Università degli Studi di Urbino Prof. Mara Del Baldo

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Transcript della presentazione:

La responsabilità sociale e il bilancio sociale nelle piccole e medie imprese Università degli Studi di Urbino Prof. Mara Del Baldo Dott. Berti Alessandro, tesi di laurea nov 2004 8 marzo 2005

Il concetto di responsabilità sociale d’impresa (RSI) Fattori genetici della RSI Disastri ecologici Diffusione di cultura e movimenti ambientalisti Globalizzazione e crescente divario tra ricchi e poveri Necessità di governare il fenomeno Diritti umani e diritti dei lavoratori Maggiori attenzioni a: pari opportunità, sicurezza, lavoro minorile, soggetti svantaggiati Scandali e fallimenti aziendali Esigenza di correttezza e trasparenza

Il concetto di responsabilità sociale d’impresa (RSI) “Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. (Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee, 2001)

L’evoluzione delconcetto di responsabilità sociale d’impresa (RSI)

Il concetto di responsabilità sociale d’impresa (RSI) Tre Concetti di sintesi: SVILUPPO SOSTENIBILE (sustainable development) CITTADINANZA D’IMPRESA (corporate citizenship) MULTIDIMENSIONALITA’ (triple bottom line)

Il concetto di responsabilità sociale d’impresa (RSI) Triple Bottom Line

Le dimensioni della RSI ( Libro Verde Commissione Europea) DIMENSIONE INTERNA all’azienda

Le dimensioni della RSI ( Libro Verde Commissione Europea) DIMENSIONE ESTERNA all’azienda

I benefici per le imprese Le opportunità derivanti dalle politiche di RSI: miglioramento della reputazione e valorizzazione di immagine; acquisizione di competitività (fidelizzazione / acquisizione clienti); miglioramento dei rapporti con la comunità locale e con le Istituzioni; aumento dell’attrattività per la forza lavoro; miglioramento del clima interno con riflessi sulla produttività; qualificazione delle relazioni con le istituzioni finanziarie.

Gli strumenti di comunicazione della RSI RSI: da valore potenziale a valore effettivo Comportamento socialmente responsabile Corretta comunicazione Conseguimento di benefici Creazione di valore potenziale per l’impresa Creazione di valore effettivo per l’impresa I principali strumenti di comunicazione del comportamento socialmente responsabile Bilancio sociale Certificazioni sociali (SA 8000, Norme ISO, ecc…) Codice etico

Gli strumenti di comunicazione della RSI I principali vantaggi Bilancio sociale Codice etico Certificazioni sociali Possono essere validi per diverse tipologie di imprese e per diversi settori produttivi Flessibilità Possono essere funzionalmente integrati con altri sistemi normativi Interfacciabilità Miglioramento immagine Se utilizzati correttamente contribuiscono alla reputazione dell’impresa creando fiducia verso l’esterno Se utilizzati correttamente contribuiscono a migliorare il clima aziendale e a rendere l’azienda maggiormente appetibile per la forza lavoro Miglioramento clima interno

Gli strumenti di comunicazione della RSI I principali limiti Grado di copertura dei vari aspetti Rapporto con stakeholders Audit esterno Costi Bilancio sociale Assente Oneroso Discrezionale Discrezionale Rischio di Onerosità Codice etico Assente Discrezionale Discrezionale Rischio di burocraticità e formalità Coinvolgimento insufficiente (es: SA 8000) Oneroso (ISO in particolare) Incompleto e su standard minimi Certificazioni sociali

Il bilancio sociale + Strumento per valutare e rendere conto periodicamente dei risultati dell’attività aziendale nella loro dimensione sociale, ambientale ed etica. Completamento delle informazioni del bilancio d’esercizio. Potenziale strumento gestionale, in grado di migliorare l’organizzazione interna e portare ad una conduzione d’impresa meno spontaneista. Strumento utile per rafforzare la legittimazione sociale dell’impresa sia al proprio interno, sia verso gli interlocutori esterni. Strumento di comunicazione in grado di rendere possibile la formazione di cultura condivisa. Strumento dotato di notevole efficacia dal punto di vista RELAZIONALE e STRATEGICO (individuazione degli stakeholders rilevanti e ottimizzazione dei rapporti con essi).

Il bilancio sociale  Documento ancora in fase dinamica, in via di formazione (“cantiere aperto”). Redazione non vincolata a regole o norme particolari. Pluralità di dottrine attinenti alla disciplina della rendicontazione che porta ad un disorientamento delle imprese. Sviluppo non omogeneo nei diversi paesi. Rischio di utilizzo opportunistico del documento (self serving). Elevato costo in termini di risorse organizzative e finanziarie.

La RSI nelle Piccole Medie Imprese (PMI) PMI: un ruolo di primo piano nell’economia europea Le PMI operanti nei paesi membri dell’Unione Europea sono circa 18 milioni, ossia il 99,8% del totale delle imprese esistenti. Le PMI costituiscono il 66% della forza lavoro e producono il 55% del fatturato complessivo. Il 60-80% dei posti di lavoro creati tra il 1992 e il 1997 proviene da PMI e imprese artigianali. L’occupazione femminile e giovanile a tempo parziale impiegata nelle PMI è maggiore rispetto a quella delle grandi imprese. Dati riferiti all’anno 2000 (Eurostat e Commissione europea)

La RSI nelle Piccole Medie Imprese (PMI) Caratteristiche delle PMI che agevolano l’assunzione di politiche di RSI: Profondo radicamento nel contesto socio-economico locale. Riconoscibilità Imprenditore facilmente identificabile e raggiungibile direttamente. Approcciabilità Rapporti imprenditore-interlocutori caratterizzati da ampio coinvolgimento interpersonale. Ruolo centrale dell’imprenditore nelle decisioni. Enfasi sulla persona Facilità di adattamento ai cambiamenti sociali e ambientali. Flessibilità

La RSI nelle Piccole Medie Imprese (PMI) Principali ambiti di applicazione della RSI nelle PMI GESTIONE DEI COLLABORATORI attenzione alla qualità del lavoro e all’ambiente di lavoro (flessibilità orario lavoro, formazione, trasparenza nei rapporti contrattuali, sistema di premi e incentivi, informalità nei rapporti, uguaglianza, ecc..). COMUNITA’ LOCALI interventi diretti a rispondere alle esigenze e ai bisogni della comunità ospitante (ad es.: donazioni, sponsorizzazioni). RAPPORTI CON FORNITORI E CLIENTI trasparenza ed eticità dei rapporti con gli stessi, attenzione alla salute e al benessere del cliente (investire sull’immagine, creazione di rapporti fiduciari). GESTIONE RISORSE/AMBIENTE adozione di prassi rispettose dell’ambiente (utilizzo di materie prime provenienti da fonti rinnovabili o prive di residui inquinanti, uso di fonti energetiche alternative, riduzione emissioni inquinanti, ecc...).

La RSI nelle Piccole Medie Imprese (PMI) I PROBLEMI SCARSITA’ DELLE RISORSE difficoltà nel reperimento di risorse finanziarie e difficoltà nell’attrarre e/o trattenere i collaboratori più competenti e capaci. STRUTTURA ORGANIZZATIVA SEMPLICE semplicità strutturale non solo nelle dimensioni ridotte, ma anche nelle funzioni e competenze presenti. GESTIONE SPESSO ISTINTIVA, SPONTANEISTA iniziative di RSI hanno i caratteri dell’occasionalità, senza procedure di pianificazione e programmazione. MAGGIORE VULNERABILITA’ ECONOMICA scarsa propensione negli investimenti con ritorni nel medio-lungo termine.

La RSI nelle Piccole Medie Imprese (PMI) Le proposte della Commissione Europea aiutare le PMI ad una migliore comprensione dell'impegno sociale ed ambientale già posto in essere; promuovere lo scambio e la diffusione delle best practices (ad esempio, tramite pubblicazioni, librerie on-line di buone pratiche, ecc) identificate con l’aiuto di studiosi, ricercatori e di organizzazioni rappresentative delle PMI o anche associazioni dei consumatori; facilitare lo sviluppo e la diffusione di strumenti di semplice utilizzo e adatti alle esigenze delle PMI che intendano attuare o sviluppare ulteriormente azioni socialmente responsabili su base volontaria; attirare l’attenzione delle associazioni di categoria o di organismi d’aiuto e assistenza, per consentire loro la partecipazione alle azioni di sostegno alle iniziative di gestione responsabile in seno alle PMI; facilitare la cooperazione tra le grandi imprese e le PMI nella gestione della responsabilità sociale e ambientale (gestione della catena di approvvigionamento, programmi di consulenza, ecc.).

L’impegno sociale nelle PMI italiane Ricerca realizzata da ISVI (Istituto per i Valori d’impresa) in collaborazione con Doxa e conclusasi nel gennaio 2003. Metodo CATI (Computer Aided Telephone Interviews). Campione elaborato da Unioncamere e costituito da 427 PMI (secondo la definizione della UE), suddivise tra quattro aree geografiche del territorio italiano (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole), più un ulteriore campione di 60 aziende di dimensione maggiore (251-500 dipendenti). Gli aspetti analizzati dalla ricerca: rapporti col personale; - rapporti con la comunità; corporate governance; - rapporti con clienti e fornitori; salute, sicurezza, ambiente; - orientamento culturale verso la RSI; strumenti per comunicare la RSI;

L’impegno sociale nelle PMI italiane PRINCIPALI RISULTATI EMERSI (1^ Parte) Lento ma progressivo incremento del numero di PMI impegnate in pratiche di RSI. L’attenzione alla RSI cresce all’aumentare delle dimensioni, ma in molte aree d’intervento la distanza delle PMI rispetto alle più grandi è assai limitata. In generale i rapporti col personale sono ben presidiati dalle PMI e viene confermato un loro profondo radicamento nel territorio. Vi sono tuttavia ampi spazi di miglioramento per le PMI relativi alle seguenti dimensioni: relazioni interne (rapporti di lavoro, sistema di governance, ecc..), relazioni esterne (rapporti con la comunità, controllo della supply chain, marketing sociale, ecc.), tematica ambientale (risparmio energetico, riciclabilità, emissioni inquinanti, ecc.). I nuovi strumenti di comunicazione della RSI (codice, bilancio sociale, certificazione sociale), prevalentemente adottati per volontà dei vertici aziendali, hanno una diffusione tuttora limitata, ancorché in crescita. Tra imprese piccole e grandi le differenze riguardano più gli strumenti che i comportamenti.

L’impegno sociale nelle PMI italiane PRINCIPALI RISULTATI EMERSI (2^ Parte) Le PMI dell’area nord-orientale mostrano una maggiore sensibilità ai temi della responsabilità sociale. Non si denotano sostanziali differenze di comportamento tra PMI del settore industriale e quello dei servizi. I motivi di tipo etico continuano ad essere il principale fattore che spinge le imprese ad essere socialmente responsabili, tuttavia si rafforza la consapevolezza dei benefici prodotti dalla responsabilità sociale in termini di competitività. Gli ostacoli all’impegno sociale maggiormente percepiti dalle PMI sono soprattutto la mancanza di tempo e l’impatto sui costi. Il decollo della RSI sembra dipendere dalla capacità di connettere/dimostrare la convenienza economica dell’impegno sociale. Viene confermata quindi l’importanza di: • politiche pubbliche che premino la RSI; • ricerche tese a misurare la correlazione tra impegno sociale e performance economiche; favorire un adattamento degli strumenti di RSI alle esigenze/necessità delle PMI.

PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa Campione di 20 imprese selezionate in collaborazione con Assindustria di Pesaro. Criteri di selezione: aziende di piccola e media dimensione. Indagine effettuata tramite questionario a risposta chiusa (multiple choice), formulato ispirandosi alla tipologia Minnesota test utilizzato dalle FF. AA. Area oggetto di indagine: distretto industriale della provincia di Pesaro Urbino. Periodo di riferimento: giugno e luglio 2004. OBIETTIVO: verificare la conoscenza del concetto di RSI e il livello di coinvolgimento in pratiche di responsabilità sociale nelle imprese dislocate nell’area di riferimento.

PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa I NUMERI DEL CAMPIONE 15 su 20 (75%) 5 su 20 (25%) Suddivisione del campione per settore produttivo delle 15 imprese Metalmeccanico 5 imprese Minerario 1 impresa Industria del mobile 3 imprese Moda “ Artigianato 2 imprese Stampe, grafiche, edit. “ Industria chimica 1 impresa Industria navale “

PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa LO STATO DI CONOSCENZA SULLA RSI Il 67% del campione dichiara di conoscere il concetto di RSI. Solamente il 30% è a conoscenza dell’esistenza del LIBRO VERDE della Comunità Europea (principale fonte di informazione: Associazioni di categoria). Coinvolgimento in RSI giudicato positivamente nel complesso: opportunità per migliorare la gestione delle risorse (53%), opportunità per una maggiore visibilità (40%). Solo 2 casi (su 15) di imprese a conoscenza di altre realtà produttive impegnate in attività di RSI.

PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa L’IMPEGNO IN AZIONI E STRUMENTI DI RSI Le imprese impegnate in politiche di RSI sono ancora in minoranza: 6 casi sul campione di 15. La dimensione influisce su tale fenomeno: 5 dei suddetti 6 casi sono stati riscontrati in imprese con organico superiore alle 50 unità. Impegno in prima persona del proprietario nella totalità dei casi (riluttanza verso consulenza). Obiettivi ricercati: migliori relazioni con la comunità e le istituzioni (27%), miglioramento dell’immagine e della reputazione (28%). Politiche di RSI: nessuna ripercussione in materia di reperimento di finanziamenti, di risorse umane e nei rapporti con clienti/fornitori, ma notevole contributo al consolidamento della cultura aziendale. Scarso il ricorso a strumenti di comunicazione della RSI. Tra le 6 imprese socialmente responsabili si rilevano: 2 casi di codice etico, 1 di certificazione sociale e ben 3 casi di nessun strumento utilizzato.

PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa L’IMPEGNO IN AZIONI E STRUMENTI DI RSI Il bilancio sociale PMI e bilancio sociale, le ragioni di un rapporto difficile: Mancanza di chiarezza circa le modalità operative…………...………..38% Eccessivo dispendio di risorse richiesto……………………...…….…..33% Difficoltà organizzative………………………………...……………....21% Rischio di esporsi troppo al pubblico….………………………...………4% Altro………………………………………………………….…………. 4% PMI e bilancio sociale, le opinioni sull’utilità: Strumento utile, ma sostituibile con altri (certific., codici condotta)......60% Strumento dalle elevate potenzialità strategico-comunicative….…........33% Documento superfluo...………………………………………...……..….7%

PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa L’IMPEGNO IN AZIONI E STRUMENTI DI RSI Gli ostacoli I punti di forza

PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa L’IMPEGNO IN AZIONI E STRUMENTI DI RSI Le iniziative sociali

PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa L’IMPEGNO IN AZIONI E STRUMENTI DI RSI Richiesta di incentivi da parte dell’ente pubblico per favorire un maggiore impegno in RSI. In particolare: . vantaggi fiscali (46%), concessione di finanziamenti agevolati (33%), priorità in bandi e appalti (13%), promozione di collaborazioni tra imprese (8%).

PMI e RSI: riflessioni conclusive RSI: opportunità di rilevanza strategica pure per le PMI. PMI penalizzate da limitate risorse finanziare e risorse umane, ma avvantaggiate da qualità specifiche che si conciliano con la RSI. PMI caratterizzate da un impegno sociale tanto concreto, quanto poco visibile o inconsapevole (“RSI sommersa”). Politica di comunicazione del comportamento sociale carente, non efficace. Necessità di coinvolgere le PMI in un percorso a tappe: • acquisizione consapevolezza del proprio potenziale; valorizzazione della cosiddetta RSI sommersa; • sistematicità delle attività socialmente responsabili; creatività nella ricerca delle pratiche di RSI. Ruolo cruciale delle istituzioni e delle associazioni di categoria nel creare le condizioni ideali per avviare le PMI nel suddetto percorso.