Istituto Tecnico Industriale Stanislao Cannizzaro C a t a n i a LE VALVOLE Prof. Ernesto Trinaistich
LE VALVOLE Le valvole hanno la funzione di modificare il flusso di un fluido. Vengono classificate in valvole di : intercettazione; regolazione; di ritegno o unidirezionali; valvole di sicurezza.
Valvole di intercettazione: Hanno la funzione di consentire o impedire totalmente il flusso del fluido. Operano quindi in posizione “ tutta aperta “ o “ tutta chiusa “ . In posizione intermedia lasciano passare parte del fluido. Vengono utilizzate pure per una grossolana regolazione ( non vi è proporzionalità tra il grado di apertura e la portata. Tipi di valvole di intercettazione: a rubinetto; a farfalla; a saracinesca; a premistoppa.
A sfera
Valvole a sfera a comando elettrico Valvola con servocomando pneumatico
Valvole a sfera
A farfalla Valvole con servocomando
Valvola a saracinesca a cuneo gommato in ghisa sferoidale a corpo piatto e vite interna, corpo e coperchio in ghisa con rivestimento epossidico atossico alimentare Valvola a Saracinesca a tenuta metallica in ghisa grigia a corpo piatto e vite interna
Valvole di regolazione Vengono utilizzate per variazioni graduali e misurate del flusso. Ad ogni grado di apertura della valvola corrisponde una ben precisa portata. Presentano quindi una corrispondenza lineare, cioè proporzionalità diretta tra il grado di apertura e il flusso. Tipi di valvole di regolazione: a disco; a spillo ; a membrana.
Valvola a membrana Membrana fluido
Valvola di regolazione flusso liquido pneumatica a membrana
Valvole di ritegno o unidirezionali Questo tipo di valvole consentono il flusso in una sola direzione e si chiudono automaticamente quando il verso si inverte. Vengono montate, in un circuito idraulico, quando si vuole consentire il flusso del liquido solo in un verso. Tipi di valvole di ritegno: a battente ( il battente si apre spinto dal flusso); a sfera ( la sfera consente in un verso e chiude nel verso opposto .
Valvola di ritegno a sfera Valvola di ritegno a battente gommato, corpo in ghisa.
Valvole di sicurezza o di sfiato. Questo tipo di valvole hanno lo scopo di preservare l’impianto da conseguenze di aumenti di pressione. Dal punto di vista costruttivo possono essere a molla (antagonista) o a contrappeso. Una volta tarate, si aprono quando si ha un sovrappiù di pressione. Valvola di sicurezza: a contrappeso
Valvole di sicurezza: A molla
Controller di temperatura Attuatore pneumatico per valvola Valvola a saracinesca con servocomando
Impianto di pressurizzazione a pompa esterna
Depuratore biologico Il depuratore biologico opera un trattamento depurativo di tipo biologico a fanghi attivi e ossidazione totale. Il processo biologico a fanghi attivi rimuove la sostanza organica secondo meccanismi analoghi a quelli che avvengono in natura, ma in tempi molto più brevi. L’impianto è costituito da una vasca in vetroresina, suddivisa in cinque comparti: Comparto n. 1 sedimentazione e digestione anaerobica; Comparti n. 2 e 3 ossidazione o digestione aerobica; Comparto n. 4 sedimentazione finale o secondaria e ricircolo fanghi; Comparto n. 5 disinfezione a mezzo di pasticche di cloro solido.
Il Comparto n. 1 del depuratore biologico BIODEP, svolge più funzioni: rallentare il flusso del liquame in arrivo; equalizzare il liquame stesso; consentire alle sospensioni di precipitare (digestione anaerobica). Questo comparto è collegato al secondo tramite un’apertura sul fondo
Nei Comparti n. 2. e 3 il fango attivo abbondantemente aerato è pronto ad aggredire la sostanza organica presente, favorendo lo sviluppo di microrganismi. Questo processo è definito d’ossidazione o di digestione aerobica; in altre parole il processo depurativo di trasformazione del carico inquinante in sostanze più stabili. Durante questo processo si sviluppa del fango biologico, costituito da batteri che sono i fautori della depurazione, i quali devono essere mantenuti nella giusta concentrazione per garantire un miglior rendimento depurativo. L’aerazione della biomassa viene realizzata con un’adeguata soffiante che alimenta particolari diffusori d’aria: questi permettono di ottenere una doppia funzione d’aerazione a microbolle e di miscelazione del fango.
La miscela aerata, costituita da fango biologico ed acqua depurata, giunge al sedimentatore (comparto n. 4); l’acqua depurata passa alla successiva fase di disinfezione o clorazione, mentre i fanghi vengono ricircolati nel bacino di ossidazione (comparto n. 2) dell’impianto di depurazione. L’effluente, ormai depurato, nel passaggio dal quarto al quinto comparto, subisce un ulteriore trattamento con cloro che lo disinfetta, ultimando il processo depurativo con l’abbattimento degli eventuali batteri presenti (coliformi, streptococchi). Il comparto n. 5 viene mantenuto aerato in superficie per favorire il rilascio in atmosfera del cloro libero; in tal modo si riesce a mantenere il contenuto del cloro residuo entro i valori previsti dalla legge.
Fine