Intelligenza o impulso? Filone e le due tesi del De animalibus
Struttura dell’opera De animalibus:Aléxandros è perì toû lógon échein tà áloga zôa Alessandro: §§ 11-15 lógos prophorikós §§ 16-71 lógos endiáthetos Filone: §§ 77-97 lógos endiáthetos §§ 98-99 lógos prophorikós
La posizione continuista di Alessandro [12] Infatti il lógos (Verbi) è di due specie. Una situata nella mente (in consilio) (chiamata Ratio), che è come una sorgente che scaturisce dalla parte sovrana dell’anima. L’altra proferita (pronuntiativa) è come un fiume che scorre su lingua e labbra fino al senso dell’udito. Entrambe sono presenti negli animali, anche se con minor perfezione (minus perfectionem), ma tuttavia non se ne devono affatto disprezzare i principi e le origini.
Lógos prophorikós [15] I merli inoltre, e le tortore (persino i tordi) e gli usignoli non solo sono soliti cantare, in verità cantano anche con voce articolata (voce articulata canunt); così che sembra che le parole (vocabula) dei canti possano essere sia pronunciate che scritte(dici et scribi posse).
[16] Ma a che serve aggiungere altro sul lógos che risuona all’esterno (verbo sonante), lasciando da parte la ragione (ratione) che si trova nella capacità di riflessione (in consilio)? Forse solo la mente (mens) umana è stata creata a immagine di Dio [...] o Dio diede un pari vantaggio anche agli altri animali? [17] Una capacità di riflessione(consilium) è presente in tutti gli esseri viventi. Ma qualcuno consideri questo argomento inconfutabile [...] ciascuno può pensare secondo una diversa misura dell’intelligenza (pro diversa ingenii amplitudine)...
...il ragno lavora ad arte con una sapienza ricca d’intelligenza (ingeniosa sapientia) [...] si ammette che l’ape, anche se dall’intelligenza(ingenio) non perfetto, sembra che faccia lavorare la mente (mentem)più degli uomini? [...] e che dire della rondine? Forse quest’animale non è dotato di una certa prudenza e di intelligenza (providentia praeditum atque ingeniosum)
[35] In verità le pernici compiono qualcosa di straordinario e degno di una ragione perfetta (perfecta ratione). [43] Inoltre chi ignora che scegliere distintamente l’utile e l’inutile, il conveniente e il dannoso è proprio di esseri dotati di una mente capace di riflettere(intellectu consilii/noûs,diánoia)? In verità (presso gli animali) tale capacità di discernimento è più che accertata oltre a una consolidata capacità di apprendimento, propria di un’anima razionale.
La risposta discontinuista di Filone [77] Considera [...] se le api e i ragni, nella loro attività facciano ciò in virtù di un’arte ingegnosa oppure per un impulso naturale esente da ragione (absque ratione per actionem naturalem). [78] Gli uccelli sono soliti volare nell’aria, i pesci nuotare e gli animali terrestri camminare. Forse in base ad un sapere acquisito (doctrinae)?
[78]Niente affatto. Invece, agiscono così a memoria, grazie alla loro natura particolare. Allo stesso modo anche le api realizzano il favo non sulla base di un sapere acquisito (sine doctrina), ma per natura (naturaliter).
[80] non agiscono per via di una cura previdente e di un meditato progetto (provida procuratione ac consilio), ma con un’azione meccanica portano alla luce, traendole dalla loro stessa costituzione, delle proprietà naturali (proprietates naturales). [97] Ma anche alcune azioni che compiono in modo simile a quelle dell’uomo avvengono senza intelletto (sine intellectu), per un impulso naturale (naturae impulsu).
Pensiero e voce articolata Riguardo alla voce articolata (enárthrou phonês), che soltanto l’uomo possiede tra tutti gli animali, ci sono dei particolari di cui siamo a conoscenza. Ad esempio il fatto che essa è prodotta dal pensiero (dianoías), che si articola (arthroûtai) nella bocca, che il colpo della lingua conferisce articolazione (énarthron) e linguaggio (lógon) alla tensione della voce, ma non produce solo una semplice voce inutile e un suono informe, dal momento che essa detiene il compito di araldo (kérukos) e messaggero (hermenéos) nei confronti della mente (noûn) ispiratrice (hypobállonta) (De somn. I, 29)
La voce articolata degli uccelli [98] Se pure i merli, i corvi, i pappagalli e simili riescono a modulare la voce in modo variato (varie vocem proferant), tuttavia non possono mai in alcun modo pronunciare una parola articolata (articulatum vocabulum) [...] Le voci degli animali suddetti sono insignificanti e deformate (voces sunt significatione carentes et deformes) ed esprimono la forma del discorso non come si farebbe coi vocaboli, ma per una specie di cantilena.