Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano 36 00186 Roma Tel +39 06 689 23 44 www.isicult.it 1 LO SCENARIO DELLO.

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Transcript della presentazione:

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA Appunti per una riflessione critica. Un contributo tecnico super-partes a cura di Angelo Zaccone Teodosi Istituto italiano per lIndustria Culturale-IsICult Sebbene… Non tutto ciò che può essere contato, conta. Non tutto ciò che conta può essere contato (Einstein) Si deve comunque Conoscere per deliberare (Einaudi) Convegno Una legislatura innovativa per lo Spettacolo italiano - Roma, 7 aprile 2008 Appunti per una riflessione critica. Un contributo tecnico super-partes a cura di Angelo Zaccone Teodosi Istituto italiano per lIndustria Culturale-IsICult Sebbene… Non tutto ciò che può essere contato, conta. Non tutto ciò che conta può essere contato (Einstein) Si deve comunque Conoscere per deliberare (Einaudi) Convegno Una legislatura innovativa per lo Spettacolo italiano - Roma, 7 aprile 2008 Come si può ben deliberare senza conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA Le conoscenze sulleconomia della cultura in Italia sono ancora assolutamente deficitarie. Non esistono analisi valutative, di efficacia e di efficienza, né preventive né consuntive. Il deficit cognitivo rende impossibile una politica culturale seria, quale che sia il governo in carica. Prevale la nebbia. La Relazione annuale sul Fondo Unico per lo Spettacolo (che pure nacque nel 1985 come strumento di programmazione di politica economica e culturale) è ben poco utilizzabile… La relazione su Arcus è ancora più criptica… Spesso ci si deve rivolgere alla Corte dei Conti, per capire qualcosa sulle dinamiche gestionali degli enti pubblici culturali. Le conoscenze sulleconomia della cultura in Italia sono ancora assolutamente deficitarie. Non esistono analisi valutative, di efficacia e di efficienza, né preventive né consuntive. Il deficit cognitivo rende impossibile una politica culturale seria, quale che sia il governo in carica. Prevale la nebbia. La Relazione annuale sul Fondo Unico per lo Spettacolo (che pure nacque nel 1985 come strumento di programmazione di politica economica e culturale) è ben poco utilizzabile… La relazione su Arcus è ancora più criptica… Spesso ci si deve rivolgere alla Corte dei Conti, per capire qualcosa sulle dinamiche gestionali degli enti pubblici culturali. Come si può ben deliberare senza conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA Tutto il settore delleconomia della cultura, dello spettacolo, delle arti, è poco trasparente, e questa situazione determina una strisciante conservazione e una perenne vischiosità, e la quasi impossibilità di un policy making moderno. A distanza di dieci anni dalla nascita del Fus (1985), nel 1996 si scatenò una prima aspra polemica sulla sprecopoli del Fondo, a suo tempo promossa da il Giornale allora diretto da Feltri, che pubblicò estratti di una ricerca commissionata dal Sottosegretario DAddio (Governo Dini), poi segretata dal Governo Prodi I (con Veltroni Vice Premier e Ministro per i Beni e le Attività Culturali). Nel 1996, Pecoraro Scanio, un esponente certamente non di centro-destra, depositò alla Camera una proposta per una Commissione di indagine sul Fus. Iniziativa mai concretizzatasi. Tutto il settore delleconomia della cultura, dello spettacolo, delle arti, è poco trasparente, e questa situazione determina una strisciante conservazione e una perenne vischiosità, e la quasi impossibilità di un policy making moderno. A distanza di dieci anni dalla nascita del Fus (1985), nel 1996 si scatenò una prima aspra polemica sulla sprecopoli del Fondo, a suo tempo promossa da il Giornale allora diretto da Feltri, che pubblicò estratti di una ricerca commissionata dal Sottosegretario DAddio (Governo Dini), poi segretata dal Governo Prodi I (con Veltroni Vice Premier e Ministro per i Beni e le Attività Culturali). Nel 1996, Pecoraro Scanio, un esponente certamente non di centro-destra, depositò alla Camera una proposta per una Commissione di indagine sul Fus. Iniziativa mai concretizzatasi. Come si può ben deliberare senza conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA A distanza di 10 anni dalle polemiche, nel 2007 nuova querelle, questa volta concentrate sul cinema: pubblicazione del pamphlet Cinema profondo rosso a firma di Feltri (ora a Libero) e Brunetta, e risposta dellAnac con un Libro bianco. Entrambi i documenti appaiono fallaci, nelle metodologie adottate per i calcoli, e quindi si tratta di cifre in libertà, strumentalizzate per una pugna politica. In altri settori, il buco nero di conoscenze è lo stesso: nel 2007, è stato Lopez a pubblicare un altro pamphlet, La casta dei giornali, che ha evidenziato come, nel silenzio dei più, lo Stato destini 700 milioni di euro allanno alla stampa, e non solo ai famigerati quotidiani di partito, talvolta semi- clandestini (Il Campanile di Mastella, tra tutti) ma beneficiari di generosi contributi. A distanza di 10 anni dalle polemiche, nel 2007 nuova querelle, questa volta concentrate sul cinema: pubblicazione del pamphlet Cinema profondo rosso a firma di Feltri (ora a Libero) e Brunetta, e risposta dellAnac con un Libro bianco. Entrambi i documenti appaiono fallaci, nelle metodologie adottate per i calcoli, e quindi si tratta di cifre in libertà, strumentalizzate per una pugna politica. In altri settori, il buco nero di conoscenze è lo stesso: nel 2007, è stato Lopez a pubblicare un altro pamphlet, La casta dei giornali, che ha evidenziato come, nel silenzio dei più, lo Stato destini 700 milioni di euro allanno alla stampa, e non solo ai famigerati quotidiani di partito, talvolta semi- clandestini (Il Campanile di Mastella, tra tutti) ma beneficiari di generosi contributi. Come si può deliberare in assenza di conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA Einaudi proverebbe orrore, a fronte di questo uso politico dei dati, confusi approssimativi ballerini. Meglio il saggio scritto da Ricordi nel 2008, Le mani sulla cultura, che critica, da sinistra, la egemonia della sinistra in una chiave pasoliniana. Almeno non gioca coi numeri! E poche settimane fa, lAnac ha promosso una manifestazione intitolata Emergenza cultura!, nella quale il concetto più diffuso è stato siamo depressi, siamo delusi. Arbore ha invocato un sistema mediale senza numeri e senza Auditel. Arbore sbaglia: il problema non è nei numeri, nella statistica, nelleconomia della cultura, ma nelluso che si può fare di questi strumenti, che pure sono indispensabili. E sono benefici, se si usano in modo trasparente e corretto. Einaudi proverebbe orrore, a fronte di questo uso politico dei dati, confusi approssimativi ballerini. Meglio il saggio scritto da Ricordi nel 2008, Le mani sulla cultura, che critica, da sinistra, la egemonia della sinistra in una chiave pasoliniana. Almeno non gioca coi numeri! E poche settimane fa, lAnac ha promosso una manifestazione intitolata Emergenza cultura!, nella quale il concetto più diffuso è stato siamo depressi, siamo delusi. Arbore ha invocato un sistema mediale senza numeri e senza Auditel. Arbore sbaglia: il problema non è nei numeri, nella statistica, nelleconomia della cultura, ma nelluso che si può fare di questi strumenti, che pure sono indispensabili. E sono benefici, se si usano in modo trasparente e corretto. Come si può deliberare in assenza di conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA E che dire, ancora, dei 100 milioni di euro lanno di sovvenzioni alle tv locali, di cui è impossibile acquisire (da Gasparri o da Gentiloni) un elenco dettagliato (pur richiesto a viva voce da mensili del settore, come Millecanali e Tivù?!)… Quindi, il primo consiglio da dare al Governo che verrà è: promuovi, prima di legiferare e regolamentare, una grande inedita indagine sulla mano pubblica nel settore culturale, artistico e mediale. Una indagine approfondita seria coraggiosa, che dimostri quali interventi sono realmente necessari per estendere il pluralismo culturale del Paese. Perché, lo Stato, nella cultura, solo questo deve fare: intervenire dove cè deficit del mercato, far crescere le imprese, dare libera voce a nuovi talenti, stimolare nuova creatività. Estendere il pluralismo. E che dire, ancora, dei 100 milioni di euro lanno di sovvenzioni alle tv locali, di cui è impossibile acquisire (da Gasparri o da Gentiloni) un elenco dettagliato (pur richiesto a viva voce da mensili del settore, come Millecanali e Tivù?!)… Quindi, il primo consiglio da dare al Governo che verrà è: promuovi, prima di legiferare e regolamentare, una grande inedita indagine sulla mano pubblica nel settore culturale, artistico e mediale. Una indagine approfondita seria coraggiosa, che dimostri quali interventi sono realmente necessari per estendere il pluralismo culturale del Paese. Perché, lo Stato, nella cultura, solo questo deve fare: intervenire dove cè deficit del mercato, far crescere le imprese, dare libera voce a nuovi talenti, stimolare nuova creatività. Estendere il pluralismo. Come si può deliberare in assenza di conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA Inevitabilmente, qualche dato, macro e micro, a mo di domanda: 1ª domanda: DELLA TORTA E DELLE FETTE: lo Stato destina circa 2 miliardi di euro lanno al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a fronte dei 42 miliardi alla Pubblica Istruzione (sacrosanti), ed ai 20 miliardi per la Difesa: è giusto un rapporto di 10 ad 1 tra Difesa e Cultura, nel 2007? Francia: 3 miliardi, Finlandia (!) 1,2 miliardi. E nel 2006, la Francia ha destinato allo spettacolo dal vivo oltre 600 milioni di euro… 2ª domanda: DELLE BRICIOLE: quanti sanno che nel marzo del 2007, il Ministro Rutelli ha firmato un decreto con il quale Arcus S.p.a. (uno dei misteri della politica culturale italiana) ha destinato 44 milioni di euro a 74 interventi, senza che si abbia pubblica evidenza del senso di questi finanziamenti? Inevitabilmente, qualche dato, macro e micro, a mo di domanda: 1ª domanda: DELLA TORTA E DELLE FETTE: lo Stato destina circa 2 miliardi di euro lanno al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a fronte dei 42 miliardi alla Pubblica Istruzione (sacrosanti), ed ai 20 miliardi per la Difesa: è giusto un rapporto di 10 ad 1 tra Difesa e Cultura, nel 2007? Francia: 3 miliardi, Finlandia (!) 1,2 miliardi. E nel 2006, la Francia ha destinato allo spettacolo dal vivo oltre 600 milioni di euro… 2ª domanda: DELLE BRICIOLE: quanti sanno che nel marzo del 2007, il Ministro Rutelli ha firmato un decreto con il quale Arcus S.p.a. (uno dei misteri della politica culturale italiana) ha destinato 44 milioni di euro a 74 interventi, senza che si abbia pubblica evidenza del senso di questi finanziamenti? Come si può deliberare in assenza di conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA 3ª domanda: DEI LIVELLI: ormai lo Stato centrale (Ministero) conta solo per un 30 % nei finanziamenti alla cultura (1.860 milioni nellesercizio 2006), una cifra quasi raggiunta dalle Regioni, che sono a quota 26 % (1.600 milioni), e ben superata dai Comuni, con il 44 % (2.800 milioni): come si può deliberare e governare il sistema a livello nazionale, se nessuno ha una visione globale e strategica di questi budget, se non esiste una cabina di regia per cercare le sinergie possibile tra i vari livelli di Stato? A chi è destinata questa pioggia di finanziamenti? Cosa producono questi danari pubblici? E le sinergie possibili con le Fondazioni bancarie, che innescano nel sistema centinaia di milioni di euro?! Basti ricordare che non esiste in Italia nemmeno un censimento dei circa 700 festival (settecento!) che vengono realizzati ogni anno… Come si può deliberare in assenza di conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA 4ª domanda: DEI CONSUMI: alcune cifre-chiave: nellanno 2006, gli spettatori sono stati:Fus (m) 105,0 milioni cinema 77,9 14,5 milioni teatro 75,3 6,3 milioni musica leggera - 3,0 milioni concerti classici 62,5 2,1 milioni lirica 197,4 1,9 milioni balletto 7,6 1,5 milioni circo 6,0 1,3 milioni rivista e commedia musicale - 0,7 milioni musica jazz… - Qualcuno si è domandato seriamente se questi livelli di fruizione, bassi, sono frutto anche della cattiva politica culturale degli ultimi decenni? E fallito il Fus o è stato mal gestito, sabotando quella vocazione di programmazione che il Fondo aveva? 4ª domanda: DEI CONSUMI: alcune cifre-chiave: nellanno 2006, gli spettatori sono stati:Fus (m) 105,0 milioni cinema 77,9 14,5 milioni teatro 75,3 6,3 milioni musica leggera - 3,0 milioni concerti classici 62,5 2,1 milioni lirica 197,4 1,9 milioni balletto 7,6 1,5 milioni circo 6,0 1,3 milioni rivista e commedia musicale - 0,7 milioni musica jazz… - Qualcuno si è domandato seriamente se questi livelli di fruizione, bassi, sono frutto anche della cattiva politica culturale degli ultimi decenni? E fallito il Fus o è stato mal gestito, sabotando quella vocazione di programmazione che il Fondo aveva? Come si può deliberare in assenza di conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA Come si può deliberare in assenza di conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA 5ª domanda: DELLE CONTRADDIZIONI: la più evidente e assurda contraddizione della (non) politica culturale italiana è la Rai. Da un lato lo Stato assegna circa 500 milioni di euro lanno di sovvenzioni allo spettacolo, al contempo obbliga i cittadini a pagare una tassa impropria (il canone) per miliardi di euro, consente alla Rai di acquisire pubblicità per altri milioni di euro, e la televisione pubblica non trasmette mai teatro o lirica o musica classica o anche documentari di creazione in prime-time! Qualcuno si domanda come mai la Rai sia lunica tv pubblica europea a non dedicare allo spettacolo ed alle arti o un rotocalco informativo dignitoso e, soprattutto, in fascia oraria non sepolcrale? Tutta la promozione è monopolizzata dal vate Marzullo. No comment! Come si può deliberare in assenza di conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA 6 ª domanda: DEL SENSO: che senso ha continuare ad interrogarsi sulla crisi del sistema dello spettacolo, se domande come quelle che abbiamo fin qui posto non hanno quasi mai trovato ascolto nei Ministri di turno e risposte in Parlamento? Da quanti anni unassociazione come lAgis (pur nei suoi vincoli ecumenici) ha promosso una vertenza cultura, alla quale i Ministri hanno prestato orecchie da mercanti? LAgis, in questi mesi, ha manifestato un plauso a Rutelli, perché ha realimentato il Fus di quelle risorse che sono state tolte nel corso degli anni. Bene, bis! Il problema però resta lo stesso: come viene allocato il Fus? Con quali effetti sullintero sistema, sullofferta, la produzione, loccupazione, il consumo, il pluralismo, la creatività? Il Fus non deve essere solo la garanzia della conservazione dellesistente. Come si può deliberare in assenza di conoscenza?

Istituto italiano per lIndustria Culturale – Palazzo Taverna Via di Monte Giordano Roma Tel LO SCENARIO DELLO SPETTACOLO IN ITALIA Ci si augura veramente che il Ministro che verrà abbia la capacità e la voglia di rompere la cappa di nebbia che circonda da decenni lintervento pubblico nel settore culturale italiano, facendo luce chiarezza trasparenza, costruendo un sistema informativo e conseguenti processi decisionali che siano in grado non di mantenere in vita un sistema malato, ma di curare le patologie, le sperequazioni, gli sprechi, e di premiare gli operatori e le iniziative eccellenti indipendenti coraggiose. Anche se non protette dalle caste storiche, dalle clientele e lobby, e… dal principe di turno. Che la lezione einaudiana non resti inascoltata. Per quanto riguarda il Fus ed i finanziamenti pubblici in generale, sia consentito un augurio duplice: ad meliora, forse prima che ad maiora. Grazie per lattenzione. Ci si augura veramente che il Ministro che verrà abbia la capacità e la voglia di rompere la cappa di nebbia che circonda da decenni lintervento pubblico nel settore culturale italiano, facendo luce chiarezza trasparenza, costruendo un sistema informativo e conseguenti processi decisionali che siano in grado non di mantenere in vita un sistema malato, ma di curare le patologie, le sperequazioni, gli sprechi, e di premiare gli operatori e le iniziative eccellenti indipendenti coraggiose. Anche se non protette dalle caste storiche, dalle clientele e lobby, e… dal principe di turno. Che la lezione einaudiana non resti inascoltata. Per quanto riguarda il Fus ed i finanziamenti pubblici in generale, sia consentito un augurio duplice: ad meliora, forse prima che ad maiora. Grazie per lattenzione. Come si può deliberare in assenza di conoscenza?