S.P. NELLA VALUTAZIONE DEI PRINCIPI DI GOVERNO L’osservazione di più Stati Patrimoniali successivi, offre una visione dinamica in quanto permette valutazioni riguardo alla evoluzione qualitativa e quantitativa del patrimonio Permette quindi di formarsi un giudizio più ampio sulla capacità dell’azienda di rispettare i principi di governo
I PRINCIPI DI GOVERNO LO STATO PATRIMONIALE SI PRESTA QUINDI ALLA VALUTAZIONE DEL RISPETTO DEL Principio di progresso Principio di unità e finalismo aziendale Principio di economicità Principio di solvibilità Principio di autonomia Efficienza ed efficacia
IL BILANCIO SI FONDA SU ALCUNI PRINCIPI E POSTULATI: art. 2423 c.c. “ Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio”
POSTULATO DELLA CHIAREZZA NELLO STATO PATRIMONIALE E NEL CONTO ECONOMICO DEVONO ESSERE ISCRITTE SEPARATAMENTE E NELL’ORDINE INDICATO LE VOCI PREVISTE DAGLI SCHEMI SONO VIETATE LE COMPENSAZIONI DI PARTITE
POSTULATO DELLA RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA (QUADRO FEDELE) NON SI TRATTA DI VERITA’ OGGETTIVA MA CORRETTEZZA NELLE STIME; RAPPRESENTAZIONE VERITIERA DEGLI UTILI CONSEGUITI E DELLE PERDITE SUBITE; DEROGHE PER “SPECIALI RAGIONI”
1° PRINCIPIO: PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA “ IL BILANCIO DEVE FONDARSI SULLA IDEALE CORRELAZIONE CAUSALE TRA I COSTI SOSTENUTI E I RICAVI CONSEGUITI NELL’AMBITO DI COACERVI DI OPERAZIONI REALIZZATE IN PERIODI AMMISISTRATIVI UGUALI (ESERCIZI) ” NEL CORSO DELL’ESERCIZIO LE OPERAZIONI VENGONO RILEVATE SECONDO IL CRITERIO DELLA MANIFESTAZIONE NUMERARIA DEGLI EVENTI, A FINE ESERCIZIO SI DEVE PROVVEDERE ALLE RETTIFICHE ED INTEGRAZIONI
IL PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA SI TRADUCE IN TRE COROLLARI NON SI POSSONO IMPUTARE AL CONTO ECONOMICO COSTI E RICAVI PER I QUALI, RISPETTIVAMENTE, NON SIANO STATI CONSEGUITI RICAVI O COSTI; SI RINVIANO I COSTI GIA’ SOSTENUTI O I RICAVI GIA’ CONSEGUITI ALLA DETERMINAZIONE DEL RISULTATO DEGLI ESERCIZI SUCCESSIVI IN CUI SI MANIFESTERANNO I CORRELATIVI RICAVI E COSTI E’ NECESSARIO IMPUTARE ALL’ESERCIZIO I COSTI E I RICAVI, NON ANCORA SOSTENUTI, SE I CORRELATIVI RICAVI E COSTI HANNO GIA’ AVUTO MANIFESTAZIONE
2° PRINCIPIO: PRINCIPIO DI PRUDENZA “ IL BILANCIO DEVE FONDARSI SULLA NON SOPRAVALUTAZIONE DELLE ATTIVITA’ E NON SOTTOVALUTAZIONE DELLE PASSIVITA, NONCHE’ SULLA NON SOPRAVALUTAZIONE DEL REDDITO IN RELAZIONE AI RISCHI ED ALLE INCERTEZZE CONNESSI CON L’OPERATIVITA’ AZIENDALE ”
3° PRINCIPIO: PRINCIPIO DI CONTINUAZIONE DELL’ATTIVITA’ AZIENDALE “ LA VALUTAZIONE DELLE VOCI DI BILANCIO DEVE ESSERE FATTA NELLA PROSPETTIVA DI CONTINUAZIONE DELL’ATTIVITA’ ” IL FRAZIONAMENTO DELLA VITA DELL’AZIENDA IN TANTI PERIODI “VIRTUALI” DENOMINATI ESERCIZI AMMINISTRATIVI OBBLIGA AD ATTUARE LE OPERAZIONI NECESSARIE AL RISPETTO DEL CRITERIO DI “SOLIDARIETA’” DEI BILANCI ANNUALI
4° PRINCIPIO: PRINCIPIO DI CONTINUITA’ DEI CRITERI DI VALUTAZIONE “ LA VALUTAZIONE DELLE VOCI DI BILANCIO DEVE ESSERE FATTA NEL RISPETTO DELLA CONTINUITA’ DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DA UN ESERCIZIO ALL’ALTRO IN MODO DA ASSICURARE LA “NEUTRALITA’” DEL BILANCIO ”
I CRITERI DI VALUTAZIONE POSSONO ESSERE: VALORE NOMINALE COSTO STORICO VALORE PRESUNTO CRITERI MISTI
IL VALORE NOMINALE E’ IL VALORE CHE COINCIDE CON QUELLO INDICATO DALLA MONETA DI CONTO (SI USA PER IL DENARO IN CASSA, PER I VALORI BOLLATI , ECC.ECC)
IL COSTO STORICO E’ IL VALORE CHE COINCIDE CON QUELLO NOMINALE AL MOMENTO DELL’ACQUISIZIONE DEL BENE (SI USA PER ALCUNE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI)
IL VALORE PRESUNTO E’ IL VALORE CHE “PRUDENTEMENTE” SI PRESUME IN FUTURO (SI USA PER I FONDI ACCANTOMAMENTO PER RISCHI E SVALUTAZIONI)
I CRITERI MISTI SI ADOTTANO QUANDO VI SONO CRITERI DI VALUTAZIONE CONTRAPPOSTI (SI USA AD ES. PER IL VALORE DELLE RIMANENZE DI MAGAZZINO )
LA STRUTTURA DELLO STATO PATRIMONIALE E’ PREVISTA DALL’ART LA STRUTTURA DELLO STATO PATRIMONIALE E’ PREVISTA DALL’ART.2424 DEL CODICE CIVILE
L’ATTIVO COMPRENDE: CREDITI VS. SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI IMMOBILIZZAZIONI (al netto dei F. Ammortamento) ATTIVO CIRCOLANTE RATEI E RISCONTI
LE IMMOBILIZZAZIONI SI DIVIDONO IN: IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE
LE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI SONO COSTITUITE DA: Costi di impianto e di ampliamento Costi di ricerca e sviluppo Diritti di brevetto e di utilizzazione opere d’ingegno Concessioni, licenze e marchi Avviamento Immobilizzazioni in corso e acconti
LE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI SONO COSTITUITE DA: Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature industriali e commerciali Altri beni Immobilizzazioni in corso e acconti
LE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE SONO COSTITUITE DA: PARTECIPAZIONI IN imprese controllate imprese collegate imprese controllanti CREDITI VERSO ALTRI TITOLI AZIONI PROPRIE
L’ATTIVO CIRCOLANTE E’ COSTITUITO DA: RIMANENZE CREDITI ATTIVITA’ FINANZIARIE NON IMMOBILIZZATE DISPONIBILITA’ LIQUIDE
LE RIMANENZE POSSONO ESSERE DI: M.P. , M.S., M.C. SEMILAVORATI PRODOTTI FINITI
I CREDITI VANNO RIPORTATI SEPARANDO: QUELLI ESIGIBILI ENTRO L’ESERCIZIO SUCCESSIVO QUELLI ESIGIBILI OLTRE L’ESERCIZIO SUCCESSIVO
I CREDITI POSSONO ESSERE VERSO: CLIENTI IMPRESE CONTROLLATE IMPRESE COLLEGATE IMPRESE CONTROLLANTI ALTRI
LE ATTIVITA’ FINANZIARIE NON IMMOBILIZZATE SONO COSTITUITE DA: PARTECIPAZIONI IN imprese controllate imprese collegate imprese controllanti CREDITI VERSO ALTRI TITOLI AZIONI PROPRIE
LE DISPONIBILITA’ LIQUIDE SONO COSTITUITE DA: DEPOSITI BANCARI E POSTALI ASSEGNI DENARO E VALORI IN CASSA
IL PASSIVO COMPRENDE: PATRIMONIO NETTO FONDI PER RISCHI ED ONERI TFR DEBITI RATEI E RISCONTI
IL PATRIMONIO NETTO E’ COSTITUITO DA: CAPITALE RISERVE UTILE O PERDITA
I FONDI PER RISCHI ED ONERI SONO COSTITUITI DA: FONDI PER TRATTAMENTO DI QUIESCENZA FONDI PER IMPOSTE
I DEBITI POSSONO ESSERE VERSO: FORNITORI IMPRESE CONTROLLATE IMPRESE COLLEGATE IMPRESE CONTROLLANTI BANCHE OBBLIGAZIONISTI IL FISCO GLI ISTITUTI PREVIDENZIALI
GLI STATI PATRIMONIALI DI DUE ESERCIZI SUCCESSIVI SE L’IMPRESA HA PRODOTTO O DISTRUTTO VALORE PUO’ ESSERE VISTO CONFRONTANDO GLI STATI PATRIMONIALI DI DUE ESERCIZI SUCCESSIVI
CONFRONTANDO LE DUE “FOTOGRAFIE” AL 31 DICEMBRE SI PUO’ CAPIRE COSA E’ MUTATO NELL’AZIENDA
MA PER AVERE UNA VISIONE PIU’ CHIARA DI COME E PERCHE’ SONO AVVENUTI I CAMBIAMENTI DA UN ANNO ALL’ALTRO SI DEVE UTILIZZARE UN ALTRO STRUMENTO
RAPPRESENTA UN FILM SULLA VITA DELL’AZIENDA IL CONTO ECONOMICO RAPPRESENTA UN FILM SULLA VITA DELL’AZIENDA
IL CONTO ECONOMICO SI FONDA SUI CONCETTI DI COSTO E DI RICAVO
DEI FATTORI PRODUTTIVI IL CONCETTO DI COSTO RICHIAMA QUELLO DEI FATTORI PRODUTTIVI CONSUMATI IN UN DATO PERIODO
DELLE UTILITA’ CONSEGUITE DALL’UTILIZZO DEI FATTORI IL CONCETTO DI RICAVO RICHIAMA QUELLO DELLE UTILITA’ CONSEGUITE DALL’UTILIZZO DEI FATTORI
LA MANIFESTAZIONE ECONOMICA DEI COSTI E DEI RICAVI NON COINCIDE TEMPORALMENTE CON LA LORO MANIFESTAZIONE FINANZIARIA
Aspetto economico e Aspetto finanziario della Gestione Risultato Economico (Reddito) Costi Ricavi Capitale Proprio Acquisto Trasformazione Vendita Debiti Risultato Finanziario Uscite Entrate
LE RILEVAZIONI CONTABILI DERIVANO TEMPORALMENTE DALLA MANIFESTAZIONE NUMERARIA DEL FATTO AZIENDALE
LA RILEVAZIONE DELLE SCRITTURE CONTABILI PRODUCE INFORMAZIONI “GREZZE” CHE DEVONO POI ESSERE “TRATTATE” ALLA LUCE DEI PRINCIPI E DEI POSTULATI DELLA CONTABILITA’
IL CONTO ECONOMICO A STRUTTURA LOGICA Esercizio x COSTI RICAVI
LA STRUTTURA DEL CONTO ECONOMICO E’ DETERMINATA DALL’ART. 2425 BIS DEL CODICE CIVILE
A) VALORE DELLA PRODUZIONE = RICAVI DELLE VENDITE + o – VARIAZIONI DELLE RIMANENZE + o - VARIAZIONE DEI LAVORI IN CORSO INCREMENTI IMMOBIL. PER LAV. INTERNI 5) ALTRI RICAVI O PROVENTI
A) COSTI DELLA PRODUZIONE = M.P. , M.S., MERCI + SERVIZI + GODIMENTO BENI DI TERZI + PERSONALE + AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI + VARIAZIONE RIMANENZE MP, MS, MERCI + ACCANTONAMENTI PER RISCHI + ALTRI ACCANTONAMENTI + ONERI DIVERSI DI GESTIONE +
E COSTI DELLA PRODUZIONE (A-B) = DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE
PROVENTI E ONERI FINANZIARI = PROVENTI DA PARTECIPAZIONE + ALTRI PROVENTI FINANZIARI - INTERESSI ED ALTRI ONERI FINANZIARI
RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ FINANZIARIE = RIVALUTAZIONI - SVALUTAZIONI
PROVENTI E ONERI STRAORDINARI = PROVENTI STRAORDINARI - ONERI STRAORDINARI
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE = A – B + C (+ o-) D (+ o-) E
UTILE O PERDITA D’ESERCIZIO RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE - IMPOSTE SUL REDDITO = UTILE O PERDITA D’ESERCIZIO
La riclassificazione dello Stato Patrimoniale in base alla rapidità del ciclo di reintegro e di rimborso
Stato Patrimoniale riclassificato Attività Passività Immobilizzazioni Capitali permanenti Capitale Proprio Debiti a M/L Termine Capitale circolante netto Capitale Circolante Debiti a breve termine
Conto Economico riclassificato Valore della produzione - Costi della produzione = Risultato della gestione caratteristica (Reddito Operativo) + Risultato della gestione Straordinaria + Risultato della gestione Atipica + Risultato della gestione Finanziaria = Risultato prima delle imposte + Risultato della gestione Tributaria = Risultato Netto (Reddito Netto)
Indici di Bilancio 1) Analisi della redditività aziendale; 2) Analisi della struttura patrimoniale e della situazione finanziaria; 3) Analisi della produttività.
Analisi della redditività Tasso di redditività del capitale proprio o ROE; Tasso di redditività del capitale investito o ROI; Tasso di redditività delle vendite o ROS; Indice di rotazione degli impieghi; Indice di indebitamento; Incidenza della gestione non caratteristica; Tasso di redditività del capitale sociale.
Tasso di redditività del capitale proprio R.O.E. (Return on Equity) = Reddito Netto Capitale Netto È l’indicatore della redditività globale dell’azienda, che misura il tasso di redditività del capitale di rischio dell’azienda. Detto indice fornisce pertanto informazioni generali sul grado di economicità complessiva dell’azienda, al cui valore concorre sia la redditività della gestione operativa o caratteristica, sia la redditività della gestione extraoperativa, straordinaria e finanziaria.
Tasso di redditività operativa R.O.I. (Return on Investment) = Reddito Operativo Totale Investimenti Netti È l’indicatore della redditività del capitale investito, ossia il tasso di redditività che la gestione dell’azienda riesce a produrre escludendo i componenti positivi e negativi di reddito relativi alla gestione atipica, finanziaria e straordinaria Esprime l’attitudine dell’azienda a permanere in condizioni di economicità con riguardo alla sola gestione caratteristica che rappresenta, per così dire, la sua ragion d’essere, il naturale fine istituzionale.
Tasso di redditività delle Vendite R.O.S. (Return on Sales) = Reddito Operativo Ricavi di Vendita esprime la capacità remunerativa del flusso dei ricavi originati dalla gestione caratteristica, cioè in altre parole, il margine del reddito operativo calcolato per ogni lira del fatturato.
Indice di Rotazione degli Impieghi Ricavi di Vendita Totale Investimenti Netti esprime la velocità di rigiro del capitale impiegato, ossia il numero delle volte in cui, nell’arco temporale di un anno, il capitale mediamente impiegato ruota per effetto delle vendite effettuate .
Indice di Indebitamento Totale Investimenti Netti Capitale Netto esprime la relazione esistente fra gli investimenti posti in essere e le fonti di finanziamento costituite da capitale proprio .
Incidenza della Gestione non Caratteristica Reddito Netto Reddito Operativo esprime la relazione esistente fra il reddito netto e il reddito operativo.
Tasso di redditività del capitale sociale = Reddito Netto Capitale Sociale esprime la redditività del capitale sociale e, conseguentemente, la remunerazione dell’investimento originario a titolo di capitale di rischio.
Connessioni fra indicatori Esiste una relazione funzionale che lega algebricamente le configurazioni di reddito analizzate Roe = Rn = Rn x Ci = Ro x Rn x Ci Cn Ci Cn Ci Ro Cn
Connessioni fra indicatori La relazione evidenziata consente di esprimere le seguenti considerazioni la misura della redditività globale, a parità del grado d’indebitamento della gestione cresce al crescere del risultato operativo; la misura della redditività globale, a parità di risultato operativo, cresce all’aumentare del grado d’indebitamento se la redditività del capitale investito è maggiore del tasso di interesse, diminuisce in caso contrario; la misura della redditività globale dipende dalle determinanti del risultato operativo di gestione.
Connessioni fra indicatori Esiste una relazione funzionale che lega algebricamente le configurazioni di reddito analizzate ROI = Ro = Ro x V Ci V Ci
Connessioni fra indicatori La relazione evidenziata consente di esprimere le seguenti considerazioni il Roi, a parità di velocità di rotazione del capitale investito, cresce al crescere della redditività delle vendite; il Roi , mantenendosi costante l’indice di redditività delle vendite, cresce al diminuire del capitale investito; il ROI dipende dalle scelte effettuate dalla direzione aziendale in relazione alla politica dei prezzi; il ROI dipende dalle scelte relative agli investimenti tese a mantenerne il volume al livello più basso compatibilmente con il volume di attività svolta.
Valutazione della situazione patrimoniale e finanziaria analisi della struttura patrimoniale; analisi dell’autonomia finanziaria; analisi dell’equilibrio finanziario; analisi della solvibilità.
Analisi della struttura patrimoniale Principali indici segnaletici: 1) Rigidità degli impieghi = immobilizzazioni / totale impieghi; 2) Elasticità degli impieghi = attivo circolante / totale impieghi; 3) Indice di elasticità = attivo circolante / immobilizzazioni; 4) Incidenza dei debiti a breve termine = debiti a breve termine / totale impieghi; 5) Incidenza debiti a m/lungo termine =debiti a m/lungo termine / totale impieghi;
Analisi dell’autonomia finanziaria Principali indici segnaletici: 1) indice di incidenza del patrimonio netto (patrimonio netto/ totale impieghi)
Analisi dell’equilibrio finanziario Principali indici segnaletici: Indice di autocopertura delle immobilizzazioni = patrimonio netto / immobilizzazioni; Indice di copertura delle immobilizzazioni con le passività consolidate = passività consolidate / immobilizzazioni; Indice di copertura delle immobilizzazioni = capitali permanenti / immobilizzazioni.
Analisi della solvibilità Principali indici segnaletici: Indice di disponibilità ( current test ratio) = attività a breve termine / passività a breve termine; Indice di liquidità ( quick test ratio ) = disponibilità finanziarie liquide / passività a breve termine; Indice secco di liquidità = disponibilità liquide / passività a breve termine.
Analisi della produttività Principali indici segnaletici: Incidenza dei consumi di materie sulla produzione complessiva = consumi di materie / produzione complessiva = CM/PC; Incidenza dei costi del personale sulla produzione complessiva = costi del personale / produzione complessiva = CP/PC; Incidenza dei costi per servizi sulla produzione complessiva = costi per servizi / produzione complessiva = CS / PC; Incidenza degli ammortamenti sulla produzione complessiva = ammortamenti / produzione complessiva = AM / PC ; Incidenza degli oneri diversi di gestione sulla produzione complessiva = oneri diversi di gestione / produzione complessiva = OD / PC.
Analisi dei Flussi Finanziari Guardano all’aspetto finanziario (entrate e uscite) e non a quello economico (ricavi e costi) della gestione Puntano a determinare il flusso di cassa della gestione complessiva, rappresentato dalla variazione della liquidità netta Salvatore Tomaselli Ph. D.
Analisi dei Flussi Finanziari + Risultato d’esercizio + Ammortamenti + Interessi Passivi = FLUSSO DI CIRCOLANTE - Aumenti di capitale circolante + Diminuzioni di capitale circolante = FLUSSO DI CASSA DELLA GESTIONE CORRENTE - Investimenti in immobilizzazioni + Disinvestimenti in immobilizzazioni = VARIAZIONI DEL FABBISOGNO FINANZIARIO GENERATO DALLA GESTIONE TIPICA + Ottenimento di debiti di finanziamento* - Rimborso di debiti di finanziamento* - Interessi Passivi + Aumenti di capitale - Distribuzione di Utili = FLUSSO DI CASSA DELLA GESTIONE COMPLESSIVA * escluse le variazioni nei c/c bancari Salvatore Tomaselli Ph. D.
Analisi del Punto di Pareggio Utilizza lo strumento del “diagramma di redditività E’ dato dal rapporto Costi fissi Margine lordo unitario Salvatore Tomaselli Ph. D.
Analisi del Punto di Pareggio Diagramma di Redditività Volume di produzione e vendita Costi e Ricavi Area di economicità negativa Area di economicità positiva Punto di pareggio Costi Fissi Costi Totali Salvatore Tomaselli Ph. D.