Gli aggettivi qualificativi e determinativi

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Transcript della presentazione:

Gli aggettivi qualificativi e determinativi Elena Pierazzo 7 ottobre 2004

Una definizione Gli aggettivi sono parole che si accompagnano ai nomi e aggiungono informazioni sugli esseri o le cose designati dai nomi. Sono di due tipi: qualificativi e determinativi. Gli aggettivi qualificativi, che sono in numero aperto, indicano una qualità relativa al nome a cui si riferiscono. Gli aggettivi determinativi, che sono in numero chiuso, danno informazioni circa l’appartenenza (aggettivi possessivi) la posizione (aggettivi dimostrativi) la quantità (aggettivi numerali e indefiniti) dell’essere o della cosa designata dal nome a cui si riferiscono.

Gli aggettivi determinativi Possessivi: il mio libro, la propria scelta Dimostrativi: quella gonna, la stessa casa Numerali: con quattro amici, la prima volta Indefiniti: ogni volta, non ho nessuna voglia Interrogativi: quali amici? quanti libri? Esclamativi: che mangiata! quanti compiti!

Aggettivi qualificativi Esprimono una caratteristica, una proprietà, una qualità di un sostantivo Sono una classe aperta

Classi morfologiche Singolare Plurale I CLASSE Maschile bell-o bell-i Femminile bell-a bell-e II CLASSE gentil-e gentil-i III CLASSE comunist-a comunist-i comunist-e

Aggettivi di I classe: a 4 uscite Aggettivi di II classe: a 2 uscite Aggettivi di III classe: a 3 uscite

Posizione Postnominale o canonica  funzione necessaria Prenominale  funzione accessoria Es: un gatto nero  valore restrittivo un lungo dibattito  valore descrittivo

Se gli aggettivi accessori sono più di uno, occupano generalmente una posizione postnominale: un dibattito lungo e interessante Se l’aggettivo è accompagnato da un avverbio, occupa in ogni caso una posizione postnominale un ragazzo veramente simpatico// *un veramente simpatico ragazzo //* un simpatico ragazzo veramente

Aggettivi di relazione Gli aggettivi istituiscono una relazione con il sostantivo cui si riferiscono e non ne descrivono una qualità. Sono denominali: ripropongono i contenuti semantici del nome da cui derivano in una categoria grammaticale diversa la volontà popolare (= del popolo); il viaggio papale (= del papa), la circolazione sanguigna (= del sangue), macchina fotografica, spettacolo teatrale

Aggettivi deittici Deissi di tipo temporale  indica il momento in cui si svolge un’azione scorso, prossimo, passato, attuale… La loro posizione è indifferente dal punto di vista del significato (non stilistico!) l’estate scorsa // la scorsa estate Il governo attuale //l’attuale governo

Aggettivi anaforici Chiamano in causa un contesto linguistico precedente  seguente, successivo, precedente, diverso, simile Il mattino seguente …(rispetto a qualcosa espresso prima) Una situazione diversa (rispetto a quella descritta prima) ma anche avverbi in funzione aggettivale  dopo, prima Il mattino dopo …

Uso Attributivo un maglione rosso, una margherita gialla, un grande amico Predicativo (predicato nominale): Il maglione sembra caldo La margherita è gialla Molti aggettivi di relazione non possono avere un uso predicativo * l’incidente è stato stradale; * il viaggio è stato papale ma: quel politico è comunista

Aggettivi usati come … Sostantivi: Avverbi: Il giallo è il mio colore preferito Il bello e il brutto Avverbi: La macchina va forte Veste elegante

Tipologie 1. Primitivo: l’aggettivo non deriva da nessun altra parola  verde, felice, dolce 2. Derivato: l’aggettivo deriva da un sostantivo, da un verbo, da un aggettivo tramite l’inserzione di un morfema (suffisso o prefisso) vitale, governativo, automobilistico, superabile

3. Alterato: modificato da morfemi cha aggiungono un significato diminutivo (giallino), accrescitivo (bellona), vezzeggiativo (caruccio), dispregiativo (mollaccione) 4. Composto: risulta dall’unione di diverse parole: audioleso, multicolore

I gradi dell’aggettivo Tipo Grado positivo Grado comparativo  comparazione fra due termini Grado superlativo  una proprietà è posseduta al massimo grado Modo di espressione Sintetico Analitico

Il grado comparativo Comparativo di maggioranza La mia macchina è più veloce della tua Quella cantante è più bella che brava Comparativo di minoranza Il mio computer è meno efficiente del tuo Pedalare è meno faticoso che correre Comparativo di uguaglianza Luca è (così) fuori come un terrazzo Lui è (tanto) simpatico quanto te

Schematizzando Comparativo di maggioranza più + aggettivo + di qualcosa/qualcuno | che aggettivo/avverbio Comparativo di minoranza meno + aggettivo + di qualcosa/qualcuno | che aggettivo/avverbio Comparativo di uguaglianza (così) aggettivo + come | (tanto) aggettivo + quanto + qualcosa/qualcuno e aggettivo

Superlativi Superlativo assoluto  una proprietà è posseduta in massimo grado Una macchina velocissima Un bambino molto vivace Superlativo relativo  una proprietà è posseduta in massimo (o al minimo) grado all’interno di un determinato gruppo La più veloce macchina del suo segmento Il meno caro fra i prodotti

Superlativi assoluti Sintetici Analitici -issimo  bellissimo, simpaticissimo -errimo  acerrimo, celeberrimo arci-, extra-, iper-, sovra-, sopra-, super-, stra-, -ultra  arcinoto (= notissimo), extramorbido (= morbidissimo), straricco (= ricchissimo) Analitici molto, assai, completamente, notevolmente, straordinariamente…  molto gentile (= gentilissimo), assai disponibile (= disponibilissimo), straordinariamente simpatico (= simpaticissimo) tutto  tutto preso (= presissimo), tutto sudato (= sudatissimo) colloquiale

Comparativi e Superlativi organici grado positivo comparativo superlativo relativo superlativo assoluto buono migliore (più buono) il migliore (il più buono) ottimo (buonissimo) cattivo peggiore (più cattivo) il peggiore (il peggiore) pessimo (cattivissimo) grande maggiore (più grande) il maggiore (il maggiore) massimo (grandissimo) piccolo minore (più piccolo) il minore (il minore) minimo (piccolissimo)

Comparativi e superlativi da preposizioni latine Comparativi italiani Superlativi italiani ANTE ‘davanti, prima’ anteriore -------- POST ‘dietro, dopo’ posteriore postremo e postumo (= ‘posteriore alla morte della persona’) INFRA ‘sotto’ inferiore infimo SUPRA ‘sopra’ superiore supremo INTRA ‘dentro’ interiore intimo EXTRA ‘fuori’ esteriore estremo CITRA ‘di qua’ (citeriore) ULTRA ‘di là, oltre’ ulteriore ultimo (priore) primo

Aggettivi e Pronomi Dimostrativi I dimostrativi indicano la posizione dell’essere o della cosa a cui si riferiscono: posizione vicina a chi parla (questo), posizione lontana da chi parla (quello); e, nella varietà toscana, posizione lontana da chi parla e vicina a chi ascolta (codesto).

Classificazione morfologica Alcuni dimostrativi sono solo pronomi, altri possono essere aggettivi o pronomi a seconda dell’uso

Aggettivi e pronomi singolare plurale maschile femminile Deittici questo questa questi queste quello, quel quella quei, quegli, quelli quelle codesto codesta codesti codeste Identificativi stesso stessa stessi stesse medesimo medesima medesimi medesime

Aggettivo o pronome? Questa faccenda mi preoccupa  aggettivo E quelli che cosa combinano?  pronome Quelle azioni di cui ti ho parlato, è ora di venderle  aggettivo Fra tutte le gonne che ho visto mi piacciono queste corte  pronome

Aggettivo o pronome? Stiamo dicendo la stessa cosa  aggettivo Quella donna era la stessa del giorno prima  pronome Nel medesimo momento si sentì un rumore  aggettivo

Solo pronomi Singolare Plurale Maschile Femminile Questi Quegli Costui Colui Ciò -- Costei Colei Costoro Coloro

costui equivale a questo ( vicinanza), colui a quello ( lontananza) costui, costei, costoro e colui, colei, coloro si riferiscono solo a persone costui equivale a questo ( vicinanza), colui a quello ( lontananza) costui, costei e costoro si usano da soli, hanno spesso una connotazione negativa Costui venne e si mise a sedere colui, colei e coloro, invece, si usano ormai esclusivamente in unione con il pronome relativo (che o il quale) Coloro i quali devono sostenere l’esame si accomodino nella stanza accanto Registro alto  al parlato si direbbe “Quelli che …”

Questi e quegli sono singolari Questi e quegli sono singolari. Questi indica persona maschile vicina a chi parla, quegli lontana da chi parla. Si usano esclusivamente in funzione di soggetto e sono di uso alto: Il Comune avrà facoltà di espropriare gli immobili e assegnarli al richiedente, purché questi si obblighi ad eseguire le migliorie necessarie. Ciò è invariabile e si riferisce solo a cose, senza distinzioni di genere e di numero  è un pronome “neutro”. Ha il valore generico di ‘questa cosa, quella cosa, queste cose, quelle cose’: Ciò mi sorprese. Cercavano un indizio di ciò che era accaduto. Rimasi ferita da ciò che riuscirono a dire. Ciò ha concorrenti molto forti: i pronomi questo e quello con valore neutro possono sostituirlo in qualunque contesto.

Tipi di dimostrativi Deittici: i dimostrativi ci “mostrano” la persona o la cosa di cui si parla come se la indicassero con un gesto. La vicinanza o lontananza, fanno riferimento alla situazione comunicativa, allo spazio o al tempo nei quali sono immersi chi parla e chi ascolta. Identificativi: diversamente dagli altri dimostrativi, stesso e medesimo esprimo la distanza spaziale minima e cioè l’identità. Medesimo  registro alto. Sono sempre preceduti dall’articolo e, quando sono aggettivi, normalmente precedono il sostantivo.

Uso dei deittici Deittico vero e proprio «Questa poltrona è favolosa», disse sprofondandovi.  spaziale, vicinanza Passami quel libro per favore.  spaziale Ci andrò questa sera.  temporale Quella interminabile estate, la ricordo come se fosse oggi!  temporale Anaforico: riferimento a un oggetto già presente nel contesto linguistico Non sapeva scegliere fra il calcio e la pallacanestro: questa indecisione lo paralizzava. Cataforico: riferimento a un oggetto che verrà successivamente introdotto nel contesto linguistico Ricordati sempre questa verità: nella vita nessuno regala niente.