Il giornalismo del Risorgimento Capitolo III
Durante il periodo della Restaurazione Non esiste in Italia un giornalismo politico Le idee si esprimono attraverso fogli letterari e culturali Centrale il dibattito tra romantici e classicisti Non un giornalismo politico, ma neanche un ritorno all’ancien regime I romantici si rifanno a regimi liberali
Due fattori movimentano la scena giornalistica Estensione e incidenza raggiunta dal giornalismo di ogni tipo Atteggiamento critico degli intellettuali nei confronti dell’assolutismo
Un vecchio scenario I sovrani e i governi restaurati fanno uscire un foglio “privilegiato” che quasi sempre ha il nome di “Gazzetta” I CONTENUTI: vengono pubblicate le leggi e un arido notiziario Milano: capitale culturale e giornalistica
Il panorama giornalistico milanese Pieno di ombre (articolo di Foscolo del 1824)
Il giornalismo milanese Molti periodici vendono due o trecento esemplari Il linguaggio è aulico o erudito fortuna hanno i periodici di varietà
I periodici di varietà La voga delle “cognizioni utili” Diffusi in Lombardia sono: Il “Corriere delle Dame” “L’Ape delle cognizioni utili” COGNIZIONI UTII: spiegano le invenzioni e le loro applicazioni pratiche e discorrono di moda, cucina, giardinaggio e mondanità CURIOSITà DEL pubblico per ciò che accade nel mondo
Nel Lombardo-Veneto Il foglio ufficiale è la “Gazzetta di Milano” con l’aquila bicipite: Foglio arido Tutti i Comuni e gli uffici governativi sono costretti ad abbonarsi Gazzetta di Milano affidata a Francesco Pezzi che era stato al servizio di Napoleone
Novità milanese La “Biblioteca italiana”: promossa dagli austriaci (nel 1816) per conquistare le simpatie del mondo intellettuale Propongono la direzione a V. Monti e U. Foscolo (che rifiutano) La dirigerà Giuseppe Acerbi che inviterà 400 eruditi e intellettuali a collaborare con il giornale.
La “Biblioteca italiana” Il famoso articolo di Madame de Stael che suscita la polemica tra romantici e classicisti Vincenzo Monti e Pietro Giordani abbandoneranno la rivista e calerà il numero delle vendite
Alla “Biblioteca” si contrappone “Il Conciliatore” (1818): Periodico statistico-letterario “foglio azzurro” Frequenti interventi di censura: nell’ottobre del 1819 il “Conciliatore” decise di darsi spontanemante la morte CONCILIATORE: Impronta liberale e respiro europeo Silvio Pellico e Il conciliatore
La situazione dopo i moti del 1820-21 Circolano fogli clandestini tra cui “L’Illuminatore” Guerra ai preti e al papa Unità sotto una monarchia costituzionale A Napoli: “Minerva napoletana”; A Torino: “Sentinella sublapina” Illuminatore:circola nelle Romagne
A Firenze nel 1821 Nasce l’”Antologia, giornale di scienza, lettere e arti” (12 anni) Fondatore e animatore: Gian Pietro Vieusseux Un giornale che tenta di essere “essenzialmente italiano” Fisionomia omogenea e linguaggio semplice Tra i collaboratori: Niccolò Tommaseo, Carlo Cattaneo e Giuseppe Mazzini Importante perché tenta d formare un’opinione che prema sul governo Leggi p. 39
In altre città Milano (1824): “Annali universali di statistica” A Genova: “Il Corriere mercantile” e “L’indicatore genovese” (1828) A Parma: “L’Eclettico” (1829) L’editore degli Annali è Francesco lampato che ha capito l’importanza della pubblicistica tecnico-economica
Dopo il 1831 Con i moti del 1831: libertà di stampa effimera (viene chiusa l’”Antologia” Di Viesseux) Nel 1832 Mazzini in esilio a Marsiglia fonda la “Giovane Italia” (e la rivista dallo stesso titolo) Soltanto 6 numeri Lotta politica: “Scrivete. Perseguitate con la verità i vostri persecutori” “un giornale deve essere un atto di sacerdozio, un’opera di apostolato” Cfr. p. 41 In Italia è arrivato il momento delle modernizzazioni
A Torino Importante l’attività di GIUSEPPE POMBA Introduce la macchina a stampa a doppio cilindro (come il “Times” nel 1814) Produce libri ben stampati e periodici illustrati (“magazzini pittorici” che erano apparsi nel 1832 con il “Penny Magazine” di Londra) Nel 1834 è lo stesso Carlo Alberto a trasformare la “Gazzetta piemontese” da trisettimanale a quotidiano GIUSEPPE POMPA (artefice della trasformazione della stampa piemontese):
A Torino Il periodico più importante: “Teatro Universale. Raccolta enciclopedica e scenografica” (1834) 16 pagine, simile al nostro tabloid Prezzo per abbonamento annuo: 6 franchi piemontesi: elevato rispetto ai periodici ma più basso dei “magazzini pittorici” Grande successo Cfr p.43
Intorno al 1833 nel regno delle Due Sicilie A Napoli “IL Progresso delle Scienze, delle Lettere e delle Arti” A Palermo: “Le Effemeridi scientifiche e leterarie” “Il Giornale di statistica” “La Falce”
Negli anni Quaranta Sviluppo della pubblicistica popolare Agli almanacchi e ai lunari vengono aggiunte notizie utili i più importanti tra questi periodici: “Letture popolari” (Torino 1837):incitamenti al riscatto, alla lotta “Nuova enciclopedia popolare” “IL Facchino” (1839) a Parma, compilato da uno che fa questo mestiere: Carlo Malaspina
Periodici milanesi legati a Carlo Tenca e Carlo Cattaneo “Rivista europea” “Il Politecnico”: “Repertorio mensile di studi applicati alla prosperità e coltura sociale” Cattaneo: Io sono giornalista Cfr p. 44
A Torino “Antologia italiana” (1846) “Mondo illustrato” (1846) Entrambi del Pomba
Editti sulla stampa
C. Cattaneo, lettera del 7 febbraio 1847 “Possente, manifesto e improvviso progresso del giornalismo in tutta Italia” C. Cattaneo, lettera del 7 febbraio 1847
Le parole di Cattaneo Indicano l’inizio di una svolta che inizia con l’editto di Pio IX (15 marzo 1847) e finisce con quello albertino ( 26 MARZO1848) A Roma: “Il Contemporaneo” (settimanale) Nel Regno di Sardegna: “Il Risorgimento” e “La Concordia”
Statuto Albertino ed Editto sulla stampa Importanza basilare per la stampa italiana (rimarrà in vigore dopo l’Unità d’Italia) Art. 28: “La stampa sarà libera, ma una legge ne reprime gli abusi. Tuttavia le bibbie, i catechismi, i libri liturgici e di preghiera non potranno essere stampanti senza il preventivo permesso del vescovo” Emanato 26 marzo 1848 Art 28 (questo concetto espresso in 91 articoli)
Editto sulla stampa Il preambolo Le disposizioni principali: Libertà di manifestazione del pensiero per mezzo della stampa Ogni cittadino, società e corpi morali possono pubblicare un giornale o scritti periodici Il tipografo deve apporre i propri dati e l’anno di stampa (gerente responsabile) Preambolo: cfr p. 47
Editto sulla stampa il gerente è responsabile delle infrazioni della legge Le rettifiche o precisazioni di persone nominate negli articoli devono essere pubblicate subito dopo il loro arrivo e possono avere lunghezza doppia
Editto sulla stampa L’editto enumera i reati che possono essere commessi per mezzo della stampa (si rifà al codice penale del 1839): Provocazione a commettere reati Offese al re, al Parlamento e agli altri Stai Offese al buon costume diffamazione
Dal Quarantotto all’Unità Fioritura di giornali (tipica delle fasi rivoluzionarie) La scena giornalistica diventa tumultuosa per l’importanza degli eventi Ogni gruppo vuole avere un suo giornale: giornalismo demagogico e libellistico Ondata insurrezionale partita da Venezia e Milano e alimentata dalla guerra di Carlo alberto contro l’Austria si propaga per la Penisola
Nel 1848 a Torino “Gazzetta del Popolo”: novità editoriale diretta Da Giovan Battista Bottero e Felice Govean Tenta di attirare un pubblico popolare Ricalca l’operazione dell’Inghilterra, degli Stati Uniti e Francia “L’Armonia della religione con la civiltà”: portavoce dei cattolici conservatori Attirare un pubblico popolare: basso prezzo di vendita (5 cent); piccolo formato; notizie tempestive; linguaggio semplice e chiaro L’Armonia: inizialmente trisettimanale, quotidiano nel 1856
In Lombardia Nel periodo compreso tra le Cinque giornate e il ritorno degli Austriaci: “Il 22 marzo” (compare il 26 in formAto grande) Piccoli fogli singolari: “L‘Operajo”: in vendita a 2 cent. “Lo Spirito folletto”: periodico satirico-umoristico dal titolo stravagante “Il Servitore di piazza”: annunci commerciali ed economici Il 22 MARZO : organo ufficiale del governo provvisorio, DIRETTO DA CARLO TENCA CHE SE NE VA QUANDO IL GIORNALE Diventa filosabaudo
A Roma: filone satirico-umoristico e libellistico “Il Cassandrino”: compilato da sacerdoti con intonazione popolaresca; “Don Pirlone”: quotidiano di caricature politiche “Er Rugantino”: giornale umoristico scritto in romanesco (non ha successo)
A Napoli e Palermo Napoli e Palermo battono ogni primato per il numero ditestate: A Palermo: 140 testate A Napoli: più di 130 testate “Mondo vecchio e mondo nuovo” “Il Lampo”: notizie ricavate da altri giornali “Il Lume a gas”: giornale umoristico e di varietà
ATorino libertà di stampa sufficientemente ampia 1854: La “Gazzetta del Popolo”: quotidiano d’informazione a larga diffusione in senso moderno “L’Espero”: tentativo di quotidiano della sera “Il Pasquino”: settimanale umoristico A Torino si afferma in questi anni l’egemonia liberale di Cavour Elevato numeri di periodici presenti: circa 53 nel 1857 Insieme alla Gazzetta del popolo L’OPINIONE: sostegno a Cavour, dare molte notizie (anche pettegole), svolgere campagne popolari
A Torino: la novità Fondazione di un’agenzia di notizie come la Havas di Parigi (1835), Wolff Di Berlino e Reuters a Londra 1852: collegamento tra Torino e Parigi con il telegrafo elettrico (idea di Cavour) Nasce l’”Agenzia Stefani- Telegrafia privata” il 25 gennaio 1853 (Guglielmo Stefani)
A Milano: le novità “Nuovo Emporio”: notizie di cronaca, anche nera “L’Uomo di pietra” e “Il Pungolo”: settimanali umoristici-letterari; “Il Crepuscolo”: diretto da Carlo Tenca L’uomo di pietra redatto da cletto arrighi
Negli altri Stati A Parma: La “Gazzetta di Parma” A Roma: L’”Osservatore romano” (anche se quello che esce ora inizierà nel 1860) “Civiltà Cattolica”: rivista della Compagnia di Gesù che già dalla anscita (1853) conta 11.000 abbonati
Il giornalismo italiano del periodo risorgimentale Forte connotazione politica La figura del giornalista comincia ad acquisire aspetti peculiari I giornali sono strumenti di lotta politica e di aggregazione del consenso