Giovedì 2 Dicembre 2010 - Aula Magna Via delle Frasche.

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Transcript della presentazione:

Giovedì 2 Dicembre Aula Magna Via delle Frasche

 Come vedi il tuo futuro professionale?  Pieno di opportunità  Senza sbocchi  Piatto  ……….  Come lo vorresti?  Dinamico/vario  Sereno  Certo  Stimolante  Appagante professionalmente  Appagante economicamente  ………. Qual è il tuo progetto di vita?  ……….

 “Mi metto in cooperativa.“ Cosa vuol dire per me?  Un sogno / Una necessità/ Un modo per incontrare ‘l’altro’  Voglia di guadagnare di più / bisogno di guadagnare  Autonomia-solidarietà / non voglio dipendere da nessuno  So organizzarmi / non mi preoccupano le scadenze  Sono determinato-a / non temo lo stress di un impegno in più  Mi voglio realizzare ‘professionalmente’- saprei conciliare casa,lavoro(scuola)  Voglio essere l’artefice del mio destino con/contro/senza gli altri

Devo analizzare i miei atteggiamenti, condizionati dal vissuto familiare, dal contesto socio-culturale e dal mio carattere, per verificare se e quali criticità possono ostacolare la mia realizzazione personale in un contesto di lavoro cooperativo.

 Devo sviluppare la consapevolezza che lavorare in cooperativa è:  Non lavorare a scopo di lucro. Cooperativa significa che i ‘vantaggi’ dell’attività si riflettono direttamente sui soci,perché la cooperativa si fonda sulla mutualità.  I soci sono tutti protagonisti dell’attività (‘una testa, un voto’): l’Assemblea è democratica  La limitazione del capitale implica che ogni socio può partecipare con un capitale che ha un limite massimo, fissato dallo statuto.  Non sono i soldi l’ elemento portante e decisionale ( essendo essi strumento e non fine), ma il lavoro, le idee, lo spirito di collaborazione di chi prende parte alla cooperativa. Gli utili non vengono distribuiti, ma dovranno essere utilizzati per le strutture scolastiche o devoluti ad attività benefiche.  Lavorare in cooperativa ha la finalità di orientare i soci, ai fini occupazionali, verso il lavoro autonomo.  Fare l’imprenditore non è un talento naturale, è un processo di crescita che va alimentato, in coerenza con le proprie aspirazioni, attitudini, competenze (non significa diventare tutti Bill Gates!)

Il processo di focalizzazione dell’idea imprenditoriale passa attraverso lo sviluppo del business plan e può avere carattere circolare (giro di tavolo). Anche la creazione d’impresa non è un evento, ma un processo graduale, ove interagiscono l’idea, il soggetto, l’ambiente.

Processo Soggetto Idea Ambiente Il vero artefice del successo imprenditoriale è il soggetto capace di interpretare il perfetto incastro tra idea ed ambiente

Chi sono io?  Il mio curriculum scolastico/professionale  Le mie esperienze extra-scolastiche  Le mie attitudini  Le mie aspirazioni Cosa so? Cosa so fare? Check-up delle competenze:  “tecniche”  amministrative  marketing/commerciali  organizzative  gestione delle risorse umane Rafforzare i punti deboli e/o coinvolgere altre persone per integrare le competenze:  acquisire nuove competenze / informazioni  costruire un team di lavoro e/o crearsi degli “alleati”  sviluppare relazioni “esterne”

GENESI DELL’IDEA D’IMPRESA ENDOGENA ESOGENA a partire da una tua passione, vocazione, aspirazione o sogno dall’osservazione della realtà che ti circonda (cogliendo un bisogno non soddisfatto o un’idea di altri)

 Nel percorso logico di analisi che porta alla redazione del business plan, il primo passo è verificare la coerenza dell’idea imprenditoriale di base con l’ambiente circostante, chiarendo alcuni dei "fondamentali" che la definiscono:  Prodotto/Servizio: cosa offro?  Bisogni da soddisfare: qual è il bisogno che intendo soddisfare con il mio prodotto/servizio?  Clienti: chi è portatore del bisogno che ho individuato? Rispondendo a queste prime domande, si inizia a delimitare l’ambiente di riferimento e a capire se la tua idea è VENDIBILE, cioè se esistono potenziali acquirenti per i beni/servizi che offri. Questo è il punto di partenza dell’analisi di mercato.

Cos’è? A cosa serve? A chi serve ?  A TE (autovalutazione, pianificazione, monitoraggio, riprogrammazione: è una “bussola”)  A CHI TI POTREBBE FINANZIARE (banche, enti pubblici,..:valutazione di fattibilità economico-finanziaria …)  A CHI VUOI CONVOLGERE COME SOCIO/PARTNER/… (valutazione di fattibilità economico-finanziaria …) Quindi: è un fondamentale strumento di pianificazione e di comunicazione Il piano d’impresa, o Business Plan, è un documento di programmazione e pianificazione che descrive nel dettaglio il progetto imprenditoriale e consente la valutazione oggettiva della fattibilità e della validità dell’iniziativa.

 Ci sono almeno 4 buoni motivi per mettersi a scrivere un buon piano d’impresa:  La scrittura costringe chi scrive (ma anche chi legge!) ad analizzare con metodo ciascun aspetto  Un testo scritto consente di ritornare, anche in tempi diversi, sull’aspetto che interessa  Fornire ad altri un documento scritto riduce incomprensioni e distorsioni del messaggio  Un documento scritto consente di "immagazzinare“ l’esperienza maturata e di utilizzarla quando serve

Verifica della coerenza La strategia I piani operativi Il piano economico-finanziario L’ambiente competitivo Il soggetto imprenditoriale L’idea imprenditoriale

 Raggiunta la coerenza in ciascuna sua parte (idea, soggetto e mercato) e tra le parti, è possibile definire la strategia a partire dalle decisioni di marketing relative al prodotto (cosa offro), al prezzo a cui lo offro (deve essere coerente con il mercato e contemporaneamente ripagare tutti i fattori produttivi), di distribuzione, di comunicazione e dei servizi.  A questo punto dovrebbe anche essere possibile comprendere quanto si venderà e quindi concretizzare la strategia attraverso la pianificazione dell’attività. In altri termini, è necessario descrivere i piani operativi (piano d’investimento, produttivo, organizzativo, finanziario, ecc.) con i quali realizzare gli obiettivi ipotizzati.

Le scelte strategiche ed operative ipotizzate vanno quindi tradotte in “numeri”: costi e ricavi, fonti finanziarie e impieghi per dimostrare la redditività dell’iniziativa e la sua capacità di rimborsare le fonti di finanziamento. L’obiettivo della pianificazione economico-finanziaria è verificare le conseguenze economiche, patrimoniali e finanziarie dell’iniziativa, vale a dire se l’impresa che nascerà sarà redditizia, con un patrimonio solido e senza problemi di liquidità. Il processo di pianificazione economico-finanziaria consente, infatti, di quantificare le conseguenze finali delle scelte strategiche ed operative effettuate nel piano di impresa. Tre sono i documenti previsionali fondamentali:  il conto economico (confronto costi e ricavi di un determinato periodo)  lo stato patrimoniale, che fotografa il patrimonio dell’impresa in un dato momento. Si compone di due sezioni: le Attività (gli investimenti o impieghi) e le Passività (le fonti di finanziamento)  il piano dei flussi di cassa (cash flow), che evidenzia la capacità dell’impresa di generare liquidità; il piano dei flussi riepiloga i risultati del ciclo finanziario (entrate- uscite) in un determinato periodo di tempo, evidenziando i periodi di scarsa liquidità (o di eccessiva).

 POSSIBILE  APPAGANTE ‘PROFESSIONALMENTE’  APPAGANTE ‘ECONOMICAMENTE’ E allora? La vogliamo creare questa nostra ACS? Perché no! Devo sviluppare la consapevolezza che lavorare in cooperativa è :

Assemblea preliminare - 2 dicembre 2010 I futuri soci dovranno raccogliere, sistemare e formalizzare le varie proposte concernenti: attività da svolgere Modalità attuative (ruoli e cariche) Tempistica Regole ( anche abbozzate, man mano si scopriranno le regole giuste per lavorare bene) Obiettivi minimi e massimi da raggiungere Statuto o atto costitutivo Nome e logo/simbolo dell’ACS Coinvolgimento di eventuali sostenitori e/o soci onorari Bilancio preventivo Organi sociali Metodo di lavoro : Il giro di tavolo

La Cooperazione è un lavoro di squadra in cui ognuno deve sostenere l’altro, ma senza mai farsi mettere i piedi in testa