Leggere un dialogo di Platone: Il Fedro.

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Transcript della presentazione:

Leggere un dialogo di Platone: Il Fedro

Perché il Fedro? I dialoghi di Platone rispondono perlopiù alla struttura Domanda/risposta (che cos'è X). Hanno per oggetto quelli che saranno i “problemi” per eccellenza della storia della filosofia: (che cos'è la giustizia? Che cos'è la verità? Che cos'è il bene? Etc.).

Perché il Fedro? / 2 La scelta del “dialogo”, come forma letteraria, è segno in realtà di un tentativo radicale di “far vedere” la dialettica, il procedimento essenziale della filosofia, nell'atto stesso del suo “farsi”. I personaggi dei dialoghi, dunque, rappresentano delle ipotesi che si confrontano, nella ulteriore misura in cui tale confronto/scontro interessa prima di tutto l'interiorità dell'anima di chi partecipa ad un dialogo.

Perché il Fedro? / 3 Si parla del Fedro come del dialogo dedicato da Platone al tema dell'“amore” Se si pensa soltanto al ben noto (ma per ciò stesso poco chiaro) concetto di “amore platonico”, nonché alla presenza dell'amore all'interno della parola stessa “filosofia”, si può comprendere già in che misura tale dialogo possa considerarsi tanto una introduzione al pensiero di Platone quanto un'introduzione alla filosofia in sé e per sé.

Perché il Fedro? / 4 “che cos'è l'amore?” D'altra parte, il Fedro offre la possibilità di constatare che la domanda “che cos'è X?” non è l'unico tipo di domanda a disposizione della filosofia. Infatti, sarebbe impreciso dire che la domanda centrale del dialogo sia: “che cos'è l'amore?”

La “scena” del dialogo Come in tutti i dialoghi platonici, nel Fedro l'interlocutore principale è Socrate il quale, a spasso fuori dalle mura di Atene, incontra il giovane Fedro, “appassionato di discorsi” I “discorsi” di cui si parla nel Fedro sono i tipici discorsi redatti ad “arte” dai retori di professione, la cui occupazione era quella di scrivere “bei discorsi” soprattutto per i politici (un po' come fanno oggi i ghost writers)

Un dialogo a più “nodi” Quest'opera di Platone, più finemente di molte altre, è appositamente progettata come una “tessitura” (testo = tessuto) tra più argomenti: - L'amore - L'anima - La retorica - L'arte del discorso - il rapporto tra oralità e scrittura

Prima scena Dopo i saluti di rito, Socrate elogia la voglia che Fedro ha di imparare “l'arte dei discorsi” e constata l'eccitazione (la “manìa”) che pervade Fedro, dopo che questi ha appreso dal suo maestro di retorica, Lisia, un discorso che verteva sull'amore.

(Trad. it. di P. Pucci, Laterza, 1998) Letture / 1 Platone Fedro (Trad. it. di P. Pucci, Laterza, 1998)

Premessa Fedro custodisce nel proprio mantello il testo scritto del discorsi di Lisia sull'amore. Cosicché socrate lo invita a leggerglielo così da potere comprendere, dalle stesse parole di Lisia, il senso della sua orazione. Il “discorso di Lisia” racconta, come dice Fedro nelle prime battute del dialogo, “di un bel giovane insidiato, non da un innamorato” ma da un uomo che deve trovare le parole giuste per convincere il bel giovane a concedersi a lui. Fedro inizia dunque a leggere il discorso di Lisia...

“Sei al corrente della mia situazione e già t'ho detto che considero un vantaggio per noi se la cosa si farà. Né ritengo giusto che mi si rifiuti ciò che chiedo semplicemente perché si da il caso che non sia innamorato di te. Giacché gli innamorati, appena la loro passione verrà meno, si dorranno del bene che ti hanno fatto, mente per coloro che non amano non viene mai il giorno in cui debbano ricredersi. Ché costoro non sono costretti, ma spontaneamente fanno il bene che è loro possibile, seguendo nel miglior modo il loro interesse personale. Inoltre gli innamorati sopesano gli svantaggi subiti nelle proprie cose, per servire l'amore, e il bene fatto alla persona amata, e aggiuntivi i travagli che hanno sopportato, ritengono d'aver da lungo tempo pienamente ripagati i favori ricevuti. Ma coloro che non amano, di conseguenza non possono addure come pretesto che hanno trascurato i loro affari, né mettere in conto i trascorsi travagli, né lametare contrasti con i famigliari, cosicché, una volta eliminate queste miserie, null'altro resta loro che impegnarsi a fondo in ciò che ritengono possa far piacere agli amati.

Inoltre, se la ragione per cui è giusto che gli amanti siano tenuti in gran conto è perché sostengono d'avere una grande devozione per quelli che amano e perché sono disposti, con le parole e con i fatti, a farsi odiare da tutto il mondo per far piacere agli amati, si intenderà facilmente, se dicono il vero, che via via che si innamoreranno di qualcun altro, lo avranno in maggior considerazione, ed è ovvio che, se questi nuovi amati lo vorranno, gli innamorati faranno del male anche ai loro amati di ieri. Ma davvero, che senno c'è ad accordare un favore così prezioso a chi è travagliato da un lalanno così grave che nessuno, per quanto abile, potrebbe provarsi a levargli di dosso? Perché gli innamorati stessi ammettono d'essere più malati che in senno, e sanno bene d'aver perduto la ragione e di non farcela a dominarsi! Di conseguenza, una volta rinsaviti, come potrebbero approvare quei proposti che hanno fornito una simile alterazione? E osserva ancora: se ti vuoi scegliere davvero il migliore fra coloro che sono innamorati di te, la tua scelta sarà fra pochi; se invece vuoi cercare la persona che ti sarà più utile fra gli altri, avrai largo campo: avrai migliore probabilità di trovare chi sia degno del tuo affetto”

Quale è la tesi principale del dialogo? - Che ci si debba concedere a chi ci ama piuttosto che a chi non ci ama - Che ci sono tecniche specifiche per fare innamorare chi non ci ama - che ci si debba concedere preferibilmente a chi non ci ama, piuttosto che a un innamorato

FEDRO: “Lisia ha scritto di un bel giovane insidiato ma non da un innamorato, anzi qui sta proprio l'eleganza della trovata: egli sostiene che ci si debba concedere preferibilmente a chi non t'ama piuttosto che a un innamorato” 227d

Esercizio (40 min) Rileggere il discorso di Lisia e, ormai nota la tesi, individuare l'ipotesi su cui si regge il discorso di Lisia, gli argomenti utilizzati per supportarla e la conclusione relativa al problema su cui verte il discorso (amore) Ricordare che la tesi è: ci si deve concedere preferibilmente a chi non ci ama, piuttosto che a un innamorato

Raccolta di ipotesi 1) Chi è innamorato è malato 2) Non avrò di cui ricredermi (pentirsi) 3) Chi è innamorato perde la ragione 4) Chi non è innamorato trasmette tranquillità 5) Chi non ama non si aspetta nulla dall’altro 6) Chi ama soffre di più 7) Chi ama diventa dipendente dall’altro.

Raccolta di argomenti a supporto 1) Chi è innamorato ha la “fissa” di essere ricambiato/ nel momento in cui non lo è più si pente del bene che ha fatto/chi è innamorato soffre di più/ad ogni nuovo amore si fa soffrire il precedente 2) Le “follie” fatte per amore/ fanno pentire parecchio/abbbandoni le tue cose per dedicarti a… 3) Chi è innamorato ha la “fissa” di essere ricambiato (e viceversa)/ basta qualche giro di parole 4) 5) 6) 7)

Raccolta conclusioni 1) Chi non ama è più forte 2) l’amore è la soddisfazione/utilità/appagamento/convenienza 3) Se si concede non soffrirà 4) Ci sono più vantaggi a non amare piuttosto che ad amare 5)

“Sei al corrente della mia situazione e già t'ho detto che considero un vantaggio per noi se la cosa si farà. Né ritengo giusto che mi si rifiuti ciò che chiedo semplicemente perché si da il caso che non sia innamorato di te. Giacché gli innamorati, appena la loro passione verrà meno, 1) si dorranno del bene che ti hanno fatto, mentre per coloro che non amano non viene mai il giorno in cui debbano ricredersi. Ché costoro non sono costretti, ma spontaneamente fanno il bene che è loro possibile, seguendo nel miglior modo il loro interesse personale. Inoltre 2) gli innamorati soppesano gli svantaggi subiti nelle proprie cose, per servire l'amore, e il bene fatto alla persona amata, e aggiuntivi i travagli che hanno sopportato, ritengono d'aver da lungo tempo pienamente ripagati i favori ricevuti. Ma coloro che non amano, di conseguenza non possono addure come pretesto che hanno trascurato i loro affari, né mettere in conto i trascorsi travagli, né lamentare contrasti con i famigliari, cosicché, una volta eliminate queste miserie, null'altro resta loro che impegnarsi a fondo in ciò che ritengono possa far piacere agli amati.

Inoltre, 3) se la ragione per cui è giusto che gli amanti siano tenuti in gran conto è perché sostengono d'avere una grande devozione per quelli che amano e perché sono disposti, con le parole e con i fatti, a farsi odiare da tutto il mondo per far piacere agli amati, [ALLORA] si intenderà facilmente, se dicono il vero, che via via che si innamoreranno di qualcun altro, lo avranno in maggior considerazione, ed è ovvio che, se questi nuovi amati lo vorranno, gli innamorati faranno del male anche ai loro amati di ieri. Ma davvero, che senno c'è ad accordare un favore così prezioso a chi è travagliato da un malanno così grave che nessuno, per quanto abile, potrebbe provarsi a levargli di dosso? Perché gli innamorati stessi ammettono d'essere più malati che in senno, e sanno bene d'aver perduto la ragione e di non farcela a dominarsi! Di conseguenza, una volta rinsaviti, come potrebbero approvare quei proposti che hanno fornito una simile alterazione? E osserva ancora: se ti vuoi scegliere davvero il migliore fra coloro che sono innamorati di te, la tua scelta sarà fra pochi; se invece vuoi cercare la persona che ti sarà più utile fra gli altri, avrai largo campo: avrai migliore probabilità di trovare chi sia degno del tuo affetto”

L'ipotesi del discorso di Lisia / 1 L'ipotesi di Lisia è la risposta ad una precisa domanda: Perché gli innamorati fanno tutte “quelle cose” che, nella parte finale del suo discorso, Lisia definisce miserie?

L'ipotesi del discorso di Lisia / 2 “Perché gli innamorati stessi ammettono d'essere più malati che in senno, e sanno bene d'aver perduto la ragione e di non farcela a dominarsi!” Ossia: L'innamorato ha perso il controllo: è preso da uno stato di “alterazione” (manìa)

L'ipotesi del discorso di Lisia / 3 Il ruolo dell'ipotesi all'interno del discorso sull'amore di Lisia è tenere insieme le parti del discorso. Viceversa, senza un'ipotesi che li tiene insieme, i diversi argomenti esposti contro gli innamorati (ed a favore dei non innamorati) non potrebbero essere messi in relazione tra di loro.

Che cos'è amore per Lisia? / 1 - nota la tesi: che ci si debba concedere preferibilmente a chi non ci ama, piuttosto che a un innamorato. - nota l'ipotesi: L'innamorato è preso da uno stato di “alterazione” (manìa) = è impazzito. - noti gli argomenti a supporto: le miserie compiute dagli innamorati e quelle che invece non innamorati riescono ad evitare.

Che cos'è amore per Lisia? / 2 Un'esperienza da cui trarre esclusivamente reciproco vantaggio e mai svantaggi. (friends with benefits)

“Utilitarismo” in amore Gli innamorati di te saranno sempre meno di coloro che non sono innamorati di te Pertanto C'è più possibilità di scelta tra i non innamorati = più alta probabilità di trovare chi sia degno del tuo affetto

La critica di socrate al discorso di Lisia/1 SOCRATE: “seguivo attentamente il solo lato oratorio del discorso e pensavo che lo stesso Lisia no nsi ritenesse soddisfatto del risultato. Insomma mi è parso, o Fedro, se non hai nulla da obiettare, che abbia ripetuto le stesse cose due o tre volte, come se egli si districasse male a tenere un discorso lungo un tema unico, o forse non avesse alcun interesse in tale tema. Ecco mi dava l'impressione di fare come i giovani, ostentando la sua abilitàa ripetere le stesse cose ora in un modo, ora nell'altro, sempre con risultato perfetto” 235 a-b

La critica di Socrate al discorso di Lisia/2 SOCRATE: “Lisia ha mancato in pieno il suo discorso ed è possibile, lasciando dietro tutte le sue cose, dire dell'altro. Ma ciò non capiterebbe nemmeno al più infimo scrittore. E per venire al tema del discorso, credi tu che qualcuno, dovendo dimostrare la convenienza du concedersi a chi non ama, piuttosto che a un innamorato, se non lodasse la saggezza del primo e non riprendesse la follia del secondo, argomentazioni queste indispensabili, credi tu che avrebbe altre cose da dire in cambio? No! Al contrario

Cosa dovrebbe fare adesso socrate? Domande... Cosa dovrebbe fare adesso socrate? - Elaborare un discorso a partire dall'ipotesi contraria - Riprendere lo stesso discorso di Lisia

Socrate non può assumere da subito l'ipotesi contraria, poiché prima deve essere davvero chiara l'ipotesi di Lisia, o meglio, deve essere analizzato il modo in cui il discorso è costruito a partire dall'ipotesi. Dal momento che “Lisia ha mancato in pieno il suo discorso” (parole di Socrate) è necessario “venire al tema del discorso”. Dunque, un discorso che non ha chiaro il suo oggetto non può essere un buon discorso (cioè non può essere nemmeno confrontato con un discorso opposto)

Dopo il discorso di Lisia Socrate prende la parola ed elabora due “discorsi”: - nel primo: abbraccia la tesi di Lisia ma ne rielabora il discorso con altre parole ed argomenti - nel secondo: abbraccia la tesi contraria a quella di Lisia e svilupperà un'argomentazione a partire dall'ipotesi contraria.

Primo discorso di Socrate Socrate non controbatte immediatamente la tesi di Lisia. Piuttosto inizia col condividerla, ma allo scopo di spostare l'attenzione su elementi del “discorso” non propriamente espliciti ad una prima lettura

Appunto di Socrate verso Lisia Fino a quando rimangono in primo piano le qualità dell'autore del discorso, rispetto a quelle del discorso in sé, non sarà possibile né comprendere il discorso in piano né tantomeno controbattere ad esso.

Appunto di Socrate verso Lisia / 2 Lisia non si è preoccupato abbastanza di porre in primo piano l'oggetto del discorso. SOCRATE: “Come se egli si districasse male a tenere un discorso lungo un tema unico” 235 a

Gli elementi del discorso di Lisia (tesi, ipotesi etc Gli elementi del discorso di Lisia (tesi, ipotesi etc.), secondo Socrate non sono ben “legati”. Segno di ciò sarebbe anche il fatto che non è stato semplice, per noi stessi, scovarli tra le pieghe del discorso e renderli espliciti.

Domande... Perché socrate ha effettivamente bisogno, prima di controbattere, di abbracciare la tesi di Lisia?

SOCRATE: “credi tu che qualcuno, dovendo dimostrare la convenienza di ocncedersi achi non ama, piuttosto che a un innamorato, se non lodasse la saggezza del primo e non riprendesse la follia del secondo, argomentazioni queste indispensabili, credi che avrebbe altre cose da dire in cambio? No! Al contrario, per chi sostenga ciò, questi argomenti, credo, debbono essere concessi e condonati; e non la loro invenzione va lodata, ma il modo come sono disposti” 236a

Curare le “parti” del discorso Socrate presenta quelle che, in ogni buon discorso (argomentativo e non semplicemente retorico), devono essere gli elementi presenti esplicitamente: Definizioni, tesi, ipotesi, argomenti

Curare la “disposizione” delle parti Il discorso non può svilupparsi senza una base su cui “poggiare”, ossia l'ipotesi: L'innamorato è folle/solo chi non ama è saggio VS L'innamorato non è folle/ solo chi ama è saggio (con Lisia assumiamo la prima delle due parti di questa contraddizione)

La “rivoluzione” nell'arte dei discorsi Le precisazioni di Socrate implicano innanzitutto il rovesciamento del modello dei “discorsi” tipico del suo tempo: Non si tratta più di lodare le capacità dell'autore del discorso ma le “capacità” del discorso stesso. Per “capacità” del discorso, in senso dialettico, non può che intendersi l'idea secondo cui più un discorso è “ben fatto” più noi abbiamo possibilità, a partire da esso, di elaborare il discorso “contrario”

Il “discorso” al centro di tutto Protagonisti principale di questo dialogo, ancor più che i vari Socrate, Fedro e Lisia sono dunque i discorsi che nel corso del testo vengono passati in rassegna e analizzati con straordinaria attenzione. Platone sembrerebbe farsi forte della lezione di Eraclito, il pensatore del “logos” come origine e riferimento constante.

Ascoltando non me, ma il lógos, è saggio convenire che tutto è uno. Eraclito [fr. 50b DK] Ascoltando non me, ma il lógos, è saggio convenire che tutto è uno.

Primo discorso di Socrate Socrate fa proprio il discorso di Lisia e lo modifica a partire dai commenti e dalle critiche elaborate immediatamente dopo l'ascolto del testo. Il tutto, come se Socrate dicesse: “Se fossi al posto di Lisia (per convincere il giovane), io scriverei così....”

“Ragazzo mio, per deliberare giustamente, in ogni cosa c'è un solo principio: si deve conoscere bene l'oggetto della decisione, altrimenti è forza maggiore cadere in errori. Ma i più non si accorgono di ingnorare l'essenza di ciascuna cosa e, ocme se la conoscenssero, non ne cercano una definizione comune al principio dell'indagine; ma inoltratisi in quella, ne scontano la pena com'è giusto, perché non si trovano d'accordo né con se stessi né con gli altri. Non permettiamo quindi che capiti a me e a teciò che biasimiamo negli altri; ma giacché si presenta a noi la questione se si debba entrare in intimità con chi ami piuttosto che con chi non ami, stabiliamo prima d'accordo una deifnizione d'amore che precisi la sua natura e i suoi effetti”

“ e poi tenendola sempre d'occhio e riferendoci ad essa, passiamo ad indagare se l'amore è benefico o dannoso. Ora, che l'amore sia un tipo di desiderio, è chiaro a tutti, e in più sappiamo che si ha desiderio del bello, anche senza esserne innamorati. Da cosa, allora, distingueremo chi ama da chi non ama? Bisogna, procedendo, considerare che in ognuno di noi vi sono due tipi di princìpi che ci governano e ci guidano, che noi seguiamo dovunque ci menino: l'uno è innato desiderio di piaceri, l'altro, invece, è l'opinione acquisita che aspira all'ottimo. Talvolta questi due impulsi sono in accordo, ma talvolta sono in lotta fra loro: e ora prevale l'uno, ora l'altro. Quando l'opinione che ci mena all'ottimo attraverso la ragione, vince, la sua vittoria è chiamata temperanza”

“ ma il predominio su di noi del desiderio che irrazionalmente ci tira ai piaceri, viene chiamato sfrenatezza. Ma in verità la sfrenatezza ha molti nomi perché ha molte mebra e forme, e quando una di queste forme è presente in modo cospicuo, dà il proprio nome a chi ne è pieno, nome né bello né onorevole a portarsi. Così il desiderio del cibo quando predomina sulla ragione dell'ottimo e sugli altri desideri, si chiama gola e il nome servirà anche per chiamare chi ne è posseduto. A sua volta, il desiderio del bere che diventi padrone e che trascini per questa via chi ne è posseduto, è ovvio che nome prenderà; e così di seguito, sia per persone analoghe a queste sia per desideri fratelli di questi non è men chiaro quale sia il nome adatto per il desiderio che via via divenga dispotico. In vista di qual desiderio s'è premesso tutto ciò, lo si può già capire; ma a dirlo sarà molto più chiaro che non dirlo. Quando il desiderio irrazionale, trascinato al piacere della bellezza, prevale sull'opinione tendente alla rettitudine ed è vigorosamente irrobustito dai desideri a lui affini volti alla bellezza del corpo, diventa guida vittoriosa, allora prendendo il nome dalla sua stessa forza, è chiamato amore”

Esercizio (gruppi: 30 min.) confrontare i due discorsi: - nel secondo discorso si sostiene una tesi diversa? Se sì, quale? - C'è una parte del discorso che va tenuta in considerazione più delle altre?

Per fare un buon discorso... 1) “conoscere bene l'oggetto della decisione”m viceversa si cade in errore: Dunque: Diamoci una definizione di eros

“Eros è un tipo di desiderio” Definzione di Eros “Eros è un tipo di desiderio” Ciò implica che esistono altri tipi di desiderio

Quale tipo di desiderio? Socrate lo chiama il tipico “desiderio dei belli” Ossia Quello dei “non innamorati” (sola attrazione fisica)

A che serve distinguere più tipi di Desiderio? Tale distinzione è il modo più preciso di porre una domanda fondamentale nell'economia del dialogo: “Come distinguere chi ama da chi non ama?”

In ognuno di noi interagiscono due princìpi - Attrazione per i corpi (“desiderio dei belli”) - Conoscenza (“opinione vera accompaganta da ragione”)