LA BATTAGLIA DI ISSO PREMESSA:

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Transcript della presentazione:

LA BATTAGLIA DI ISSO PREMESSA: La netta vittoria riportata dai Macedoni contro i Persiani sulle rive del fiume Granico (334 a. C.) consentì l'avanzata di Alessandro Magno nella penisola anatolica. Inutilmente Dario III tentò di bloccarlo a Isso, in Cilicia (333 a. C.): le truppe macedoni ebbero di nuovo la meglio e il Re dei Re dovette fuggire lasciando nelle mani del nemico, oltre a un ingente bottino, anche le donne della sua famiglia (madre, moglie e figlia). Il mosaico sottostante fu ritrovato a Pompei nella Casa del Fauno ed è oggi conservato nel Museo Nazionale di Napoli. L'opera può essere datata al primo secolo a. C. e probabilmente è la riproduzione di un precedente affresco di Filosseno di Eretria. A proposito dei mosaici di ispirazione greco-ellenistica, si legga quanto scrive Francesco Negri Arnoldi nella sua Storia dell'Arte (ed. Fabbri): "Dapprima usato come rivestimento di pavimenti (litostroto), il mosaico trovò in seguito vasto impiego nella decorazione parietale, in composizioni a carattere ornamentale con motivi geometrici e in quadri figurati che si ispiravano, nel genere e nello stile, alle analoghe realizzazioni pittoriche e, come queste, derivavano spesso da modelli greci. I primi mosaici romani erano composti con tessere rettangolari o quadrate disposte in ordine rettilineo (opus tessellatum), a formare motivi geometrici che inquadravano un soggetto figurato centrale (emblema). Questo in genere veniva eseguito con tessere più minute e di varia forma, disposte ad andamento serpentino (opus vermiculatum), in modo da seguire con maggior fedeltà e scioltezza il disegno preparatorio. Con quest'ultima tecnica era inoltre possibile ottenere graduati passaggi di colore, ombreggiature, risalto dei particolari, insomma effetti analoghi a quelli della pittura, che sembra rappresentasse il costante obiettivo dell'arte musiva ellenistica e romana. Un esempio mirabile delle possibilità pittoriche di questo tipo di mosaico (con tessere di non più di due o tre millimetri) ce lo offre l'emblema con la battaglia di Isso, opera di straordinaria finezza esecutiva e ricchezza di soluzioni cromatiche sulla base di quattro principali colori: bianco, giallo, rosso e nero". ESERCIZI CON LA L.I.M.: 1) Cerchiate con colori diversi la figura di Alessandro Magno e quella di Dario III 2) Usando i simboli messi a disposizione dalla "penna creativa", contrassegnate tutti i cavalli raffigurati nel mosaico, con particolare attenzione al cavallo di Alessandro (Bucefalo) e ai destrieri aggiogati al cocchio di Dario III 3) Numerate tutte le aste raffigurate nel mosaico INOLTRE, IN UN FOGLIO WORD, SPIEGATE: 1) Da quali particolari si evince che Alessandro è il vincitore e Dario lo sconfitto e perché al centro del mosaico c'è proprio Dario? 2) Perché Bucefalo è raffigurato con il rosso e i cavalli di Dario con il nero? 3) Quali particolari conferiscono dinamismo alla scena? 4) Quale espediente è usato nel mosaico per dare profondità alla scena? 5) Quale significato storico ha, secondo voi, questa scena composta al tempo stesso da individui e da masse, da inseguitori e da fuggitivi?

ALESSANDRO IN EGITTO (da Plutarco: "Le vite") Premessa: Nel 334 a. C. Alessandro mosse guerra all'Impero Persiano. Dopo le prime, fondamentali vittorie presso il fiume Granico e ad Isso, attraversando la Fenicia e la Palestina, si diresse verso l'Egitto, che occupò fra il 332 e il 331. "Alessandro, dopo queste vittorie, decise di andare a consultare l'oracolo di Giove Ammone e percorse un cammino lunghissimo e difficilissimo, ove fu gioco forza sopportare ogni estrema fatica e correre tutti i pericoli, sia per la mancanza d'acqua che per l'impetuoso vento del mezzogiorno, che sollevava le sabbie. Durante questo viaggio un dio gli inviò mirabili soccorsi in tanti e sì disastrosi pericoli. Dapprima fece scendere sulla terra piogge così abbondanti che fugarono il timore della sete; così pure, inumidendo quelle calde sabbie, resero l'aria più pura e più facile la respirazione. Più tardi un nuogolo di corvi si pose alla teta delle armate, che bene non sapevano qual via seguire, fermandosi quando essi si fermavano e, quello che è più miracoloso ancora, e che Callistene (N.B.: Callistene di Olinto, parente di Aristotele, seguì Alessandro nella sua spedizione in veste di storico ufficiale) afferma, richiamandoli col loro gracchiare quando esse si sbandavano durante la notte. Passato il deserto, quando giunse alla città, il profeta di Ammone gli mosse incontro per portargli i saluti del dio, quasi quelli di un padre. Alessandro gli chiese dapprima se qualcuno degli uccisori di suo padre (Filippo II, assassinato nel 336 a. C.) era sfuggito alla sua vendetta. "Non bestemmiare, esclamò il profeta, tu non hai affatto un padre mortale!". Poi lo interrogò sull'impero e gli chiese se il dio gli avrebbe concessa la grazia di divenire il dominatore di tutti gli uomini. E il dio gli rispose, per bocca del suo profeta, che gli avrebbe concessa questa grazia e che Filippo era totalmente vendicato. Alessandro, dopo queste risposte, fece offerte magnifiche al dio e colmò di doni i sacerdoti. Ecco ciò che è riferito dalla maggior parte degli storici". ESERCIZI SULLA L.I.M.: 1) Suddividete il testo in quattro sequenze narrative 2) Evidenziate nel testo: le difficoltà incontrate da Alessandro nel suo viaggio; gli aiuti inviati miracolosamente da un dio; le domande del condottiero macedone al profeta di Ammone e le risposte da lui ricevute; ciò che fece Alessandro prima di ripartire 3) Il brano presenta tre personaggi: usando pennarelli di colori diversi, cerchiate i nomi e i pronomi che si riferiscono ad Alessandro, al misterioso dio che lo soccorre e al profeta di Ammone 4) Il brano presenta un esempio di discorso diretto e tre esempi di discorso indiretto: rintracciateli 5) Sottolineate almeno sette verbi di movimento presenti nel brano, che è caratterizzato da un grande dinamismo INOLTRE RISPONDETE ALLE SEGUENTI DOMANDE (compito da eseguire al computer in word): 1) Perché Alessandro decise di ritardare l'attacco al cuore dell'Impero Persiano per consultare l'oracolo egizio? 2) Perché lo storico Plutarco si sofferma sugli aiuti divini ricevuti dal condottiero nel corso del viaggio? 3) Perché Alessandro, prima di ripartire, volle onorare con offerte magnifiche e doni Ammone e i suoi sacerdoti?

MORTE DI ALESSANDRO BABILONIA PREMESSA: Alessandro Magno morì a Babilonia, a soli 33 anni, a causa di una misteriosa febbre, che alcuni hanno ricollegato a un avvelenamento, altri alle fatiche eccessive della spedizione verso l'India, altri a una forma di encefalite diffusa dai corvi (una sorta di influenza aviaria dell'epoca). Curzio Rufo, nelle sue Storie di Alessandro, parla dello sgomento con cui sia i Macedoni che i Persiani vissero la morte del condottiero. BABILONIA "Dapprincipio l'intera reggia risuonava di gemiti, di lamenti e di pianti. Ben presto, però, come in un ampio deserto, ogni cosa si acquietò, muta in un triste silenzio. I nobili giovani, addetti alla sua guardia del corpo, non potevano né contenere l'intensità del dolore, né trattenersi entro il vestibolo della reggia. Vagando come dissennati, avevano riempito una così grande città di lutto e di afflizione, senza tralasciare nessun lamento che in tali circostanze il dolore suggerisce. Quindi coloro che erano rimasti al di fuori della reggia accorsero insieme, Macedoni e Barbari; e nel comune dolore non si potevano distinguere i vinti dai vincitori. I Persiani invocando il più giusto e umano dei Signori, i Macedoni il migliore ed il più valoroso dei Re, facevano come a gara nel dolore. E non si udivano solo le voci di chi era afflitto, ma anche di chi era indignato che, a causa dell'invidia degli dèi, fosse stato strappato alle vicende umane un uomo così pieno di vigore e nel fiore della sua vita e del suo destino". ESERCIZI CON LA L.I.M.: 1) Cerchiate tutte le parole del brano che rientrano nel campo semantico del dolore 2) Evidenziate (con i simboli messi a disposizione dalla penna creativa) i vari luoghi in cui viene ambientata la scena del "lutto per la morte di Alessandro" 3) Nel brano vengono narrate le reazioni di due categorie di persone: "i nobili giovani" (guardie del corpo) e "coloro che erano rimasti fuori della Reggia". Sottolineate con colori diversi gli stati d'animo e i comportamenti degli uni e degli altri 4) Distinguete (con l'uso del grassetto e del corsivo) le differenti ragioni di dolore dei Macedoni e dei Persiani, prestando la giusta attenzione alla struttura chiastica del racconto ("accorsero assieme Macedoni e Barbari ... I Persiani ... I Macedoni ...) 5) Evidenziate il motivo per cui alcuni erano più indignati che afflitti INOLTRE, RISPONDETE ALLE SEGUENTI DOMANDE: 1) Perché la Reggia che, alla morte di Alessandro, risuonava di gemiti, si trasformò ben presto in un ampio e silenzioso deserto? 2) Quali erano i reali motivi di dolore e di preoccupazione dei tre gruppi di personaggi rappresentati nel brano: le guardie del corpo, i Macedoni e i Persiani? 3) Cosa significa l'espressione "invidia degli dèi"? 4) Cosa rendeva particolarmente triste e ingiusta agli occhi di chi lo amava la morte di Alessandro?