Seminario prof. Allocca, a.a. 2009/2010 a cura di Federica Turriziani Colonna W. HARVEY Una rivoluzione in fisiologia
Exercitatio de motu cordis et sanguinis in animalibus, 1628, Frankfurt in cui si annuncia la scoperta della circolazione del sangue che determina la disfatta della medicina galenica
La medicina galenica produce spiriti naturali, associati a funzioni vegetativo-nutritive produce spiriti vitali, associati a funzioni sensitivo-motorie produce spiriti animali, associati a funzioni intellettivo-razionali
…e inoltre setto mediano interventricolare eterogeneità dei fluidi sanguigni (Fernel: sangue epato-venoso / sangue arterioso)
Harvey nega che vi sia alcuna differenza qualitativa fra sangue venoso e sangue arterioso: «si provi a riempire due recipienti d’identica capacità, ri- spettivamente del sangue arterioso e del sangue venoso di uno stesso animale. Non appena il sangue dei due re- cipienti sia freddo e coagulato, si può direttamente stabi- lire se e quale mai differenza sussista fra l’uno e l’altro. L’osservazione diretta smentisce tutte le varie teorie di differenze qualitative radicali fra il sangue venoso e il san- gue arterioso». (pag. 141, Ad Riolanum)
…che differenza sussisteva fra i due fluidi secondo Galeno? Dalle dissezioni le arterie risultavano per lo più vuote ciò significava che lì scorrevano principalmente spiriti
L’ipotesi della circolazione sanguigna rende conto della vacuità delle arterie: i polmoni cessano di funzionare prima che il cuore smetta di pulsare così, a circuito chiuso, il sangue è cacciato via dal cuore, attraverso le arterie, nelle vene, che restano piene
«noi non abbiamo mai trovato, lungo le indagini anatomiche, nessuna forma di spirito, né nelle ve- ne, né nei nervi, né nelle arterie, né in qualsiasi altra parte dell’organismo» (pag. 144, Ad Riola- num)
Modelli Galeno: irrigazione agricola (sangue continuamente prodotto e consumato) Harvey: circolo (analogia macrocosmo-microcosmo)
orecchietta destra ↓ ventricolo destro ↓ polmoni ↓ anastomosi ↓ orecchietta sinistra ↓ ventricolo sinistro ↓ tessuti DIASTOLE «la diastole dipende essenzialmente dal calore innato e l’atto iniziale della dilatazione deriva direttamente dal sangue e va avvicinandosi ad una forma di ebollizione paragonabile al processo di fermentazione». (pag. 168, Ad Riolanum) SISTOLE «il vero movimento del cuore non è la diastole, ma è la si- stole, ed è nella sistole – e non della diastole – che il cuore esercita la sua forza». (pag. 28, De motu cordis)
Prove della circolazione calcolo «tutto il succo degli alimenti da solo non basterebbe ad evi- tare un progressivo svuotarsi delle vene […] ho cominciato a riflettere se mai potesse sussistere una sorta di moto cir- colare». (pag. 58, De motu cordis) «attraverso il cuore ininterrottamente pulsante passa e ri- torna incessantemente in circolo ben più sangue di quanto gli alimenti possano fornire» (pag. 63, De motu cordis) legature «e in effetto noi vediamo che il sangue scorre dalle arterie alle vene e non dalle vene al- le arterie». (pag. 77, De motu Cordis) contagio «a partire dalla mia teoria risulta chiaro che l’infezione, inocu- lata in un punto, è portata anzitutto al cuore insieme col san- gue che vi ritorna e che a partire dal cuore può inquinare suc- cessivamente l’intero organismo». (pag. 92, De motu cordis)
Quanto Harvey aveva ereditato Vesalio assenza del setto mediano interventricolare Realdo Colombo piccola circolazione cuore-polmoni-cuore Cesalpino (1593) senso centripeto del sangue venoso Gerolamo Fabrici d’Acquapendente (1603) esistenza di valvole nelle vene
…ma Harvey non poteva sapere che il sangue subisce nei polmoni un processo di ossigenazione vene ed arterie comunicano realmente attraverso vasi sottili, i capillari (scoperta fatta da Malpighi nel 1661)
Il cardiocentrismo di Harvey si propone come un ritorno ad Aristotele impone analogie cosmologica e politica «il cuore può quindi essere ben designato come il princi- pio della vita e il sole del microcosmo, come analogamente il sole può essere ben designato come il cuore del mondo» (pag. 92, De motu cordis) «il cuore su tutto governa come un principe in un regno, nelle cui mani è posta la principale e più alta autorità». (pag. 107, De motu cordis) è consonante con dottrine teologiche anti-trinitarie e mortaliste
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