Sociologia della malattia Antonio Maturo

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
D.T.P. PSICOLOGO della Polizia di Stato PAGLIAROSI Dr.ssa Cristina
Advertisements

RICERCA - AZIONE Macro-concetto Portatore di
Il ruolo sociale.
Giugno Dal pensiero lineare al pensiero complesso: educare “alla” e “attraverso” la complessità Giugno
Obiettivo Comprendere come si sviluppano i processi di apprendimento ed i processi comunicativi nella cultura organizzativa.
Sociologia dei processi culturali e comunicativi Laurea magistrale EMPOLI.
Teoria dello Stato e del Controllo Sociale Lezione 11
Nuova sociologia economica
Nuova sociologia economica. Dibattito sulle nuove forme di organizzazione economica Sia sociologi che economisti, interessati a sviluppare nuovi strumenti.
Azione - Relazione - Interazione
Intelligenza Artificiale 1 Gestione della conoscenza lezione 7 Prof. M.T. PAZIENZA a.a
Sociologia della cultura - 3
Approfondimenti del corso di Sociologia della devianza 2008/09 Prof.ssa Anna Maria Leonora Università di Catania Facoltà di Scienze della Formazione.
Carta delle cure primarie
L’esperienza di Reggio Emilia: rete cure territoriale percorsi di cura
Lo sviluppo morale.
QUESTIONI DI METODO: EBM e EBP OVVERO LA PSICHIATRIA E’ BASATA SULL’EVIDENZA? Alessandro Ricci Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica Sezione Psichiatria.
Scopriamo la forza che è in noi
Caratteristiche della fase adolescenziale
SOCIOLOGIA 2007/ La società Cosa è la società? Secondo Gallino, nella società rientrano le strutture sociali e culturali, le motivazioni individuali,
CdL in Scienze della Formazione nelle organizzazioni
La relazione d’aiuto e la tecnica di colloquio di comprensione
“ BISOGNI RIABILITATIVI DEL PAZIENTE ONCOLOGICO IN ETA’ PEDIATRICA”
La comunicazione medico-paziente
1 Introduzione: il concetto di ruolo Seminario di formazione per i Tutor degli Animatori di Comunità PROGETTO POLICORO MONOPOLI - 22 MAGGIO 2005.
Famiglie e Psichiatria
Università degli Studi di Trieste Facoltà di Psicologia Corso di Psichiatria Sociale a.a. 2004/2005 La famiglia e il disturbo mentale grave. Un esempio.
Insegnare competenze La dimensione didattica e metodologica Carlo Felice.
Laccezione positiva del concetto di rischio Il rischio non deve essere visto necessariamente come pericolo o fonte di danno evolutivo Rischio come opportunità
Rilievi critici alla teoria di Piaget
PREMESSE METODOLOGICHE
© All Rights Reserved Lindbergh 2004 Pavarin Scorzoni
Programmazione Valutazione Informazione Politiche sanitarie S.S.R.
Glottodidattica.
Indicazioni per il coinvolgimento dei cittadini: le Raccomandazioni generali e operative Alessandro Bazzoni 14/16 Novembre 2011.
LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
CONTENZIONE E ASSISTENZA
che cos’è il disturbo mentale? un modello per conoscere
IL GRUPPO e LA RETE 16 FEBBRAIO 2013.
Le caratteristiche fondamentali del Cooperative Learning
Reti,persone,comunità M.Ornella Fulvio.
Le teoriche del nursing
CONSENSUS CONFERENCE CELEBRATION: recommendations
La salute Aspetti generali. Che cos’è? È la condizione di piena efficienza funzionale che comprende anche aspetti cognitivi, affettivi, relazionali,
Metodologia della ricerca sociale
COMPORTAMENTI PROBLEMA E ALLEANZE PSICOEDUCATIVE
Molta troppa letteratura 1-se non si risponde alle aspettative della comunità sociale si rischia di deludere. 2-essere allineati con ciò che ci si aspetta,si.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
IL MONITORAGGIO QUALITATIVO DI UNA COMUNITA’ DI PRATICA 14 novembre 2003 CINZIA DAL SANTO.
Salute e malattia.
Bourdieu: habitus e anticipazione pratica
Dal modello bio-medico al modello bio-psico-sociale
LA COMUNICAZIONE EFFICACE. “ Capacità di usare più linguaggi possibili per mettere in relazione se stessi con gli altri” “La componente fondamentale di.
San Vito al Tagliamento 28 aprile 2015
Ragionare per paradigmi
La genetica clinica costituisce la parte applicativa di tutte le conoscenza ed attività genetiche a vantaggio della salute della singola persona e dell’intera.
Antropologia medica. Le origini L’Antropologia medica si sviluppa nel periodo successivo alle seconda guerra mondiale, a partire da un interesse per le.
Scuola superiore della pubblica amministrazione LA NUOVA DIRIGENZA E IL CAMBIAMENTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN ITALIA LA RICERCA SU “MERCATO DELLE.
Chi è il catechista?.
Il contributo di Pellerey, sulle competenze individuali e il portfolio, si apre: Evoluzione del concetto negli ultimi cinquant’anni. Con una ricostruzione.
5° anno CL Medicina UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Prof. Maria Angela Becchi Medicina di Comunità Programma di Medicina di Comunità 2.
Angelo Carenzi, Presidente Fondazione “Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita” Milano, 10 giugno 2008 Il malato protagonista della sua malattia.
01/06/20161 Gli atti degli Enti Locali a cura della Dott.ssa Paola Contestabile.
LA CONOSCENZA DI SÉ. Il Sé come punto cerniera: in esso si constata l’intersezione del dato intrapsichico con quello sociale E’ in larga misura dall’esperienza.
Cap. IV Proposizioni di apprezzamento A cura di: Arianna Gualillo e Barbara Di Lello.
L’ASCOLTO e SAPERSI ASCOLTARE
CAPITOLO 6 La ricerca scientifica in Psicologia ‘è scientificamente dimostrato che…’. Cos’è una scienza? ‘la scienza è un modo di ottenere conoscenze in.
L’ANALISI DEI BISOGNI DI FORMAZIONE Laboratorio per la formazione Spi Atto Primo Gruppo Arancio Lido di Camaiore 1- 3 febbraio 2011.
Caratteristiche distintive dell’approccio contestualista sono:
La fiducia Prof.ssa Alberta Giani. La fiducia come processo Fiducia Propensione / atteggiamento / disponibilità di un interlocutore Più spesso ad un.
Transcript della presentazione:

Sociologia della malattia Antonio Maturo Teorie sociologiche della malattia Cap. 2 – par. 1-2

Teorie sociologiche della malattia Malattia come devianza Narrazioni di malattia: l’approccio ermeneutico-fenomenologico Malattia come guasto cibernetico Malattia come stigma Malattia come iatrogenesi La proposta correlazionale

Malattia come devianza L’assunto che sta alla base dello scritto di Parsons è che «la malattia rende incapaci di assolvere efficacemente i ruoli sociali» [Parsons 1965: 438], si può quindi considerare il malato come un “deviante”. Per questo motivo «esiste un interesse funzionale della società al suo controllo» [ibidem: 439] e il “meccanismo” del sistema sociale per far fronte alle malattie dei suoi membri è costituito dalla “professione medica”.

Ruolo del paziente: aspettative L’esenzione dalle responsabilità normali del ruolo sociale (il medico diviene colui che legittima l’esenzione) L’impossibilità di guarire tramite un atto di volontà. La definizione dello stato di malato come qualcosa di indesiderabile «con la conseguente obbligazione di “voler star bene”» L’obbligo di cercare un aiuto tecnicamente competente e di cooperare.

Caratteristiche ruolo paziente debolezza e bisogno di aiuto; incompetenza tecnica; implicanza emotiva [ibidem: 448-456].

Deviante? Però, se è vero che il malato per Parsons, è un deviante, non si può semantizzare tale etichetta alla stregua di “ribelle”. Il malato è pur sempre in tale condizione a prescindere dalla sua volontà e quindi è un “deviante involontario”

Critiche Parsons sembra assolutizzare l’aspetto unilaterale della cura. Parsons considera la terapia come una mera applicazione di nozioni al caso specifico e quindi la malattia diventa solo: «un problema di scienza applicata» l’insistenza sulla “neutralità affettiva” squalifica qualsiasi componente empatica nel rapporto tra medico e paziente e dà per scontata l’adesione automatica alle prescrizioni, ovvero la compliance.

critiche è difficile negare che Parsons non concepisca la malattia come un “fatto biologico”, legittimando l’istituzione medica al suo riconoscimento e alla sua cura. il referente empirico dei discorsi parsonsiani è quello delle relazioni interpersonali tra liberi professionisti e privati paganti (con assicurazione) dell’America anni cinquanta. Il malato è quindi un individuo isolato con poche reti sociali e/o famigliari. Un malato “incompetente” e fisiologicamente “non cronico”.

Oggi… da “paziente” ad “esigente” ? si può affermare che i malati oggi siano più informati e tutelati rispetto a cinquanta anni fa (almeno i cittadini dell’occidente): lo dimostrano associazioni di tutela, aumento del contenzioso sanitario, possibilità di supporto sociale e di accesso alle informazioni anche on line

NBM La cosiddetta Narrative-Based Medicine (NBM) sorge negli Stati Uniti in particolare ad opera della Harvard Medical School e dell’approccio fenomenologico ed ermeneutico in essa dominante. Punto di riferimento fondamentale e ispiratore di tale approccio è lo psichiatra e antropologo Arthur Kleinman,

NBM Kleinman considera la medicina, ogni tipo di medicina, come un sistema culturale, vale a dire un insieme di significati simbolici che modellano sia la realtà che definiamo clinica che l’esperienza che di essa il soggetto malato fa.

NBM Salute, malattia e medicina divengono così dei sistemi simbolici costituiti da un insieme di significati, di valori e di norme comportamentali e delle reciproche interrelazioni fra queste componenti che in tutte le società funzionano come dei sistemi di significato che strutturano l’esperienza della malattia.

NBM Su queste basi, viene operata la fondamentale distinzione in relazione a ciò che definiamo “malattia” tra disease e illness (e, successivamente, di sickness)

NBM È a questo punto che si inserisce il ruolo della narrazione nella costituzione della malattia e della sua esperienza intesa come illness: le “storie di malattia” costituiscono frammenti di storie di vita la cui struttura temporale organizza gli eventi il cui significato viene ricompreso dall’individuo sulla base di ciò che definisce “malattia”.

NBM La malattia viene così ricostruita in forma di “trama” all’interno di una struttura narrativa che tende a conferirle senso sulla base di una specifica “rete semantica” culturalmente definita che interconnette i singoli significati soggettivi.

NBM Le storie non si limitano a descrivere e raccontare esperienze ed eventi di malattia, ma li “costruiscono” nel momento stesso in cui conferiscono loro quel particolare significato che la malattia assume in ogni specifico contesto culturale sulla base di peculiari strutture di rilevanza

NBM Se l’esperienza è sempre molto più ricca di quanto sia la sua narrazione, quest’ultima ne costituisce tuttavia l’elemento ordinatore e strutturante, che contribuisce alla percezione unitaria del sé per il singolo individuo grazie alla continuità del vissuto soggettivo che gli consente di ricostruire.

NBM Allo stesso tempo, la narrazione costituisce la possibilità di comprendere l’esperienza altrui fornendocene una rappresentazione culturalmente mediata e comprensibile, al di là dell’incomunicabilità dei vissuti individuali di dolore e di sofferenza.

NBM Dal punto di vista dell’utilità della Narrative Based Medicine dovrebbe dunque essere evidente l’importanza delle storie nel dare forma e nel valutare la qualità delle cure e gli stessi rapporti medico-paziente in ambito clinico a partire dallo studio dell’esperienza di malattia e di cura che esse propongono.

NBM Il costrutto narrativo che esse producono presenta una particolare ricchezza semantica utilizzabile anche ai fini di una valutazione della qualità delle cure dal punto di vista del paziente ben al di là di una semplice di dichiarazione di “soddisfazione/insoddisfazione”.