Istituto Tecnico Industriale

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Laboratorio di chimica Prof. Aurelio Trevisi
Advertisements

Spontaneità delle reazioni chimiche ovvero ΔG = ΔH - T ΔS
Istituto Tecnico Industriale
Origine dell’impulso nervoso
e gli allievi della II° E del Liceo Classico "F. De Sanctis"
Le zone umide.
Lo scambio termico Processi e Tecnologie
Questa rete consente di produrre ed utilizzare energia libera.
IMPIANTI DI DEPURAZIONE
Le acque reflue Gianfranco Tarsitani.
Fiore Serena Fiore Serena Classe III B Classe III B A.s A.s
A B SEPARAZIONE DI UNA MISCELA A TRE COMPONENTI PER ESTRAZIONE
I ventilatori.
Lezione 3 Trasduttori capacitivi e induttivi
Corso di “Meccanica Applicata ” A.A
“L’energia, un problema attuale”
FONTI DI ENERGIA ALTERNATIVE
DECRETO LEGISLATIVO 3 aprile 2006 n. 152
IL DEPURATORE DI CERANO
Gli impianti elettrici di piscine e fontane
impianto elettrico: dispositivo over-boost
Riccardo Boni, Giordano Pietropoli, Rachele Rossi, Irene Zantomio
Università degli Studi di Salerno
1 Lidraulica, un pretesto per … PL –ix/09. 2 … introdurre alcune idee fondamentali Spinta (differenza) Portata Quantità bilanciabile Equilibrio (assenza.
Scheda Ente Ente Privato Ente Pubblico. 2ROL - Richieste On Line.
Corso di Fisica - Fenomeni molecolari
La macchina da caffe’ espresso
L’acqua potabile.
Fondamenti di impianti biotecnologici industriali
2° e 3° esperienza di laboratorio:
MECCANISMI DI AUTODEPURAZIONE
Sviluppo Sostenibile Lo sviluppo sostenibile è una forma di sviluppo che non compromette la possibilità delle future generazioni di perdurare nello sviluppo,
Elementare8 acqua salata congelamento pressione osmotica
Università degli Studi di Perugia - Dipartimento di Ingegneria Industriale Prof. Francesco Castellani -
Tipologie di acque Trattamenti di depurazione
1 Lidraulica, un pretesto per … PL-GP –ix/07. 2 … introdurre alcune idee fondamentali Spinta (differenza) Portata Quantità bilanciabile Equilibrio (assenza.
Liquami Origine Caratteristiche Trattamento.
Pippo.
La manutenzione della vasca
COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO
Il trattamento dell’acqua
Dalla Struttura degli atomi e delle molecole alla chimica della vita
LE ACQUE DI RIFIUTO DELL'ISII COME SI PRODUCONO E CHE NE FACCIAMO?
Gli impianti elettrici di piscine e fontane
Progetto di educazione ambientale
L’ENERGIA IDROELETTRICA Presentazione in Power Point di:
AUTOMAZIONE INDUSTRIALE PNEUMATICA
Come si spostano le sostanze diffusione e osmosi
SCALDABAGNI 11 E 14 L AE.
SCALDABAGNO 13 L SE.
Due metodi a confronto per produrre energia alternativa
Motori termici I motori termici sono quelle macchine che consentono di convertire l’energia Termica in energia Meccanica ( Cinetica ) Motori a combustione.
Fonti energetiche rinnovabili Celle a combustibile
Le guide di Così Piscine
TERMOLOGIA E CALORIMETRIA
Unichim man. N° 6 tav.4 fogli 6,7
PREFORMATO LISCIO RETE SECCO Sistemi Radianti. Fasi comuni a tutti i sistemi Preformato-Liscio-Rete-Secco Come prima operazione una volta previsto il.
Istituto Comprensivo Laurenzana a.s le classi I e II A Secondaria I grado Anzi presentano “Viaggio di una goccia d’acqua” Nell’ambito del progetto.
PROGETTO ACQUA.
UNI 5634:INDICAZIONI SUI COLORI PER IDENTIFICARE LA NATURA DI UN
IMPIANTO IDRICO-SANITARIO DOWNLOAD MAPPA CONCETTUALE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA CORSO DI OLEODINAMICA A SIMBOLOGIA
1 Sistemi di abbattimento delle polluzioni atmosferiche Prof. Ing. Riccardo Melloni Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile Università degli Studi.
Acque reflue o di scarico: reflui domestici reflui industriali reflui dell’industria fermentativa contengono materiale organico in abbondanza e, in genere,
Transcript della presentazione:

Istituto Tecnico Industriale Stanislao Cannizzaro C a t a n i a LE VALVOLE Prof. Ernesto Trinaistich

LE VALVOLE Le valvole hanno la funzione di modificare il flusso di un fluido. Vengono classificate in valvole di : intercettazione; regolazione; di ritegno o unidirezionali; valvole di sicurezza.

Valvole di intercettazione: Hanno la funzione di consentire o impedire totalmente il flusso del fluido. Operano quindi in posizione “ tutta aperta “ o “ tutta chiusa “ . In posizione intermedia lasciano passare parte del fluido. Vengono utilizzate pure per una grossolana regolazione ( non vi è proporzionalità tra il grado di apertura e la portata. Tipi di valvole di intercettazione: a rubinetto; a farfalla; a saracinesca; a premistoppa.

A sfera

Valvole a sfera a comando elettrico Valvola con servocomando pneumatico

Valvole a sfera

A farfalla Valvole con servocomando

Valvola a saracinesca a cuneo gommato in ghisa sferoidale a corpo piatto e vite interna, corpo e coperchio in ghisa con rivestimento epossidico atossico alimentare Valvola a Saracinesca a tenuta metallica in ghisa grigia a corpo piatto e vite interna

Valvole di regolazione Vengono utilizzate per variazioni graduali e misurate del flusso. Ad ogni grado di apertura della valvola corrisponde una ben precisa portata. Presentano quindi una corrispondenza lineare, cioè proporzionalità diretta tra il grado di apertura e il flusso. Tipi di valvole di regolazione: a disco; a spillo ; a membrana.

Valvola a membrana Membrana fluido

Valvola di regolazione flusso liquido pneumatica a membrana

Valvole di ritegno o unidirezionali Questo tipo di valvole consentono il flusso in una sola direzione e si chiudono automaticamente quando il verso si inverte. Vengono montate, in un circuito idraulico, quando si vuole consentire il flusso del liquido solo in un verso. Tipi di valvole di ritegno: a battente ( il battente si apre spinto dal flusso); a sfera ( la sfera consente in un verso e chiude nel verso opposto .

Valvola di ritegno a sfera Valvola di ritegno a battente gommato, corpo in ghisa.

Valvole di sicurezza o di sfiato. Questo tipo di valvole hanno lo scopo di preservare l’impianto da conseguenze di aumenti di pressione. Dal punto di vista costruttivo possono essere a molla (antagonista) o a contrappeso. Una volta tarate, si aprono quando si ha un sovrappiù di pressione. Valvola di sicurezza: a contrappeso

Valvole di sicurezza: A molla

Controller di temperatura Attuatore pneumatico per valvola Valvola a saracinesca con servocomando

Impianto di pressurizzazione a pompa esterna

Depuratore biologico Il depuratore biologico opera un trattamento depurativo di tipo biologico a fanghi attivi e ossidazione totale. Il processo biologico a fanghi attivi rimuove la sostanza organica secondo meccanismi analoghi a quelli che avvengono in natura, ma in tempi molto più brevi. L’impianto è costituito da una vasca in vetroresina, suddivisa in cinque comparti: Comparto n. 1 sedimentazione e digestione anaerobica; Comparti n. 2 e 3 ossidazione o digestione aerobica; Comparto n. 4 sedimentazione finale o secondaria e ricircolo fanghi; Comparto n. 5 disinfezione a mezzo di pasticche di cloro solido.

Il Comparto n. 1 del depuratore biologico BIODEP, svolge più funzioni: rallentare il flusso del liquame in arrivo; equalizzare il liquame stesso; consentire alle sospensioni di precipitare (digestione anaerobica). Questo comparto è collegato al secondo tramite un’apertura sul fondo  

Nei Comparti n. 2. e 3 il fango attivo abbondantemente aerato è pronto ad aggredire la sostanza organica presente, favorendo lo sviluppo di microrganismi. Questo processo è definito d’ossidazione o di digestione aerobica; in altre parole il processo depurativo di trasformazione del carico inquinante in sostanze più stabili. Durante questo processo si sviluppa del fango biologico, costituito da batteri che sono i fautori della depurazione, i quali devono essere mantenuti nella giusta concentrazione per garantire un miglior rendimento depurativo. L’aerazione della biomassa viene realizzata con un’adeguata soffiante che alimenta particolari diffusori d’aria: questi permettono di ottenere una doppia funzione d’aerazione a microbolle e di miscelazione del fango.

La miscela aerata, costituita da fango biologico ed acqua depurata, giunge al sedimentatore (comparto n. 4); l’acqua depurata passa alla successiva fase di disinfezione o clorazione, mentre i fanghi vengono ricircolati nel bacino di ossidazione (comparto n. 2) dell’impianto di depurazione. L’effluente, ormai depurato, nel passaggio dal quarto al quinto comparto, subisce un ulteriore trattamento con cloro che lo disinfetta, ultimando il processo depurativo con l’abbattimento degli eventuali batteri presenti (coliformi, streptococchi). Il comparto n. 5 viene mantenuto aerato in superficie per favorire il rilascio in atmosfera del cloro libero; in tal modo si riesce a mantenere il contenuto del cloro residuo entro i valori previsti dalla legge.

Fine