IV Conferenza programmatica dellANCI sul Mezzogiorno Come sta il Mezzogiorno? Forse un po meglio, dopo tanto penare, ma senza fiducia Gianfranco Viesti.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La filiera delle risorse culturali, naturali e turistiche
Advertisements

LItalia e il 7° Programma Quadro per la Ricerca Fiera del Levante Bari, 16 settembre 2006 Presidenza del Consiglio dei Ministri Riforme e Innovazioni nella.
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Crotone 5 Maggio 2003 Giornata dellEconomia 5 Maggio 2003 Giornata dellEconomia DIFFERENZIALI.
La crisi Irlandese Relazione eseguita da: Valeria De Santis
Il monitoraggio della Congiuntura A cura di: Giuseppe Capuano - Economista Treviso, 7 maggio 2010.
1 Riflessioni sul futuro della politica di coesione DG Politica regionale Commissione europea.
Azioni Strutturali Politica regionale Rafforzare la concentrazione Obiettivi7 3 Iniziative comunitarie13 4 % della popolazione.
DPEF Roma 5 luglio QUADRO MACROECONOMICO INTERNAZIONALE.
Andamenti congiunturali del manifatturiero italiano
1 Programmazione, attuazione e monitoraggio degli investimenti pubblici finanziati con le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate e i Fondi strutturali.
Programmazione, attuazione e monitoraggio degli investimenti pubblici finanziati con le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate e i Fondi strutturali.
Politiche comunitarie e realtà locali Sistemi locali di welfare Lavinia Bifulco.
Fancello Monica & Manca Francesca A.A LA NUOVA POLITICA DI COESIONE LA NUOVA POLITICA DI COESIONE periodo di programmazione II°
Unione Europea e Fondi Strutturali
Credibilità Competitività Sviluppo Linee guida per il Dpef
Le politiche economiche regionali negli Stati membri: il caso dellItalia Corso di Politiche Economiche Regionali Prof. Cristina Brasili A.A Corso.
Alcune definizioni Politica fiscale Politiche di stabilizzazione
LA POLITICA EUROPEA AL SERVIZIO DELLE REGIONI La politica regionale ed il Friuli Venezia Giulia.
Tendenze dell’industria e politiche per la competitività
La giornata dellEconomia Centro Studi Unioncamere Roma, 13 dicembre 2004 Temi e contenuti del Rapporto - tipo sulleconomia locale.
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Bruxelles, 15 maggio 2006 INCONTRO DEGLI STUDENTI DELLUNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE CON LE ISTITUZIONI EUROPEE.
Il primo anno di attività del Fondo unico Letizia Ravoni, Direttore generale Servizio progetti, studi e statistiche Una novità: il Fondo unico per le Aree.
Lindustria Italiana Una breve sintesi Corso di Economia Applicata Facoltà di Economia Università di Torino Davide Vannoni.
LE PROSPETTIVE DELLECONOMIA ITALIANA - Dicembre 2002 Di Gabriele OLINI Studi e Ricerche CISL Dipartimento Democrazia Economica Fisco e Previdenza Roma,
Architettura della programmazione Programmazione Strategica: UE OSC – Orientamenti Strategici Comunitari STATOQSN Quadro Strategico Nazionale Programmazione.
Ministero dello Sviluppo Economico
1 IL PIANO REGIONALE DI SVILUPPO. 2 Il programma di sviluppo regionale è lo strumento con cui si individuano e si organizzano gli interventi necessari.
IRES settembre 2004 Distribuzione del reddito e produttività Il calo della produttività, il declino dellItalia, la questione retributiva.
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
2. Obiettivi, strumenti, effetti e criteri di valutazione Valutazione delle politiche AA 2005/2006 Davide Viaggi.
T. Padoa-Schioppa, Presentazione DPEF, Palazzo Chigi, 28 giugno Documento di Programmazione Economico-Finanziaria per gli anni Presentazione.
LA RIFORMA DELLA POLITICA REGIONALE DELL'UNIONE EUROPEA Perugia,
Fondi Strutturali: Nuova Programmazione Il Quadro di riferimento strategico nazionale Michele DErcole Rappresentanza Permanente dItalia presso.
Stefano Piperno (*) Federica Givone (**)
Centro Congressi Ville Ponti, 12/05/2006 Il quadro strutturale delleconomia della provincia di Varese.
IL NOSTRO TERRITORIO NEL CONTESTO REGIONALE E NUOVI PROCESSI PER LA COESIONE E LO SVILUPPO la politica regionale tra strumenti di governance e pratiche.
Finanziamenti pubblici e Avvisi di gara Gilberto Collinassi.
Gli elementi innovativi della politica di sviluppo rurale La politica di sviluppo rurale nella PAC Palermo 17 e 18 Dicembre 2007 A cura di Serena Tarangioli.
ASIS-NPTI - Confindustria 1 Strumenti europei per le politiche di sviluppo regionale e industriale per il dopo 2006 Prospettive finanziarie dellUE e Fondi.
La programmazione 2007/13 Serena Tarangioli, INEA Potenza, 28 Giugno 2005 La Politica di Sviluppo Rurale.
La situazione economica della Toscana Il quadro macro e meso economico del 2002 IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana Unioncamere.
regolamenti e documenti di programmazione
1 Politiche di Coesione Linee guida della strategia comunitaria Competitività e Occupazione REGIONE UMBRIA Servizio Programmazione strategica.
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Michele Pasca-Raymondo Commissione europea DG Politica Regionale Bruxelles, 28 novembre 2006 Confcommercio International.
Levoluzione recente delleconomia del Lazio Sviluppo Lazio – Servizio Analisi e Finanza Legacoop – Sala Basevi - 17 Novembre 2010.
PARTE PRIMA Pil a prezzi costanti. Confronto principali paesi. Anni (1992=100) Fonte: Ns. elaborazioni su dati FMI.
P.F. POLITICHE COMUNITARIE LA RIFORMA DEI FONDI STRUTTURALI U.E Le priorità della riforma nelle Regioni dell’attuale Ob.2 (FESR)
1 Fiepet 21 giugno 2010 I pubblici esercizi A cura dell’Ufficio Economico Confesercenti.
MEF Gli Strumenti di Analisi e Previsione del MEF – Forum P.A. 08 Maggio 2006 I Modelli di previsione economica territoriale del Dipartimento per le Politiche.
PROGRAMMAZIONE La Politica Unitaria Regionale
P.F. POLITICHE COMUNITARIE LA RIFORMA DEI FONDI STRUTTURALI U.E Le priorità della riforma nelle Regioni dell’attuale Ob.2 (FESR)
Regioni in crescita, Europa in crescita Gli effetti della politica di coesione Analisi d'impatto – Il valore della politica di coesione Capitolo secondo.
L’esperienza dei Patti territoriali e dei Programmi Territoriali Integrati Corso di Politiche economiche regionali Anno Accademico di Cristina Brasili.
Regioni in crescita, Europa in crescita Gli effetti della politica di coesione Analisi d'impatto – Il valore della politica di coesione Capitolo secondo.
FDL Dipartimento FRS FONDI STRUTTURALI Una risorsa finanziaria importante per lo sviluppo della Regione, del Paese e della Comunità Europea.
Il Documento Unico di Programmazione
Sulla via della ripresa: l’economia del Piemonte nella relazione annuale dell’Ires Intervento di Vittorio Ferrero.
Le politiche economiche regionali negli Stati membri: il caso dell’Italia Corso di Politiche Economiche Regionali Prof. Cristina Brasili A.A
I Fondi indiretti all’interno dell’Unione Europea
LA STRUTTURA DEL BILANCIO
MiPAF – Direzione Generale dello Sviluppo Rurale 1 Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Direzione Generale dello Sviluppo Rurale Giuseppe Blasi.
A NALISI PREVISIONALE SULL ’ ANDAMENTO DELLE IMPRESE COOPERATIVE D ICEMBRE 2015.
0 Presentazione Rapporto 2011 Impresa e Competitività Principali risultati dell’indagine Massimo Deandreis Direttore Generale - SRM Roma, 10 novembre 2011.
Documento di Economia e Finanza Regionale DEFR 2015 A GGIORNAMENTO PRS PER IL TRIENNIO
La dimensione territoriale nel Quadro Strategico Nazionale Stato d’attuazione e ruolo dei Comuni Quarta edizione – 2014 Principali evidenze Roma,
02/06/2016 Catania 1 Evento di Lancio del Programma e presentazione primo bando Auditorium Monastero dei Benedettini Catania 25 gennaio 2010 Presidenza.
Le società partecipate dagli enti locali Rapporto 2009 Unioncamere Elaborazione Ufficio Statistica e Prezzi su dati Unioncamere Le società partecipate.
De dati-bus. Contributi non indicizzati Costi cresce nti Disavanzi gestione Investi menti bassi Interventi statali Tariffe non indicizz ate Il circolo.
Transcript della presentazione:

IV Conferenza programmatica dellANCI sul Mezzogiorno Come sta il Mezzogiorno? Forse un po meglio, dopo tanto penare, ma senza fiducia Gianfranco Viesti con la collaborazione di Francesco Prota Bari, 10 novembre 2006

* Previsioni Fonte: ISTAT, Unioncamere

Fonte: ISTAT

Clima di fiducia delle imprese manifatturiere Fonte: ISAE

Giudizi sui livelli della produzione e degli ordini: gen. 00 – giu. 06 (saldi mensili destagionalizzati) Fonte: ISAE

Fonte: ISTAT

Evoluzione dei distretti per ripartizione geografica Fonte:Monitor dei distretti - Banca Intesa

Andamento delle esportazioni dei principali distretti italiani (var. % su valori nominali del periodo precedente) Fonte:Monitor dei distretti - Banca Intesa

Andamento delle esportazioni dei principali distretti italiani (var. % su valori nominali del periodo precedente) Fonte:Monitor dei distretti - Banca Intesa

Andamento delle esportazioni dei principali distretti italiani (var. % su valori nominali del periodo precedente) Fonte:Monitor dei distretti - Banca Intesa

Clima di fiducia dei consumatori: gen. 00 – giu. 06 (serie mensile destagionalizzata, indici Italia 1995=100) Fonte: ISAE

QUINDI: - qualche segno di ripresa parallelo al dato nazionale; - si sono arrestati i segnali più negativi di perdita di competitività.

MA: - resta gravissima la situazione sul mercato del lavoro; - molto bassa la fiducia delle famiglie; - non si vedono nuovi motori dello sviluppo.

E ai minimi storici la fiducia dellintero paese sulla capacità del Mezzogiorno di contribuire alla crescita nazionale. E in corso una violenta campagna di stampa, culturale e politica per orientare fuori dal Mezzogiorno le risorse per la crescita.

Allocazioni 2000 – 2006 (milioni di euro a prezzi 2004) Allocazioni 2007 – 2013 (milioni di euro a prezzi 2004) Obiettivo Convergenza Phasing-out statistico Phasing-out Obiettivo 2 Obiettivo Phasing-in Competitività regionale e occupazione Iniziative Comunitarie 1.147Cooperazione territoriale europea 750 Totale28.801Totale n.b. Le cifre sono al netto delle somme allocate per gli strumenti a favore della pesca e dello sviluppo rurale in entrambi i periodi.

La proposta di Regolamento generale sulla politica di coesione comunitaria per il periodo prevede un approccio programmatico strategico e un raccordo organico della politica di coesione con le strategie nazionali degli Stati membri. A tal fine, lItalia dovrà presentare allUnione Europea un Quadro Strategico Nazionale con lobiettivo di indirizzare le risorse che la politica di coesione destinerà al nostro Paese, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord.

Nelle Linee guida, approvate dallintesa del 3 febbraio 2005, Stato, Regioni, Enti locali hanno deciso di cogliere loccasione del Quadro Strategico Nazionale per consolidare e completare lunificazione della programmazione delle politiche regionali comunitaria e nazionale e per realizzare un più forte raccordo di queste con le politiche nazionali ordinarie, e hanno definito gli indirizzi per la scrittura del Quadro. Ad oggi è disponibile una bozza tecnico-amministrativa del Quadro Strategico Nazionale, ma non la versione finale.

La legge finanziaria varata dal Governo, se nellinsieme può deludere rispetto alle notevoli aspettative di riforme strutturali che si erano determinate, raggiunge due importanti obiettivi: 1) riporta il deficit pubblico nei parametri, con un aggiustamento dei conti davvero notevole; 2) compie unapprezzabile sforzo redistributivo, che tende a favorire significativamente i ceti più deboli.

Gli interventi di riduzione del carico fiscale per i redditi più bassi sono positivi per il Mezzogiorno; in questarea, infatti, proporzionalmente, si concentra la percentuale più alta di coloro che da questa redistribuzione traggono vantaggio. Ma la redistribuzione solo per via fiscale, senza riforme del welfare, può ben poco. E poi: ricaduta sulla finanza locale?

- prevede le risorse pubbliche nazionali che si sommano a quelle comunitarie per spese in conto capitale nelle aree deboli per sette anni. Si tratta di unoccasione unica (lultima) per programmare quegli interventi di medio periodo decisivi per migliorare la qualità della vita e del lavoro al Sud; - prevede la riduzione del cuneo fiscale per lavoratori e imprese del Mezzogiorno rispetto alla media nazionale (anche se alcuni aspetti tecnici dellarticolato (questione del de minimis) fanno temere che leffettivo beneficio potrebbe essere inferiore a quanto appare);

- la reintroduzione del credito dimposta per gli investimenti; desta non poche perplessità; alla luce delle non positive esperienze del passato, ne andranno valutati con calma i dettagli. Contrasta con la necessaria selettività della nuova politica industriale (programma Unione). N.B. non vanno confuse selettività e automatismo

Tuttavia, le continue variazioni delle risorse previste dalla Finanziaria non contribuiscono certo a creare un clima di stabilità e fiducia.

Tommaso Padoa Schioppa Non direi proprio che sui fondi per le infrastrutture o per la ricerca si sia privilegiato il Mezzogiorno (Il Sole-24Ore, ).

Gli interventi del Governo - hanno puntato quasi esclusivamente alla competitività sui costi, necessaria ma nientaffatto sufficiente; - hanno mantenuto, a differenza del passato, la coerenza delle poste finanziarie.

Non hanno disegnato: - né interventi di rapido impatto sulla fiducia, previsti nel programma; - né interventi strategici (es. porti, collegamenti aerei, città, ricerca); - né, ancora, il quadro programmatico con le grandi scelte di priorità.

Preoccupanti e confuse sono le decisioni istituzionali del Governo: - moltiplicazione dei Ministeri; - scorporo CIPE e DPS; - trasferimento DPS a MSE; - ripartizione deleghe fra un sottosegretario e un viceministro; - ruolo non chiaro della Presidenza del Consiglio.

Il dibattito di politica economica vede la contrapposizione di visioni estreme: - il dogmatismo liberista di un gruppo di commentatori e la loro influenza sulla politica; - il conservatorismo statalista di segmenti delle politica.

senza la capacità di disegnare contemporaneamente misure per le liberalizzazioni e la crescita, per lo sviluppo e la coesione (anche territoriale).

La capacità politica delle classi dirigenti meridionali e la loro capacità di mobilitare risorse endogene e fiducia è vicina ai minimi storici. Totalmente inesistente la capacità dei partiti di disegnare scenari politici di lungo periodo.