Umberto Poli (in arte Saba) (1883-1957) La vita come la poesia: insolita, semplice e sofferta
L’infanzia e i genitori 1883: nasce a Trieste Madre ebrea e padre veneziano Abbandono paterno Peppa Sabaz (fino a 3 anni) A Padova dalle cugine Elvira e Stellina Studi fino al ginnasio
Città vecchia
Letture autobiografiche Mio padre L’assassino la balia Mia madre
Il negotium e l’otium Mozzo su una nave mercantile Praticante presso ditta commerciale Le sterminate letture Lo studio del violino 1903: Il mio primo libro di poesie 1906: incontro con D’Annunzio 1908: servizio di leva a Salerno
La famiglia e il lavoro 1909: sposa Lina A mia moglie Abita a Montebello, vicino Trieste Rapporti culturali con La Voce Chiamata sotto le armi Inabile al fronte (retrovie) La Libreria antica e moderna 1921: Canzoniere (I)
La malattia e la persecuzione Malattia nervosa e oppio 1928: psicanalisi (Weiss) Fuga da Trieste dopo leggi razziali Parigi, Roma, Firenze (Montale) 1945: il Canzoniere (II) 1944-47: Storia e cronistoria del Canzoniere
Lo spegnersi della poesia 1951: Il Canzoniere (III) 1953: clinica (Roma, Trieste, Gorizia) Ernesto (omosessualità) Scorciatoie e raccontini 1956: morte di Lina 1957: morte per infarto
Una poetica in controtendenza autobiografismo e realismo (VS ermetismo) Narrazione (l’infanzia, il padre, gli studi, la guerra, la moglie, la figlia ) Tradizionalismo metrico Quotidianità lessicale Triestinità come matrice di arretratezza letteraria No alla poesia come Espressione di crisi (crepuscolarismo) Impegno formale di conoscenza (Pascoli e D’Annunzio) Rivoluzione “totalitaria” (futurismo) Sì alla poesia come Completamento di sé Consolazione Autoanalisi No al poeta vate Sì al poeta onesto No alla bellezza e alla verità assoluta Sì all’amore per la vita, alla solidarietà, alla fratellanza con il genere umano