L'Ossigeno Terapia a cura di Alessandra del Nobile e Silvia Morlino Infermieristica III anno a.a. 2014/2015.

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Transcript della presentazione:

L'Ossigeno Terapia a cura di Alessandra del Nobile e Silvia Morlino Infermieristica III anno a.a. 2014/2015

Cos'è? E' una terapia medica che consiste nella somministrazione di ossigeno puro a concentrazioni superiori a quelle presenti in aria ambiente, allo scopo di aumentare la quantità di ossigeno nel sangue. L' ossigeno viene considerato a tutti gli effetti un farmaco e come tale, per essere somministrato richiede una prescrizione medica e può dare vita ad effetti indesiderati.

Perché si usa? Normalmente l'ossigeno viene introdotto attraverso le vie aeree, mediante la respirazione polmonare, poi distribuito a tutti i distretti corporei per mezzo della contrazione cardiaca. In alcuni casi, si instaurano patologie acute o croniche riguardanti direttamente l'apparato respiratorio o dipendenti da un deficit di altri organi che richiedono un supporto esterno.

Insufficienze respiratorie acute POLMONARI EXTRAPOLMONARI Atelectasia Reazioni anafilattiche Pneumotorace Emorragia Embolia polmonare Shock Edema polmonare Avvelenamento (CO,CO2) Infezioni polmonari

Insufficienze respiratorie croniche POLMONARI EXTRAPOLMONARI BPCO Scompenso cardiaco Asma Anemie croniche OSAS (apnee notturne) Cardiopatie congenite Enfisema polmonare Patologie neurologiche Neoplasia polmonare

Quando è necessaria? COME? L'infermiere, insieme al resto dell'èquipe sanitaria valuta la necessità di ossigenoterapia. COME?

PROCESSO NURSING Accertamento Diagnosi Obiettivi e IDR Piano assistenziale Valutazione

Accertamento Osservazione ed esame obiettivo Intervista Raccolta dati Intervista Osservazione ed esame obiettivo Consultazione cartelle e documentazione precedente

Osservazione "Tempo-parola" Posizione Colorito: -cianotico -pallido ~Metodo di rilevazione: Osservazione di mucose delle labbra, estremità dell'orecchio, letto ungueale, ippocratismo digitale.

Forma del torace Rumori respiratori Caratteristiche del respiro: -superficiale -profondo -dispnoico Utilizzo dei muscoli accessori Tosse con o senza escreato Stato di coscienza

Esame obiettivo Frequenza respiratoria: -12-20 atti/min: respiro eupnoico - >20 atti/min: respiro tachipnoico - <12 atti/min: respiro bradipnoico ~Metodi di rilevazione(da 30 sec a 1 min): -osservazione delle escursioni toraciche -posizionando una mano sul torace, a livello sternale

Capillary refill time: - <= 2 sec: normale - >= 2 sec: perfusione inadeguata Saturazione: -95-100% normale -91-94% ipossia lieve -86-90% ipossia moderata - <86% ipossia grave

~Metodi di rilevazione: -saturimetro o pulsossimetro transcutaneo: sonda (pinza, cerotto...) che attraverso l'emanazione di raggi infrarossi permette di rilevare la percentuale di emoglobina ossigenata a livello periferico. PRO: metodo non invasivo CONTRO: rilevazione alterata in caso di smalto, dislocazione della sonda, ipotensione, problemi circolatori, farmaci vasocostrittori, edema periferico ecc...

PRO: accuratezza dell'esame CONTRO: invasività del metodo -emogasanalisi: prelievo arterioso che permette di valutare la ventilazione e lo stato metabolico della persona, attraverso la misurazione di SpO2, PaO2, PaCO2, ph ecc... nel sangue arterioso. L'EGA è l'esame necessario per prescrivere O2 terapia. PRO: accuratezza dell'esame CONTRO: invasività del metodo

Diagnosi infermieristiche Identificazione dei problemi reali e potenziali Elaborazione delle diagnosi

Problema reale: alterazione del modello di attività-esercizio fisico Modelli funzionali della salute secondo Gordon Problema reale: alterazione del modello di attività-esercizio fisico Modello bifocale di Carpenito Problema reale: alterazione del modello di attività-esercizio fisico (Gordon) Problema collaborativo: - ipossia - dispnea da sforzo - rischio di complicanze per insufficienza respiratoria

Diagnosi infermieristiche (Secondo NANDA) Reali: - Inefficace modello di respirazione - Compromissione degli scambi gassosi - Inefficace liberazione delle vie aeree - Intolleranza all'attività -Disturbo del modello di sonno Di rischio: - Rischio di inefficace funzionalità respiratoria

INDICATORI DI RISULTATO OBIETTIVI INDICATORI DI RISULTATO PIANO ASSISTENZIALE Ripristino della corretta funzionalità respiratoria. (ad esempio: -OBT [1 ora] riduzione della dispnea con atti/min tra 40-25; -OMT [3-4 ore] ulteriore abbassamento degli atti respiratori tra 25-18.) FR, SpO2, PaO2, PaCO2, pH nella norma •Interventi autonomi: -posizione di semi Fowler/ Fowler -sostituzione dei presidi quando necessario -intervento educativo per migliorare la compliance della persona •Interventi collaborativi: -somministrazione di O2 terapia come da prescrizione (es: O2 ad intermittenza a 3L/min, 40%, somministrata con maschera facciale) -monitoraggio di PV e respiratori.

Sistemi di erogazione Scelti in base al flusso da somministrare, alle esigenze della persona ed alla facilità di uso. L'ossigeno viene erogato a letto attraverso un sistema fisso di rubinetti a muro. Per controllare la quantità di ossigeno erogato si usano dei regolatori di flusso. A domicilio l'erogazione avviene attraverso altri sistemi detti concentratori,ricaricabili.

Dispositivi a BASSO FLUSSO Dispositivi ad ALTO FLUSSO Cannula nasale Maschera facciale con reservoir a parziale rebreathing Maschera facciale semplice Maschera facciale con reservoir non a parziale rebreathing Maschera di venturi Catetere trans-tracheale

Dispositivi a basso flusso Il flusso erogato non soddisfa completamente la richiesta inspiratoria della persona, per cui una parte inspirata dei gas è composta da aria ambiente. Efficace per: Persone con vie aeree superiori intatte Modello di respirazione e FR stabile

Cannula nasale Condotto di materiale sintetico anallergico, monouso, di lunghezza standard, caratterizzato da piccole cannule inserite nelle narici. Utilizzato quando la persona necessita solo di una piccola quantità di ossigeno. Vantaggi:Dispositivo semplice, ben tollerato dalla persona, che consente di mangiare,bere e parlare. Svantaggi: Fio2 molto variabile, irritazione mucosa nasale e formazione di croste nelle vie aeree superiori.

Maschera facciale semplice Grandezza standard, anatomica, di materiale sintetico flessibile, anallergico e monouso. Crea una riserva attraverso cui l’O2 è introdotto e mescolato con l’aria ambiente, proveniente dalle aperture laterali. Fornita di linguetta metallica flessibile per adattarsi meglio al viso. Vantaggi: utile per soggetti che respirano solo dalla bocca. Svantaggi: FiO2 molto variabile, scomoda e impedisce l’alimentazione, poco tollerata dalla persona e ingombrante durante il sonno.

Dispositivi ad alto flusso Riescono a soddisfare completamente le esigenze della persona. Il flusso erogato supera di circa 4 volte quello richiesto. 27

Maschera con rèservoir a parziale rebreathing Consiste in una maschera dotata di un serbatoio di riserva che consente di recuperare l’ossigeno che andrebbe perso durante la fase espiratoria di circa il 60%. Utilizzata in soggetti con situazioni critiche. Vantaggi: può erogare FiO2 elevate. Svantaggi: scomoda ed impedisce l’alimentazione, non è indicata nella BPCO poiché può favorire l’ipercapnia. In caso di flussi troppo bassi si può verificare l’aumento della CO2.