Limitare gli effetti derivanti dall’uso delle

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Limitare gli effetti derivanti dall’uso delle biotecnologie in agricoltura: dal principio di precauzione alla tutela delle conoscenze tradizionali Focus sui paesi in via di sviluppo Dott.ssa Mery Ciacci, Lezione 11-12-2012 Diritto dell’Ambiente ----- Meeting Notes (27/06/12 13:09) ----- Good morning everybody, first of all i'd like to thank the university... and finally i'd like to thank Mrs Masa Kovic Dine for all her efforts done and her patience throughout these months to organize this event... I will now start to ...

Introduzione Argomenti lezione: Focus sugli impatti economici, sociali, culturali ed ambientali derivanti dall’uso delle biotecnologie in agricoltura, con particolare attenzione al contesto dei paesi in via di sviluppo Fornire una panoramica generale sulla regolazione dell’uso degli OGM nel contesto internazionale, focus sulle sementi Esplorare le possibili soluzioni offerte dal diritto internazionale: Principio precauzionale c. certezza scientifica Soluzioni alternative: la protezione delle conoscenze tradizionali connesse all’uso di risorse genetiche

Agricoltura biotecnologica: di cosa stiamo parlando? Biotecnologia: definizione Art. 2 Convenzione Diversità Biologica (1992): ‘Ogni applicazione tecnologica che utilizza sistemi biologici, organismi viventi o da essi derivati, per creare o modificare prodotti o processi per usi specifici’ Una gamma di tecnologie molecolari, quali la manipolazione e riproduzione di processi genetici, il trasferimento di geni, la clonazione di DNA, piante, animali, etc… Agricoltura biotecnologica: basata sulla manipolazione del patrimonio genetico, attraverso tecniche, conoscenze e strumenti, di bio-risorse (risorse naturali, per es: sementi, capi di allevamento, flora e fauna marina, delle foreste, etc… ) l’uso di tali risorse genetiche é connesso a conoscenze tradizionali (patrimonio di comunitá rurali indigene, particolarmente importante nei paesi in via di sviluppo)

Conoscenze tradizionali: che cosa sono? Non esiste una definizione (universale) ufficiale adottata a livello internazionale, in quanto il termine può acquisire diversi significati a seconda dei tempi e dei contesti socio-culturali Tuttavia: elementi di comune comprensione (maggiori esperti, strumenti internazionali, accademici, stakeholders) che ne delineano criteri generali di riconoscimento

Conoscenze tradizionali: Elemento temporale: conoscenza sviluppata nel tempo; Trasmissione da generazione in generazione; tipicamente trasmissione orale; Tipicamente possesso e proprietà (tradizionalmente) sono detenuti dalla collettività: patrimonio comune di una determinata collettività; Di natura pratica (es: artigianato, tecniche di agricoltura tradizionale), connesse all’uso di risorse naturali (altrimenti ricadono nell’ambito del folklore) Sono dinamiche ed evolvono a seconda dell’ambiente e delle influenze esterne; Spesso implicano elementi di innovazione e sperimentazione (know-how); Solitamente nascono e si sviluppano in determinati contesti ambientali, sociali e culturali e sono reperibili negli usi e costumi locali, lingue locali, patrimonio culturale; Prendono spesso la forma storie, canzoni, proverbi, valori culturali, credenze, riti, leggi consuetudinarie, lingue locali, pratiche di agricoltura e usi e gestione di risorse naturali tradizionali; Aspetto olistico: spesso rappresentano una visione spirituale della natura e del suo funzionamento e ne rispettano limiti e regole; rispecchiano il legame tra biodiversitá e diversitá culturale; approccio eco-centrico

Uso delle biotecnologie in agricoltura: aspettative Aumentare la produzione di cibo nel mondo per realizzare il diritto al cibo (sicurezza alimentare) Ridurre la povertá nel mondo e le diseguaglianze sociali Ridurre gli effetti nocivi e pericolosi dell’agricoltura moderna sull’ambiente Sviluppare prodotti agricoli OGM con maggiore capacitá di resilienza ai cambiamenti climatici contribuire al raggiungimento dello sviluppo sostenibile Similitudini con la ‘Green Revolution’

Aspetti critici di questo modello: Agricoltura OGM e diritto al cibo: ‘falso mito’ Radice del problema: non é la quantitá di cibo prodotta, ma l’accesso al cibo (Commento Generale n. 12 ‘Diritto al cibo adeguato’ del Comitato NU per i diritti economici,sociali e culturali, 1999) Visione improntata sul paradigma di sviluppo fondato sulla crescita economica Paesi in via di sviluppo: contribuisce a creare dipendenza dall’aiuto (umanitario) Similitudini con la ‘Green Revolution’

Effetti reali (ad oggi riscontrabili) Effetti economici Effetti sull’ambiente e sulla salute Effetti socio-culturali - Aspettative deluse - Effetti inattesi

Effetti economici A vantaggio dell’agricoltura estensiva su larga scala Privilegia monocolture e necessita di grandi estensioni di terra Necessita di investimenti economici per l’acquisto delle sementi, tecnologie e fertilizzanti, pesticidi e diserbanti adatti all’agricoltura OGM

Effetti sull’ambiente e sulla salute Salute umana: Ambiente: Incertezza scientifica Diffidenza verso i prodotti OGM ( approccio UE basato sul principio precauzionale) Effetti manifesti: negativi Nascita di super-erbe e super-parassiti: crescente uso di fertilizzanti, diserbanti, anti-parassitari ed erbicidi deforestazione Perdita di fertilità dei suoli e inaridimento Perdita di biodiversità e dell’equilibrio di micro e macro ecosistemi

Effetti socio-culturali Comunità rurali indigene e locali Agricoltura OGM Marginalizzazione per gli agricoltori di piccola e media scala Perdita dei modelli di agricoltura tradizionale, basata su tecniche e conoscenze tradizionali (la perdita delle pratiche tradizionali e collegata alla perdita di biodiversità) Aumento delle diseguaglianze economiche e sociali: perdita del lavoro, indebitamento dei piccoli agricoltori, cambiamento delle occupazioni lavorative e della società Questione delle sementi: bio-pirateria e perdita delle pratiche tradizionali; equa ripartizione dei benefici

Biopirateria Uso di risorse biologiche e/o di conoscenze tradizionali associate (in particolare provenienti da paesi in via di sviluppo o comunità indigene e locali) senza adeguata autorizzazione, e/o brevetto che utilizzi tale conoscenza o risorsa senza garantire equo e adeguato riconoscimento o compenso al legittimo proprietario. Problematiche: Identificare le vittime: chi sono i legittimi proprietari

All’origine del problema: la brevettabilità dei semi Il regime internazionale: Art. 27.3(b) Accordo TRIPS (Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale) (OMC)

Principali rischi e problematiche Diritti di proprietà intellettuale: proprietà privata v. proprietà collettiva/beni comuni Appropriazione indebita di conoscenze tradizionali Sleale e non equa condivisione dei benefici derivanti dall’uso delle risorse naturali e delle conoscenze ad essi connesse

Soluzioni nel panorama internazionale Approccio basato sull’evidenza scientifica Approcio basato sul Principio di Precauzione Accordo Misure Sanitarie e Fitosanitare(SPS) (WTO) (Articolo 2.2) Accordo Barriere tecniche al Commercio (TBT) (WTO) (Articolo 2.2) Convenzione per la Diversità Biologica (Preambolo) Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza alla CDB (Articolo 10.6)

Convenzione Diversità Biologica : Firmata a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992 (e ratificata dall’Italia con Legge 14 febbraio 1994, n. 124) 3 obiettivi: La conservazione della diversità biologica L’uso sostenibile dei componenti della diversità biologica La giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche

Protocollo di Cartagena Protocollo di Cartagena della CBD è uno strumento normativo internazionale che regolamenta il trasporto e il commercio degli organismi geneticamente modificati (OGM). E’ stato adottato a Montreal (Canada) il 29 Gennaio 2000, è entrato in vigore il 29 Dicembre 2003 ed è stato ratificato dall’Italia il 15 gennaio 2004 (L. 27/2004). Obiettivo del Protocollo: assicurare una adeguata protezione relativamente al trasferimento, al trattamento e all'uso degli OGM ottenuti con le moderne biotecnologie, con particolare attenzione ai movimenti transfrontalieri, a tutela della biodiversità e dei possibili rischi per la salute umana. Elemento centrale: la procedura di accordo preliminare (AIA, Advanced Informed Agreement) che assicura al Paese importatore l'accesso a tutte le informazioni necessarie per valutare i rischi ambientali legati agli OGM e la possibilità di prendere una decisione prima dell'importazione, in accordo con l'approccio precauzionale contenuto nel Principio 15 della Dichiarazione di Rio (3-14 Giugno 1992) 


Principio precauzionale nella CDB e nel Protocollo di Cartagena : Preambolo: ‘where there is a threat of significant reduction or loss of biological diversity, lack of full scientific certainty should not be used as a reason for postponing measures to avoid or minimize such a threat’ Articolo 10(6) ‘Lack of scientific certainty due to insufficient relevant scientific information and knowledge regarding the extent of the potential adverse effects of a living modified organism on the conservation and sustainable use of biological diversity in the Party of import, taking also into account risks to human health, shall not prevent that Party from taking a decision, as appropriate, with regard to the import of the living modified organism in question […], in order to avoid or minimize such potential adverse effects’

Principio precauzionale Limiti: Evidenza Scientifica Principio precauzionale La richiesta della valutazione del rischio limita il margine di azione degli Stati Accordi SPS and TBT non prendono in considerazione gli impatti economici e socio culturali degli OGM, né i rischi per la biodiversità L’Interpretazione degli accordi SPS e TBT é vincolata dal preambolo dell’Accordo OMC: lo scopo finale é quello di eliminare ogni possibile barriera al commercio CDB e Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza: piú vasto campo di applicazione(biodiversità; considerazioni socioeconomiche) MA Status giuridico incerto Relazione tra essi e l’OMC non pacifica Caso Biotech: molto dipende dall’interpretazione dei giudici

Altre soluzioni: Riforma dell’ Articolo 27.3(b) Accordo TRIPS (OMC) Richieste dei paesi in via di sviluppo: Divieto totale sulla possibilità di brevettare organismi e microorganismi viventi Il contenuto dei diritti di PI dovrebbe tenere in considerazione le diversità culturali: riconoscimento di sistemi non-formali di innovazione; diverso concetto di ‘proprietá’ Riconoscimento del ruolo importante delle conoscenze tradizionali per lo sviluppo delle comunità locali [WIPO Roundtable on IPRs and TK] Equa e corretta condivisione dei benfici derivanti dall’uso di sostanze genetiche e conoscenze tradizionali connesse: PIC (Prior informed consent)

Soluzioni alternative: le misure di tutela del patrimonio culturale Le misure di tutela del patrimonio immateriale sembrano piú adatte a: Meglio accomodare i diversi concetti di propietá(riconoscono la proprietà comune e collettiva) Riconoscere il valore spirituale e culturale incluso nelle conoscenze tradizionali Contribuire a creare condizioni piú eque e idonee per la ripartizione dei benefici attraverso la protezione di regole consuetudinarie delle comunità Dal momento che Le conoscenze tradizionali spesso riproducono il legame tra diversità biologica e diversità culturale Le conoscenze tradizionali promuovono un uso sostenibile ed eco-friendly della terra e delle risorse naturali, e sono al contempo (Articoloe 2 Convenzione UNESCO per la tutela del patrimonio immateriale)

Tutela del patrimonio culturale: panorama internazionale Convenzioni concernenti lo SS e l’ambiente Strumenti Ad hoc Convenzioni UNESCO: - Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale; - Convenzione per la Protezione e Promozione della Diversità delle Espressioni Culturali (2005) Our Common Future 1992 CDB (Articolo 8(j)) 1993 FAO Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture (Seed Treaty): farmers’ rights 2010 Protocollo di Nagoya alla CDB sull’Accesso alle Risorse Genetiche e l’Equa Condivisione dei Benefici Ma…l’interazione con l’OMC é sempre problematica

Protocollo di Nagoya Obiettivo: consiste nella giusta ed equa condivisione dei benefici che derivano dall’utilizzazione delle risorse genetiche, ivi incluso l’appropriato accesso alle risorse genetiche e l’appropriato trasferimento delle relative tecnologie, tenendo in considerazione tutti i diritti riguardanti quelle risorse e quelle tecnologie e i fondi opportuni, contribuendo in tal modo alla conservazione della diversità biologica e all’uso sostenibile dei suoi componenti.
  Applicazione: dovrà applicarsi alle risorse genetiche nell’ambito dei contenuti dell’Articolo 15 della Convenzione sulla Diversità Biologica e ai benefici derivanti dall’utilizzazione di tali risorse. Il presente Protocollo dovrà anche applicarsi alle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche nell’ambito dei contenuti della Convenzione sulla Diversità Biologica e ai benefici che derivano da tali conoscenze. Oggetto del protocollo 
Il Protocollo di Nagoya risponde direttamente al terzo obiettivo della CBD e adotta un quadro giuridico condiviso che regolamenta l’accesso alle risorse genetiche e garantisce una equa ripartizione dei benefici derivanti dal loro utilizzo. Da un lato, il Protocollo facilita l'accesso alle risorse genetiche e alle conoscenze tradizionali, dall’altro sostiene la giusta ed equa ripartizione dei vantaggi con il paese fornitore e le comunità indigene e locali.
La sua applicazione dovrebbe fornire maggiore certezza giuridica e trasparenza, facilitando sia per i fornitori che per gli utilizzatori l’accesso alle risorse genetiche ed alle conoscenze tradizionali. 
L'importanza del protocollo
Il protocollo rappresenta un risultato storico in quanto costituisce un possibile anello di congiunzione tra le politiche per la conservazione della biodiversità e quelle per la lotta alla povertà. Esso, infatti, garantendo ai Paesi che dispongono di una ricca biodiversità la ripartizione dei benefici derivanti dall'utilizzo delle risorse, li incoraggia a preservare questa inestimabile ricchezza.

Protezione del patrimonio culturale: la dimensione dei diritti umani universali, indivisibili, non-condizionali: il rispetto e la realizzazione non deve essere subordinata ad altre norme convenzionali Esempi: Diritti umani culturali: Accesso alla cultural, libertá religiosa, diversità linguistica (per es.: Article 27 Patto NU per i Diritti Civili e Politici) Diritti degli Indigeni (UN Declaration on the Rights of Indigenous Peoples; ILO Convention 169)

Protezione del patrimonio culturale: Misure costituzionali: - es. Costituzione Boliviana Misure nazionali Ad hoc per la salvaguardia del patrimonio immateriale: India (2001): Protection of Plant Varieties and Farmers’ Rights Act Sistemi Sui generis riconoscono la proprietà collettiva e leggi consuetudinarie delle comunità locali (Law No 27.811 of Perú, 2002)

Conclusioni Cosa ne pensate?