Roma e la conquista dell’impero Le guerre puniche L’espansione del dominio in Occidente e in Oriente L’unità politica ed economica del Mediterraneo
Le guerre puniche Le cause Prima guerra punica 264-241 a.C. Conquista della Gallia e della Spagna Espansione in Grecia e in Asia minore Espansione in Occidente e Oriente La massima estensione: 117 d.C. Le cause trattati più volte riconfermati riconoscono l’egemonia di Roma sull’Italia peninsulare e di Cartagine sul mare e su Sicilia e Sardegna. i mamertini, impadronitisi di Messina chiedono aiuto a Roma contro Cartagine. Contrasto in Senato tra aristocrazia terriera e ceti commerciali e popolari in relazione alla guerra. Prevale l’espansionismo dei secondi. 264 a.C. inizio della guerra. Tra le città della Magna Grecia che si sentivano minacciate vi era Taranto i cui abitanti, assieme ai Lucani e agli Oschi, avevano chiesto aiuto e protezione a Pirro, re greco dell’Epiro. Pirro sbarcò in Italia nel 280 e sorprese i romani con un esercito di 25.000 uomini e con nuove “macchine da guerra” – gli elefanti – che i romani incontravano per la prima volta. Due vittorie, presso Eraclea nel 280 e ad Ascoli nel 279, costarono a Pirro più di quanto avesse potuto ottenere sui campi di battaglia. Indebolito da quelle che da allora si dissero “le vittorie di Pirro” e da un vano tentativo di conquistare la Sicilia, il re greco fu sconfitto definitivamente nel 275 a. C. presso Maleventum, città che i romani ribattezzarono, in quell’occasione, Beneventum, l’odierna Benevento. Nel 272 a. C. Taranto capitolava e Roma era ormai padrona di uno stato che si estendeva da Rimini allo stretto di Messina; i popoli sottomessi da questo momento in poi non ebbero più la forza di mettere seriamente in discussione il potere e l’autorità dei conquistatori. 260 a.C vittoria romana a Milazzo; 256 a.C vittoria romana a capo Ecnomo; 255 a.C disastrosa campagna in Africa: il console Attilio Regolo è sconfitto nei pressi di Cartagine; 254-241 a.C prolungate ostilità in Sicilia; 241 a.C definitiva vittoria romana alle Egadi. 2
Le guerre puniche Seconda guerra punica 218-202 a.C. Conquista della Gallia e della Spagna Espansione in Grecia e in Asia minore Espansione in Occidente e Oriente La massima estensione: 117 d.C. Il progetto di egemonia sul Mediterraneo e di rivincita su Roma è promosso a Cartagine dalla potente famiglia dei Barca. Amilcare Barca avvia la conquista della penisola iberica. Il progetto è ripreso dal figlio Annibale. 219 a.C. Annibale assedia e conquista Sagunto, alleata di Roma. È l’inizio della seconda guerra punica. 218 a.C. Annibale varca le Alpi e sconfigge i romani sui fiumi Ticino e Trebbia. 217 a.C. vittoria cartaginese sul lago Trasimeno. 216 a.C. disfatta romana a Canne. Tra le città della Magna Grecia che si sentivano minacciate vi era Taranto i cui abitanti, assieme ai Lucani e agli Oschi, avevano chiesto aiuto e protezione a Pirro, re greco dell’Epiro. Pirro sbarcò in Italia nel 280 e sorprese i romani con un esercito di 25.000 uomini e con nuove “macchine da guerra” – gli elefanti – che i romani incontravano per la prima volta. Due vittorie, presso Eraclea nel 280 e ad Ascoli nel 279, costarono a Pirro più di quanto avesse potuto ottenere sui campi di battaglia. Indebolito da quelle che da allora si dissero “le vittorie di Pirro” e da un vano tentativo di conquistare la Sicilia, il re greco fu sconfitto definitivamente nel 275 a. C. presso Maleventum, città che i romani ribattezzarono, in quell’occasione, Beneventum, l’odierna Benevento. Nel 272 a. C. Taranto capitolava e Roma era ormai padrona di uno stato che si estendeva da Rimini allo stretto di Messina; i popoli sottomessi da questo momento in poi non ebbero più la forza di mettere seriamente in discussione il potere e l’autorità dei conquistatori. 211-205 a.C lenta ma costante riconquista dei territori italiani da parte di Roma. 211 a.C Roma porta la guerra nella penisola iberica. 204 a.C spedizione in Africa di Publio Cornelio Scipione. 202 a.C Scipione sconfigge Annibale a Zama. 3
Con le guerre puniche l’espansione romana oltrepassa i confini della penisola italiana Conflitto per l’egemonia politica e commerciale che ha come obiettivo il controllo della Sicilia: − La Sicilia diviene provincia romana; − Roma occupa la Sardegna e la Corsica; − Roma si trasforma in una potenza marittima. Prima guerra punica 264-241 a.C. 225-222 a.C. conquista della Gallia cisalpina 219 a.C. conquista dell’Illiria Tra le due guerre puniche Volontà di rivincita della potenza cartaginese: − Cartagine perde il ruolo di potenza marittima; − a Roma acquista autorità e prestigio il Senato, anima della riscossa e della vittoria; − si rafforza il ruolo dell’esercito. Seconda guerra punica 218-202 a.C.
La conquista della Gallia e della Spagna Guerre puniche 264-202 a.C. Conquista della Gallia e della Spagna Espansione in Grecia e in Asia minore Espansione in Occidente e Oriente La massima estensione: 117 d.C. . La memoria della discesa di Annibale in Italia porta Roma a cercare confini più sicuri delle Alpi. Le vittorie nelle guerre puniche trasformano Roma in una potenza imperialistica. 201-197 a.C. i territori iberici sono incorporati in due province, Spagna Citeriore e Ulteriore. 191 a.C. riconquista della Gallia cisalpina 183 a.C. sottomissione dei veneti. 176 a.C. sottomissione dei liguri. Le due guerre puniche 264-241 e 218-202 a. C., trasformarono Roma da potenza terrestre a potenza marittima e la distruzione di Cartagine nel 146 a. C. tolse di mezzo l’unica rivale capace di fronteggiare l’egemonia commerciale e militare di Roma sul Mediterraneo occidentale. Un’ulteriore estensione del dominio romano sul Mediterraneo avvenne a Occidente: verso la Spagna e la Gallia Transalpina, ossia il territorio tra le Alpi e i Pirenei, per garantirsi i collegamenti militari con la Spagna. a Oriente: nel 133 a.C. grazie al fatto che Attalo III re di Pergamo, morto senza eredi, donò a Roma amica e alleata il suo vasto regno che si era rafforzato proprio grazie ai romani quando, nel 189 avevano sconfitto il regno ellenistico di Siria. Alla fine del II secolo a. C. il dominio sul Mediterraneo era pressoché incontrastato. Solo il pirati, non più gli Stati, erano in grado di nuocere ai commerci romani che ormai avevano allacciato tutte le sponde di quello che a Roma si cominciò a chiamare Mare Nostrum. 150 a.C. conflitto tra Cartagine e la Numidia alleata di Roma. 149-146 a.C. assedio e distruzione di Cartagine (Terza guerra punica) 125 a.C. la conquista della Gallia narbonese unisce i possedimenti italici a quelli iberici.
Espansione in Grecia e in Asia minore Guerre puniche 264-202 a.C. Conquista della Gallia e della Spagna Espansione in Grecia e in Asia minore Espansione in Occidente e Oriente La massima estensione: 117 d.C. Alla fine del III secolo a.C. la crisi del regno dei Tolomei rompe l’equilibrio tra i regni ellenistici. L’espansionismo del regno macedone induce il regno di Pergamo, l’Egitto e l’isola di Rodi a chiedere aiuto a Roma. 191 a.C. Roma sconfigge Antioco III alle Termopili. 189 a.C. decisiva battaglia di Magnesia. 188 a.C. Pace di Apamea: Antioco III rinuncia alla Grecia e all’Anatolia. 215-148 a.C. quattro guerre macedoniche: 148 a.C. la Macedonia è una provincia romana 146 a.C. la Grecia diviene una provincia romana con il nome di Acaia. Le due guerre puniche 264-241 e 218-202 a. C., trasformarono Roma da potenza terrestre a potenza marittima e la distruzione di Cartagine nel 146 a. C. tolse di mezzo l’unica rivale capace di fronteggiare l’egemonia commerciale e militare di Roma sul Mediterraneo occidentale. Un’ulteriore estensione del dominio romano sul Mediterraneo avvenne a Occidente: verso la Spagna e la Gallia Transalpina, ossia il territorio tra le Alpi e i Pirenei, per garantirsi i collegamenti militari con la Spagna. a Oriente: nel 133 a.C. grazie al fatto che Attalo III re di Pergamo, morto senza eredi, donò a Roma amica e alleata il suo vasto regno che si era rafforzato proprio grazie ai romani quando, nel 189 avevano sconfitto il regno ellenistico di Siria. Alla fine del II secolo a. C. il dominio sul Mediterraneo era pressoché incontrastato. Solo il pirati, non più gli Stati, erano in grado di nuocere ai commerci romani che ormai avevano allacciato tutte le sponde di quello che a Roma si cominciò a chiamare Mare Nostrum. Antioco III re di Siria sconfigge l’Egitto e si propone come difensore della Grecia contro l’imperialismo romano. 133 a.C. Attalo III re di Pergamo lascia il suo regno in eredità al Senato, che nel 129 a.C. lo trasforma in una provincia romana.
Le conquiste di Cesare e di Pompeo Guerre puniche 264-202 a. C. Conquista della Gallia e della Spagna Espansione in Grecia e in Asia minore Espansione in Occidente e Oriente La massima estensione: 117 d. C. Tra il 66 e il 63 a.C. Pompeo sottomette la Siria e crea di una serie di stati vassalli in Anatolia. Fra il 58 e il 52 a.C. Giulio Cesare conquista la Gallia settentrionale e sbarca in Britannia. Nel 30 a.C. Ottaviano riduce l'Egitto da stato vassallo a provincia romana. Il completamento della conquista e del controllo delle coste del Mediterraneo avvenne nella fase più cruenta delle guerre civili tra Pompeo e Cesare. Anzi, la gloria e la popolarità acquisite nelle province con campagne militari che avevano come effetto l’ingrandimento del territorio soggetto all’IMPERIUM della REPUBBLICA ROMANA, furono usate dai più abili generali come strumenti nella lotta politica interna per il potere in Roma. Ma la lotta politica interna era ormai degenerata in guerre di fazione e tra bande rivali. Il tentativo riorganizzazione dello stato operato da Cesare che univa misure finalizzate a un ampio consenso di popolo alla assunzione di prerogative e poteri personali che ricordavano il modello delle monarchie orientali, fu interrotto dalla congiura delle Idi di marzo del 44 a. C.
La massima estensione: 117 d.C. Guerre puniche 264-202 a.C. Conquista della Gallia e della Spagna Espansione in Grecia e in Asia minore Espansione in Occidente e Oriente La massima estensione: 117 a. C. L’impero raggiunge la sua massima estensione durante il principato di Traiano (98-117 d.C) che annette la Dacia e conquista temporaneamente Armenia e Mesopotamia. Il suo successore Adriano (117-138 d.C) preferisce rinunciare alle recenti conquiste asiatiche per rafforzare i confini in Europa (Vallo di Adriano in Britannia).
La repubblica imperiale Le guerre di conquista ebbero come risultato un ingrandimento dello stato romano che nello spazio di un tempo relativamente breve assunse dimensioni enormi. Ciò determinò a sua volta un profondo mutamento interno che riguardò non solo l’economia e la politica ma anche le istituzioni e la società. - la piccola città stato divenne centro di un vasto impero suddiviso in province dove molti governatori utilizzano il potere per costruirsi la loro fortuna economica e politica La conquista di un vasto impero trasforma Roma • dall’originaria città-stato socialmente ed etnicamente omogenea, a uno stato multietnico: − governato da un sistema politico dispotico ma sostenuto dal consenso popolare; − retto da un sistema economico agrario-mercantile a base schiavistica.
L’impero nei secoli della pax romana Il Mediterraneo è il baricentro politico ed economico dell’impero il cui limes (confine) è consolidato a: nord, vallo di Adriano; nord-est, Reno-Danubio; est, Eufrate e deserto siriaco; sud, deserto del Sahara. Si presenta sulla linea Reno-Danubio: presidiato da numerose legioni; costituito da palizzate e fortificazioni; luogo di interscambio commerciale e culturale con le popolazioni germaniche.