ADOLESCENTI: Allarme BULLISMO

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
D.T.P. PSICOLOGO della Polizia di Stato PAGLIAROSI Dr.ssa Cristina
Advertisements

Il bullismo Elena Buccoliero Nuoro Lanusei Dicembre 2008.
Gli indicatori che possono far prevedere il livello di rischio - fino allomicidio - della moglie (o della compagna ) da parte di un uomo.
Isolamento sociale costrutto multidimensionale
Aggressività nei bambini
gli operatori sanitari
IL DISTURBO DI CONDOTTA
Gli esiti del maltrattamento sui bambini
Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti
Bullismo e…oltre I dati del Piemonte
Dipartimento Nazionale Formazione 1 Il problema della comunicazione.
Assessorato alle Pari Opportunità Ordine degli Psicologi del Piemonte
IL BULLISMO.
L’ATTIVITA’ DIDATTICA
LE DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE DEL BAMBINO DISLESSICO
La diffusione del Cyberbullismo tra gli studenti delle scuole di Asti
PROGETTO LABORATORIO SALUTE
La violenza alle donne che cos’è
M. Giordano 1 Lattivazione della rete per la prevenzione ed il contrasto della violenza. Rete Tratta mento Regia Donne e bambini Rilevazi one Valutazi.
La gestione dei conflitti docente: Dorella Cuomo
I bulli: sapere per capire e per agire
Conoscere il fenomeno per prevenirlo e contrastarlo
Psicologia e scuola: esperienze in corso e prospettive future
Laccezione positiva del concetto di rischio Il rischio non deve essere visto necessariamente come pericolo o fonte di danno evolutivo Rischio come opportunità
Discorso della Preside bullismo?.
Come interpretare il linguaggio dei bulli Presentazione fatta da
L’autostima. Tezze, 15 ottobre 2011.
Istituto professionale L. Einaudi Lodi
Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività
IL BULLISMO Comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta
il bullismo! Istituto Professionale “Luigi Einaudi” Lodi
o bullismo del terzo milennio
Il Bullismo.
1 Scuola di dottorato Scienze veterinarie per la salute animale e la sicurezza alimentare 1° anno 1° anno Tecniche per la partecipazione e gestione del.
“Prevenzione del disagio scolastico: il Bullismo”
Il gruppo classe risorsa nella prevenzione del bullismo Dott
SCEGLIERE LA STRADA DELLA SICUREZZA – ALCOL, DROGHE E GUIDA
Indicatori di rischio dei
Istituto Comprensivo “Giorgio PERLASCA Associazione “CRESCERE INSIEME”
La Rete siamo noi Iniziative per un uso sicuro
I BAMBINI DI FRONTE ALLA VIOLENZA
The development of a diagnostic instrument to measure social
"Dalle azioni di contrasto al supporto pedagogico"
ACCORDO STATO-REGIONI DEL 21/12/11
Le teoriche del nursing
I ragazzi che “disturbano”. Per saperne di più…
Maltrattamento e Abuso
MALTRATTAMENTO 1Giuseppe Vivaldelli. TRASCURATEZZA Situazione in cui il genitore non risponde in maniera appropriata ai richiami del bambino, e quando.
Il Bullismo a scuola.
Studio di psicogia Liberamente - Dott.ssa Monica Vivona
Il sostegno al familiare
>. Per i giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita online e vita offline è davvero minima. Le attività.
Che confusione mamma mia … è solo dislessia
1° Circolo Didattico «E. De Amicis» (CONFEDERAZIONE SINDACALE
prof.ssa Giovanna Mirra
Il bullismo Non è da sottovalutare!.
Il bullismo.
INTRODUZIONE Il quinto liceo della scuola Maria Immacolata promuove il progetto “BOLLIAMO IL BULLO” rivolto alla scuola media e famiglie per porre l’attenzione.
CuriosaCuriosa RibelleRibelle DiversaDiversa AnsiogenaAnsiogena ImpegnativaImpegnativa CriticaCritica SpensierataSpensierata.
STOP AL BULLISMO ! Il progetto di “Prevenzione al bullismo” è finalizzato a fare in modo che i processi di inserimento nel gruppo e l’intreccio.
DIREZIONE GENERALE FAMIGLIA SOLIDARIETA’ SOCIALE E VOLONTARIATO “Gli interventi di gruppo con utenti e famiglie” Irene Ronchi Psicologa Ser.T. Cremona.
TIPOLOGIE DI VIOLENZA a cura di Rosangela Vendrame Centro d’Ascolto Demetra A.O.U. San Giovanni Battista - Torino.
CYBERBULLISMO ANALISI DEL FENOMENO E STRUMENTI PER ARGINARLO DOTT. Francesco Cannavà.
TIPOLOGIE DI VIOLENZA a cura di Rosangela Vendrame Centro d’Ascolto Demetra A.O.U. San Giovanni Battista - Torino.
L A SCELTA Dott. Carlo RAIMONDI 1. COS’E’ LA SCELTA? Processo di pensiero che prevede la selezione di una soluzione tra le possibili pensate ai fini della.
Cyberbullismo.
1. A SUO PARERE, QUAL E’ LA PROBLEMATICA PIÙ RICORRENTE TRA I RAGAZZI ALL’INTERNO DEL GRUPPO CLASSE?
Bullismo: no grazie! Lavori della I G a.s
Il bullismo e il cyberbullismo
Transcript della presentazione:

ADOLESCENTI: Allarme BULLISMO Teresa de Toni Elena Poggi Centro di Adolescentologia Dipartimento di Pediatria Università di Genova Istituto Giannina Gaslini Congresso Nazionale C.I.Pe. Viterbo 20-21 ottobre2007

Bullismo: comportamento aggressivo contraddistinto da intenzionalità: gli episodi di violenza fisica o verbale o i comportamenti, destinati a isolare la vittima attraverso l’esclusione, sono volontari sistematicità: contrariamente agli episodi di aggressività isolati gli atti nei confronti della vittima risultano ripetuti nel tempo e la quantità di prepotenze fa diminuire la stima di sé nella vittima

asimmetria di potere - potere del bullo: la sistematicità delle azioni del bullo ed il contesto in cui avvengono, ne rafforzano il potere - vulnerabilità della vittima: la vittima è scelta perchè percepita come vulnerabile e non sa o non può difendersi isolamento la vittima si sente isolata ed esposta, ha paura di riferire quanto gli accade perché teme rappresaglie e vendette

L'85% degli episodi di bullismo avvengono in presenza di coetanei e i componenti del gruppo possono avere diversi ruoli. Oltre al bullo e la vittima vi è il gruppo che con l’atteggiamento omertoso, o divertito, o indifferente, o di incita-mento, è fondamentale nel mantenere attive le dinamiche tra bullo e vittima e per questo la vittima è destinata a soffrire così tanto

Possono interagire in 6 ruoli: bullo vittima aiutante del bullo sostenitore del bullo difensore della vittima outsider (l'indifferente) Il ruolo del bullo risulta rafforzato dalla attenzione e dal supporto dei sostenitori, dall'allineamento degli aiutanti, dalla defe-renza di chi ha paura e dalla mancanza di opposizione della maggioranza silenziosa.

“There is bullying and bullying” Sono stati definiti 2 tipi di bullismo: bullismo diretto o aperto: aggressione fisica o verbale bullismo indiretto o relazionale: isolamento sociale e 4 profili caratteriali: bulli - vittime - bulli-vittime - neutrali van der Wal MF: There is bullying and bullying Eur J Pedistr 2005

Bullismo elettronico o CYBERBULLINB “bullismo in internet” Comportamento intenzionale in cui si infliggono danni ripetuti o continuativi prevalentemente tramite frasi o immagini elettroniche. I dispositivi di comunicazione utilizzati sono la posta elettronica, i blog, i messaggi di testo SMS, MMS ecc. e vengono utilizzati in modi differenti, potendo arrivare anche a costituire un crimine informatico

si appropria di identità altrui diffonde informazioni riservate COSA FA IL CYBERBULLO? offende Manda SMS, MMS, e-mail volgari e/o offensive molesta diffama Denigra con pettegolezzi “informatici” (e-mail, SMS, MMS, blog, pagine web) per rovinare l'immagine o la reputazione di una persona o per rompere legami di amicizia si appropria di identità altrui Penetra nel sito di una persona e scrive o manda messaggi a nome suo per metterla in cattiva luce o rovinare le sue amicizie; scopre con l'inganno i segreti di qualcuno, divulga informazioni imbarazzanti, diffon-de immagini intime o a contenuto sessuale diffonde informazioni riservate

Esclude Perseguita Happy slapping COSA FA IL CYBERBULLO? Esclude esclude intenzionalmente qualcuno da un gruppo on line Perseguita manda ripetutamente messaggi minacciosi Happy slapping l termine indica la ripresa (videotelefono, macchina fotografica o videocamera) di scene violente al fine di mostrale ad amici o di diffonderle. E' ancora aperta la discussione se possa essere considerato bullismo oppure no: non è presente la continuità e la ripetizione dell'azione, che però compaiono nell'uso del filmato, diffuso tramite MMS, e-mail, siti web...

4 profili caratteriali: Possono essere identificati 4 profili caratteriali: bullo: con l’esibizione di forza fisica, di potere e controllo sulla vittima e sui suoi oggetti cerca visibilità, essendo l’unico modo che conosce per socializzare vittima: può essere passiva (timido, riservato, timoroso, insicuro, con una caratteristica fisica che lo differenza) o provocatrice (soggetto irrequieto, irritante, aggressivo, attaccabrighe, provoca gli altri, ma, essendo meno forte, finisce per avere la peggio)

bullo-vittima: si sforza di essere accettato dal gruppo dei pari mentre cerca di non essere a sua volta vittima di bullismo oppure riversa la frustrazione di ex vittima su altre vittime; presenta una personalità instabile essendo prima vittima provocatrice poi bullo ansioso neutrali: possono essere osservatori passivi, aiutanti o sostenitori del bullo o delle vittime oppure componenti del gruppo, che rappresenta l’elemento chiave che mantiene le dinamiche tra bullo e vittima

Probabilmente l’impatto del bullismo è differente tra M e F e tra il diretto e l’indiretto Le ricerche sono state focalizzate soprattutto sui maschi e sulle forme fisiche e verbali di bullismo diretto o aperto, solo recentemente l’atten-zione si è spostata sulle ragazze e sulle forme indirette o relazionali

Diverse sono le reazioni e il comportamento di chi è bullo, della vittima e di chi è bullo/vittima (*) I bulli presentano maggiore rabbia, scarse relazioni interpersonali e scadente qualità della vita (+) (*) Wolke D, Woods S, Bloomfield L, Karstadt L: Arch Dis Child 2001 (+) Nickel MK, KrawczykJ et all Pediatrics 2005; 116: 247-54

ENTITÀ DEL FENOMENO Bulli: 10 - 30% degli studenti (*) Vittime a scuola 8 - 46% (+) Bullo o vittima il 60% (**) 6 -11anni: bulli 22,6%(++) 6 - 9 anni: bulli 4,3%, bulli/vit-tima 10%, vittime 40% (+) (*) Nickel MK, KrawczykJ et all Pediatrics 2005; 116: 247-54 (+) Wolke D, et all Arch Dis Child 2001 (**) Forero R, McLellan L, Bauman A. BMJ 1999 (++ Zimmerman F.J, et all Arch Pediatr Adolesc Med. 2005

Il bullismo in Italia nelle scuole elementari Psicologia contemporanea, 1997 Maschi bulli Femmine bulle Maschi vittime Femmine vittime

Il bullismo in Italia nelle scuole medie Psicologia contemporanea, 1997 Maschi bulli Femmine bulle Maschi vittime Femmine vittime

Andamento del bullismo in Italia in rapporto all’età (Psicologia Contemporanea 2006).

MEDIA E BULLISMO

Il comportamento da bullo varia in funzione di: razza, età e sesso, ore e tipo di spettacolo TV 1.266 di 6-11anni: bulli 22.6% La situazione socio economica è risultata correlata al comporta-mento, ma l’unica variabile tra sesso, razza e reddito, statistica-mente significativa con diminuito rischio di bullismo era essere afro-americano Zimmerman F.J, et all: Arch Pediatr Adolesc Med. 2005

I bambini a 4 anni vedevano in media 3 I bambini a 4 anni vedevano in media 3.5 ore di TV al giorno, i futuri bulli 5 ore e i non bulli 3.2 ore Un’ora di televisione al giorno a 4 anni, considerata età filtro, è risultata associata in modo statisticamente significativo con il bullismo La stimolazione cognitiva da parte dei genitori e il supporto emozionale all’età di 4 anni sono risultati protettivi per il bullismo

Il bullismo è stato aggiunto ai fattori potenzialmente negativi per l’eccesso di TV (obesità, disattenzione, aumen-tata aggressività) Zimmerman F.J, et all: Early cognitive stimulation, emotional support, and television watching as predictors of subsequent bullying among grade-school children Arch Pediatr Adolesc Med. 2005 La TV è associata a comportamenti aggressivi solo se programmi violenti (60%) e alcuni non esplicitamente violenti possono favorire il bullismo AAP: http://www.aap.org/family/tv1.htm.

La televisione è l’elefante nei salotti americani, oggi ci sono più televisioni che bagni nelle loro case I bambini sotto i cinque anni guardano in media 1-3 ore di televisione al giorno e più di 1/3 dei bambini sotto i 6 anni ha la TV in camera da letto Christakis DA, Rivara FP: The Effect of Media on Children and Adolescents Arch Pediatr Adolesc Med. 2005

Ma oltre alla televisione ci sono i video games, dvd, internet ……. La maggior parte dei bambini spende più tempo nel guardare la televisione che nel fare qualsiasi altra attività eccetto il dormire Ma oltre alla televisione ci sono i video games, dvd, internet ……. Christakis DA, Rivara FP Arch Pediatr Adolesc Med. 2005

Giovani dall’identità globale: global boys 20% si sente minacciato dai coetanei 12,6% subisce furti di oggetti e/o cibo sia a scuola (32,3%) sia per strada (27,3%) 78,9 utilizza strategie attive verso il bullismo: 27,5% chiedendo aiuto a un adulto, 27,7% dicendo al bullo di smetterla , 23,7% aiutando la vittima 4,6% facendo finta di niente perché non sono fatti suoi, 4,5% allontanandosi per non essere preso di mira 6° Rapporto nazionale “Condizione dell’infanzia e dell’adolescenza” 18 Novembre 2005 EURISPES e Telefono azzurro 7° Rapporto nazionale Nulla sul bullismo Dicembre 2006

Passata l’età del bullismo, si parla di devianza e la differenza non è da poco perché nel primo caso siamo davanti a episodi ripetuti nel tempo, mentre nel secondo si ha un comportamento consolidato e costante Compaiono infatti le baby-gang bande di ragazzi anche se numerica-mente inferiori

BULLISMO E PROBLEMI DI SALUTE

Su 1639 bambini 6 - 9 anni: 4. 3% bulli, 10 Su 1639 bambini 6 - 9 anni: 4.3% bulli, 10.2% bulli/vittima, 39,8% vittime. I bulli più forti dal punto di vista fisico si ammalano meno rispetto alle vittime e ai bulli/vittime ma sono più a rischio future patologie psichiatriche Le vittime del bullismo diretto, ma non indiretto presentano maggiore incidenza di problemi di salute generale e di disturbi psicosomatici Wolke D, et all Arch Dis Child 2001

I bulli/vittime presentano: disturbi psico-somatici (mal di testa, di stomaco, di schiena, malesseri, irritabilità o aggressività, nervosismo, insonnia), e sintomi psicologici (fumo, difficoltà scolastiche, solitudine) Le vittime pure e i bulli/vittime: sintomi somatici (ansia, depressione ed insonnia) più frequenti rispetto ai bulli puri e i non coinvolti Ireland J L: Psychological health and bullying behavior among adolescent prisoners J. Adolesc Health 2005

L’associazione tra bullismo e salute psicosociale è stata studiata in 4721 bambini M e F di 9 - 13 anni: 43% olandesi, 15% Suriname, 16% Marocco, 9% turchi, 17% altre etnie La prevalenza del bullismo diminuisce con l’età e varia in rapporto all’origine etnica van der Wal MF, de Wit CA, Hirasing RA: Pediatrics 2003

Depressione tra le vittime di bullismo diretto (episodico o ripetuto): F 42.6% 6.4% non vittime Patologie psichiatriche con sintomi depressivi tra le vittime del bullismo indiretto: F 35.1% 3.6 % non vittime M 27.7% 2.1% non vittime

Significativa associazione tra il bullismo diretto e idee suicidiarie Successivo comportamento delinquenziale : 37.7% bulli M 4.6% non bulli 30.6% bulli F 3.1% non bulle Significativa associazione tra il bullismo diretto e idee suicidiarie van der Wal MF, de Wit CA, Hirasing RA: Pediatrics 2003

Campione: 242 di 13 e 14 anni: 6.2% bulli, 12% vittime e 5% bulli/vittime, 76.8% neutrali Il bullismo indiretto è più frequente, aumenta infatti quando maggiore è l’abilità nell’utilizzo delle capacità cognitive e sociali per manipolare gli altri Woods S. and White E. The association between bullying behaviour, arousal levels and behaviour problems J. Adolesc 2005.

Non differenza di sesso tra i due tipi di bullismo I bulli presentano un livello di stimolazione (arausal) più basso, si annoiano e compiono azioni aggressive per innalzare il loro livello di stimolazione

I bulli/vittime hanno un livello di stimolazione significativamente più alto rispetto ai neutrali e presentano ansia; il bullo ansioso si sforza di essere accettato nel gruppo e cerca di non essere a sua volta vittima di bullismo Presentano in seguito un aumentato rischio per problemi psichiatrici e comportamentali

Fra le vittime del bullismo diretto ci sono molti soggetti con alti livelli di stimolazione associato ad un carattere timido, un comportamento evitativo e maggior ansietà, caratteristiche che favori-scono il diventare vittime Woods S. and White E. J. Adolesc 2005

CONOSCERE E’ PREVENIRE

Anche essere bulli è associato ad aumento di sintomi psicosomatici Comprendere queste problematiche permette di identificare le tipologie di vittime, aggressori, alcune cause e proporre interventi mirati. Nelle vittime la vergogna può prendere il sopravvento (disturbi somatici e di apprendimento) Anche essere bulli è associato ad aumento di sintomi psicosomatici Forero R,et all: Bullying behaviour and psychosocial health among school students in New South Wales, Australia: cross sectional survey. BMJ 1999

Bisogna sospettare il bullismo quando i bambini presentano ripetuti episodi di mal di gola, tosse, freddo, nausea, problemi di appetito e hanno paura di andare a scuola Frequentemente le vittime non parlano del problema né a casa, né a scuola e questo può portare alla non conoscenza del bullismo per molto tempo; anche il silenzio rappresenta un campanello d’allarme. Wolke D, et all: Bullying involvement in primary school and common health problems Arch Dis Child 2001

L’impatto sulla depressione è più forte per il bullismo indiretto rispetto al diretto sia nei Maschi che nelle Femmine. Questo contrasta con la convinzione che il bullismo diretto (fisico) causi più danni e sia più socialmente inaccettabile rispetto al bullismo indiretto (isolamento sociale)

Quando sospettare un bullismo agito Aggressività generalizzata anche verso i genitori, atteggiamenti di sfida ed opposizione Difficoltà ad accettare e rispettare le regole Manifestazione frequente di compor-tamenti impulsivi Acquisto o utilizzo di oggetti non giustificati Segnalazioni da parte della scuola

Quando sospettare un bullismo subìto: Difficoltà ad andare a scuola o abbandono scol. Richiesta frequente di soldi o oggetti Danni a cose o indumenti Segni di percosse o di violenza fisica Disturbi notturni del sonno, paure poco giustifica-te, forte ansia Mancanza di autostima e incapacità di imporsi nel gruppo dei pari Fragilità emotiva Bisogno di protezione e carenza di autonomia Depressione Disagio comportamentale

Come affrontare il fenomeno Non sottovalutare o banalizzare episodi di disagio relazionale tra coetanei Non sovrastimare gli episodi di conflitto relazionale tra coetanei Essere disponibili all’ascolto dei ragazzi riguardo alle esperienze scolastiche e del gruppo Aiutare il bambino vittima di bullismo a descrivere il suo disagio In caso di bullismo non accusare la scuola o il ragazzo, ma capire che cosa è accaduto ed attivare un percorso di aiuto

Che cosa succede ai bulli e alle vittime quando diventano "grandi"? Emerge sempre più la stabilità nel tempo dei comportamenti dei persecutori e delle vittime, come se, una volta insediatesi nei loro ruoli, non riescano più a uscirne e continuino a recitare la stessa parte, pena la perdita della propria identità. E' perciò indispensabile intervenire per spezzare la perversa circolarità che sembra legare persecutori e vittime. Chapell MS et all: Bullying in elementary school, high school, and college. Adolescence 2006

Questo fenomeno della "perpetrazione" del comportamento bullo o vittima è stato studiato: la maggioranza di coloro che nel college aveva comportamenti da "bullo" o da "vittima" lo era stato durante le scuole elementari o le medie (72% dei bulli del college era stato precedentemente bullo a scuola) Chapell MS et all: Bullying in elementary school, high school, and college. Adolescence 2006

Il bullismo indiretto probabilmente causa maggiori sofferenza e ha maggiori probabilità di passare inosservato in quanto si tende a considerarlo una forma meno dannosa Gli interventi dovrebbero essere mirati a diminuire il bullismo e essere focalizzati soprattutto alle forme indirette van der Wal MF, de Wit CA, Hirasing RA: Psychosocial Health Among Young Victims and Offenders of Direct and Indirect Bullying Pediatrics 2003; 111: 1312-1317

Essere bullo può essere associato a depressione e delinquenza nell’età adulta. L’esordio precoce di comportamenti antisociali rappresenta un fattore di rischio per la cronicità di comportamenti aggressivi Chi fa il bullo spesso diventa o è un depresso perché vittima di bullismo (bullo/vittima), chi subisce maltrattamenti può infatti a sua volta aggredire gli altri come meccanismo di difesa

Essere ripetutamente vittime è stato associato con un aumentato rischio di solitudine, di depressione e idee suicidiarie; l’essere bullo è associato con depressione e delinquenza nell’età adulta

E’ POSSIBILE INTERVENIRE?

Nella scuola Programmi a lungo o breve termine (tecniche di rilassamento, di risoluzione dei problemi) per aiutare ad abbassare i livelli di stimolazione e aiutarli a convivere con l’iperstimolazione in un ambiente strutturato Simulazione di sfide e suspence in ambiente non aggressivo per fornire agli adolescenti bulli con basso arousal un canale per la loro energia Woods S. and White E. J. Adolesc 2005

La novità e l’ignoto potrebbero aumentare i livelli di stimolazione senza indurli a cercarla nell’aggredire gli altri Sarebbe ottimale poter utilizzare le loro risorse per farli diventare dei leader e strumento di appoggio per i loro coetanei; creare tali occasioni rappresenta una sfida, Importante è provarci Wolke D, et all: Bullying involvement in primary school and common health problems Arch Dis Child 2001;85:197-201

Dalle istituzioni utilizzando nuove metodologie di intervento. La mediazione penale è un istituto che affianca il processo con lo scopo di ridurre i danni, di recuperare il bullo responsabile, ma soprattutto la vittima. “Nodo Parlato” è il nome dell’ufficio ligure per la mediazione dei conflitti, che ha siglato un accordo con Regione, Comuni, Tribunale e Giudici di pace.

Per svolgere questo ruolo è necessaria una solida preparazione: avvocati, psicologi, assistenti sociali per diventare mediatori penali hanno seguito un corso di 180 ore secondo gli standar europei. Lo scopo non è, soltanto, di far riappacificare le parti, di strappare il perdono alla persona offesa, ma arrivare al confronto, al riconoscimento reciproco

Successo in 9 casi su 10 Il bullo e la vittima stanno seduti uno accanto all’altro, attorno a un tavolo ovale, in una stanza spoglia di tutto; si confrontano, parlano, raccontano ognuno la propria versione dei fatti. All’incontro assistono tre mediatori seduti di fronte che cercano di lasciarli parlare tra loro e di intervenire il meno possibile L’obiettivo è soprattutto la ricostruzione di quanto è avvenuto, l’ammissione della responsabilità e il reciproco riconoscimento Se la mediazione dà esito positivo il giudice può addirittura arrivare a chiudere il processo.

All’improvviso può arrivare la svolta. “…E’ senza dubbio una sofferenza, ma l’esito può essere straordinario. E’ uno scavo doloroso nei ricordi, nel senso di colpa, che può portare al fallimento o alla liberazione. All’improvviso può arrivare la svolta. La vittima e il suo aggressore si stringono la mano, addirittura si abbracciano, è fatta…..” Il bullo sembra trarre maggiore vantaggio dalla mediazione, in realtà è soprattutto la vittima che spezza la catena del silenzio.

IN CONCLUSIONE

Prevenire è anche anticipare alcuni comportamenti attraverso implementazione di fattori predittivi positivi (precoce stimolazione cognitiva, corretto supporto emozionale) - riduzione di fattori predittivi di bullismo (eccesso di TV)

La TV influenza il comporta-mento e i genitori dovrebbero essere incoraggiati a limitarne la visione soprattutto dei più piccoli. Le linee guida dell’AAP raccomandano che i bambini sotto i 2 anni non debbano mai guardare la TV

I bambini hanno bisogno di affermare in modo evidente la loro “presenza fisica” e la loro “esistenza”; hanno bisogno di dimostrare che le loro azioni possono far cambiare i comportamenti degli altri. Se non implementiamo precoce-mente i fattori predittivi positivi: “fare il bullo funziona e talvolta gratifica”

le conseguenze possono essere ….. Corriere della sera ottobre 2005