Profili istituzionali degli enti locali

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La riforma del Titolo V della Costituzione
Advertisements

S.P.Q.R. - Direzione Centrale del Personale
Rilettura della mappa dei poteri alla luce del Titolo V della Costituzione.
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
L’ORGANIZZAZIONE DELLO STATO
LE FUNZIONI LEGISLATIVE E REGOLAMENTARI - MATERIE ESCLUSIVE STATALI- (Art. 117 co 2, Cost) Dopo la riforma del 2001, lart. 117 Cost. (integrato dallart..118.
Art. 5 cost. [1] La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio.
Il ruolo delle Regioni e delle Province Autonome nella riforma del Sistan Maria Teresa Coronella Roma, 16 dicembre 2010 Direzione Sistema Statistico Regionale.
Persone Nelle Organizzazioni 1 Università di Pisa DIPARTIMENTO DI SCIENZA DELLA POLITICA Master in Governance Politica Fabiano Corsini Scenari e vettori.
Donne, Politica e Istituzioni
CODICE DELLE AUTONOMIE Disegno di legge Delega al Governo per lattuazione dellarticolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per listituzione.
Fondamento normativo del principio di buon andamento
L’amministrazione nella Costituzione
L'organizzazione amministrativa centrale
Lo Stato autonomistico: le Regioni e gli Enti locali
La incidenza della riforma costituzionale sul procedimento di formazione della legge Qualche necessaria premessa: 1) Le trasformazioni del sistema bicamerale:
CORSO DI ISTITUZIONI di DIRITTO PUBBLICO a.a Docente Luigi Cozzolino Argomento n. 4 La forma di governo della Repubblica italiana.
competenza esclusiva statale competenza residuale regionale
Un decalogo per il nuovo codice – Cesena 13 ottobre 2006 IL DECALOGO DI CESENA DallAssemblea dei Direttori generali degli Enti locali di Cesena un decalogo.
La nuova figura dell’imprenditore agricolo professionale
Comune di Savona Progetto di riforma PERCORSI ORDINAMENTO DECENTRAMENTO ORGANIZZAZIONE Memo randum.
Nozioni basilari di diritto civile e di diritto pubblico
Il sistema amministrativo italiano e il suo personale Cosa si intende per pubbliche amministrazioni e quali funzioni svolgono (vedi lart. 1, comma 2, d.
Piccola guida uil sullordinamento delle regioni E degli enti locali Roma, marzo 2010.
I Principi dell'attività amministrativa sono quei principi a cui si deve conformare l'attività della pubblica amministrazione. I principi a cui si deve.
Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Unità, Nazione, Costituzione. Liceo Classico Statale Giuseppe La Farinadi Messina Anno Scolastico 2010/2011.
Visita al Consiglio Regionale della Lombardia Classe 3aB - 26 marzo 2012.
La comunicazione tra scuola servizi sociali e socio sanitari Comune di Torreglia.
LA COSTITUZIONE ITALIANA
IL PRINCIPIO DI BUON ANDAMENTO
Art. 117 Cost Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: a) politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello.
Sent. 303/2003: le condizioni della «chiamata» Quando si intendano attrarre allo Stato funzioni amministrative in sussidiarietà, di regola il titolo del.
Le autonomie territoriali
Beni comuni e diritti sociali
CODICE DELLE AUTONOMIE Disegno di legge d’iniziativa governativa Delega al Governo per l’attuazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera p) della.
I CITTADINI SONO TENUTI A PAGARE I TRIBUTI RICHIESTI DAI COMUNI E DALLE PROVINCE.
Lezione n. 3 La repubblica delle autonomie
Gli Enti Locali Le Province Cenni Storici Le Regioni I Comuni
IL COMUNE …… L’ENTE LOCALE per eccellenza Avv. Elena Bernardini
ENTI TERRITORIALI.
IL GOVERNO LOCALE.
Corso di diritto amministrativo a. a. 2014/2015 Prof
LA RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE
Le fonti delle autonomie
DECENTRAMENTO DELLE FUNZIONI E SCUOLA Accentramento delle funzioni in capo all’amministrazione dello Stato. Esigenza di un intervento del legislatore che.
LE AUTONOMIE TERRITORIALI
Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione.
La riforma del Titolo V° parte II^ della Costituzione
IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE Prof. Andrea Mignone (Università degli Studi di Genova) Storia della Pubblica Amministrazione II Anno Accademico 2008/2009.
Capitolo 9 Elementi per un percorso interpretativo
Enti locali e organizzazioni internazionali
Il welfare sociale. Un ragazzo che rischia di invecchiare Fasi e tempi del welfare State Quanto avete chiari questi concetti?
Sviluppo locale e sociologia del Welfare. Livelli di governo Regioni (20) Province (109) Comuni (8101) Squilibri popolazione tra comuni e Regioni (10.
Economia politica per il quinto anno
Diritto Stato, servizi, imprese.
L’operatore socio-sanitario
La funzione amministrativa
L’ORGANIZZAZIONE PUBBLICA
Diritto pubblico l-z Prof. Davide Galliani.
1 Il regolamento di organizzazione A cura del dott. Arturo Bianco.
LO STATO E LA SOCIETA’.
LE RIFORME ISTITUZIONALI
Gli Enti Locali: il quadro normativo Insegnamento “Diritto degli Enti Locali” a.a. 2007/2008 Dott. Giovanni Di Pangrazio.
Brevi note sul regolamento comunale a cura del Segretario Generale Lucia Perna.
Pluralismo istituzionale e sussidiarietà
LezioneAmm21 Regole costituzionali relative alla Pubblica amministrazione Regole di sistema: il principio di legalità - Legalità indirizzo I relativi atti.
1 AUTONOMIA STATUTARIA E POTESTA’ REGOLAMENTARE A cura del Dott. Giovanni Di Pangrazio.
Torna alla prima pagina Parte II - Capitolo 5 LE FONTI DELLE AUTONOMIE R. Bin - G. Pitruzzella Diritto Pubblico, Giappichelli Editore, Torino, 2002.
Istituzioni di diritto amministrativo del Modelli organizzativi e rapporti politica - amministrazione.
Stati unitari, Stati composti
Transcript della presentazione:

Profili istituzionali degli enti locali                            Francesco Manganaro Ordinario di Diritto Amministrativo 20 ottobre 2008

Definizioni preliminari: Autarchia Autonomia Capacità di un ente di realizzare i propri interessi ma non di individuarli direttamente Capacità di un ente sia di individuare i propri interessi sia di realizzarli Si risolve Si risolve Nella potestà Amministrativa Ma non implica quella normativa Nelle potestà: - Normativa - Amministrativa

Situazione pre-repubblicana Excursus storico Situazione pre-repubblicana Stato post-unitario Stato accentrato modello napoleonico: Limitazione poteri locali 2) Prefetto quale rappresentante del Governo a livello territoriale

Ulteriore compressione Periodo fascista Ulteriore compressione dei poteri locali: Eliminazione degli organi elettivi con sostituzione del Sindaco con il Podestà di nomina governativa

Costituzione repubblicana 1948 Prima della riforma del 2001 posizione ambigua su Comuni e Province intesi sia come enti autonomi sia come enti autarchici. Infatti: L’art. 5 Cost. da un lato afferma che la Repubblica, una ed indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali e dall’altro prevede che la stessa attui nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento (autarchia). 2) L’art. 118 Cost. non riconosce agli enti locali una generale titolarità della funzione amministrativa. Infatti: Province e Comuni sono riconosciuti titolari delle sole funzioni aventi esclusivo interesse locale, per il resto si dice che le Regioni esercitano le loro funzioni Amministrative tramite delega agli enti locali o avvalendosi dei loro uffici. Delega ed avvalimento rispondono ad una logica di autarchia. 3) Nello stesso senso l’art. 129 Cost. che considera Province e Comuni come circoscrizioni di decentramento statale e regionale. 4) Nell’ottica dell’autarchia l’art. 130 Cost. ammette il controllo sugli atti degli enti locali da parte di un organo della Regione (Co.Re.Co.)

Evoluzione legislativa degli anni ‘90 T.U. di epoca fascista del 1934 Prima del 1990 l. 8 giugno 1990 n. 142 1990 Detta il nuovo ordinamento degli enti locali

Novità della l. 142/1990 e s.m.i. 1) Disciplina la potestà normativa degli enti locali prevedendo, accanto ai regolamenti, gli Statuti come atto fondamentale di organizzazione dell’ente. 2) Definisce in maniera puntuale: ruolo e funzione degli enti locali, istituendo anche le Città metropolitane. 3) Detta le forme di partecipazione popolare all’azione amministrativa locale. 4) Ridefinisce ruoli e competenze degli organi comunali e provinciali. 5) Prevede le forme di collaborazione fra enti locali. 6) Individua le modalità di gestione dei servizi pubblici locali. 7) Introduce una nuova regolamentazione dei controlli sugli organi e sugli atti.

Legge 81/1993 Modifica la forma di governo degli enti locali introducendo l’elezione diretta del Sindaco e del Presidente della Provincia. Effetti: Rafforzamento degli esecutivi locali. 2) Maggiore identificazione tra cittadini e amministratori locali.

Legge 59/1997 (Bassanini 1) Interviene a Costituzione invariata per ampliare l’autonomia di Comuni e Province ispirandosi al principio di sussidiarietà verticale già previsto dall’art. 3B (poi art. 5) Trattato UE Riconosce agli enti locali (Comuni) in via quasi generalizzata la titolarità delle funzioni amministrative, superando la logica autarchica.

Legge 127/1997 (Bassanini 2) Incide sull’organizzazione amministrativa locale e sui controllo sugli atti. In particolare: 1) Riconosce (non necessariamente al Consiglio) il potere di adottare regolamenti organizzativi. 2) Attua una maggiore separazione tra politica ed amministrazione, attribuendo ai dirigenti la competenza ad adottare i provvedimenti amministrativi. 3) Riduce il controllo sugli atti a quelli più significativi.

T.U. d.lgs 267/2000 Le innovazioni legislative degli anni ’90 sono state razionalizzate nel T.U.E.L. (TESTO UNICO ENTI LOCALI)

L. cost. n. 3/2001 Innova l’assetto dei poteri locali modificando il Titolo V Parte II Costituzione.

In particolare: Costituzionalizza il principio di sussidiarietà (verticale ed orizzontale). Dà fondamento costituzionale alla potestà normativa degli enti locali. Ridefinisce il criterio residuale del riparto delle funzioni a favore degli enti territoriali minori. Elimina il controllo preventivo sui singoli atti. Riconosce l’autonomia finanziaria degli enti locali (c.d. federalismo fiscale)

Prospettiva crescente Art. 114 Cost. 1. La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. Prospettiva crescente

Principio di sussidiarietà verticale Significa che: qualora gli enti locali, in qualità di naturali titolari delle funzioni, non siano in grado di curare efficacemente gli interessi di cui sono portatori è ammesso un intervento sussidiario da parte dei livelli superiori di governo. Una definizione puntuale è data dall’art. 3B del Trattato di Maastricht, ove si afferma che “Nei settori che non sono di sua esclusiva competenza la Comunità interviene, secondo il principio della sussidiarietà, soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri e possono dunque, a motivo delle dimensioni o degli effetti dell'azione in questione, essere realizzati meglio a livello comunitario”

Principio di sussidiarietà orizzontale Valorizza il ruolo del cittadino nella cura del pubblico interesse. Recita, infatti, l’art. 118 Cost. Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà

La nuova posizione costituzionale del ruolo di Comuni e Province L’art. 114, 2 co., Cost. dà espresso fondamento costituzionale: All’autonomia Alla titolarità di funzioni proprie Alla potestà statutaria degli enti locali

Inoltre all’art. 117 Cost. co. 6 Riconoscimento della potestà regolamentare degli enti locali

Il nuovo riparto delle funzioni amministrative nell’art. 118 Cost. Viene riconosciuta ai Comuni una tendenziale competenza generale delle funzioni amministrative. Esclusa ove l’interesse pubblico richiede l’esercizio unitario delle funzioni.

In tal caso intervengono: Prospettiva crescente secondo i principi di: - Sussidiarietà verticale Differenziazione ed Adeguatezza

Abrogazione degli artt. 129 e 130 Cost. L’art. 129 Cost. considerava Province e Comuni come circoscrizioni di decentramento (enti autarchici) L’art. 130 Cost. prevedeva in via necessaria il controllo preventivo sugli atti degli enti locali

Autonomia finanziaria Art. 119 Cost. Si basa su: 1) Titolarità di entrate e tributi propri. 2) Adeguatezza delle entrate a finanziare l’esercizio delle funzioni. 3) Principi solidaristici ed interventi perequativi a favore dei territori con minore capacità fiscale.

Tutela dell’unità dell’ordinamento Viene garantita attraverso: 1) La determinazione ad opera della legge statale dei livelli essenziali delle prestazioni attinenti ai diritti civili e sociali garantiti su tutto il territorio nazionale. 2) L’intervento sostitutivo dello Stato a tutela dell’unità giuridica ed economica e dei livelli essenziali.