LA SICUREZZA URBANA Dr. Alfredo Priolo D.ssa Giusi Liconti

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Transcript della presentazione:

LA SICUREZZA URBANA Dr. Alfredo Priolo D.ssa Giusi Liconti Polizia Municipale di Reggio Calabria

DI COSA PARLIAMO La nozione di “sicurezza urbana” Gli strumenti per le politiche di sicurezza nelle città: la video sorveglianza delle città il ruolo della Polizia Municipale la comunicazione e l’orientamento all’utenza degli attori della sicurezza le ordinanze dei Sindaci Una sicurezza urbana partecipata?

Il concetto di sicurezza urbana Art. 6 del TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 23 maggio 2008 , n. 92 Testo del decreto-legge 23 maggio 2008, n.92 coordinato con la legge di conversione 24 luglio 2008, n.125 C. 4. Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità' pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono preventivamente comunicati al prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione. C. 4-bis. Con decreto del Ministro dell'interno e' disciplinato l'ambito di applicazione delle disposizioni di cui ai commi 1 e 4 anche con riferimento alle definizioni relative alla incolumità pubblica e alla sicurezza urbana.

Il concetto di sicurezza urbana Il Decreto Maroni: per incolumità pubblica si intende l’integrità fisica della popolazione e per sicurezza urbana un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell’ambito delle comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale.

Il Decreto Maroni il sindaco interviene per prevenire e contrastare: a. le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all’abuso di alcool; b. le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana; c. l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili tali da favorire le situazioni indicate ai punti a) e b); d. le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico; e. i comportamenti che, come la prostituzione su strada o l’accattonaggio molesto, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati o che rendono difficoltoso o pericoloso l’accesso ad essi.

La sicurezza ed i Sindaci il fenomeno della sicurezza era visto tradizionalmente come fenomeno riconducibile all'ordine pubblico con lo Stato, le forze di Polizia e gli apparati repressivi che dovevano rispondere a quest’emergenza; più di recente, con l’introduzione della riforma elettorale e l’elezione diretta di sindaci, le riforme e il decentramento e soprattutto la modifica del Titolo V della Costituzione, le amministrazioni locali, in tale materia, hanno assunto una ruolo centrale da protagoniste e sono diventate le uniche referenti delle sensazioni di insicurezza della popolazione. I cittadini, infatti, hanno cominciato a percepire che non è sufficiente la presenza dell’operatore di polizia che controlla il territorio, ma che necessitano l’applicazione di regole precise, la qualificazione degli spazi urbani, l’attuazione di politiche di prevenzione e di intervento su tutti gli elementi di disturbo alla pacifica convivenza dei quartieri e delle città.