Procedure CLIL e approcci metodologici connessi: il Lexical Approach

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Transcript della presentazione:

Procedure CLIL e approcci metodologici connessi: il Lexical Approach Reggio Emilia 26 novembre 2011

CLIL,CLIL, perché non sei tu CLIL? Questa è la disperazione di una collega che durante un seminario ANILS ha scoperto che quello che lei faceva nelle sue ore di inglese non era CLIL - né poteva esserlo, per definizione

Perché il CLIL? Il CLIL porta nell’aula la vita e l’esperienza extrascolastica Obbliga gli studenti a focalizzarsi su ciò che viene detto, non su come è formulato Le terminologie (non solo vocaboli ma anche espressioni complesse) sono presentate in contesti significativi, il che ne facilita la memorizzazione

Il principio fondamentale “Use as you learn and learn as you use – not ‘learn now and (maybe) use later’” Una lingua straniera si comincia a impararla davvero quando si smette di studiarla (o di studiarla soltanto) e la si usa per altri scopi, concreti e reali: - turismo - corrispondenza - lettura di materiali professionali - ascolto di canzoni - uso di (video)giochi non tradotti, ecc.

Precondizioni per il CLIL A) Docenti disciplinari competenti anche in lingua straniera “Insegnare” una materia, soprattutto scientifico-tecnica, non è “far leggere da pag. x a pag. y” ma organizzare esercitazioni e laboratori, assegnare compiti di vario tipo, ecc. Dirò altro in seguito. B) Classi preparate a comprendere esposizioni orali in lingua straniera; redigere testi (svolgere ricerche ed eseguire compiti) in quella lingua; ecc.

Il punto (B) è affar nostro! Nei programmi ministeriali, non più “letteratura” ma “cultura” – e quindi ci sta di tutto. Natura e struttura del discorso argomentativo. Terminologia scientifico-tecnica generale. [NON le terminologie settoriali]

The Academic Word List (1) analysis approach area assessment assume authority available benefit concept consistent constitutional context contract create data definition derived distribution economic environment established estimate evidence export factors financial formula function identified income indicate individual interpretation involved issues labour legal legislation major method occur percent period policy principle procedure process required research response role section sector significant similar source specific structure theory variable

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Difficili per chi? bag brag crag drag flag fag gag hag lag nag quag rag sag shag slag snag stag swag tag wag fractionate fragility fragmentary fragrance fragrant fraternity fratricide fraudulent frequent frequentative friability fricative frigidity frivolity frontispiece fructification frugality frustration

L’insegnante di “lingua” straniera Una delle stranezze dei nostri licei è che, per le lingue, “scientifico” vuol dire “letterario”. O meglio, voleva dire: ora non c’è più alcuna disposizione specifica relativa alla (storia della) letteratura; la cultura del paese straniero comprende anche altro e molto di questo “altro” ci serve più dello studio di un’antologia.

Come prepariamo al CLIL Dando per acquisito che i docenti disciplinari preparati per il CLIL ci saranno (prima o poi!) noi dobbiamo consegnare loro delle classi capaci di seguire le lezioni, svolgere esercitazioni, eseguire i compiti, ecc. nell’altra lingua. Noi ci poniamo come esperti di testualità e siamo in grado di fornire le chiavi di lettura anche dei testi e discorsi non letterari.

Non solo terminologia Generi testuali Nominalizzazione Abstract Cataloghi Manuali di istruzioni Saggi scientifici Testi scolastici / universitari… Nominalizzazione Generalizzazione / Spersonalizzazione Premodificazione (in inglese e tedesco)…

Chi insegna CLIL? Non l’insegnante di lingua straniera (questa è la principale differenza rispetto all’insegnamento di “lingue per scopi speciali”) ma l’insegnante disciplinare. Perché? Occorre ribadire che insegnare una materia non si limita a far leggere un libro di testo agli studenti (magari aggiungendo qualche spiegazione e chiarimento) ma organizzare un corso con le sue sedute di laboratorio, assegnare e correggere i compiti in classe, far fare a casa ciò che può essere utile. Io non entrerei in un laboratorio di chimica! Soprattutto si deve essere in grado di valutare che sia stata acquisita la “logica” della disciplina – e a un livello adeguato per affrontare l’Esame di Stato. “non lo so, non l’ho capito perché me l’hanno spiegato in inglese” 

Chi insegna CLIL? (2) Nei paesi che hanno incluso moduli CLIL nel programma scolastico (Italia compresa) la scelta è sempre caduta sull’“insegnante disciplinare” Che problema c’è? Il problema principale in Italia è che pochi insegnanti disciplinari sono abbastanza padroni di un’altra lingua per usarla professionalmente

Il problema delle lingue nelle scuole italiane Abbiamo immigrati bi- o tri-lingui che scoprono di non poter comunicare con la maggior parte dei presidi e professori in alcuna lingua di ampia diffusione come l’inglese, il francese o lo spagnolo Ora si richiede l’inglese nei concorsi per Dirigente Scolastico ma potrei raccontare una miriade di episodi su come molti candidati tentano di evitare di impararlo

Il problema delle lingue nelle scuole italiane (2) All’origine c’è la tradizionale assenza di una lingua straniera negli esami di Maturità Classica e Maturità Magistrale Di conseguenza, molti politici, professionisti, dirigenti, docenti, ecc. si vantano di sapere il latino e il greco antico e non si vergognano di non saper comunicare in alcuna lingua moderna diversa dall’italiano

Il problema delle lingue nelle scuole italiane: verso una soluzione? Il MIUR ha varato un piano per la formazione linguistica degli insegnanti disciplinari. La scelta primaria è stata per l’inglese ma le Associazioni come l’ANILS insistono perché sia adottata una prospettiva plurilingue e multiculturale, conforme alle direttive europee. L’obiettivo immediato è preparare per il CLIL gli insegnanti disciplinari ma si possono attendere effetti collaterali positivi

Il problema delle lingue nelle scuole italiane: verso una soluzione Sperabilmente, tra gli effetti collaterali vi saranno: Una migliore comunicazione con gli studenti stranieri e le loro famiglie Una prospettiva più ampia e meno provinciale nella formazione personale, nelle fonti di informazione, ecc. degli insegnanti Maggiori e migliori strumenti per la loro formazione professionale (la maggior parte delle fonti più aggiornate non sono in Italiano e alcune non vengono mai tradotte)

Il Lexical Approach: WORDS OF WISDOM The human mind cannot help but make meaning. We improve our ideas through a lengthy trail of broken images and abandoned illusions. The teacher's primary responsibility is response-ability. You cannot learn what you do not understand.

WORDS OF WISDOM / 2 Grammar is what has always made English a school subject. When students travel, they don 't carry grammar books, they carry dictionaries. Most examples in textbooks and grammar books are randomly lexicalised. If you want to forget something, put it in a list. Our purpose is to help students make maximal sense from minimal resources.

The Lexical Approach 1 Language consists of grammaticalised lexis, not lexicalised grammar. The grammar/vocabulary dichotomy is invalid; much language consists of multi- word 'chunks'. A central element of language teaching is raising students' awareness of, and developing their ability to 'chunk' language successfully.

The Lexical Approach 2 Although structural patterns are acknowledged as useful, lexical and metaphorical patterning are accorded appropriate status. Collocation is integrated as an organising principle within syllabuses. Evidence from computational linguistics and discourse analysis inf1uence syllabus content and sequence.

The Lexical Approach 3 Language is recognised as a personal resource, not an abstract idealisation. Successful language is a wider concept than accurate language. The central metaphor of language is holistic -- an organism; not atomistic -- a machine.

The Lexical Approach 4 The primacy of speech over writing is recognised; writing is acknowledged as a secondary encodement, with a radically different grammar from that of the spoken language. It is the co-textual rather than situational elements of context which are of primary importance for language teaching.

The Lexical Approach 5 Socio-linguistic competence -- communicative power -- precedes and is the basis, not the product, of grammatical competence. Grammar as structure is subordinate to lexis. Grammatical error is recognised as intrinsic to the learning process.

The Lexical Approach 6 Grammar as a receptive skill, involving the perception of similarity and difference, is prioritised. Sub-sentential and supra-sentential grammatical ideas are given greater emphasis, at the expense of earlier concentration on sentence grammar and the verb phrase.

The Lexical Approach 7 Task and process, rather than exercise and product, are emphasised. Receptive skills, particularly listening, are given enhanced status. The Present-Practise-Produce paradigm is rejected, in favour of a paradigm based on the Observe- Hypothesise-Experiment cycle.

Contatti e link gianfrancoporcelli@yahoo.it www.gporcelli.it gp.anils@yahoo.it www.anils.it Academic vocabulary: http://www.nottingham.ac.uk/~alzsh3/acvocab/wordlists.htm