La suddivisione dell’anno in periodi

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Transcript della presentazione:

La suddivisione dell’anno in periodi Periodizzazione La suddivisione dell’anno in periodi

La logica della periodizzazione Per realizzare l’obiettivo della crescita della prestazione è necessario: Un progressivo allungamento del ciclo di preparazione all’intero anno Introduzione della preparazione generale, per lavorare tutto l’anno Introduzione del concetto della periodizzazione e direzione della condizione di forma sportiva Inizio precoce della pratica sportiva Allungamento totale del tempo di preparazione a 3-4-5 cicli olimpici Definizione di tappe nella preparazione poliennale in accordo con le fasi di maturazione dell’atleta e con le caratteristiche dello sport praticato.

Periodizzazione

Periodizzazione ad un picco L’obiettivo da perseguire è unico, ad es. esempio il Campionato del Mondo o l’Olimpiade. In questo caso tutti gli sforzi sono tesi affinchè lo stato di massima forma venga raggiunto il giorno della finale della competizione. E’ la programmazione con minor rischio di errori.

Periodizzazione a due picchi E’ il caso di una gara selettiva (Lucerna) ed una di Campionato. In questo caso è necessario interporre un breve periodo di recupero-scarico tra le due competizioni. Il rischio è nella vicinanza o meno delle due date. Se i picchi sono lontani (Campionati indoor ed estivi) la periodizzazione ha necessità di ricorrere a due periodi di preparazione a carattere generale.

Periodo di forma

Periodizzazione annuale

Impegno annuale OCCORRE Una distribuzione ritmica del carico Interruzioni dell’allenamento causano la diminuzione dei livelli delle prestazioni. Già una sospensione di 8/10 giorni causa una sensibile riduzione del volume del cuore, e la necessità di un allungamento dei periodi di recupero. OCCORRE Una distribuzione ritmica del carico Un carico ricco di variazioni Suddivisioni dei compiti in tappe e periodi

PERIODO DI TRANSIZIONE Ritmo dell’impegno Tanto più alto è il carico di allenamento, tanto più debbono essere scrupolosamente pianificati i periodi di riposo. Dopo ogni allenamento impegnativo l’organismo ha bisogno di un certo tempo per il recupero. La velocità del recupero dipende dal livello di allenamento. Occorrono: MICROCICLI MESOCICLI MACROCICLI PERIODO DI TRANSIZIONE

Microciclo La successione e l’alternanza organica e completa dei contenuti delle sedute di allenamento fondamentali e complementari costituiscono un microciclo di allenamento (molte volte della durata di una settimana) Complementari = carico ridotto

Mesociclo Periodo di tempo in cui vengono inseriti di solito 6-8 microcicli ( 2-3 mesi)Il più noto mesociclo è quello 3/1-3/1 in cui a tre settimane di carico al 100% segue una settimana a carico ridotto. I mesocicli sono caratterizzati da un indirizzo precedentemente stabilito (es: introduttivo, di rifinitura, preagonistico, agonistico ecc.)

Macrociclo L’insieme di più mesocicli costituisce un macrociclo. Il macrociclo dunque porta in genere allo sviluppo ottimale delle qualità funzionali poste come obiettivo di quel periodo. Normalmente vi sono un macrociclo ad indirizzo generale, un secondo macrociclo, a sua volta diviso in un mesociclo che continua ad agire sui condizionamenti precedenti ed un secondo mesociclo con obiettivi più vicini al periodo della forma, ed infine un macrociclo del periodo della forma vera e propria, a sua volta suddiviso in un mesociclo di raggiungimento della forma ed un secondo breve di massima forma.

Periodo di transizione E’ questo un periodo di recupero ottenuto con il movimento. Va dalla fine del Campionato del mondo alla ripresa dell’attività. Il riposo attivo è veramente efficace se nel recupero si muovono quelle unità muscolari e nervose che erano state poco impegnate nel corso del precedente allenamento. L’intensità del carico, in questo periodo, deve essere limitata o media.

Scheda di programmazione

Scheda di programmazione base del 1991

Scheda completa