Principi dell'agricoltura biologica

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Transcript della presentazione:

Principi dell'agricoltura biologica 1. migliorare la biodiversità dell'agroecosistema 2. evitare mezzi tecnici con impatto ambientale (locale e globale) Obiettivi: La stabilità (e quindi la sostenibilità) dell’agroecosistema La qualità dell’ambiente (locale e globale) La qualità dei prodotti

Biodiversità EFFETTI GENERALI (La complessità di un sistema è proporzionale alla sua stabilità ) Aumenta la capacità di reazione a variazioni (clima, suolo,…) Riduce la possibilità che si sviluppi microflora dannosa

Biodiversità EFFETTI SPECIFICI Vegetazione (rotazioni, consociazioni, siepi, frangivento,…..) Biodiversità microflora (essudati radicali, residui colturali,….) Biodiversità artropodofauna Assorbimento di macro e micronutrienti più equilibrato (in qualità e nella distribuzione nel profilo del suolo) Struttura del suolo (apparati radicali diversi per profondità e tipologia) Riduzione infestanti (operazioni colturali in epoche differenti) Riduzione dei rischi (climatici e di mercato)

Biodiversità EFFETTI SPECIFICI (Fauna) - Presenza insetti utili, Riduzione rischi di attacchi dannosi (equilibrio predatori-fitofagi), Migliore allegagione (insetti pronubi) Migliore struttura (lombrichi)

Biodiversità EFFETTI SPECIFICI (Microflora) Miglioramento della catena trofica, (Aumento disponibilità nutrienti) Aumento della sostanza organica humificata (Struttura, caratteristiche colloidali :CSC, AD) Inibizione sviluppo patogeni

Minore biodiversità microbica Riduzione dell’humus Riduzione ritenzione acqua e nutrienti Minore efficacia concimi Dispatie Patologie

es. 1.5 tep t-1 di azoto sintetizzato pari a Impatto ambientale Locale Residui di antiparassitari nel suolo e nei prodotti Lisciviazione dei nitrati nelle falde (ed accumulo nei prodotti) Patologie negli operatori agricoli Globale Inquinamento siti di produzione e stoccaggio dei fitofarmaci e concimi (vedi Bophal, India) Consumi energetici per la produzione (ed emissioni CO2) es. 1.5 tep t-1 di azoto sintetizzato pari a 5-6 t CO2

STRUMENTI vegetazione: rotazioni, consociazioni (prati stabili) fauna: riduzione insetticidi, lanci di insetti utili microflora epigea: riduzione anticrittogamici ipogea: apporti di sostanza organica, riduzione delle lavorazioni, riduzione concimi minerali, riduzione fumiganti.

Tecniche agronomiche Rotazioni (nel tempo e nello spazio) -Alternare specie differenti per apparati radicali (graminacee-dicotledoni) esigenze nutritive (leguminose-altre specie; evitare l’assorbimento selettivo di alcuni microelementi) ciclo colturale (lavorazioni in epoche differenti riducono le infestanti, colture poliennali  s.o. suolo, sfalci,…) famiglia botanica (evitare la specializzazione dei patogeni e l’accumulo di fitotossine) esigenze agronomiche (profondità di lavorazione, irrigazione, sarchiature, pacciamatura, sfalci…) esigenze di lavoro (migliorare la distribuzione del lavoro nell’anno)

Apr Set Nov Giu MAIS FRUMENTO Lavorazioni Raccolta Lavorazioni Raccolta Semina Semina Eliminazione infestanti a ciclo prim-estivo Eliminazione infestanti a ciclo aut-primaverile

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC ERBA MEDICA SFALCI ELIMINAZIONE PROGRESSIVA DELLA FLORA INFESTANTE IN DIVERSI PERIODI DELL’ANNO

Consociazioni LEGUMINOSE-GRAMINACEE (foraggi) SPECIE AROMATICHE PIANTE CON AZIONE RINETTANTE (senape) PRATO STABILE NEI FRUTTETI (naturale, misto, trifoglio sotterraneo) SVANTAGGI -competizione per acqua e nutrienti - sviluppo roditori VANTAGGI Maggiore humificazione Ritenzione idrica e dei nutrienti Protezione da stress (eff. pacciamante) Velocità (e costo) dei lavori invernali

evitare arature profonde (s.o. in ambiente anaerobico non viene Lavorazioni evitare attrezzi rotanti veloci (es. fresatrici)distrugge la struttura nei suoli argillosi evitare arature profonde (s.o. in ambiente anaerobico non viene humificata) evitare lavorazioni con terreni troppo umidi distrugge la struttura evitare periodi caldo-asciutti mineralizzazione troppo veloce Nei suoli argillosi lavorazione a doppio strato Discissura profonda (50-60 cm) + aratura superficiale (20-30 cm) Favorisce infiltrazione e Favorisce interramento s.o. e approfondimento radicale semi infestanti

Concimazioni Azioni della sostanza organica fisiche: struttura e porosità capacità idrica e permeabilità stabilità degli aggregati -chimiche: azoto (leguminose) e altri elementi (es. P con lupino) chelazione microelementi, mobilizz. Fosfati insolubili biologiche: stimolo microflora (riduzione patogeni, miglioramento Catene trofiche) attività enzimatica accrescimento radicale (microelementi metallici, ormoni)

Azione lenta: corninghia, cuoiattoli, laniccio, sovescio graminacee o polifita Azione media: panelli di semi oleosi, vinacce, semi lupino, sovescio leguminose Azione rapida: letami, pollina, carniccio Curve di mineralizzazione Effetto delle diverse matrici sulla dinamica dell’humificazione

Irrigazione L’IRRIGAZIONE E’ IL MEZZO TECNICO CHE INFLUENZA MAGGIORMENTE QUANTITA’ E QUALITA’ DELLE PRODUZIONI AGRICOLE (in ambiente Mediterraneo) definizione dei consumi idrici ottimali (da un punto di vista agronomico) nelle diverse fasi del ciclo. es. colture orto-frutticole con leggeri stress idrici durante la maturazione  aumento della serbevolezza e delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali (zuccheri, vitamine,…)

Eccessi idrici sono negativi per: fertilità chimica del suolo: dilavamento cationi ed azoto e trasporto al di sotto della zona esplorata dalle radici  inquinamento da nitrati nelle falde, fertilità fisica: deflocculazione argille  distruzione struttura  riduzione porosità e capacità di ritenzione idrica (acqua disponibile) fertilità biologica: predominano i microbi anaorobici  denitrificazione, sviluppo composti tossici (H2S, NH4,….); condizioni favorevoli per patogeni terricoli

Diserbo PIU’ DELLE TECNICHE VISTE ISOLATAMENTE SONO IMPORTANTI LE STRATEGIE (SISTEMI COLTURALI MIRATI) ROTAZIONI, LAVORAZIONI, DENSITA’ ED EPOCA DI SEMINA, CONCIMAZIONE E IRRIGAZIONE LOCALIZZATA mezzi fisici (costosi): pirodiserbo, scerbature manuali, pacciamatura con film plastici neri PVC (economici, problemi di smaltimento) biodegradabili (più costosi, nessun problema di smaltimento) fotodegradabili (c.s. ma meno efficaci e durevoli nei nostri ambienti)