Selezione slides Corso di formazione Apprendimento cooperativo ITCTG J. MONNET OSTUNI BR brtd07000d@istruzione.it
« Ciò che i bambini sanno fare insieme oggi, domani sapranno farlo da soli » Lev Vygotskij
APPRENDIMENTO COOPERATIVO E LAVORO L’apprendimento cooperativo è una metodologia che può favorire lo sviluppo di competenze spendibili nella futura attività lavorativa La denazionalizzazione e la destatualizzazione delle forme di produzione hanno comportato il superamento del modello di organizzazione del lavoro dell’impresa taylorista-fordista Il toyotismo, i processi di delocalizzazione e il paradigma informazionale hanno generato modelli di organizzazione del lavoro più autonomi, di autoimprenditorialità, di cooperative working
Cooperative learning L’essere per l’altro precede l’essere con l’altro
L’apprendimento cooperativo si fonda su cinque elementi Interdipendenza positiva. La collaborazione reciproca è determinante per il raggiungimento dell’obiettivo Interazione diretta costruttiva. Si riferisce ai comportamenti con cui si raggiungono gli obiettivi: I membri del gruppo si ascoltano reciprocamente manifestandosi fiducia, non temono di esporre la propria opinione. Abilità sociali. La corresponsabilità e la collaborazione richiedono un buon uso di abilità sociali quali la comunicazione, le funzioni di guida e le strategie di soluzione positiva e costruttiva dei problemi. Responsabilità individuale. Sebbene l’obiettivo sia del gruppo e tutti concorrano al suo conseguimento, i membri mantengono la loro responsabilità individuale. Essa è rafforzata attraverso l’assegnazione di ruoli specifici da esercitare nel gruppo. Valutazione individuale e/o di gruppo. Essa è un chiaro messaggio che il gruppo non sostituisce l’individuo, ma lo aiuta a far meglio.
Differenze tra gruppi di cooperative learning e gruppi tradizionali o spontanei Interdipendenza positiva Leadership condivisa Tutti responsabili di tutti Si enfatizzano il compito e la qualità dei rapporti tra i membri del gruppo Le competenze sociali sono direttamente insegnate L’insegnante osserva e interviene I gruppi controllano la loro interazione ed efficacia mentre lavorano Valutazione individualizzata e di gruppo con riferimento al gruppo Gruppi tradizionali o spontanei Nessuna attenzione particolare all’interdipendenza Un unico leader scelto e formale Ognuno è responsabile solo di se stesso Si enfatizzano solo il compito e i risultati Le competenze sociali sono supposte o ignorate L’insegnante si disinteressa o interviene nel funzionamento del gruppo solo quando si verificano comportamenti negativi I gruppi non si controllano nella loro interazione mentre lavorano Poca attenzione alla valutazione di gruppo e/o individuale senza impegno per un miglioramento e riferimento ai risultati di gruppo
Climax ascendente di gruppi di apprendimento Pseudogruppo di apprendimento. Gli studenti lavorano insieme ma non hanno alcun interesse a farlo. Il potenziale complessivo del gruppo è inferiore a quello dei singoli: gli studenti imparerebbero di più se lavorassero da soli Gruppo tradizionale di apprendimento. L’aiuto e la condivisione sono minimi. Alcuni studenti non lavorano e approfittano del lavoro altrui. Il potenziale complessivo del gruppo è superiore a quello di alcuni membri, ma gli studenti più coscienziosi e diligenti otterrebbero risultati migliori lavorando da soli. Gruppo di apprendimento cooperativo. Gli studenti lavorano insieme e sono felici di farlo. Sanno che il loro successo dipende dallo sforzo congiunto del gruppo. Gruppo di apprendimento cooperativo ad alto rendimento.
Programmare il lavoro di gruppo Formare la classe alla cooperazione Creare o adattare le attività che i gruppi dovranno svolgere. Definire le azioni da intraprendere: come vanno composti i gruppi, quali istruzioni e quali materiali vanno preparati in anticipo, come disporre la classe fisicamente, come e quando gli alunni verranno assegnati ai gruppi Come valutare il lavoro egli alunni.
Compiti ad abilità multiple Un compito non funziona bene se a) ha una sola risposta esatta b) può essere eseguito con più velocità ed efficienza da una sola persona piuttosto che da un gruppo c) è di livello troppo basso d) implica la semplice memorizzazione o apprendimento di routine Un compito funzione se a) È di per sé interessante b) Permette ad alunni diversi di dare contributi diversi c) Usa strumenti multimediali d) Coinvolge la vista, l’udito e il tatto e) Richiede una varietà di abilità e di comportamenti Richiede lettura e scrittura g) È impegnativo
Preparare la situazione Prima che gli alunni possano iniziare a lavorare, bisogna decidere le dimensioni del gruppo, chi ne farà parte e come i gruppi si disporranno nell’aula. In una lezione introduttiva si possono presentare i concetti principali. È utile mettere per iscritto le istruzioni, chiare e dettagliate, su schede di lavoro e dare informazioni sul tempo a disposizione e sulle forme di presentazione del lavoro.
Composizione del gruppo I gruppi più numerosi di cinque elementi presentano problemi di partecipazione all’interazione. Il gruppo di tre presenta particolari problemi in quanto si realizza una forte tendenza a formare una coalizione da parte di due persone. Per compiti come esercizi ortografici la coppia è la dimensione ideale. Il rischio della coppia è che vi siano molte probabilità che nessuno dei membri della coppia abbia le risorse necessarie per completare il compito. I gruppi dovrebbero essere misti ed eterogenei in base al rendimento scolastico, al sesso, allo status. A volte gli studenti non sono d’accordo se sono obbligati a lavorare in gruppi non scelti da loro. Occorre mediare le posizione e cercare di orientare la classe verso lo scopo del lavoro di gruppo.
Assegnare un ruolo a ogni alunno I gruppi efficaci ed efficienti conoscono il ruolo e la funzione di ogni membro del gruppo. L’uso dei ruoli riduce il problema della mancata partecipazione o del dominio da parte di un membro. I ruoli si riferiscono a come va fatto il lavoro e al processo di cooperazione: sono ruoli del come. Oltre a svolgere il proprio ruolo, ciascuno deve dare il suo contributo nella discussione del compito e nella creazione del prodotto di gruppo. Attraverso i ruoli del come il docente delega ai membri del gruppo molte delle funzioni svolte dal docente stesso: mantenere il gruppo concentrato sul compito, assicurare buone relazioni interpersonali, organizzare e mettere in ordine, riassumere ciò che l’intera classe ha imparato.
Ruoli Facilitatore. Si accerta che tutti partecipino, si accerta che il compito venga svolto nei tempi dovuti, chiede aiuto all’insegnante se l’intero gruppo non riesce ad affrontare il compito. Garante dell’armonia: si accerta che la comunicazione sia aperta, non permette situazioni di frustrazione reciproca, incoraggia le risposte positive. Controllore. Si accerta che tutti abbiano completato la propria scheda di lavoro, rispondendo a tutte le domande. Addetto alle risorse. È responsabile nell’aiutare il gruppo a utilizzare i materiali rilevanti per la discussione, dispone tutti i materiali nel centro di apprendimento in modo che ognuno vi possa accedere facilmente. Addetto al riordino. Ha la responsabilità di mettere a posto i tavoli e l’ambiente. Ufficiale per la sicurezza. Ha la responsabilità di supervisionare gli altri e notificare all’adulto presente le situazioni pericolose. Esperto di sintesi. Riassume volta a volta i passaggi elaborativi e operativi del gruppo. Relatore. Ha la responsabilità di riferire cosa ha scoperto il gruppo durante la fase conclusiva
Assegnazione dei ruoli Il docente nell’assegnare i ruoli deve: Rendere di dominio pubblico l’assegnazione del ruolo a un determinato membro del gruppo. Specificare esattamente cosa deve fare la persona che assume quel ruolo. Assicurarsi che tutti sappiano cosa deve fare chi riveste quel ruolo. Fare in modo che gli studenti possano assumere ruoli diversi nel corso dell’anno.
Problemi che minacciano l’interazione Il dominio da parte di alcuni studenti che monopolizzano l’interazione. La non partecipazione da parte di studenti che presentano basse aspettative di competenza e non si sentono all’altezza.
Situazioni di disagio Due alunni siedono l’uno accanto all’altro tenendo il libro o la scheda in modo che gli altri del gruppo non possano vederli. Due alunni del gruppo siedono l’uno di fronte all’altro formando una spaccatura che esclude gli altri. Gli alunni discutono attivamente mentre uno resta isolato. Durante la discussione gli alunni del gruppo mostrano di non voler mai accettare i contributi di un altro con espressioni facciali e altri movimenti. Quando un alunno si unisce a un gruppo, un altro mostra di non volere avere niente a che fare con questa persona. Durante una relazione davanti alla classe, una persona mostra di volersi dissociare dal resto del gruppo.
Autovalutazione del gruppo Domande utili per valutare le dinamiche di gruppo Stanno parlando tutti? Vi state ascoltando a vicenda? Fate domande? Cosa potreste chiedere per sapere le idee di un altro? State motivando le idee e ottenendo varie opinioni? Cosa potreste chiedere se voleste scoprire le motivazioni che stanno dietro al pensiero altrui?
Norme del gruppo Tutti devono contribuire e nessuno deve dominare il gruppo. Esprimi le tue idee. Ascolta gli altri, dà a tutti l’opportunità di parlare. Chiedi agli altri le proprie idee. Motiva le tue idee e discuti molte idee diverse. Ogni attività e ogni relazione individuale va completata. Svolgi il tuo ruolo nel gruppo. Hai il diritto di chiedere aiuto a chiunque altro nel tuo gruppo. Hai il dovere di assistere chiunque chieda aiuto. Aiuta gli altri membri del tuo gruppo senza fare il lavoro per loro. Tutti aiutano.
5 punti per il successo del gruppo Chiarezza Delega dell’autorità Programmazione e formazione del ruolo Cooperazione di tutti Multiability task
CHIAREZZA Delle istruzioni Della definizione del compito Il segreto della gestione positiva sta nella chiarezza Delle istruzioni Della definizione del compito Della definizione dei ruoli Della comprensione da parte degli studenti del compito e dei ruoli richiesti.
5 abilità sociali e cognitive Imparare a chiedere Imparare a rispondere Imparare ad ascoltare Imparare a riflettere
Pianificare la valutazione Gli studenti devono ricevere sempre un feedback che indichi chiaramente cosa hanno fatto di buono e cosa invece potrebbero migliorare. L’attribuzione di voti ha sempre bisogno di una occasione formale. I gruppi vanno concepiti come momenti di preparazione a una prova di valutazione. Non si devono mai dare voti né valutare gli alunni in base al contributo individuale che hanno dato al prodotto di gruppo. Anche se uno studente ha dato un contributo minimo non è mai chiaro fino a che punto la responsabilità sia solo sua e non del gruppo. Meglio considerarlo come un fallimento delle tecniche del gruppo piuttosto che come un fallimento individuale. Per evitare che il gruppo isoli gli studenti meno competenti nel timore di una valutazione finale negativa, Slavin (1983) propone di attribuire i punteggi sulla base del progresso mostrato dai singoli studenti rispetto alla situazione di partenza. In questo modo la squadra non viene penalizzata dalla presenza di membri con basso rendimento.