Sistemi locali di welfare Lavinia Bifulco
Quadro europeo linee di cambiamento politiche sociali Rescaling Localizzazione Attivazione Negoziazione e partecipazione Integrazione
Rescaling Recentrages e società fuori squadra (Bagnasco, 2003) Lo Stato è troppo piccolo per i problemi grandi e troppo grande per i problemi piccoli (Daniel Bell)
Rescaling e localizzazione In Italia: La politica, le politiche e la struttura dello Stato I nuovi sindaci La nuova stagione delle politiche locali (programmazione negoziata) Prospettive istituzionali di cambiamento e domanda di spazi decentrati di discussione e decisione Processo di decentramento avviato negli anni 70
Locale e localismi ……………………………..
L’Europa : politiche di coesione Le politiche di coesione La coesione economica e sociale esprime la solidarietà tra gli Stati membri e le regioni dell'Unione Europea, favorisce lo sviluppo equilibrato e sostenibile, la riduzione del divario strutturale tra regioni e paesi e le pari opportunità tra le persone. La coesione si concreta in una pluralità di interventi finanziari, in particolare attraverso i Fondi strutturali. Parole-chiave: solidarietà, sviluppo sostenibile, pari opportunità
L’Europa: fondi strutturali Dopo il periodo 2000/06, è stata avviata la nuova programmazione 2007/13, articolata su tre obiettivi: Convergenza (finanziato da FESR, FSE e Fondo di coesione); Competitività Regionale e occupazione (finanziato da FESR e FSE); Cooperazione territoriale europea (finanziato dal FESR). Le politiche di coesione sono definite, realizzate e controllate mediante un’azione costante di partenariato. Il dialogo sociale costituisce, infatti, uno dei pilastri del modello sociale dell’Unione europea e ha un ruolo centrale nella programmazione dei Fondi strutturali. Altro campo di azione fondamentale del Fondo Sociale europeo è l’ambito delle politiche sociali. Esse agiscono nella prospettiva di un sistema integrato di azioni di prevenzione, promozione e partecipazione, al fine di garantire pari opportunità a tutti nell’accesso all’istruzione, alla formazione, all’occupazione, all’alloggio, ai servizi collettivi, all’assistenza sanitaria.
Europa: summit di Lisbona In occasione del Consiglio europeo di Lisbona (marzo 2000) i capi di Stato o di governo hanno avviato una strategia detta « di Lisbona » con lo scopo di fare dell’Unione europea (UE) l’economia più competitiva del mondo e di pervenire alla piena occupazione entro il Sviluppata nel corso di diversi Consigli europei successivi a quello di Lisbona, questa strategia si fonda su tre pilastri: un pilastro economico che deve preparare la transizione verso un’economia competitiva, dinamica e fondata sulla conoscenza. L’accento è posto sulla necessità di adattarsi continuamente alle evoluzioni della società dell’informazione e sulle iniziative da incoraggiare in materia di ricerca e di sviluppo ; un pilastro sociale che deve consentire di modernizzare il modello sociale europeo grazie all'investimento nelle risorse umane e alla lotta contro l'esclusione sociale. Gli Stati membri sono invitati a investire nell'istruzione e nella formazione e a condurre una politica attiva per l'occupazione onde agevolare il passaggio all'economia della conoscenza; un pilastro ambientale aggiunto in occasione del Consiglio europeo di Göteborg nel giugno 2001 e che attira l’attenzione sul fatto che la crescita economica va dissociata dall’utilizzazione delle risorse naturali.
Europa- Lisbona tasso di crescita dell'economia pari al 3% tasso di occupazione pari al 70% della popolazione attiva tasso di partecipazione della forza lavoro femminile attiva pari al 60%
Europa “ diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”. Nel 2005, rilancio della strategia di Lisbona, con due obiettivi principali: crescita economica e occupazione
Metodo aperto di coordinamento (MAC o OMC) La cooperazione tra Stati membri sulle politiche è stata perseguita a partire dal 2000 (Consiglio Europeo di Lisbona) usando il Metodo aperto di coordinamento (Mac). Uno strumento che, nel rispetto della suddivisione di responsabilità prescritte nei Trattati tra Stati membri e Comunità europea, fornisce un nuovo strumento di cooperazione tra Stati membri nell’ottica della convergenza delle politiche nazionali e nel raggiungimento di alcuni obiettivi condivisi. E’ basato su: identificazione e definizione congiunta degli obiettivi da raggiungere definizione comune di indicatori che consentano agli Stati membri di conoscere la loro posizione in un dato momento, nonché i loro progressi nell’ambito degli obiettivi definiti strumenti di cooperazione comparativa (benchmarking) finalizzati allo stimolo dell’innovazione, della qualità e della rilevanza dei programmi (disseminazione di buone pratiche, progetti pilota, ecc.).
Europeizzazione Il concetto di europeizzazione si riferisce a: un processo di (a) costruzione, (b) diffusione, e (c) istituzionalizzazione di regole formali e informali, di procedure, paradigmi di policy, stili, “modi di fare”, nonché di credenze condivise e norme che sono inizialmente definite e consolidate nella formazione delle politiche e della politics dell’Unione Europea, e successivamente incorporate a livello nazionale nella logica del discorso, nelle identità, nelle strutture politiche e nelle politiche pubbliche Radaelli C., 2003, The Europeanization of Public Policy, in Featherstone e Radaelli, eds., The Politics of Europeanization, Oxford, Oxford University Press, p. 30.
Rescaling Recentrages e società fuori squadra: Bagnasco, 2003 Distretti Città Pianificazione strategica
Locale e localismi ……………………………..
Attivazione Partecipazione al lavoro, in alcuni casi obbligata (workfare) Consumerismo: libertà di scelta del cliente/consumatore Responsabilizzazione individuale (accezione morale) Empowerment, capacitazione (capabilities) partecipazione alle scelte