L’ALLENATORE RELAZIONI FRA GESTO TECNICO E VELOCITA’ DELLA BARCA

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LA FASE RICEZIONE – PUNTO: DALLA TECNICA INDIVIDUALE AL GIOCO
Advertisements

I lanci. generalità i lanci consistono nel lanciare un particolare attrezzo il più lontano possibile nel rispetto delle norme del Regolamento Internazionale.
Ricezione Bagher frontale Bagher laterale Palleggio
Corso per Allievi, primo grado giovanile
La costruzione del propulsore di gabriele salvadori
Il Mot.
1 2 LA DIDATTICA E’ determinante per stimolare gli aspetti cognitivi
DIAGNOSTICA ATTITUDINALE. Le esigenze dellallenamento di elevata prestazione devono determinare, fin dallinizio, il profilo dellallenamento giovanile.
Quarta lezione. La tecnica della remata La remata con inserimento di metà carrello.
Didattica pratica.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA
Avviamento ai giochi sportivi
Facoltà di Scienze Motorie Verona
Partenze e virate Giulio Signorini
Tecnica e Didattica del Nuoto
Andrea Campara Facoltà di Scienze Motorie Università di Verona
Tecnica e Didattica del Nuoto
Il quinto stile Facoltà di Scienze Motorie Verona
Facoltà di Scienze Motorie Verona
Virata crawl Facoltà di Scienze Motorie Verona
LA GARA.
Facoltà di Scienze Motorie
Delfino Andrea Campara
Andrea Campara Scienze Motorie 3 Marzo 2006
Facoltà di Scienze Motorie Verona
CRAWL Facoltà di Scienze Motorie Verona
IL VENTO SULLA BARCA A VELA.
Equilibrio e Galleggiamento
LA DIFESA Prof MORETTI Maurizio.
ALZATA Prof Maurizio MORETTI.
Dal Minivolley alla specializzazione
CORSO ALLENATORI DI CANOA CASTEL GANDOLFO FEBBRAIO
CORSO ALLIEVO ALLENATORE 2013 formatore: CESARE RIVA
SEZIONE A.I.A. SARONNO RIPRESE DI GIOCO.
SEGNALAZIONI Meccanica per Arbitri di Pallacanestro
L’esecuzione degli esercizi, le qualità allenate, la postura
POTENZA AEROBICA: CONFRONTO TRA RIPETUTE LUNGHE E PARTITE A PRESSIONE (small sided game) Lunedì 27/02/2012.
Criteri di scelta per l’identificazione del talento e dei livelli di prospettiva Torino 23 settembre 2012.
ESPERIENZA e DISCIPLINA
LA FASE BATTUTA – PUNTO: DALLA TECNICA INDIVIDUALE AL GIOCO
CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE
CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE
La preparazione fisica nel settore giovanile
GLI URTI IN UNA DIMENSIONE
Teoria e metodologia dell’allenamento
Corso di 1° livello - allievi
Corso di 1° livello - allievi
CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE
La forza.
GLI OSTACOLI NESSUN PROBLEMA.
Le esercitazioni di base in atletica: La loro importanza nella formazione giovanile.
Forza massima Forza di velocità Forza di resistenza
CORSO BASE DI TIRO CON L’ARCO
PRESENTA.
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE
COLONNA E LOGOPEDIA Chi subisce un intervento a livello della colonna cervicale può avere disturbi che rientrano nelle competenze del logopedista.
Salto in lungo Cos ‘è? Il salto in lungo è una specialità sia maschile sia femminile dell'atletica leggera in cui gli atleti, dopo una rincorsa, raggiungono.
CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE
Il Dorso Giulio Signorini Facoltà di Scienze Motorie 8 Marzo 2006.
PERIODIZZAZIONE, PIANIFICAZIONE
BILIARDO & SCUOLA Il Brandeggio e il Tiro
Esercizi per mantenere la schiena in buona salute
Stílus, technika, hajóbeállítás  Ea: Alföldi, Zoltán, Eros Goretti.
© by FIPAV - Centro Qualificazione Nazionale CORSO PER ALLENATORI DI PRIMO GRADO MODULO 1 METODOLOGIA 1 “La seduta di allenamento tecnico – tattico”
L’alzata: analisi tecnica
L’alzata: analisi tecnica
© by FIPAV - Centro Qualificazione Nazionale CORSO PER ALLENATORI DI PRIMO GRADO MODULO 3 METODOLOGIA 3 “Lo sviluppo della forza nel pallavolista – Concetti.
IL MODELLO DI PRESTAZIONE U14 – U16
corso di I° grado Relatore: Gualdi Simone
Transcript della presentazione:

L’ALLENATORE RELAZIONI FRA GESTO TECNICO E VELOCITA’ DELLA BARCA

L’ALLENATORE E’ l’allenatore che determina lo sviluppo della qualità dell’allenamento. Il comportamento consono alla figura dell’allenatore e l’istruzione specialistica sono tra loro indissolubilmente collegati. L’educazione e la formazione sono un processo continuo che non deve esaurirsi in isolate azioni singole.

L’allenatore deve: Saper rilevare i possibili momenti di pericolo: attraversamento dei ponti o di acque mosse, secche o scogli a fior d’acqua, ecc. Rimuovere, se possibile gli ostacoli: rami, altre imbarcazioni, bagnanti ecc. Disporre i gruppi di allenamento ponendo sempre atleti esperti con i giovani al doppio scopo di accelerare l’apprendimento e di dare i necessari consigli in caso di pericolo.

A T T E N Z I O N E Il canottaggio non è uno sport privo di rischi A T T E N Z I O N E   Il canottaggio non è uno sport privo di rischi. Scontri tra imbarcazioni, soprattutto quelle senza timoniere, sono all’ordine del giorno e quindi non sono da escludere affondamenti e traumi, malori per colpi di calore nei giorni caldi e disidratazione, quando si lavora in barca; traumi da cattiva esecuzione degli esercizi con pesi e bilancieri, quando si lavora in palestra. Distorsioni o indurimenti muscolari durante la corsa. Oltre a programmare e a costruire il processo di allenamento, l’allenatore è tenuto a forme di controllo in modo che gli atleti siano preservati da incidenti ed infortuni evitabili.

Seguire le imbarcazioni, specialmente i singoli, con il battello. Accertarsi anche della correttezza di pratiche burocratiche come visite mediche, tesseramenti, iscrizioni a gare etc…   Ricordarsi sempre che si è responsabili, in prima persona, delle persone e delle cose che ci vengono affidate.

L’allenatore determina lo stato di forma Attraverso la programmazione e la distribuzione dei vari esercizi gli allenatori sono in grado di stabilire il momento della massima forma. Sono anche in grado, nel caso in cui si accorgessero di aver sbagliato, di intervenire e correggere l’eventuale errore. Sono loro che sbagliano…per ignoranza, per presunzione, per incoscienza. Quello che distingue un buon da un cattivo allenatore è la capacità di capire se sta sbagliando e la capacità di apportare le dovute correzioni.

Relazioni tra gesto tecnico e velocità della barca Durante il ciclo di voga la barca possiede una velocità, un’accelerazione e un beccheggio che variano per effetto dell’azione propulsiva del vogatore e dello spostamento del suo baricentro lungo l’asse longitudinale della barca.

RITMO Il ritmo è la continua successione di tensione e rilassamento. Il ritmo descrive la successione temporale della fase di corsa libera e della fase di spinta di ogni singolo colpo. In genere avanza più velocemente la barca che a parità di colpi ha una durata maggiore della ripresa. Il ritmo può anche essere espresso dal rapporto di tempo tra la ripresa e la spinta. Un buon ritmo ha sempre un rapporto superiore ad 1, ad esclusione forse delle prime palate di partenza. Un rapporto 2:1 vorrebbe dire che la fase di ripresa è doppia della passata.

La tecnica della remata La remata con inserimento di metà carrello La tecnica della remata

Criteri fondamentali di una tecnica funzionale Sfruttamento completo delle forze impiegate per la propulsione. Evitare traiettorie di tiro non orizzontali. Debolezza in un qualsiasi settore. Far scorrere indisturbata l’imbarcazione senza variazioni di velocità. Eliminare il beccheggio. Stabilità trasversale (non toccare l’acqua con le pale). Mantenimento della velocità media fino al serrate. Simmetria dei movimenti nelle imbarcazioni plurime Corretto mantenimento della rotta.

Attacco efficace Mentre il carrello rallenta, la pala entra in acqua. Il carrello si ferma ed inverte il verso di scorrimento mentre la pala comprime l’acqua

ATTACCO INEFFICACE Una ripresa accelerata termina con un contraccolpo: il peso del corpo sbilanciato in avanti agisce in maniera negativa, la pala all’entrata in acqua frena. La ripresa accelerata termina con un contraccolpo: corpo e pugni si abbassano, le pale vanno in aria, il peso del corpo viene attivato alzando la schiena, la pala schiaffeggia l’acqua in entrata. Si perde settore.

Influenza dell’altezza della pedaliera La pedaliera situata troppo in basso favorisce l’alzata delle spalle

Posizioni delle mani Le mani non devono avvolgere e “strizzare” il remo con il palmo. La distanza fra le mani è di circa due pugni.

La tartaruga La spalla alzata mette fuori gioco il “gran dorsale” cha ha la funzione di abbassare e retroporre la spalla. Non alzare e non abbassare la spalla ma farla avanzare.

Tecnica e respirazione La espirazione deve avvenire durante il sollevamento delle pale (uscita del remo) ed una naturale raccolta del tronco. Di regola questo primo scarico d’aria non è sufficiente e allora durante l’ultimo terzo della ripresa viene effettuata una seconda e più profonda espirazione e contemporaneamente inizia la inspirazione.

Remoergometro