Qualità dell’ambiente e dei servizi ambientali urbani: misurare insieme per conoscere meglio Silvia Brini | Ispra Alessandra Ferrara | Istat Alberto Fiorillo | Legambiente
Aree urbane - fabbisogno informativo In Europa più di due terzi della popolazione vive in aree urbanizzate; In Italia più del 40% della popolazione risiede in comuni con popolazione superiore ai 50mila abitanti o nell’hinterlnad delle città metropolitane Il 30% della popolazione vive nelle città capoluogo di provincia (meno del 7 % della superficie nazionale) E’ quindi opportuno e necessario monitorare lo stato dell’ambiente nelle aree urbane, poiché è in esse che si gioca gran parte della sfida verso la sostenibilità. Già dagli inizi degli anni ’90 del secolo scorso cresce il protagonismo delle città all’interno delle agende politiche comunitarie e internazionali: Libro verde sull’ambiente urbano, 1990; Conferenza europea sulle città sostenibili, Aalborg 1994; Comunicazione Commissione Europea Strategia dell’Ambiente Urbano, 2004; Carta di Lipsia, 2007; Dichiarazione di Toledo, 2010 […] Centralità della dimensione LOCALE per il raggiungimento degli obiettivi strategici fissati a livello GLOBALE
Indagine Dati ambientali nelle città - Istat L’informazione statistica prodotta rappresenta uno strumento informativo a supporto del monitoraggio dello stato dell’ambiente urbano e delle policy delle amministrazioni per assicurare la buona qualità dell’ambiente nelle città Rilevazione annuale indirizzata ai 116 comuni capoluogo di provincia via web, con compilazione dei questionari on line serie storiche disponibili: anni 2000-2011 diffusione dei risultati: 2 report (a partire dal 2013) a) Dati ambientali nelle città – Qualità e criticità dell’ambiente urbano - luglio (t+1) b) Servizi ambientali nelle città: energia, acqua, rifiuti - novembre (t+1) c) Focus o statistiche flash di approfondimento su specifiche tematiche, con informazione statistica integrata derivata anche da altre fonti Istat - sett. (t+1) - marzo (t+2) 8 tematiche Acqua potabile e depurazione, Qualità dell’aria, Energia, Rifiuti urbani, Inquinamento acustico, Trasporto pubblico urbano e trasporto privato, Verde Urbano, Comportamenti eco-compatibili e pratiche di eco-gestione delle amministrazioni
Ecosistema Urbano - Legambiente L’indagine è realizzata con la collaborazione scientifica di Ambiente Italia e con la partnership editoriale de Il Sole 24 Ore Dal 1993 misura le performance ambientali dei Comuni capoluogo di provincia E’ nata per stimolare l’avvio di report sulla qualità ambientale in ambito urbano e per diffondere le buone pratiche nei campi oggetto della ricerca Ha da subito coinvolto attori locali e nazionali nella definizione del sistema di indicatori Grazie all’esperienza maturata nel corso degli anni Legambiente e Ambiente Italia hanno collaborato con Agenzia Europea per l’Ambiente e ICLEI alla costruzione dei sistema di indicatori ambientali comunitari per l’ambito urbano
Ecosistema Urbano - Legambiente I dati vengono raccolti tramite questionario, indirizzato a 104 capoluoghi di provincia L’insieme degli indicatori selezionati consente di valutare i fattori di pressione e la qualità delle componenti ambientali, quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale delle amministrazioni locali. L’indagine Ecosistema urbano produce 25 indici tematici basati su oltre 70 indicatori primari: - Qualità dell’aria (NO2, Pm10, O3) - Acqua (consumi idrici, dispersione della rete, efficienza depurazione) - Rifiuti (produzione e raccolta differenziata - Trasporti (offerta Tpl, tasso motorizzazione, pedonalizzazioni, Ztl, ciclabilità, mobilità sostenibile) - Verde (aree verdi attrezzate urbane, verde incolto e aree agricole) - Energia (consumi elettrici, produzione da rinnovabili, teleriscaldamento) - Certificazioni ambientali (Iso 14001) - Pianificazione e partecipazione (progettazione partecipata, bilanci ambientali/rapporti stato ambiente/bilanci sociali) - Eco management (politiche di efficienza ambientale e sostenibilità in ambito comunale)
Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano -Ispra ISPRA, con il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (ISPRA ARPA APPA), ha realizzato dal 2004 a oggi 8 edizioni del Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano nell’ultima sono analizzati circa 200 indicatori su temi vari, dal suolo ai rifiuti, dai trasporti alla qualità dell’aria, dalla natura in città alla sostenibilità, etc. Obiettivi del rapporto: fornire dati oggettivi sulle principali tematiche ambientali comuni a tutti i grandi agglomerati urbani suggerire percorsi di analisi multidisciplinari accessibili alla maggior parte degli stakeholders (tecnici, amministratori, pianificatori, cittadini, associazioni etc.. accompagnare cittadini e amministratori lungo la complessa strada verso la sostenibilità attraverso strumenti di supporto alle decisioni e messaggi chiari e oggettivi sulla base dei quali approntare le dovute politiche analizzare e interpretare le performance ambientali delle città attraverso una lettura “tecnico-scientifica” di specifici indicatori e delle loro dinamiche
Un nuovo approccio: strategie integrate Obiettivi del lavoro comune ridurre il carico statistico sui rispondenti: progressiva inclusione dei moduli delle rilevazioni nell’indagine Istat ottimizzare l’impiego delle risorse umane: ruoli complementari e integrazione delle competenze di ciascun attore (aperta anche ad altri soggetti: Inu, Enti locali..) migliore impiego delle fonti dati disponibili - amministrative e di altra fonte modulazione e integrazione dei prodotti di diffusione (tematica e di approfondimento analitico) per una lettura migliore e completa della qualità dell’ambiente e dei servizi ambientali per i principali contesti urbani nazionali. Cosa si è già fatto per lavorare insieme Legambiente e Istat hanno siglato una convenzione di ricerca finalizzata alla definizione di un quadro informativo completo, integrato e aggiornato sulle tematiche ambientali in ambito urbano, attraverso l’utilizzo sinergico delle risorse disponibili e finalizzato alla razionalizzazione e integrazione delle rispettive indagini Ricercatori Ispra e Istat hanno lavorato alla definizione condivisa dei questionari per alcune tematiche d’indagine (Verde urbano e Rumore) e programmato di estendere il lavoro ad altri temi, anche nell’ambito di attività comuni descritte nei rispettivi progetti dedicati all’Ambiente urbano nel PSN.
Progettazione condivisa dei questionari Istat - news Ecomanagement - Pianificazione e progettazione ambientale partecipata; Organizzazione eco-compatibile dell’amministrazione comunale; Acquisti eco-compatibili; Pianificazione urbanistica generale; Politiche di illuminazione pubblica. Qualità dell’aria - Sistema di monitoraggio; Inquinanti (PM10 e PM2,5, Biossido di azoto, Benzene e Ozono); Politiche di moderazione della circolazione. Energia – Pianificazione; Produzione comunale di energia da fonti rinnovabili (altre forme: pannelli solari termici ad aria, solar cooling, pompe di calore, biomasse solide o biogas, idroelettrico, eolico); Consumi. Rifiuti urbani - Incentivazione all’autocompostaggio; Servizi per il conferimento dei rifiuti; codice CER; Raccolta multimateriale; Destinazione finale e Smaltimento. Inquinamento acustico – Pianificazione e gestione (zonizzazione, piani di risanamento, mappa acustica, piani di azione); interventi di misura e bonifica. Trasporto urbano - Pianificazione; Offerta; Domanda (viaggiatori/titoli di viaggio); Politiche per la mobilità sostenibile (aree pedonali, ZTL, parcheggi, car e bike sharing); Infomobilità (display informativi, paline elettroniche alle fermate, sistemi elettronici per il pagamento degli accessi alle ZTL, SMS per segnalazioni sul traffico, informazioni su traffico per palmari e siti internet per l'informazione all'utenza) Verde Urbano - Pianificazione; Alberi monumentali; Rete Natura 2000 (Sic e Zps) e aree protette; verde storico, attrezzato, arredo, forestazione, giardini scolastici, orti botanici, giardini zoologici, cimiteri, orti urbani, aree sportive all’aperto, boschive, verde incolto..
I flussi di informazione sulla qualità dell’aria e il db ‘Brace’ In Italia l’autorità competente per la valutazione e la gestione della qualità dell’aria è l’amministrazione regionale. La fonte primaria di dati di qualità dell’aria è il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (ISPRA ARPA APPA). I dati rilevati dalle stazioni di monitoraggio gestite dalle ARPA seguono fondamentalmente 2 flussi istituzionalizzati in ambito europeo: EoI (Exchange of Information, decisione sullo scambio di informazioni in ambito europeo): le Regioni/ARPA trasmettono i dati a ISPRA, che li trasferisce a EEA. A tale scopo ISPRA gestisce il DB “Brace” che contiene i dati puntuali validati, trasmessi dalle ARPA/Regioni D.Lgs 155/2010 prevede una informativa obbligatoria sul rispetto di limiti e valori obiettivo, in ottemperanza alla Direttiva Europea; le regioni forniscono i dati al Ministero Ambiente e all’ISPRA, il Ministero trasmette alla CE Due problemi: a) esigenza di rendere i 2 flussi coerenti e al limite farli diventare un solo flusso; b) tempestività: poiché i dati EoI ed ex D.Lgs 155/2010 sono disponibili dopo un certo lasso di tempo dalla loro produzione, l’esigenza di disporre di dati in tempi più rapidi.
Qualità dell’aria nelle città Analisi dei trend di medio-lungo periodo da una valutazione qualitativa a una stima quantitativa a supporto delle scelte Spesso ci si chiede se e in che misura l’inquinamento nelle città italiane sia aumentato o diminuito; la risposta è chiara solo per alcuni inquinanti (SO2, Pb, CO). Le valutazioni su periodi di osservazione limitati (confronto di anni adiacenti) sono fortemente influenzate dalle condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato ciascun anno. Obiettivo: analizzare le serie storiche di dati di concentrazione di inquinanti in Italia (PM10, NO2, O3) attraverso un metodo che consenta di valutare e stimare quantitativamente un’eventuale tendenza alla riduzione, tenendo conto della stagionalità. Al momento mancano serie storiche di dati coerenti su un orizzonte temporale di almeno sette anni da un set consistente di stazioni di monitoraggio. Le ARPA, nell’ambito del Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, possono garantire l’espansione della base dati disponibile estendendola anche temporalmente Analisi della significatività statistica per stimare l’effetto quantitativo della riduzione delle emissioni e delle politiche di mobilità sostenibile sui livelli di concentrazione osservati
Per una rete con i referenti delle amministrazioni Nell’ottica di incrementare la qualità dei dati raccolti relativi alle risorse idriche ed energetiche, i rifiuti, la mobilità, l’inquinamento atmosferico ed acustico, il verde urbano, le pratiche di eco management; ottimizzare la fase di rilevazione, con riduzione del carico statistico sui rispondenti e impiego sinergico delle reti di rilevazione già attive; incrementare l’informazione statistica prodotta, con la progettazione di nuovi quesiti e di nuovi indicatori da rendere disponibili agli utilizzatori; individuazione delle nuove esigenze informative finalizzata a estendere le tematiche universo di rilevazione Fondamentale il coinvolgimento diretto delle amministrazioni e dei loro uffici tecnici chiamati a fornire i dati richiesti e primi fruitori dell’informazione statistica diffusa in output. primo incontro con la neocostituenda rete dei referenti tecnici comunali programmato per aprile 2013
Grazie per l’attenzione Istat - Indicatori ambientali urbani http://www.istat.it/it/archivio/67990 Ispra – rapporto Qualità dell’ambiente urbano www.areeurbane.isprambiente.it Legambiente – rapporto Ecosistema urbano http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/ecosistema-urbano-xix-edizione Silvia Brini silvia.brini@isprambiente.it Alessandra Ferrara ferrara@istat.it Alberto Fiorillo alberto.fiorillo@gmail.com