Valore e struttura della conoscenza razionale

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Transcript della presentazione:

Valore e struttura della conoscenza razionale Dati esperienziali ed interrogativi teoretici All’ascolto della storia Originalità noetica Valore veritativo Presupposti strutturali

Dati esperienziali ed interrogativi teoretici Il magistero dell’esperienza irriducibilità qualitativa o sostanziale omogeneità? validità veritativa o contorcimenti farneticanti? complessità congenita o indole elementare? molteplicità o unicità di funzioni della potenza intellettiva? Interrogativi teoretici indole trascendente della conoscenza razionale? valore veritativo della conoscenza razionale? presupposti strutturali della conoscenza razionale

All’ascolto della storia Negazione dell’originalità della conoscenza razionale caratterizzazione generale rappresentanti significativi Assolutizzazione della conoscenza razionale l’innatismo l’idealismo l’ontologismo Affermazione non esclusivista della conoscenza razionale i fautori dell’astrazione (la corrente aristotelico-tomista) i fautori dell’illuminazione (la corrente agostiniana) i fautori dell’intuizione extraintellettiva (la corrente antiintellettualista)

Originalità della conoscenza razionale: argomentazione positiva Il radicarsi della conoscenza razionale in quella sensibile motivazioni di ordine esperienziale motivazioni di ordine teoretico a livello antropologico a livello noetico conclusione: nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu L’originalità gnoseologica della conoscenza razionale il darsi di idee universali e necessarie il darsi di concetti di realtà metaempiriche la trascendenza del pensiero sulle “macchine intelligenti”

Originalità della conoscenza razionale: argomentazione negativa Insostenibilità della concezione empirista in urto con i dati esperienziali in contraddizione con se stessa inficiata da gravi rischi Insostenibilità della concezione innatista in contrasto con i dati esperienziali inconsistenza delle motivazioni a favore la dicotomia tra res cogitans e res extensa il pregiudizio degli a priori kantiani l’anima di verità dell’innatismo Insostenibilità della concezione ontologista gravi conseguenze

Valore veritativo della conoscenza razionale Difficoltà teoretiche in genere (comuni a ogni tipo di conoscenza, in quanto radicata in quella sensibile, tesi kantiana ed idealista) in specie: il darsi dell’errore (valutazione negativa, benevola, encomiastica) Argomentazione generale argomentazione diretta intuizione inoppugnabile darsi immediato, diretto ed evidente della realtà nel cogliere il darsi della realtà colgo l’idonetià del penseiro al vero argomentazioni indirette contro le obiezioni comuni ad ogni tipo di conoscenza contro le obiezioni derivanti dal radicarsi nella conoscenza sensibile contro le cagegorie a priori e il dogma che non si esce dal pensiero

Dimensioni tipiche della conoscenza razionale Dimensione entitativa e dinamica pregnanza entitativa (espressione dell’essere, aperta all’essere) valenza dinamica (passaggio dalla potenza all’atto, itinerario continuo) Dimensione intenzionale e transorganica dimensione intenzionale: dice rapporto «specifico» di un io alla res dimensione metamateriale: anima fit quodammodo omnia Dimensione ricettiva e attiva la componente ricettiva la componente attiva Dimensione immanente e trascendente risvolto intrasoggettivo apertura all’oggettivo Dimensione individuale ed universale espressione dell’attività di un individuo contenuti dal valore universale

Presupposti strutturali della conoscenza razionale Premesse Il punto di partenza dell’attività intellettiva situazione di iniziale potenzialità dell’intelligenza esigenza di informazione previa da parte della “res” La fase intermedia dell’attività intellettiva esigenza dell’intelletto agente in sinergia con la specie sensibile funzioni dell’intelletto agente (astraente, universalizzante, illuminante) natura dell’intelletto agente (proprio di ogni io, con valenza trascendenti) effetto risultante dall’azione dell’intelletto agente (specie intelligibile impressa) Il momento culminante dell’attività intellettiva il ruolo dell’intelletto possibile (potentia intelligendi) la necessità della specie intelligibile espressa valore veritativo del processo astraente della specie intelligibile espressa raffronto con la posizione kantiana