psicologia e calcio www.marcantogninisammy.net
“siate aggressivi!!” www.marcantogninisammy.net
“giocate con cattiveria!” www.marcantogninisammy.net
“concentrati!” www.marcantogninisammy.net
“sostenetevi!” “fate gruppo!” www.marcantogninisammy.net
“quel ragazzo lì in allenamento è bravissimo, ma in partita fa una disastro” oppure “glielo avrò detto mille volte ma ancora non l’hanno capito” “quei ragazzi sono bravi ma non hanno la testa” oppure “se quello avesse la tecnica!!!” “non rispettano le regole!” www.marcantogninisammy.net
Ricerca su atleti di alto livello Qual è l’aspetto più importante della tua prestazione??? www.marcantogninisammy.net
96% l’aspetto mentale www.marcantogninisammy.net
Quanto tempo dedichi a migliorare questo aspetto? www.marcantogninisammy.net
90% ……… zero www.marcantogninisammy.net
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allenamento dell’aggressività www.marcantogninisammy.net
la gestione del gruppo www.marcantogninisammy.net
tecnica www.marcantogninisammy.net
le emozioni www.marcantogninisammy.net
Che cosa sono le emozioni? Le emozioni fanno parte delle nostre reazioni agli eventi della vita (inevitabilità delle emozioni) Sono “vissuti” in risposta ad “eventi esterni o interni” Hanno carattere improvviso, intenso e temporaneo www.marcantogninisammy.net
le emozioni non si possono evitare, si possono vivere e si possono controllare www.marcantogninisammy.net
forma tecnica contenuto www.marcantogninisammy.net
forma movimento effettivamente eseguito posizioni, stazioni e spostamenti dei segmenti corporei configurazione esterna del gesto modello apparente di prestazione www.marcantogninisammy.net
contenuto funzioni SNC funzioni SNP tensione e rilassamento dei muscoli lavoro di propriocezione utilizzazione di forze esterne (gravità, energia centrifuga, accelerazioni) Il gesto in relazione al risultato (il punto) emozioni www.marcantogninisammy.net
Quando alleniamo un gesto tecnico dobbiamo fare in modo che in maniera elastica l’attenzione dell’allievo sia direzionata in due direzioni principalmente: 1) sulle sue sensazioni 2) sull’efficacia del gesto e cioè sulla possibilità di effettuare un azione che lo porta al successo. Il successo non inteso soltanto nei termini di “vittoria”, ma di obiettivo raggiunto ….. (ho messo la palla lì) www.marcantogninisammy.net
Contenuto Forma www.marcantogninisammy.net
per tale motivo è importante creare una buona quantità di esercitazioni dove il tema principale è l’azione di gioco. www.marcantogninisammy.net
memoria emozione gesto Come funziona l’apprendimento www.marcantogninisammy.net
Il gesto viene “catalogato” nella memoria collegato ad un emozione e quindi ad un vissuto oltre che psichico anche corporeo. L’emozione e il vissuto che si lega al gesto viene chiamato marcatore somatico www.marcantogninisammy.net
l’allievo riconoscerà quel gesto nella sua memoria perché legato al marcatore somatico www.marcantogninisammy.net
il marcatore somatico può essere positivo o negativo e cioè costituito da emozioni e sensazioni spiacevoli oppure piacevoli. www.marcantogninisammy.net
quando l’allievo dovrà mettere in atto quella precisa azione tecnica collegata ad un marcatore somatico negativo, questa combinazione funzionerà come un campanello d’allarme www.marcantogninisammy.net
quando invece interverrà un marcatore somatico positivo, esso diviene un segnalatore di incentivi www.marcantogninisammy.net
il tentativo di catalogare azioni tecniche in maniera neutra risulta essere una perdita di tempo in quanto l’allievo faticherà quando dovrà ricercarlo nella memoria perché privo di riconoscimento (marcatore). Questo è quello che succede quando si allena la tecnica mettendo l’attenzione sulla forma e non sul contenuto. www.marcantogninisammy.net
può succedere che le azioni tecniche si colleghino a marcatori somatici negativi perché troppo spesso collegati al fallimento oppure perché non ha raggiunto l’obiettivo in momenti importanti (momenti fondamentali in partita) o perché legato alla noia della ripetizione www.marcantogninisammy.net
in questo caso l’allievo ritroverà subito il suo gesto in memoria e il marcatore somatico funzionerà come campanello d’allarme paura www.marcantogninisammy.net
il marcatore somatico non è una condizione definitiva e può trasformarsi da negativo a positivo allenamento mentale www.marcantogninisammy.net
Cinestesia sensazione globale dei movimenti del proprio corpo e capacità di controllarli Propriocettori elementi di fibre nervose, posti in muscoli e tendini, preposte all’informazione sulle posizioni degli arti e sulla posizione del corpo. Fusi neuromuscolari, Fusi neurotendinei www.marcantogninisammy.net
SENSAZIONE E PRESA DI COSCIENZA DEL CORPO propriocettori Recettori del movimento esterocettori Superficie della pelle SENSAZIONE E PRESA DI COSCIENZA DEL CORPO telerecettori Olfatto udito vista enterocettori Posizionati negli organi interni www.marcantogninisammy.net
sensazione e presa di coscienza del movimento propriocezione apparato vestibolare (equilibrio) vista sensazione e presa di coscienza del movimento udito esterocezione (pelle) www.marcantogninisammy.net
incremento carico allenamento prestazione incremento carico allenamento riserva di prestazione www.marcantogninisammy.net
riserva di prestazione Utilizzo integrato dei canali di informazione sensoriale per il miglioramento della tecnica sportiva Conoscenza e sviluppo delle informazioni cinestetiche nel gesto motorio Presa di coscienza della “sensazione del corpo” e della “sensazione del movimento” Corretto sviluppo ed economico utilizzo delle proprie abilità mentali www.marcantogninisammy.net
C’era una volta uno stolto così insensato che era chiamato il Golem C’era una volta uno stolto così insensato che era chiamato il Golem. Quando si alzava al mattino gli riusciva così difficile ritrovare gli abiti che alla sera, al solo pensiero, spesso aveva paura di andare a dormire. Finalmente una sera si fece coraggio, prese una matita ed un foglietto e, spogliandosi, annotò dove posava ogni capo del vestiario. Il mattino, si alzò tutto contento prese la sua lista: “il berretto là”, e se lo mise in testa; “i pantaloni, lì” e se li infilò; e così via fino a che ebbe indossato tutto. “Si, ma io dove sono?” si chiese all’improvviso in preda all’ansia, “dove sono rimasto?” invano si cercò e ricercò: ma non riusciva a trovarsi. www.marcantogninisammy.net
parola chiave sentire www.marcantogninisammy.net
L’85 % degli atleti che abbiamo testato è in maniera predominante propriocettivo www.marcantogninisammy.net
ASPETTI DELLA COMUNICAZIONE UMANA www.marcantogninisammy.net
medaglia a due facce comunicazione con gli altri www.marcantogninisammy.net
l’altra faccia della medaglia comunicazione con se stessi www.marcantogninisammy.net
VERBALE NON VERBALE COMUNICAZIONE www.marcantogninisammy.net
COMUNICAZIONE VERBALE LINGUAGGIO www.marcantogninisammy.net
nella comunicazione umana, gli aspetti verbali incidono mediamente per l’8% www.marcantogninisammy.net
gli aspetti non verbali incidono mediamente per il restante 92% www.marcantogninisammy.net
COMUNICAZIONE NON VERBALE movimenti del corpo espressioni facciali caratteristiche fisiche comportamenti oculari cenni del capo comportamenti di contatto diretto prossemica fattori ambientali gesti tono di voce ritmo e velocità dell’eloquio www.marcantogninisammy.net
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE non si può non comunicare ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione la natura di una relazione dipende dalla “punteggiatura” delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti www.marcantogninisammy.net
comunicazione con sé stessi www.marcantogninisammy.net
Non riesco! Non posso! Non mi viene! www.marcantogninisammy.net
self talk www.marcantogninisammy.net
linguaggio del corpo www.marcantogninisammy.net
convincere il giocatore che se lui stesso dice a se stesso che non può, non esiste allenatore tanto bravo che può far fare a lui ciò che lui stesso dice di non poter fare www.marcantogninisammy.net
cercare di trasformare la comunicazione da negativa a positiva www.marcantogninisammy.net
comunicazione allenatore-giocatore www.marcantogninisammy.net
rinforzi positivi: bravo, va bene... www.marcantogninisammy.net
programma di rinforzi intermittenti e non continui www.marcantogninisammy.net
correttivi non rivolti a sottolineare l’errore www.marcantogninisammy.net
non rinforzare o correggere mentre il giocatore sta mettendo in atto il compito www.marcantogninisammy.net
comunicazione individualizzata www.marcantogninisammy.net
insegnare facendo (limitare la spiegazione verbale o la dimostrazione) www.marcantogninisammy.net
“CONTRADDIZIONE CHE DERIVA DALLA DEDUZIONE CORRETTA DA PREMESSE COERENTI” WATZLAWICK “AFFERMAZIONE, OPINIONE, TESI CHE, NONOSTANTE SIA IN CONTRASTO CON L’ESPERIENZA COMUNE, SI DIMOSTRA DI FATTO FONDATA” GARZANTI PARADOSSO www.marcantogninisammy.net
regola rinforzo e punizione (allenatore, società) apprendimento sociale (allenatore, società, giocatori) www.marcantogninisammy.net
paradosso comunicativo la figura che impone la regola non deve cadere nel paradosso comunicativo www.marcantogninisammy.net
paradosso comunicativo Imposizione regola rumore di fondo www.marcantogninisammy.net
la norma deve avere la possibilità di poter essere rispettata dal ragazzo www.marcantogninisammy.net
la punizione è una eventuale sanzione nel caso la norma venga violata www.marcantogninisammy.net
quindi la punizione deve avere delle caratteristiche di applicabilità e funzionalità. Se troppo grande non è utilizzabile e se troppo piccola non influisce sull’obiettivo e cioè il futuro rispetto della norma www.marcantogninisammy.net
se la punizione promessa non rispetta i caratteri di applicabilità e funzionalità……………… meglio non prometterla. www.marcantogninisammy.net
Il “sanzionatore” e cioè in questo caso l’allenatore perde l’autorevolezza che gli permetterà di concedere valore alla prossima norma e alla prossima sanzione www.marcantogninisammy.net
la norma e la punizione non sono altro che dei “paletti” che il ragazzo/a trova nel suo percorso di crescita. I “paletti” tracciano la strada e servono per appoggiarsi nei momenti di difficoltà www.marcantogninisammy.net
quando è possibile è buona cosa se norma e punizione vengono concordate con il bambino. se ciò non è possibile è buona cosa spiegare le motivazioni che danno senso a norma e punizione. www.marcantogninisammy.net
quando la spiegazione e la condivisione della norma risulterebbero poco pratiche e poco applicabili al contesto, imporre la regola e basta non è sbagliato. I ragazzi sentono sicurezza nell’allenatore che ostenta una certa autorevolezza www.marcantogninisammy.net
……….a volte sono comunque utili dei NO e niente altro quando stabilite una norma o una punizione cercate di trasformare la comunicazione in positivo: ……fai questa cosa……… ……….a volte sono comunque utili dei NO e niente altro www.marcantogninisammy.net
lo stop deve essere uno solo e decisivo www.marcantogninisammy.net
Allenatori e Dirigenti si devono sostenere e non contraddire nei momenti in cui le norme devono essere rispettate. Se ciò non accade, tutti e due le categorie perdono autorevolezza e verranno ricattati dai giocatori www.marcantogninisammy.net
i giocatori devono sapere che dirigenti e allenatore vigilano ugualmente affinché le regole vengano rispettate www.marcantogninisammy.net
possibilità per genitori e dirigenti di contestare l’allenatore per i suoi atteggiamenti. Questo va fatto fuori dalla presenza dei giocatori www.marcantogninisammy.net
il ripetere o il gridare possono diventare “rumore di fondo” www.marcantogninisammy.net
l’allenatore chiede al giocatore di rispettare gli orari e lui per primo arriva sistematicamente tardi www.marcantogninisammy.net
L’allenatore dice bravo al bambino mentre il suo linguaggio del corpo comunica esattamente il contrario!!! www.marcantogninisammy.net
L’allenatore interviene e organizza quando i bambini si sono già organizzati da soli www.marcantogninisammy.net
Il momento dell’inizio dell’allenamento dove i ragazzi arrivano al campo e si organizzano da soli per una partitella, sono le situazioni più prolifiche per quanto riguarda l’apprendimento, la socializzazione, l’autoregolazione……. www.marcantogninisammy.net
l’allenatore non hai mai insegnato strategie per calmarsi o per trovare la concentrazione e camminando freneticamente a bordo campo grida state calmi o giocate concentrati! www.marcantogninisammy.net
L’allenatore chiede di essere gruppo e di collaborare e nel momento in cui parla alla squadra alcuni componenti sono fuori dal cerchio www.marcantogninisammy.net
la comunicazione dell’allenatore con se stesso www.marcantogninisammy.net
allenatori allenamento all’insuccesso www.marcantogninisammy.net
tipi di allenatore www.marcantogninisammy.net
Senza una costante dialettica con il proprio mondo interno, l’agire comunicativo dell’allenatore resterebbe fissato in stereotipie comportamentali, che ostacolerebbero il processo formativo www.marcantogninisammy.net
allenatore supremo Narcisista (esibizione del proprio valore) No dialogo, ma impone un monologo che chiede un plauso acritico al suo mondo, alle sue idee e al suo pensiero L’allievo non mette in relazione quello che gli viene insegnato con i propri vissuti, ma si limita a copiare www.marcantogninisammy.net
allenatore “gravido” Per paura di incontrare il proprio vuoto offre ai propri allievi conoscenze ed attenzioni in modo illimitato e costante Si sacrifica continuamente per i propri allievi, affinchè non lo tradiscano mai Non tollera la separazione, “il parto”, e teme la condizione di solitudine una volta che gli i suoi allievi saranno allenati da un altro allenatore www.marcantogninisammy.net
allenatore plasmatore “Modella” il giocatore simile a sé Programma ogni cosa in modo ossessivo Impone rigide regole di comportamento, e raramente manifesta i propri bisogni e i propri sentimenti. Accade spesso che gli allievi diventano lo specchio della debolezza dell’allenatore, il quale, appena completata l’opera, si spaventa della propria debolezza ritrovata nell’allievo, che viene ad essere rifiutato www.marcantogninisammy.net
allenatore invisibile E’ preoccupato della perdita di protezione e sicurezza e tende a rifiutarsi di assumere il proprio ruolo di allenatore secondo modalità che dovrebbero essere asimmetriche al ruolo dell’allievo Evita di assumere un ruolo attivo, evita di esprimere ciò che pensa e mantiene un ruolo di “amico” che lo disimpegna rispetto a qualsiasi pretesa su di lui www.marcantogninisammy.net
Educare significa organizzare, strutturare, configurare, formare, consigliare, ma anche rendere possibile una scelta ed una differenziazione da sé www.marcantogninisammy.net
Frustrazione Energia psichica Aggressività www.marcantogninisammy.net
Aggressività Ad (verso) e gradi (camminare) www.marcantogninisammy.net
andare verso l’ostacolo www.marcantogninisammy.net
grazie per l’attenzione Dott. Marcantognini Sammy info@marcantogninisammy.net Università di Bologna www.marcantogninisammy.net