Il sistema finanziario e il sistema reale Capitolo 1 Il sistema finanziario e il sistema reale
Obiettivi di apprendimento Introdurre i principali concetti dell’economia finanziaria e reale Specificare i collegamenti tra alcuni principi macroeconomici e il ruolo dell’intermediazione finanziaria Anticipare alcuni dei temi che costituiranno lo sviluppo di capitoli successivi
Indice 1.2. I cicli economici 1.1. Concetti introduttivi 1.2. I cicli economici 1.3. Le variabili della politica economica 1.4. Gli interventi di politica monetaria 1.5. L’equilibrio del sistema 1.6. Il ruolo del sistema bancario nell’intermediazione finanziaria
Concetti introduttivi Qual è il rapporto tra sistema reale e sistema finanziario? Qual è il ruolo della sovrastruttura finanziaria ?
I cicli economici (1/2) Gli elementi teorici di un ciclo economico : trend, congiuntura, componente stagionale, componente accidentale Gli elementi di un ciclo economico sotto il profilo temporale: ampiezza, durata e alternanza, diffusione generalizzata, ricorrenza delle alternanze, profilo Le fasi di un ciclo economico: recessione, ripresa, espansione, rallentamento, trend Intersezione e sincronizzazione dei cicli nei contesti globalizzati
I cicli economici (2/2)
Le variabili della politica economica (1/2) La politica economica costituisce l’insieme delle scelte concernenti: Prodotto Interno Lordo (PIL) Andamento della bilancia dei pagamenti Tasso di inflazione Tasso di disoccupazione Non esistono variabili indipendenti La gestione delle 4 variabili rappresenta gli obiettivi (finali) di politica economica Ogni valutazione dipende dal modello strutturale della singola economia
Le variabili della politica economica (2 di 2) Le relazioni tra le variabili Quadrilatero 1. In caso di squilibrio, si può intervenire in modo non troppo incisivo Quadrilatero 2. E’ inevitabile incidere profondamente almeno su una delle variabili Quadrilateri 3 e 4. Difficoltà di gestione delle variabili; bisogna valutare attentamente gli interventi possibili
Gli interventi di politica monetaria (1 di 3) La politica monetaria … insieme di strumenti => obiettivi intermedi => obiettivi finali … e le relative aree di intervento : monetaria, creditizia, di trasmissione degli impulsi al sistema economico Interventi in ambito monetario: determinazione e controllo di obiettivi quantitativi e qualitativi relativi ai diversi aggregati monetari (M1, M2, M3) Interventi in ambito creditizio: il Credito Totale Interno e la relativa evoluzione
Gli interventi di politica monetaria (2/3) I vincoli agli interventi in ambito monetario: Xenomercati Sostituzione dei tassi “imposti” con tassi “suggeriti” dalle banche centrali Affermazione delle scelte delle banche centrali con l’approccio della moral suasion e del fine tuning Autonomia dei mercati Sviluppo degli strumenti derivati
Gli interventi di politica monetaria (3/3) Chi gestisce la politica monetaria europea: Banca Centrale Europea (BCE) e Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC) I principi basilari: indipendenza delle Autorità monetarie; inflazione contenuta e stabile La catena operativa: decisioni dell’Eurosistema, riflessi sul mercato monetario, riflessi sui tassi applicati dalle banche, riflessi sull’economia reale La misura dell’efficacia della catena operativa: velocità di circolazione della moneta
L’equilibrio del sistema Equazione di equilibrio tra economia reale e finanziaria: P * Q = M * V P = prezzi, Q = quantità di beni e servizi, M = moneta, V = velocità di circolazione di M Le autorità possono operare su ciascuna delle quattro variabili per riportare il sistema alla condizione di equilibrio anche se a fronte di una variazione di P, Q o V, la soluzione più idonea è la variazione di M. Al variare di M, è opportuno operare su P. economia reale mezzi di pagamento
Il ruolo del sistema bancario nell’intermediazione finanziaria La banca è preponderante nel sistema finanziario, in termini quantitativi (dimensione e penetrazione) e qualitativi (valenza fiduciaria del rapporto con la clientela). La banca: rende possibile il trasferimento dei fondi dai soggetti in avanzo a quelli in disavanzo, per via soprattutto di: bassa propensione al rischio delle famiglie, difficoltà di reperimento diretto da parte delle imprese (c.d. intermediazione pesante) svolge attività di negoziazione, collocamento e distribuzione di strumenti finanziari di terzi à della (c.d. intermediazione leggera)