Giugno 2008 www.abilidendi.it Dal pensiero lineare al pensiero complesso: educare “alla” e “attraverso” la complessità Giugno 2008 www.abilidendi.it
Complessità: sfondo educativo della comprensione La complessità come “sfondo educativo” che rende possibile lo sviluppo della comprensione, intesa non solo come uno “stato mentale”, ma proprio come la capacità di svolgere prestazioni complesse.
complesso/complicato Ciò che è complicato può essere sempre semplificato,ridotto, mantenendo forma e natura (un foglio piegato può essere “spiegato” senza che l’oggetto perda le sue qualità) Ciò che è complesso se lo voglio semplificare lo distruggo. Perché agire su uno o pochi elementi di un oggetto complesso comporta necessariamente conseguenze su tutti gli altri elementi. (es.: i fili che tessono un arazzo) Ciò che è complesso si fonda su relazioni tra elementi diversi: agire sulla complessità significa agire su relazioni di necessità reciproca (vedi concetto di interdipendenza positiva)
implicazioni educative un problema complesso va presentato e affrontato nella sua interezza “La verità delle cose la si scopre nel momento in cui le accogliamo nel loro essere, così come sono”. (Carifi, Ruggeri, La rosa senza perché. Poesia e vita, 2004)
implicazioni educative Raccontare la complessità Il modo migliore per descrivere la complessità è raccontarla attraverso storie. L’insegnante narratore diventa modello per i bambini, che imparano ad esprimere e a dare forma attraverso il racconto ai propri vissuti, ricordi, esperienze, a mettere in scena le proprie emozioni
implicazioni educative La complessità insegna … a non stancarsi mai di cercare il senso delle cose il pensiero nasce dall’azione: “se non si agisce non si cresce” ogni buona teoria nasce da una buona pratica
implicazioni educative La complessità insegna … il cognitivo è sempre mescolato con l’affettivo, il relazionale, l’etico, il soggettivo Integrare la dimensione dell’estetica (ciò che apprendo deve essere bello e interessante) con la dimensione valoriale (questa cosa mi piace perché nasconde in sé un valore) Anche se giriamo il mondo in cerca di ciò che è bello o lo portiamo già in noi o non lo troveremo mai (R.W. Emerson)
implicazioni educative La complessità insegna … costruire contesti educativi fondati sullo sviluppo del “senso di responsabilità” individuale e di gruppo scoprire i propri “segni o marchi cognitivi”, cioè il modo personale di conoscere: ognuno interpreta quello che vede e quello che conosce mettendoci dei “marchi” propri Seguire i propri, sogni, desideri, passioni, è l’unico modo per aprire nuove strade…
Indicazioni per la progettazione di apprendimento significativo Scegliere temi, argomenti, problemi complessi, in grado di offrire molteplici possibilità di sviluppo e connessione. Non semplificare i problemi nelle loro singoli componenti, ma presentarli e assumerli nella loro complessità Spostare l’attenzione: sulle relazioni tra i diversi elementi; sui processi più che sui risultati; sulla qualità piuttosto che sulla quantità degli apprendimenti
Indicazioni per la progettazione di apprendimento significativo Avviare percorsi educativi e di apprendimento formulando domande complesse, “indecidibili”, domande cioè che possono avere tante risposte possibili rimandare le risposte il più possibile e accogliere l’errore come apertura, non chiusura, verso la comprensione: nell’errore c’è tutto il valore di come si pensa
Indicazioni per la progettazione di apprendimento significativo Progettare percorsi educativi e di apprendimento ispirandosi alla logica e ai principi della narrazione. Proporre percorsi di apprendimento significativo chiede agli insegnanti di diventare “narratori del conoscere” Le storie sono costruite seguendo questi principi: non si dispongono tutti i fatti la trama di una storia prevede sviluppi imprevisti le verità sono sempre implicite sono più coinvolgenti di qualsiasi resoconto o riassunto presentano spesso misteri, dilemmi e enigmi
Indicazioni per la progettazione di apprendimento significativo Promuovere processi di autovalutazione Valorizzare le differenze e le eterogeneità, insite nelle relazioni, come risorse per il raggiungimento di obiettivi che da soli non si potrebbero raggiungere Creare spiazzamenti cognitivi, puntando sulla sorpresa, sullo stupore: saper guardare, “l’arcobaleno di profilo” (B. Munari)
Attraverso l’esperienza della complessità … scopro che si può imparare insieme ai compagni oltre che dall’insegnante che una cosa la si può capire meglio se me la spiega un compagno che un lavoro condiviso ha un valore più alto di un lavoro individuale che l’altro è una risorsa per crescere, perché mi può regalare la sua diversità.
Breve bibliografia BRUNER J., La ricerca del significato. Per una psicologia culturale, Bollati Boringhieri, 1992 FABBRI D., La memoria della Regina, Guerini e Associati, 2004 FABBRI D., Nuove complessità dell’educare oggi, relazione al Convegno “La memoria del futuro”, Rovigo, febbraio 2008. PERTICARI P., Verso una pedagogia della comprensione, in Perticari P. (a cura di), Della conversazione. La costruzione della conoscenza e il rapporto con l’altro, Guaraldi, 1993 FABIANI R., PASSANTINO C., Risolvere i conflitti in classe, Erickson, 2007