S.B.P.C. Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva Furio Lambruschi L’adolescente “difficile”: Processi d’attaccamento e costruzione del Sé S.B.P.C. Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva
Greenberg (1999): aree di rischio e psicopatologia
L’ottica cognitivo-evolutiva intende i sintomi: 1) Come mezzi volti al mantenimento dello stato di relazione col caregiver, a fronte di sbilanciamenti affettivi percepiti come non più gestibili sulla scorta degli abituali meccanismi di compenso; processi autoreferenziali, volti al mantenimento della stabilità e coerenza del sentimento di sé che in quelle relazioni ha preso forma e si mantiene.
L’ottica cognitivo-evolutiva intende i sintomi: 2) Come “metafore incompiute” di specifiche aree di esperienza emotiva non adeguatamente elaborata nella relazione m/b: laddove c’è un sintomo, c’è una particolare area emotiva scarsamente riconosciuta e articolata nel sistema conoscitivo del bambino.
PROCESSI DI REGOLAZIONE DI UNO STATO EMOTIVO capacità di riconoscerlo, di avvertirlo come uno stato corporeo discreto; capacità di ricollegarlo a specifici antecedenti relazionali; capacità di attribuirgli un’etichetta semantica, di dargli un nome; capacità di differenziarlo e di articolarlo; capacità di esprimerlo adeguatamente e pienamente, (condividerlo con un’altra mente). Conoscenza dell’efficacia delle proprie segnalazioni emotive (senso di effettualità) 5
Attaccamento e Psicopatologia I pattern d’attaccamento vanno intesi in termini dimensionali come dimensioni di significato personale elaborabili su livelli diversi di flessibilità, integrazione, coesione del Sé (competenze metacognitive). Stesse categorie descrittive possono essere sostanziate da itinerari di sviluppo e organizzazioni del Sé diverse.
Disturbi da deficit dell’attenzione e iperattività vulnerabilità neurobiologica deficit autoregolativo innato IN ITINERARI DIFESI: Tali comportamenti mostrano il loro carattere pervasivo nel corso della quotidianità IN ITINERARI ANSIOSO-RESISTENTI: Tali comportamenti mostrano una maggiore situazionalità e connessione con l’atteggiamento genitoriale Iperattività come difesa attiva rispetto alla disperazione, solitudine,fare compulsivo per “non sentire”, esplorazione come distrattore, caratteristica delle modalità di elaborazione dell’informazione di un’organizzazione difesa del Sè Funzione coercitiva e di controllo sul genitore
Configurazioni d’attaccamento e quadri psicopatologici dell’infanzia (Lambruschi, 2004) + ................................ Livelli di integrazione e coesione del Sé ................................. - A - Quadri depressivi inf. D/A EMOZIONALE - Ruminazioni ossessive (IDEATIVA) (e rituali di ordinamento) (pattern “freddo”) Gravi sindromi ipercinetiche - DDAI (come “distrattore”) (A +) COMPORTAMENTALE - Dist. della condotta lievi Gravi dist. della condotta Quadri autistici inf. (isolamento e scoppi d’aggressività) (aggressività “fredda”, (A++ e vulnerabilità biologica) disprezzo e insensibilità) - Dist. psicosomatici (da inibizione) SOMATICA Dist. reattivo (inibito) dell’att. inf - Tic motori e balbuzie, impaccio motorio DAP (obesità inf.) (A++, A/C – D) (da ipercontrollo e rigidità motoria) (cibo come “distrattore”) Stati limite (A++, C++) C - Dist. d’ansia da separazione DAP (stile “anoressico”) Dist disinibito dell’att. inf. EMOZIONALE e manifestaz. fobiche inf. (cibo come controllo) (non attaccamento) (IDEATIVA) (C1-3 costrizione, C2-4 perdita di protezione) - Dist. fobico-ossessivi (pattern “caldo”) Quadri autistici inf. E Psicosi Simbiotiche (C++ e vulnerabilità biologica) - DDAI (da controllo: C1-3) - Dist. della condotta Gravi sindromi ipercinetiche con assunz. COMPORTAMENTALE (lievi dist. oppositivo provocatori: C1-3) di rischio e gravi dist. della condotta (bb. tirannici, sé forte e invulnerabile) (C5-7) - Ritardi dello sviluppo (C4) Gravi ritardi dello sviluppo (C4-6) SOMATICA - Dist. Psicosomatici (da controllo) - Tic motori, balbuzie, impaccio motorio (da iperattivazione) D/C
Gravi Disturbi della Condotta Bambini con stile coercitivo attivo ad alto indice, invece, in età prescolare, possono facilmente strutturare disturbi oppositivo-provocatori con comportamenti “tirannici” e drammaticamente vincolanti nei confronti del genitore, quotidianamente la relazione tra genitore e bambino è centrata sulla sfida e la provocatorietà, con atteggiamenti reciprocamente minaccianti e punitivi. In alcune organizzazioni “difese” del Sé (“falso Sé” con stile acquiescente compulsivo, caregiving, o inibito), i DC possono prendere la forma di condotte di ritiro e di isolamento, a cui possono alternarsi episodici ed improvvisi scoppi d’ira (in genere espressa al di fuori del proprio contesto familiare: amicizie, scuola); oppure forme di “bullismo” dove l’aggressività tende ad esprimersi in modo freddo, con condotte sprezzanti e di insensibilità verso gli altri e verso le istituzioni. Le condotte aggressive, nonostante gli evidenti effetti collaterali, consentono quanto meno un effetto strutturante, di coesione minima del sé e dell’identità personale (seppure in senso negativo). La distruttività patologica sembra configurarsi come unico modo per il mantenimento dello stato di relazione. Le strategie aggressive sembrano, allora, assumere quel ruolo di integrazione del Sé che normalmente è svolto dalla mutua comprensione intersoggettiva
Stati limite (Bleiberg, Fonagy e Target, 1996) Cluster A: Carichi di vergogna e privi di amici, questi bambini si ritirano in un mondo di fantasie bizzarre, tormentati da idee di riferimento, sospettosità e da un estremo disagio nelle situazioni sociali. La loro capacità di dar senso alle relazioni umane e di empatizzare con gli altri è estremamente limitata. Sono ugualmente impoveriti nella loro capacità di comunicare, ostacolata dalla stranezza dell’eloquio e dalla costrizione e inappropriatezza della loro vita affettiva. PATTERN A ++
Stati limite (Bleiberg, Fonagy e Target, 1996) Cluster B: questi bambini mostrano “affetti intensi e drammatici e fame di relazioni sociali. La tendenza ad aggrapparsi e una vulnerabilità alle separazioni, l’iperattività e accessi di collera temperamentali sono caratteristiche comuni del loro primo sviluppo. In età scolare questi bambini possono soddisfare i criteri diagnostici di un disturbo in Asse I, più comunemente il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), disturbo della condotta, disturbo d’ansia di separazione o disturbo dell’umore. Molti di questi bambini sembrano ansiosi, lunatici, irritabili ed esplosivi. Piccole contrarietà o frustrazioni scatenano intense tempeste affettive, episodi in cui si manifesta un’emotività incontrollata e assolutamente sproporzionata rispetto alla causa che l’ha apparentemente scatenata. Questa labilità affettiva rispecchia la qualità caleidoscopica del senso di sé e degli altri proprio di questi bambini. In un momento si sentono esaltati ed espansivi, beatamente uniti, in perfetto amore e armonia, con un partner idealizzato. Ma il momento successivo cadono in uno stato di amaro disappunto e di rabbia, associato a disprezzo di sé e disperazione. L’egocentrismo è una caratteristica centrale di questi bambini. Hanno bisogno di essere costantemente al centro dell’attenzione e rispondono con rabbia al rifiuto o all’indifferenza. Oscillando tra idealizzazione e svalutazione, tentano di costringere le altre persone con modi seduttivi e manipolatori a fornire loro ampi rifornimenti emotivi ... PATTERN C ++
Disturbo Paranoide di P. Disturbo Schizoide di P. A pattern “difesi” A ++ ODD ECCENTRIC CLUSTER Disturbo Paranoide di P. Disturbo Schizoide di P. Disturbo Schizotipico di P. DRAMATIC EMOTIONAL CLUSTER Disturbo Antisociale di P. Disturbo Narcisistico di P. Disturbo di Evitamento di P. Disturbo Ossessivo di P. Disturbo Dipendente di P. ANXIIOUS FEARFUL CLUSTER Disturbo Borderline di P. Disturbo Istrionico di P. C pattern “coercitivi” C ++ 14