Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale

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Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Arezzo, 15 febbraio 2011 Verso gli Stati Generali della scuola Maria Piscitelli

La questione linguistica 1. 4. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Nel panorama dei problemi educativi la questione linguistica resta un nodo fondamentale per la democrazia e per l’esercizio della cittadinanza. Non a caso la maggior parte dei paesi si è dato come obiettivo quello di accrescere l’alfabetizzazione linguistica e lo sviluppo sempre maggiore di competenze. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Più lingua possediamo, più possibilità abbiamo di partecipare attivamente alla vita sociale e intellettuale. Questo compito, di garantire a tutti, italofoni e non, le competenze per una cittadinanza aperta all’interculturalità, in primis la competenza nella comunicazione nella madrelingua (principale strumento di comunicazione e di accesso ai saperi), creando dei cittadini uguali, senza distinzione di lingua, (art.3, comma 2 della Costituzione) spetta alla scuola. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Un compito questo non facile, che richiede azioni incisive che tocchino profondamente la progettualità curricolare e il fare scuola quotidiano. 1. l’esplicitazione della prospettiva teorica di riferimento. Una prospettiva che, ispirandosi ai Valori Universali, si fondi sui diritti dell’uomo sanciti dalla Costituzione (diritto ad essere come l’altro sulla base dei diritti universali dell’uomo) ed investa tutta la scuola con tutti gli allievi, impegnandola a creare nuovi orizzonti di appartenenza e di identità culturali. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale 2. Il potenziamento di quelle strutture che contraddistinguono l’interculturalità, di quelle categorie fondanti quali la differenza, il dialogo, la relazione tra persone diverse ed uguali ed infine il cambiamento, sapendo bene che quest’ultimo connota ogni identità individuale e collettiva. 3. Infine la pratica effettiva di saperi interculturali di cittadinanza, irrinunciabili per lo sviluppo della literacy e significativi per i soggetti che apprendono. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

La dimensione curricolare 2. I bambini della scuola dell’infanzia di Ulignano, Siena Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Sul piano didattico tutto ciò comporta l’individuazione di insegnamenti linguistici educativi, che propongano un tipo di lingua: funzionale ad una scuola democratica e non autoritaria e selettiva radicata negli spazi antropologico-sociali, geografici e linguistici dei parlanti e non solo nei manuali scolastici sensibile ai mutamenti in atto pronta ad accogliere la varietà degli usi linguistici, i differenziati bisogni di comunicazione e modi plurimi di ragionamento sulla lingua. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Ma comporta anche l’assunzione di didattiche laboratoriali che svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione delle conoscenze e nell’acquisizione di abilità e di atteggiamenti. Grazie alle forme di comunicazione e alle modalità di relazione, dinamiche e attive, interpretative e dialettiche messe in atto dalla didattica laboratoriale, che ogni alunno, nessuno escluso, impara, a vivere da protagonista in una civiltà fondata sul dialogo. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico 3. 3. I bambini della scuola dell’infanzia di Ulignano, Siena Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Educazione alla cittadinanza Educazioni Percorsi PROPOSTA DI CURRICOLO VERTICALE DI LINGUA ITALIANA IN UNA PROSPETTIVA INTERCULTURALE E AMBIENTALE di Maria Piscitelli Ordine di scuola Età- Classe Focus Forme del discorso Educazione alla cittadinanza Educazioni Percorsi INFANZIA 3 anni Narrazione e interazione verbale Educazione all’affettività, interculturale e ambientale Bolle di sapone. 4 Narrazione e interazione verbale Educazione all’affettività, interculturale e ambientale Paesaggi sonori. 5 anni Fiori per dire e raccontare. Primaria Secondaria I e II grado Cl. 1a Abilità linguistiche/ riflessione sulla lingua/ed .letteraria, tematiche rilevanti… Educazione all’affettività, interculturale e ambientale La messaggeria. Cl. 2a 1a Le relazioni e lo scambio in situazioni dialogiche e narrative. 2a primaria. Contesti comunicativi e scambi dialogici. 1a sec. I e II grado

Narrazione – Descrizione L’esplorazione del sé in una prospettiva Primaria Secondaria I e II grado Cl. 3a 1a 1a- 2a Narrazione – Descrizione Abilità linguistiche/ riflessione sulla lingua/ ed.letteraria, tematiche rilevanti… Educazione all'affettività, all’esplorazione del sé e dell’altro. Educazione interculturale L’esplorazione del sé in una prospettiva narrativa e descrittiva. 3a, primaria. I labirinti della memoria. 1a sec. I grado. Quadri di vita. Istruzioni per l’uso. 1a-2a sec II grado. Secondaria I e II grado Cl. 4a 1a-2a Regolazione - Informazione – Narrazione Abilità linguistiche/ riflessione sulla lingua/ed . letteraria, Educazione alla legalità, all'affettività. Educazione interculturale e ambientale Il rispetto delle regole….fra tradimenti e lealtà. 4a primaria. Dai comandi e divieti alle regole. 2a sec. I grado, 1a-2a sec. II grado. Cl. 5a 3a Narrazione- Informazione-Argomentazione Abilità linguistiche/ riflessione sulla lingua/ed. letteraria, Educazione all'affettività e all'alterità. Educazione interculturale e ambientale Enigma e mistero tra finzione e realtà. 5a primaria, 3aa sec. I grado, 2a sec. II grado. Dall’esposizione “normata” all’esposizione “ rappresentata. 3a sec. I grado, 1a- 2a sec. II grado. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Punto di partenza dei percorsi è quasi sempre la ricerca, da parte degli alunni, della lingua autentica (generi o microgeneri testuali - orali e scritti) che li circonda (spazi linguistici e antropologici). Rispetto a questa vengono date consegne precise (osservazione e trascrizione). I dati raccolti sono portati in classe e diventano oggetto di studio ( negoziazione di significati, formulazione di ipotesi, ricerca di indizi, etc.) . La lingua studiata è quindi una lingua in azione, che è analizzata nei suoi usi concretamente e direttamente dall’alunno come fosse un fenomeno scientifico. Gli alunni discutono, spiegano ciò che hanno indagato e lo rielaborano alla luce delle riflessioni effettuate. Ogni attività è accompagnata da forme di scrittura, finestre di riflessione sulla lingua e lettura (le caratteristiche dell’orale e differenze con lo scritto). 2. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Azioni 4. 1. I bambini della scuola di Ulignano, Siena Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Per attuare questo gravoso e delicato compito non bastano interventi episodici e riforme strutturali, ma servono azioni incisive che tocchino profondamente la progettualità curricolare e il fare scuola quotidiano. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Risorse umane, rapporti con il territorio e risultati 5. 3. I bambini della scuola dell’infanzia di Ulignano, Siena Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Risorse umane dedicate ll coinvolgimento in teoria di tutti gli insegnanti di educazione linguistica durante le ore curricolari, poiché per attuare questo gravoso e delicato compito non bastano interventi episodici e riforme strutturali, ma serve un progetto curricolare organico, flessibile e articolato su più livelli intrecciati fra loro. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Rapporti con il territorio La partecipazione di istituzioni (Regione, Province, comuni, PIA, ex-IRRE, Direzione Regionale) nel sostegno ad attività fondamentali della scuola, quali garantire il successo fromativo a tutti gli studenti. Tuttavia la proposta, ispirandosi nello sviluppo della literacy linguistica alla filosofia di Ocse Pisa, fa riferimento a situazioni d'uso, a spazi antropologici e sociali in cui vive l'alunno e ad una pluralità di testi autentici (monomediali e multimediali). Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Htpp//www. fucinadelleidee.eu Risultati Le sperimentazioni sono state effettuate in molte scuole della Toscana e di altre regioni con risultati del tutto positivi sia per gli studenti che per i genitori. Alcune scuole: Dir. Did. 2° circolo, Fi; Dir. Did. Vinci, Fi; I. C. Greve, Strada in Chianti, Fi; I. C. Barberino di Mugello, Fi; Dir.did. Figline Valdarno, Fi; Dir. Did. 3° circolo, Ar. I. C. S. Gimignano, Si; Dir.did. 3° circolo, Siena... Htpp//www. fucinadelleidee.eu Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Bibliografia

Bibliografia Piscitelli M., Piochi B., Chesi S., Mugnai C. (2001), Idee per il curricolo verticale , Napoli, Tecnodid; Cambi F., Piscitelli M.( 2006),Complessità e narrazione, Roma, Armando; Cambi F., Braccini A.M., Piscitelli M., Testi C., (2000), L’arcipelago dei saperi. Area linguistica, Firenze, Le Monnier; Cambi F., Piscitelli M. (2003), Argomentare attraverso i testi, Pisa Edizioni Plus; Piscitelli M., Casaglia I., Piochi B. (2007), Proposte per il curricolo verticale, Napoli, Tecnodid; Piscitelli M. (2006), Come la penso, Roma, Carocci; Benedetti B., Piscitelli M., Bassi T., Vannini P. ( 2010), Diritti di cittadinanza e competenze linguistiche, Firenze, Assessorato all’Educazione, Comune di Firenze; Cambi F. (a c. di) ( 2010), Media Education tra formazione e scuola, Pisa, ETS. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Htpp//www. fucinadelleidee.eu Sitografia Htpp//www. fucinadelleidee.eu Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Si tratta di continuare su questo via arricchendola tuttavia dell’altro fattore legato a considerare l’altro sulla base dei diritti dell’uomo; il diritto ad essere come l’altro sulla base dei diritti universali dell’uomo. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Ad esempio affrontando i grandi temi ( esistenziali) ed esperienze che fanno parte della vita dell’uomo (l’inevitabilità della lotta contro le difficoltà della vita, gli ostacoli, il male, la sofferenza, etc.), non per produrre paura, bensì rassicurazione. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Parlare, tramite i nostri lavori, alle pressioni interiori, cercando di coglierne i bisogni urgenti ed universali (desiderio di essere amati, di essere considerati, di stare con l’altro etc.), ma anche le ansie e le paure (la paura del buio, della violenza, della sopraffazione brutale, del vuoto, dell’abbandono, della solitudine, delle fiere, degli eventi atmosferici, dell’essere diverso- altro o straniero, degli adulti). Al fondo dell’io sta la paura, in molte forme, ma densa, forte, costante: essa nasce da una condizione biologica, ma anche da un vissuto ancestrale (l’incubo di qualche cosa). Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Essa viene interpretata, trascritta, confermata dalle stesse culture e dalle medesime pratiche sociali. Cambi dice che è molto importante accedere alla quota profonda ancestrale dell’umano che abita ancora il nostro inconscio, il nostro immaginario, le nostre culture; ombre che animano l’io di tutti i tempi. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale La fiaba, il mito, la leggenda ad esempio fanno ciò, essendo grandi bacini di culture e di linguaggi simbolici. Esse parlano alla vita interiore dei bambini, rispecchiano gli intimi sentimenti, gli ostacoli e il male non vengono nascosti, ma superati. A livello emotivo i grandi problemi si stemperano nella catarsi della fiaba o della leggenda. (I simboli sono il materiale primario del lavoro della nostra psiche). Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale Ma oltre i racconti, storie, fiabe una forte rilevanza la ricoprono sia per lavorare sulla diversità che sul’unicità, anche lo studio delle le pratiche sociali e dei costumi talvolta arcaici e diffusi i quali innervano le mentalità collettive, gli stessi comportamenti storico-sociali e la psiche individuale animandola di figure che danno corpo a ansie e paura, a sogni e attese. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Il curricolo linguistico in una prospettiva interculturale E’ seguendo questo doppio itinerario psicologico-sociale, in cui si intrecciano sia le testimonianze della psicoanalisi sull’inconscio sia l’analisi del folklore, su cui ci si dovrebbe muovere. Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Finalità Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola

Finalità Sviluppare la literacy linguistica: Alfabetizzazione linguistica. Attivazione di competenze di cittadinanza. Incremento di strumenti culturali. Costruzione di identità, aperte alla diversità in soggetti (uguali e diversi) che abitano una società complessa.       Maria Piscitelli 15 febbraio 2011, Arezzo Verso gli Stati Generali della scuola