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Sviluppo locale e sociologia del Welfare. Livelli di governo Regioni (20) Province (109) Comuni (8101) Squilibri popolazione tra comuni e Regioni (10.

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Presentazione sul tema: "Sviluppo locale e sociologia del Welfare. Livelli di governo Regioni (20) Province (109) Comuni (8101) Squilibri popolazione tra comuni e Regioni (10."— Transcript della presentazione:

1 Sviluppo locale e sociologia del Welfare

2 Livelli di governo Regioni (20) Province (109) Comuni (8101) Squilibri popolazione tra comuni e Regioni (10 milioni in Lombardia, 5 milioni in Campania, 100mila in Valle d’Aosta)

3 Elevata frammentazione = problemi di coordinamneto efficacia programmi pubblici, efficienza spesa pubblica E allora? Creazione livelli territoriali di ‘secondo grado’ Compiti istituzionali. Cosa fanno i Comuni? Tutte le funzioni amministrative relative agli interessi della comunità locale

4 Cosa comporta l’alto numero di responsabilità? E l’affidamento esterno cosa comporta? Compito delle Province? Programmazione sovra comunale trasporti e ambiente e erogazione in via residuale dei servizi che i comuni non forniscono. Dopo la riforma del titolo V accentuato ruolo di coordinamento. Differenze territoriali La Regione? Programmazione e coordinamento e unico livello subnazionale con potestà legislativa (concorrente e esclusiva, art cost 117).

5 3 aree: -Servizi sociali e sanitari -Funzione pianificazione e uso del territorio -Funzioni di governo dell’economia e quindi dello sviluppo economico Le Asl hanno autonomia sia gestionale che amministrativa e svolgono anche funzioni di assistenza (disabili, anziani) integrando gli interventi con amministrazioni comunali e privato sociale

6 Influenza integrazione europea -Patto di stabilità L’azione comunitaria ha rafforzato il peso delle Regioni - Organismi specifici di rappresentanza delle Regioni in sede europea

7 Quale coordinamento? Debole – interdipendenza funzionali tra livelli di governo e territorio per l’implementazione politiche pubbliche Forte – Disposizione intenzionale di soggetti e risorse per raggiungere obiettivi preposti

8 Quali meccanismi per il coordinamento? Concertazione (individua attori e stabilisce accordi per le finalità degli interventi) Integrazione (accordi sulla gestione/erogazione, es ADI) Perequazione (finanziamento, compensazione/bilanciamento tra costi benefici con trasferimento risorse, es fiscale e urbanistico)

9 Governance multi livello Ostacolata da tradizionali assetti relazionali Quali premesse? -Costituzionale -Legislativo -Amministrativo

10 Dal Regionalismo al Federalismo 1970 Regioni Trasferimento di competenze 1972 concezione minimalista 1977 orientamento più favorevole Decentramento indebolito anche dalle forti limitazioni imposte dal governo centrale in termini di autonomia finanziaria

11 Comportamento ‘finanziariamente irresponsabile’ La responsabilità di spesa (in capo agli amministratori locali) e quella di raccolta delle risorse attraverso la leva fiscale sono totalmente separate. Le Regioni protagonismo nella riforma, anche per garantirsi nell’assenza di compiti e funzioni definiti una qualche efficacia nella implementazione nelle politiche pubbliche

12 I ‘comprensori’ come ante intermendio: Le Province diffidenti per ‘centralismo’ della Regione, poi aboliti. Fine anni 80 vennero disattese le aspettative della decentralizzazione.

13 Legge 142/2000 dopo TU 1934 Autonomia statuaria Compiti dei comuni Compiti delle province Modalità di coordinamento e associative EL Limitazione dei controlli regionali sugli atti Finanza locale Posizione intermedia tra i ‘regionalisti’ e i ‘localisti’

14 L. 81/1993 Elezione diretta del Sindaco L. 120/1999 Prolungato il mandato sindaco Il governo locale per la prima volta non è proporzionale ma maggioritario

15 Dopo il 1993 riforme sollecitate da fattori -Esogeni (risanamento economico UE) -Endogeni (elezione diretta sindaco e presidente Regione e impulso Lega)

16 Fattori Endogeni ‘Bassanini e Bassanii bis’ 59/1997 e 127/1997 federalismo amministrativo a Costituzione invariata -L’inversione del criterio di ripartp -La rottura del parallelismo tra competenze legislative e esercizio funzioni amministrative -Affermazione principio di sussidiarietà -Principio di adeguatezza e differenziazione (non più uniformità formale

17 Legge delega 59/2007 Trasferimento effettivo delle funzioni amministrative in capo agli enti territoriali Vengono rafforzati gli organi di raccordo preesistenti Il maggior governo della periferia è dovuto -Fine Prima Repubblica -Unione UE e processi di integrazione

18 2001 Riforma Titolo V Riforma costituzionale riguarda il riconoscimento di tutti i livelli territoriali come componenti costitutivi della Repubblica. Il principio di sussidiarietà verticale diventa un principio costituzionale.

19 Art. 119 rimodulazione Riconosciuta l autonomia finanziaria in termini sia d entrata che di spesa a tutti i livelli di governo (R, P, C, CM) le risorse a cui possono attingere gli ET sono di tre tipi Tributi e entrate proprie Fondo perequativo Trasferimenti aggiuntivi

20 Contrasto istituzionale Stato/Regioni Proposte di leggi La c.d. devolution ha costituito un elemento di falsa propaganda, per mistificare le divisioni interne alla maggioranza e l’operato di un esecutivo particolarmente centralista. Disegni di legge: Codice delle autonomie e Federalismo fiscale Portati avanti con poca convinzione dalla maggioranza


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