TS e Legislazione Fonte: Socialeviaggiando, B. Bennati, Cesvot Sabrina Pedrini – Lunedì 18 ottobre 2010.

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TS e Legislazione Fonte: Socialeviaggiando, B. Bennati, Cesvot Sabrina Pedrini – Lunedì 18 ottobre 2010

Il turismo tradizionale è un fenomeno essenzialmente commerciale, quello sociale si caratterizza per qualità, difesa dellambiente, accessibilità dei costi e delle strutture. 2 Il turismo sociale è attore dellassetto territoriale e dello sviluppo locale, ha impatto sul territorio che può essere negativo. Perciò è necessario intraprendere comportamenti responsabili, rispettando lidentità della popolazione e lambiente attuale, ma anche quello futuro, così da salvaguardarlo per le generazioni future.

Cosa è il Turismo Sociale? La riflessione attorno al mondo in evoluzione del turismo sociale non può che partire dallidea del viaggiare come dimensione fondamentale, nutritiva dellessere umano. La prospettiva del ts è quella di restituire autenticità ad unesperienza dincontro, crescita, scoperta, cambiamento squisitamente umana.

4 Accanto allinteresse per i viaggi nei luoghi lontani, va riscoperto anche quello per il nostro territorio. Una nuova cultura di turismo di comunità centrato sullaccoglienza nei piccoli alberghi aperti alla dimensione relazionale, agli agriturismi…

5 Il Ts si configura come un fenomeno trasversale, nel quale confluiscono tutti quei flussi motivati soprattutto dal desiderio di socializzazione, prima ancora che dal tipo di esperienza turistica ricercata. Il Ts prescinde dalla risorsa che caratterizza la vacanza e si concentra sulla soddisfazione di bisogni di socialità e condivisione di gruppo, interpretando lattività balneare, piuttosto che quella sportiva, termale o culturale, non come unattività della vacanza, quanto come una modalità dello stare insieme agli altri.

In Italia, le prime iniziative di Ts vanno fatte risalire allinizio del Novecento, quando lungo la riviera adriatica (ma anche in montagna) cominciava lattività delle colonie, istituite per curare i bambini malati delle famiglie più disagiate e successivamente volute per educare e fortificare linfanzia nel primo dopoguerra. Per ospitare questi flussi di bambini vennero costruiti nuovi edifici idonei allo svolgimento delle attività di gruppo grazie ai quali prese avvio una frequentazione assidua della riviera, soprattutto in Romagna. Lesperienza italiana

Alcune colonie del periodo fascista lasciarono pian piano il campo a quelle delle prime grandi aziende italiane (in Romagna, Toscana e Liguria), che rimasero in funzione fino agli anni Settanta per ospitare i figli degli operai e che poi furono progressivamente abbandonate, fino ad essere definitivamente chiuse tra gli anni Ottanta e Novanta. Contemporaneamente, soprattutto dopo il riconoscimento del diritto alle ferie retribuite e lo sviluppo delle organizzazioni religiose, sono nate nuove forme di sostegno al godimento del diritto al riposo e alla vacanza che hanno avvicinato al Ts nuovi gruppi.

Il Ts ha operato allinterno di cornici storiche diverse. Dal primo scopo terapeutico si è passati al dovere ricreativo, quindi alla villeggiatura intesa come diritto godibile da tutti e solo oggi a vacanza come momento di nuova socialità e incontro con gli altri. Il passaggio da un turismo di tipo assistenzialistico ad uno di relazione è stato inevitabile nel momento in cui la vacanza è diventata un bene economicamente accessibile alla maggior parte delle persone, conquista che ha determinato la necessità di un ripensamento di tutto il sistema del Ts.

1) Lorganizzazione, la presenza costante di un organismo di raccordo tra i turisti e gli operatori dellofferta. Il Ts è stato ed è, ancora oggi, un turismo essenzialmente organizzato, non prevede formule di vacanza self made e che si basa sempre sulla intermediazione che le organizzazioni di turismo sociale svolgono tra i fornitori di beni e servizi turistici ed i turisti, sia individuali che costituiti in gruppi Aspetti rilevanti e ricorrenti:

2) Il pubblico, ossia le persone alle quali sono rivolte le iniziative di Ts Molto spesso si tratta di categorie omogenee, unite dalla comune appartenenza ad un gruppo sociale (per esempio una stessa azienda, una scuola, unassociazione di volontariato, ecc.) 3) La socialità, ossia limportanza data alle relazioni umane e alla condivisione di esperienze comuni Espressa attraverso la scelta di condizioni e servizi specifici (propensione alla vita di gruppo; utilizzo di ricettività condivisa, come gli ostelli; impiego di mezzi di trasporto collettivi ecc.)

4) La tutela di categorie più deboli Ossia il compito di rendere accessibile la vacanza alle persone con difficoltà di carattere fisico e/o sanitario o che si trovano in condizioni economiche disagevoli ovvero che sono anziane o non autosufficienti. La presenza di soggetti organizzatori rappresenta la condizione che ricorre in maniera pressoché costante in tutte le iniziative di Ts: in assenza di forme di intermediazione (o in presenza di un turismo non organizzato), il Ts non può configurarsi. Al contrario, la tutela di categorie deboli è un fattore che ricorre con minore frequenza rispetto al passato, non essendo più determinante per lesistenza del Ts.

Le diverse forme di TS

Summit della Terra di Rio (1992) è il termine che è stato usato soprattutto in chiave ambientale. Nella Conferenza Mondiale sul Turismo Sostenibile (Lanzarote, 1995) è stata approvata la Carta del turismo sostenibile Il turismo sostenibile

La sostenibilità del turismo richiede per definizione che esso integri lambiente naturale, culturale e umano ; che rispetti il fragile equilibrio che caratterizza molte località turistiche, in particolare le piccole isole e aree ambientali a rischio. Il turismo dovrebbe assicurare unevoluzione accettabile per quanto riguarda linfluenza delle attività sulle risorse naturali, sulla biodiversità e sulla capacità di assorbimento dellimpatto e dei residui prodotti.

Per turismo accessibile si intende linsieme di servizi e strutture in grado di permettere a persone con esigenze speciali - anziani, disabili, persone con esigenze dietetiche e allergie - la fruizione della vacanza e del tempo libero senza ostacoli e difficoltà. La domanda di turismo inespressa il 61% delle persone avrebbe bisogno di un accompagnatore il 25% di assistenza medica, il 7% di superare barriere architettoniche. Il Turismo Accessibile

Per il turismo responsabile riprendiamo la definizione dellAitr (Associazione italiana turismo responsabile): aspetto di presa in carico di una responsabilità - per loperatore turistico, per il turista stesso e per la comunità locale - che va oltre la sostenibilità. Il turismo responsabile è un turismo che soddisfa i turisti, mantiene o migliora lambiente dei luoghi di destinazione e offre benefici ai residenti ( Il Turismo Responsabile

Nato e diffuso negli Usa alla metà degli anni 80 come risposta ecologica alle pressioni del turismo di massa. Nel 1990 si è costituita la Società internazionale decoturismo ( nel maggio 2002 si è tenuto il Summit mondiale dellecoturismo in Quebec in occasione dellAnno Internazionale dellEcoturismo Lecoturismo

Il turismo solidale rappresenta un modo di viaggiare che consente al turista di immergersi totalmente nella vita e nella cultura del luogo visitato contribuendo, con del volontariato, al miglioramento della comunità visitata. Con questa forma di turismo si sostengono le comunità locali ed il loro sviluppo anche partecipando attivamente alla vita comunitaria in loco. Il Turismo Solidale

Da protagonista dei Gran Tour del secolo scorso a ingrediente di altri turismi con cui si combina Occasionalmente fonte autonoma Il Turismo Culturale

Il quadro normativo

Dal punto di vista normativo, la promozione del diritto sociale, in Italia, è avvenuta soprattutto ad opera delle Regioni in virtù del trasferimento delle competenze legislative in materia di turismo avvenuto nel Alcune leggi regionali sono volte a estendere la pratica turistica a tutti i cittadini ed in particolare ai giovani, ai lavoratori e agli anziani, attraverso la concessione di finanziamenti e contributi agli enti e alle associazioni operanti nel settore nel turismo sociale.

istituisce i Sistemi turistici locali per il miglioramento e laccessibilità dei territori ed elabora una politica di sostegno alla domanda attraverso la previsione del Fondo di rotazione per il prestito ed il risparmio turistico e del sistema dei Buoni Vacanza. L.135/2001 Riforma della Legislaz. Naz. del Turismo

Art.1, essa affida alla Repubblica il compito di fare del turismo il fattore strategico per lo sviluppo economico e sociale del Paese nel contesto internazionale, per il superamento degli squilibri regionali, per la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, per la crescita competitiva dellofferta È riconosciuto altresì lapporto dei soggetti privati per la promozione e lo sviluppo dellofferta turistica. Viene sancita la regionalità della materia turistica: lapplicazione del principio di sussidiarietà introdotto dalla riforma Bassanini, daltronde, implica che la Regione sia listituzione più adatta a legiferare nel settore, mentre allo Stato ( art. 2 comma 3) sono attribuiti solo alcuni compiti ben individuati

Lart. 2 comma 4, ribadendo quanto già stabilito nel d.lgs. 112/1998 e nel d.p.r. 175/2001, attribuisce allo Stato il potere di dettare le linee guida del comparto turistico, con decreto del Presidente del consiglio dei ministri, che deve essere adottato dintesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano (brevemente indicata come Conferenza Stato- Regioni) e dopo aver sentito le associazioni di categoria degli operatori e dei consumatori. Quindi, se da un lato si dà ampio spazio alle autonomie locali politiche e funzionali, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà e della libertà dimpresa, dallaltro vengono salvaguardati lunitarietà del comparto e la tutela dei consumatori.

Listituzione dei sistemi turistici locali garantisce nuovi spazi alle autonomie locali, soprattutto ai Comuni, chiamati a svolgere un ruolo significativo nelle politiche di valorizzazione del turismo, in particolare di un turismo di qualità che possa determinare ricadute positive sul territorio e sul patrimonio di tradizioni e di cultura che rischia altrimenti di scomparire.

In questa direzione si può leggere la Carta di Firenze, approvata dallAnci il 9 marzo 2001, che impegna i Comuni a garantire la qualità delle funzioni ospitali dei sistemi turistici locali. Alle Regioni è affidato il compito di riconoscere i sistemi turistici locali, sulla base del Testo unico delle leggi sullordinamento degli Enti locali 267/2000 e del d.lgs. 112/1998.

Lart. 7 regola le imprese turistiche, le associazioni senza scopo di lucro e le attività professionali. Il comma 4 dello stesso art. 7 è poi quello che estende allimpresa turistica le agevolazioni, i contributi, le sovvenzioni, gli incentivi e i benefici previsti dalle norme vigenti per lindustria (art. 17, d.lgs. 112/1998), consentendo di rendere ordinari i finanziamenti al settore. Lart. 7, inoltre, ai commi 5 e 6, definisce le professioni turistiche come quelle che organizzano e forniscono servizi di promozione dellattività turistica, servizi di assistenza, accoglienza, accompagnamento e guida dei turisti e affida alle Regioni il compito di verificare i requisiti necessari e conseguentemente di autorizzare allesercizio della professione

Il comma 9 dello stesso articolo colloca le associazioni senza scopo di lucro fra le imprese e le attività professionali, allargando la loro sfera di azione a tutte le attività svolte dalle imprese Resta sottinteso che anche le associazioni senza scopo di lucro sono sottoposte alla fissazione di criteri uniformi e standard minimi previsti nelle linee guida.

La risoluzione del Parlamento europeo del 18 febbraio 2000 afferma che Il turismo europeo deve far leva, in particolare, sullo sviluppo sostenibile. In risposta alle esigenze della società, sempre più alla ricerca di migliori condizioni di qualità della vita e nel rispetto delle popolazioni locali. Non solo, il turismo è considerato come una conquista sociale irreversibile e che pertanto dovrebbero essere promosse tutte le iniziative volte a soddisfare la domanda sociale. Il turismo sociale inteso come risorsa economica, deve essere destagionalizzata soprattutto attraverso lincentivazione del turismo della terza età, familiare e giovanile, e la Commissione e gli Stati membri devono raccogliere e coordinare iniziative volte ad agevolare il turismo per i gruppi sociali organizzati, sviluppare forme nuove di turismo in nuove località e soprattutto incoraggiare la scoperta di destinazioni europee ultraperiferiche da parte degli europei del continente per esplorare le potenzialità occupazionali, al fine di creare occupazione stabile durante tutto lanno.

Di notevole rilievo è anche il parere del Comitato sociale ed economico europeo del 14 settembre del 2006 sul fenomeno del turismo sociale in Europa, cui si affidano compiti quali la salvaguardia dellambiente, la promozione delloccupazione in un quadro di rispetto dei diritti, la valorizzazione dei patrimoni naturali e culturali, laccessibilità per tutti. Si sottolinea la forte valenza occupazione e sociale del turismo ed il collegamento con le altre politiche di sostegno alla qualità della vita e allo sviluppo sostenibile dei territori. Infine recuperando lelaborazione culturale sviluppata dalle imprese sociali il documento sottolinea la necessità che le esperienze di turismo sociale, pur non perseguendo fini di lucro, abbiano tenuta economica e competitiva, basata su una forte collaborazione tra pubblico e privato.