LA WEB DIPENDENZA ED IL MONDO DIGITALE NEL BAMBINO DEL 2000

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Transcript della presentazione:

LA WEB DIPENDENZA ED IL MONDO DIGITALE NEL BAMBINO DEL 2000 Maurizio Pincherle

DAL PASSATO AL FUTURO ATTRAVERSO IL PRESENTE Per secoli lo sviluppo cognitivo dell’uomo è rimasto ancorato agli stessi parametri: - apprendere dall’ambiente, sempre uguale, scarsamente stimolante, chiuso. - Le comunità rurali erano piccole e non entravano in contatto tra loro - L’unica occasione per il bambino di evolversi era apprendere la letto-scrittura La rivoluzione digitale, avviata con la nascita del linguaggio binario comune a tutti i media che viene sempre più utilizzato per trasformare i mezzi di comunicazione tradizionali e per crearne di nuovi, ha contribuito a mutare profondamente il concetto di comunicazione, formazione e stili di apprendimento.

L’APPRENDIMENTO NEI SECOLI SCORSI La lettura dei libri permetteva di costruire nuove esperienze cognitive Il SNC del bambino poteva essere portato a costruire collegamenti neuronali sempre più complessi sotto la spinta di stimoli che coinvolgevano esclusivamente il versante verbale Studi liceali ed universitari molto complessi portavano pochi individui dell’ottocento ad elevatissimi livelli cognitivi e culturali, ma lo scambio di informazioni era ridotto ed avveniva in ambienti elitari Per tutti gli altri non vi erano altre occasioni di stimolo

Lettera di auguri di mio nonno (14 anni) al padre per il suo compleanno in latino con citazioni in greco.

RAPPRESENTAZIONI MENTALI Il flusso di informazioni era ridotto La via utilizzata era quella logico-verbale Il pensiero utilizzato era rappresentativo La via visiva era poco utilizzata In altre parole, chi studiava leggeva molti libri e lavorando di immaginazione, faceva rappresentazioni mentali. Le rappresentazioni fluivano lentamente. C’era una netta distinzione tra mondo reale ed immaginativo.

I Promessi Sposi Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.

vedo

immagino

LA PRIMA RIVOLUZIONE DEL 900 La prima piccola rivoluzione è stata portata dal cinema e dalla radio negli anni trenta-quaranta Si passa dall’esperienza reale, o da quella immaginativa del libro scritto, ad un nuovo tipo di stimolazione degli apprendimenti: una pseudo-realtà che TI FA ENTRARE IN ALTRI MONDI VIRTUALI E ESTREMAMENTE COINVOLGENTI in un mondo sospeso tra reale ed immaginario in cui le immagini ed i suoni entrano nella nostra mente a fiumi. In questo sta il successo di queste nuove vie comunicative

Il primo film dei F.lli Lumière

LA RIVOLUZIONE DELLA TV La rivoluzione degli anni sessanta: la televisione entra in tutte le case e cambia il modo di pensare dell’individuo. I bambini crescono sviluppando nel loro SNC nuove connessioni sinaptiche Il modo di pensare diventa di tipo iconico: una miriade di immagini in sequenza si presenta ogni minuto alle aree visive posteriori dando vita ad una valanga di messaggi da spedire in ogni parte del SNC

LA NOSTRA GENERAZIONE Questi bambini degli anni sessanta siamo noi, cresciuti con stimoli visivi che hanno forgiato un nuovo tipo di cervello rispetto a quello dei nostri genitori Tuttavia noi adulti di oggi abbiamo mantenuto una forte componente immaginativa verbale per il persistere dei mezzi educativo-pedagogici cui siamo stati esposti (gli stessi del passato)

LE RIVOLUZIONI DECENNALI Anni ottanta: la rivoluzione del computer Anni novanta: la rivoluzione di internet Duemila: la rivoluzione della rete Nuove esperienze, nuove vie di apprendimento, di comunicazione Nuove reti neurali nel SNC, che funzionano in modo diverso…..Nuovi bambini……

I NATIVI DIGITALI Nuova forma di Homo sapiens generata da MEDIA DIGITALI STILE COMUNICATIVO orientato alla INTERAZIONE, PRODUZIONE DI CONTENUTI CONDIVISIONE ‘Il diffondersi dei media digitali e l’affermarsi di uno stile della comunicazione orientato all’interazione, alla produzione di contenuti e alla condivisione sono stati accompagnati, nel corso del dispiegarsi della rivoluzione digitale, dall’affacciarsi sulla scena di una nuova forma evolutiva dell’Homo sapiens: i ‘nativi digitali’. I nuovi studenti sono cambiati radicalmente, non sono più i soggetti per i quali il tradizionale sistema educativo è stato progettato e sviluppato.

I NATIVI DIGITALI Bambini tra gli 0 e il 12 anni ...l'era digitale l'abbiamo inventata noi 'immigrati digitali' e i “nativi” vi sono cresciuti.. Bambini tra gli 0 e il 12 anni esperienza diretta e precoce degli schermi interattivi digitali - consolle per i videogiochi, cellulari, computer, iPod - così come della navigazione in Internet   Gli studenti di oggi non hanno subito una trasformazione incrementale come è successo in passato nel succedersi delle generazioni. Non hanno semplicemente cambiato il loro gergo, i loro vestiti e i loro sistemi simbolici di riconoscimento e appartenenza, così come i loro stili di comportamento. Si è manifestata una discontinuità radicale.’ (Prensky 2001). L’evento che ha cambiato radicalmente le cose è rappresentato dall’ideazione e rapida diffusione della tecnologia digitale.

Immigranti e nativi digitali: Capacità comunicative e stili di apprendimento quote Veen, W. & Vrakking, B. (2006). Homo Zappiens, Growing up in a Digital Age. London, Network Continuum Ed Digital immigrants Codice alfabetico Apprendimento lineare Stile comunicativo uno-molti Apprendimento per assorbimento Internalizzazione, riflessione Autorità del testo Primo: leggere Digital native Codice digitale Apprendimento Multitasking Condividere e creare la conoscenza (Mp3 Wikipedia) Apprendere ricercando, giocando, esplorando Esternalizzazione dell’apprendimento Comunicazione versus riflessione No autorità del testo, multicodicalità Connettersi navigare ed esplorare

INTERNET DIPENDENZA

La dipendenza da Internet L’uso mal adattivo di internet costituisce, specie laddove sono presenti fattori psicopatologici predisponenti, un reale rischio per la salute mentale dell’individuo Così a volte ci facciamo proprio “prendere” dal computer, che così non è più al nostro servizio, ma diventa il nostro “padrone”

Compromissione della socialità In particolare l’abuso e la successiva dipendenza da internet rappresentano le minacce più pericolose e probabili che spesso causano una seria compromissione della sfera sociale, psicologica, lavorativa, e affettiva dell’individuo.

Compromissione della sfera affettiva L’area relazionale-affettiva, proprio per la “concorrenza” del mondo virtuale di internet, è quella a maggior rischio nelle condotte di abuso visto che le molte ore trascorse a “navigare” vengono inevitabilmente sottratte ai propri cari (partner, figli, genitori, amici ecc…)

Perdita del senso di realtà Nelle “chat” è possibile alterare la propria identità, la propria condizione economica o affettiva, con il reale rischio di perdere il contatto con la realtà. Nei casi più gravi di dipendenza da internet è possibile assistere a fenomeni di Depersonalizzazione e/o Derealizzazione (non so più chi sono e dove vivo).

Perdita del senso di realtà Si instaura una vera e propria dipendenza dalla rete.  Si  riduce l’esame di realtà proiettando l’individuo in una dimensione parallela e quasi di sogno. In queste condizioni l’individuo, specie se già predisposto o minato da patologie psichiche silenti, può essere rapito in una realtà virtuale

La dipendenza da Internet o Internet dipendenza, meglio conosciuta nella letteratura psichiatrica con il nome originale “Internet addiction disorder (IAD)”, è un disturbo da discontrollo degli impulsi

L’Internet Addiction Disorder (Goldberg 1995) Si intende un uso mal-adattivo di Internet, che conduce a menomazione o disagio clinicamente significativi Una vera “tossico-dipendenza” ?????

l’Internet Addiction Disorder (Goldberg 1995) Tolleranza, ovvero la necessità di prolungare il periodo di tempo di su internet  per arrivare allo stato desiderato; di contro una netta riduzione delle “sensazioni” desiderate con l’uso continuato della rete. In altre parole il Dipendente da Internet ha l’esigenza, come per le Dipendenze da Sostanze, di aumentare la progressivamente la “dose” Astinenza, due o più sintomi che si manifestano da qualche giorno a circa un mese dopo la “sospensione” della navigazione in rete (i sintomi appariranno tanto più gravi quanto più marcato sarà stato il comportamento di abuso): ansia, agitazione, pensieri ossessivi relativi ai contenuti della rete, possibili disturbi del sonno.

l’Internet Addiction Disorder (Goldberg 1995) La Dipendenza da Internet, come per qualsiasi altra dipendenza, produce notevoli ripercussioni negative in molti ambiti della vita dell’individuo : ambito sociale e familiare ambito lavorativo e scolastico ambito della salute

Hikikomori E’ un termine giapponese usato per riferirsi a coloro che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale, spesso cercando livelli estremi di isolamento e confinamento.  In Italia si stima che un ragazzo ogni 250 sia oggi soggetto a comportamenti a rischio di reclusione sociale; 

Forme diverse di dipendenza Dipendenza Ciber-Sessuale: Sono i fruitori del sesso virtuale; i soggetti che rientrano in questa sottoclasse sono alla perenne ricerca di siti porno Dipendenza Ciber-Relazionale: Questi soggetti tendono a preferire le relazioni virtuali a quelle reali rischiando di isolarsi e alienarsi all’interno della rete

Forme diverse di dipendenza Net Gaming: All’interno di questa categoria rientrano gli individui che vanno alla ricerca di “giochi” in rete Information Overload. All’interno di questa categoria rientrano i soggetti che sono perennemente, con modalità compulsiva, alla ricerca di informazioni. Computer Addiction. All’interno di questa categoria rientrano i soggetti, in cui la dipendenza da internet,  si concretizza passando infinite ore impegnati in giochi virtuali online; tale attività, soprattutto se concentrata sui giochi di ruolo, può far si  che la persona possa distaccarsi dalla realtà, in una sorta di mondo parallelo all’interno del quale può trovare la gratificazioni che la vita reale gli nega.

Patologia psichiatrica o disturbo psicologico?

QUESTIONARI DI VALUTAZIONE IAT (Internet Addiction Test): questionario composto da 20 item diversi; le domande mirano a identificare coloro che fanno di Internet un uso prolungato (anche 40-50 ore a settimana) A seconda del punteggio ottenuto rispondendo a tutte le domande, il soggetto può autovalutare il suo livello di dipendenza da Internet identificandosi in uno dei tre profili che corrispondono a tre range di risultati possibili: a) massimo controllo dell'uso di Internet; b) problemi relativi all'impatto che l'uso della Rete ha sulla vita del soggetto; c) la Rete causa importanti problemi di dipendenza.

QUESTIONARI DI VALUTAZIONE In Italia è stata sviluppata una scala denominata UADI (Uso, Abuso e Dipendenza da Internet) è composta da 80 domande che riguardano l’uso di Internet, con particolare attenzione al vissuto emotivo del soggetto durante e dopo il collegamento. In tal modo è possibile effettuare una diagnosi più accurata dell'utilizzo della Rete da parte dell'utente.

INTERNET E SPAZIO - TEMPO Il tempo digitale è più denso (multitasking) Poiché le attese si sono azzerate, anche la nostra “capacità di attendere” è diminuita. E l'incapacità di attendere è alla base della compulsione. Quando su Internet eseguiamo operazioni cognitive, come scrivere email o lavorare, manteniamo un corretta percezione del tempo Se, invece, siamo emotivamente coinvolti il fluire del tempo non è più correttamente percepito. Lo spazio: Quanti dormono con il cellulare acceso sotto il cuscino? Le relazioni web mediate possono accadere ovunque, da qualunque stanza della casa, città o nazione ridefinendo la concezione di “vicino” e “lontano”.

CYBERBULLISMO Il ciberbullismo (ossia "bullismo" online) è il termine che indica atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l'e-mail, la messaggistica istantanea, i blog, i telefoni cellulari, i cercapersone e/o i siti web. Come nel bullismo tradizionale il prevaricatore suole prendere di mira chi è ritenuto "diverso", solitamente per aspetto estetico, timidezza, orientamento sessuale o politico, abbigliamento ritenuto non convenzionale Oggi il 34% del bullismo è online Far circolare delle foto spiacevoli o inviare mail contenenti materiale offensivo può costituire un danno psicologico

CYBERBULLISMO In Inghilterra, più di 1 ragazzo su 4, tra gli 11 e i 19, anni è stato minacciato da un bullo via e-mail o sms. In Italia, secondo l’Indagine nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza pubblicata nel 2011 un’elevata percentuale di ragazzi ha trovato in Internet informazioni false sul proprio conto: “raramente” (12,9%), “qualche volta” (5,6%) o “spesso” (1,5%). Con minore frequenza si registrano casi di messaggi, foto o video dai contenuti offensivi e minacciosi, ricevuti “raramente”, “qualche volta” o “spesso” dal 4,3% del campione.

CONFRONTO TRA CYBERBULLISMO E BULLISMO Anonimato del molestatore Difficile reperibilità Indebolimento delle remore etiche Assenza di limiti spazio-temporali In ogni caso, i risultati ottenuti sembrano concordare sul fatto che il cyberbullismo, sebbene meno diffuso del tradizionale bullismo, rappresenti un fenomeno che coinvolge sempre più preadolescenti e adolescenti.

TRATTAMENTO E PREVENZIONE DELLA IAD La dipendenza da qualunque cosa è sempre il sintomo di problemi più profondi, un vuoto che si cerca di colmare con la quantità, con un consumo compulsivo che diventa una medicina, seppure temporanea. Ai genitori si consiglia di non assumere mai comportamenti aggressivi con i figli perché accentuerebbero solamente il problema. Spesso non c'è concordanza nella coppia su quale comportamento adottare impostare una sveglia che ricordi di "disconnettersi" entro un certo lasso di tempo e se non basta, ingrandire il simbolo dell'orologio sul proprio desktop

IL RUOLO DELLO STATO Pubblicità televisiva scorretta, contraddittoria e diseducativa (…giocate, ma con moderazione…) L'Italia è il paese che usa meno filtri in Europa

Grazie per l’attenzione………