2. Microeconomia: Mercati, Domanda, Offerta

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Transcript della presentazione:

2. Microeconomia: Mercati, Domanda, Offerta MODULO 1: ELEMENTI DI MICRO E MACRO ECONOMIA 2. Microeconomia: Mercati, Domanda, Offerta Corso di Laurea in Biotecnologie – Sede di Fano Insegnamento: Elementi di Economia Aziendale Prof. Del Baldo Mara Mara.delbaldo@uniurb.it Dipartimento di Economia, Società, Politica Facoltà Economia - Urbino

L’ECONOMIA PIANIFICATA Tutte le economie mondiali rispondono agli interrogativi microeconomici fondamentali: come cosa per chi produrre, affrontando il problema scarsità. Quali sono le differenze nell’organizzazione delle economie dei vari Paesi? I SISTEMI ECONOMICI L’ECONOMIA PIANIFICATA L’ECONOMIA DI MERCATO Si realizza in un sistema economico socialista o comunista, dove terra e capitale sono di proprietà collettiva e lo Stato pianifica l’allocazione delle risorse a tre livelli: 1) Tra consumo attuale e investimento per il futuro (intervenendo sul tasso di crescita dell’economia) 2) Sul piano Microeconomico: pianifica l’output di ciascuna industria, le tecniche usate, il lavoro e le risorse necessarie alla produzione (analisi input-output; fonti/destinazioni) 2) La distribuzione dell’output tra i consumatori in base ai suoi obiettivi (giudizio sui bisogni delle persone; incentivi per favorire chi produce di più) Si realizza in un sistema capitalistico, dove terra e capitale sono di proprietà privata. Tutte le decisioni economiche sono prese dalle famiglie e dalle imprese che agiscono in base a considerazioni utilitaristiche (max soddisfazione; max profitto) Da libere decisioni individuali si ottengono domanda e offerta di imprese/famiglie che interagiscono tra loro attraverso le variazioni dei prezzi. Effetti/Problemi Costi economici e sociali considerevoli: piani complessi e costosi da amministrare; burocrazia enorme In assenza di un sistema di prezzi o a fronte di prezzi fissati dallo stato: possibile uso inefficiente delle risorse. Come determinare il valore degli input? Difficoltà ad incentivare la produttività Riduzione della libertà individuale Piani anche impopolari E di fronte ai cambiamenti nelle esigenze dei consumatori? Un’economia di mercato funziona automaticamente senza bisogno di burocrazia. L’economia risponde velocemente a variazioni di offerta/domanda Nessuno detiene un grande potere di mercato e i prezzi sono più bassi perché la concorrenza incentiva l’efficienza Gli individui che perseguono il proprio interesse incentivano un uso efficiente delle risorse. Ma la concorrenza tra imprese è spesso limitata Le prassi di alcune imprese possono essere socialmente indesiderabili In periodi di recessione può generarsi maggiore instabilità Obiezioni morali: avidità, egoismo, materialismo a.a. 2010 2011

Tutte le economie del mondo sono una combinazione dei due sistemi L’Economia mista Il governo può influire su: I prezzi relativi dei beni/degli input, introducendo imposte/sussidi o attraverso controlli diretti dei prezzi I redditi relativi attraverso le imposte sul reddito, i trasferimenti o i controlli diretti su salari/rendite/profitti La struttura della produzione/del consumo attraverso: leggi, fornitura diretta di alcuni beni/servizi; imposte/sussidi o tramite nazionalizzazione Lo stato può poi influire sui problemi macroeconomici: Disoccupazione Inflazione Scarsa crescita Squilibri bilanci dei pagamenti Attraverso: Imposte Spesa pubblica Regolamentazione credito bancario Determinazione tassi di interesse Controllo diretto dei prezzi/redditi/tasso di cambio a.a. 2010 2011

NELL’ECONOMIA DI MERCATO a) Il meccanismo dei prezzi I prezzi aumentano in situazioni di scarsità. (se i consumatori desiderano maggiore qtà di bene la domanda > l’offerta. La conseguente scarsità causa un aumento del prezzo che agisce come incentivo ad incrementare la produzione. Allo stesso tempo l’aumento di prezzo scoraggia la domanda. II prezzi continuano a crescere finchè la scarsità sarà eliminata). I prezzi diminuiscono in situazioni di abbondanza (p.33) Stessa logica nel mercato dei fattori LE VARIAZIONI DEI PREZZI AGISCONO COME SEGNALI E COME INCENTIVI b) L’effetto di variazioni della domanda e dell’offerta Come funziona il meccanismo dei prezzi? Una variazione della domanda: Aumento della domanda Incremento del prezzo Aumento offerta Una variazione dell’offerta: Aumento dell’offerta Riduzione del prezzo Aumento domanda Il prezzo segnala che i consumatori vogliono destinare più risorse a questo bene a scapito di altri Il prezzo incrementato agisce come incentivo alle imprese a produrre di più Il prezzo ridotto agisce come incentivo per i consumatore a domandare di più a.a. 2010 2011

c) Interdipendenza dei mercati dei beni e dei fattori 1. Mercato dei beni La domanda del bene aumenta Si crea un eccesso di domanda Ciò provoca un aumento del prezzo L’aumento del prezzo elimina l’eccesso di domanda, perché incentiva le imprese ad aumentare la produzione e scoraggia i consumatori a domandare ulteriori quantità del bene. 2. Mercato dei fattori La maggiore offerta di un bene fa aumentare la domanda degli input utilizzati per produrlo Si crea un eccesso di domanda di tali fattori Ciò provoca un aumento del loro prezzo L’aumento del prezzo elimina l’eccesso di domanda, perché incentiva i fornitori ad aumentare l’offerta di input e gli acquirenti a ridurne la domanda I mercati dei beni influenzano i mercati dei fattori Ma anche I mercati dei fattori influenzano i mercati dei beni Interdipendenza dei mercati dei diversi beni (beni alternativi) Interdipendenza e interesse pubblico: il perseguimento dell’interesse individuale, attraverso l’incentivo rappresentato dal meccanismo dei prezzi, permette di raggiungere il benessere collettivo Teorema della mano invisibile (Adam Smith): il perseguimento del guadagno personale garantisce il benessere collettivo a.a. 2010 2011

c) Mercati concorrenziali Elevato numero di imprese in competizione tra loro I consumatori e i produttori sono troppo piccoli per influenzare il prezzo di mercato con le loro decisioni (price takers) I consumatori devono accettare i prezzi come tali I produttori sono troppo piccoli e non sono in grado di aumentare i prezzi a causa della concorrenza delle altre imprese (price takers) In realtà le imprese hanno un certo grado di potere di mercato Perché allora studiamo mercati perfettamente concorrenziali in cui le imprese sono price takers? Forniscono una buona approssimazione del mondo reale Forniscono suggerimenti sul funzionamento di economia di mercato Costituiscono un modello ideale con cui confrontare il mondo reale a.a. 2010 2011

Quando il prezzo di un bene aumenta, la quantità domandata diminuisce LA DOMANDA Quantità domandata: quantità che i consumatori sono disposti e in grado di acquistare a un dato prezzo in un dato periodo di tempo. È diversa dalla quantità desiderata … In che quantità verrà acquistato un bene? Legge della domanda Quando il prezzo di un bene aumenta, la quantità domandata diminuisce Reddito reale= reddito nominale o Percepito/livello dei prezzi = potere di acquisto del reddito Funzione di domanda fondata su due elementi: Effetto reddito In seguito ad un aumento di prezzo il potere d’acquisto del reddito diminuisce e gli individui rivedono le decisioni di domanda. L’ampiezza dell’effetto dipende dalla quota di reddito che il consumatore destina all’acquisto di quel bene 2) Effetto di sostituzione In seguito a un aumento di prezzo gli individui decideranno di sostituire quel bene con beni meno cari L’ampiezza dell’effetto dipende dal numero dei beni sostituiti e dal loro grado di sostituibilità Elasticità della domanda rispetto al prezzo: rapporto tra la variazione relativa (%) della quantità e la variazione relativa (%) del prezzo Dipende dal tipo di bene (beni a domanda inelastica o rigida vs. elastica. Positiva (per beni sostitutivi), negativa per beni complementari Elasticità della domanda rispetto al reddito: rapporto tra variazione &ì% della q.tà domandata e variazione % del reddito: dipende dalla qualità dei beni (superiore o inferiore) Viceversa in caso di diminuzione di prezzo a.a. 2010 2011

La funzione di domanda si rappresenta come curva di domanda per singolo consumatore (relazione tra prezzo e quantità) di mercato (sommo le quantità domandate da tutti i consumatori per un dato prezzo in un dato tempo (domanda giornaliera/settimanale/annuale) La curva ha una inclinazione negativa: quanto minore è il prezzo di un bene (ordinata) tanto maggiore sarà la quantità domandata (ascissa) Altre determinanti della domanda Gusti (desiderabilità) Numero e prezzo di beni sostituti (alternativi) Numero e prezzo di beni complementari Reddito (beni normali; eccezione per beni inferiori) Distribuzione del reddito (beni di lusso) Aspettative di variazioni future dei prezzi Beni che si consumano insieme Movimenti lungo la curva di domanda Poiché molte variabili influenzano la domanda la curva è costruita ipotizzando che le determinanti dal prezzo restino invariate. L’effetto di una variazione di prezzo è uno spostamento lungo la curva VARIAZIONE DELLA QUANTITA’ DOMANDATA Spostamenti della curva di domanda Quanto cambia una delle altre determinanti della domanda l’effetto è lo spostamento dell’intera curva VARIAZIONE DELLA QUANTITA’ DOMANDATA (VARIAZIONE DELA FUNZIONE DI DOMANDA) a.a. 2010 2011

Quando il prezzo di un bene aumenta, la quantità offerta aumenta Quantità offerta: la quantità che i produttori sono disposti a offrire per qualunque dato prezzo. E’ descritta in una funzione di offerta L’OFFERTA Quale sarà la quantità di un bene prodotta dalle imprese? Quando il prezzo di un bene aumenta, la quantità offerta aumenta La relazione generale tra offerta e prezzo si fonda su tre elementi: 1) Quando le imprese aumentano la loro offerta, da un certo livello di produzione in poi, i costi cresceranno sempre più rapidamente 2) Quanto maggiore è il prezzo del bene, data la quantità venduta, tanto più redditizia sarà la sua produzione; le imprese sono incentivate ad aumentarne l’offerta riducendo la produzione di beni meno redditizi; 3) Col passare del tempo, se il prezzo resta alto, nuovi produttori entreranno sul mercato facendo aumentare l’offerta totale Breve periodo Lungo periodo La funzione di offerta può essere rappresentata come curva di offerta individuale di mercato (intera industria) La curva di offerta non ha sempre inclinazione positiva (può essere verticale/orizzontale/negativamente inclinata; dipende dall’arco temporale in cui si considera la reazione delle imprese alla variazione di prezzo a.a. 2010 2011

Altre determinanti dell’offerta I costi di produzione (variazione: prezzo input; cambiamenti tecnologici, organizzativi, politiche industriali del governo) La redditività di prodotti alternativi (sostituti nella produzione) La redditività dei prodotti congiunti Natura, shock stocastici, eventi imprevedibili Gli obiettivi dei produttori Aspettative di variazioni future dei prezzi Movimenti lungo la curva di offerta Poiché molte variabili influenzano la domanda la curva è costruita ipotizzando che le determinanti dal prezzo restino invariate. L’effetto di una variazione di prezzo è uno spostamento lungo la curva (a dx se aumento; a sx se diminuzione) VARIAZIONE DELLA QUANTITA’ OFFERTA Spostamenti della curva di domanda Quanto cambia una delle altre determinanti della domanda l’effetto è lo spostamento dell’intera curva VARIAZIONE DELLA FUNZIONE DI OFFERTA a.a. 2010 2011

LA DETERMINAZIONE DEL PREZZO In quale quantità verrà acquistato e venduto un bene e a quale prezzo? Prezzo effettivo di un bene e quantità effettivamente acquistata di e venduta in un mercato libero e concorrenziale Prezzo e quantità di equilibrio Solo un prezzo è sostenibile: Il prezzo in corrispondenza del quale la domanda eguaglia l’offerta (intersezione curve di domanda/offerta) = l’offerta soddisfa la domanda e non ci sono eccessi di offerta/domanda L’effetto di un eccesso di domanda è un aumento del prezzo. All’aumentare del prezzo la quantità domandata diminuisce e la quantità offerta aumenta e l’eccesso di domanda progressivamente è eliminato Prezzo in corrispondenza del quale i desideri di produttori e consumatori sono entrambi soddisfatti Resta invariato solo se le curve di domanda/offerta restano invariate a.a. 2010 2011

Spostamento verso un nuovo equilibrio Se una delle determinanti della domanda diversa dal prezzo cambia, si sposta l’intera curva di domanda. Movimento lungo la curva di offerta verso un nuovo punto di intersezione (nuovo equilibrio) A) Una variazione della domanda Se una delle determinanti dell’offerta diversa dal prezzo cambia, si sposta l’intera curva di offerta. Movimento lungo la curva di domanda verso un nuovo punto di intersezione (nuovo equilibrio) B) Una variazione dell’offerta Al vecchio prezzo ci sarebbe un eccesso di domanda; il prezzo aumenterebbe e la quantità scenderebbe a.a. 2010 2011

ALCUNI CONCETTI ECONOMICI IMPORTANTI a) Domanda individuale e Domanda di Mercato Per capire le determinanti della domanda di un’economia occorre concentrarsi sulle modalità con cui i consumatori assumono le loro decisioni su: -cosa consumare -quanto consumare L’ottica della Microeconomia, è consequenzialista: Non considera le azioni poste in essere per realizzare un dato consumo Si concentra sul problema delle conseguenze della scelta tra diverse dotazioni di risorse che derivano da tali azioni *Il consumatore sceglie in un insieme di alternative in base alla sua disponibilità di risorse/reddito Soggetto a vincoli fisici ed economici Se aumenta il reddito reale, si amplia l’insieme delle alternative **Il consumatore agisce razionalmente: nelle scelte massimizza il livello di soddisfacimento dei propri obiettivi definiti sulla base di un sistema di preferenze individuali (ordinamento delle preferenze: curve di indifferenza in funzione del saggio marginale di sostituzione: quale quantità di uno dei due beni consente di compensare il consumatore per la rinuncia ad una data quantità dell’altro bene) All’aumentare del reddito aumenta la domanda di beni normali e cala quella di beni inferiori a.a. 2010 2011

L’effetto di sostituzione Variazione nella domanda di consumo dei beni determinata solo dalla variazione nel prezzo relativo che rende più conveniente di prima uno dei beni e meno convenienti gli altri beni suoi sostituti L’effetto di reddito Variazioni di prezzo comportano variazioni nel reddito reale del consumatore (influenzando il potere d’acquisto). Ha effetto sempre negativo: aumento del prezzo del bene: diminuzione nella sua domanda L’effetto complessivo Combinazione dei due effetti. Per i beni normali (variazioni entrambe negative): effetto complessivo negativo. Per i beni inferiori (variazioni di segno opposto) effetto complessivo positivo/negativo La domanda di mercato = somma delle domande individuali di tutti i consumatori presenti in un determinato mercato. Esprime la quantità domandata di un bene in un mercato al variare del suo prezzo La funzione di domanda inversa Esprime, per ogni quantità del bene considerato, quale è il prezzo al quale i consumatori sono disposti a domandare tale quantità a.a. 2010 2011

La FUNZIONE DI PRODUZIONE è la relazione tecnica che lega le quantità di input e il massimo output realizzabile. La PRODUTTIVITA’ MEDIA è data dal rapporto tra l’output/input usato per ottenerlo La PRODUTTIVITA’ MARGINALE è espressa come aumento di output dovuto a un incremento unitario di input La produzione nel breve periodo è soggetta alla Legge della Produttività Marginale decrescente dei fattori di produzione: a partire da un certo livello ogni unità aggiuntiva di fattore variabile accresce la produzione in misura inferiore rispetto alle precedenti unità Il COSTO MARGINALE è l’incremento di costo dovuto alla produzione di una unità aggiuntiva di un prodotto. Il COSTO MEDIO è dato dalla somma di costo fisso medio e costo variabile medio Nel lungo periodo un’impresa riesce a variare la quantità di tutti i fattori di produzione impiegati Se si aumentano nella stessa proporzione tutti i fattori si possono misurare i rendimenti di scala (crescenti, costanti, decrescenti) a seconda che la produzione aumenti (più che proporzionalmente, in proporzione, meno che proporzionalmente) rispetto ai fattori produttivi a.a. 2010 2011

ECONOMIE DI SCALA: si hanno quando il costo medio decresce all’aumentare della scala di produzione (quantità prodotta) per effetto di: specializzazione e divisione del lavoro, indivisibilità degli input; maggiore efficienza di grandi macchinari, prodotti congiunti (economie di scala a livello di impianto produttivo); economie di organizzazione, incidenza dei costi comuni (economia associate alle dimensioni aziendali). DISECONOMIE DI SCALA: i costi unitari aumentano quando le imprese superano una data dimensione per effetto di: maggiore complessità; alienazione lavoratori; relazioni industriali peggiori; Il RICAVO MARGINALE è l’incremento di ricavo dovuto alla vendita di una unità in più di prodotto. Se la domanda è anelastica (una riduzione di prezzo produce un aumento meno che proporzionale delle vendite) il ricavo marginale è negativo e la curva di ricavo totale decrescente Se la domanda è elastica (un aumento di prezzo produce un aumento più che proporzionale delle vendite) il ricavo marginale sarà positivo e il ricavo totale crescente. Il PROFITTO NORMALE è il livello di profitto minimo per il quale risulta conveniente continuare a mantenere il capitale investito in un’impresa. E’ considerato come parte dei costi dell’azienda Nel breve periodo un’azienda chiude se non è in grado di coprire i suoi costi variabili. Nel lungo periodo un’azienda chiude se non è in grado di coprire tutti i costi (fissi e variabili). a.a. 2010 2011

Testi/Parti del Programma di riferimento Sloman J., Elementi di economia, Il Mulino, Bo, 2° ed., 2002 Introduzione, Capitolo 2; 4. 2) Begg D., Fischer S., Dornbusch R., Introduzione all’economia. Gli operatori, i mercati e il sistema economico, Cap. 3,5. a.a. 2010 2011