Per crescita economica si intende l’espansione del Prodotto Interno Lordo (PIL), vale a dire, della ricchezza del sistema che ha prodotto. Nel lungo periodo la crescita economica si verifica quando la potenzialità del sistema risulta accresciuta. Lo sviluppo economico Lo sviluppo economico Aspetti quantitativi Aspetti qualitativi Pil pro capite Crescita di fattori economici (Pil) Crescita di fattori extraeconomici Culturali Sanitari Ambientali Assistenziali Altri
La nozione di sviluppo si lega a quella di benessere, di miglioramento del tenore di vita della popolazione e non attiene esclusivamente alla crescita economica. La crescita della produzione, della ricchezza di un Paese per divenire effettivo sviluppo deve quindi coniugarsi con un innalzamento degli standard di vita della popolazione. La nozione di sviluppo si lega a quella di benessere, di miglioramento del tenore di vita della popolazione e non attiene esclusivamente alla crescita economica. La crescita della produzione, della ricchezza di un Paese per divenire effettivo sviluppo deve quindi coniugarsi con un innalzamento degli standard di vita della popolazione. Gli economisti più attenti distinguono oggi il concetto di crescita (growth), riferito esclusivamente agli aspetti quantitativi della produzione, da quello di sviluppo (development), che considera anche l’aspetto quantitativo, dell’innalzamento degli standard di vita della popolazione. CRESCITA Aumento quantitativo riferito esclusivamente Alle grandezze economiche. PIL – PIL pro CAPITE SVILUPPO Miglioramento complessivo della qualità della vita, oltre della quantità delle grandezze economiche. ISU (Indice di sviluppo umano)
LO SVILUPPO SOSTENIBILE La crescita dei Paesi industrializzati non sempre ha prodotto sviluppo, non ha migliorato le condizioni di vita della maggioranza degli uomini, anzi, ha messo in moto un meccanismo che rischia di impoverire le risorse della natura. Di questo passo le generazioni future erediteranno solo miseria e problemi ambientali preoccupanti. L’espressione sviluppo sostenibile è divenuta famosa nel 1987 a seguito di un lavoro presentato nell’ambito delle Nazioni Unite da una commissione presieduta da Gro Harlem Brundtland, primo ministro della Norvegia. Lo sviluppo è sostenibile se «soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri bisogni».
GREEN JOBS Un green jobs è un tipo di lavoro che contribuisce al risparmio energetico attraverso la tutela e la valorizzazione del territorio, delle biodiversità e degli ecosistemi, riducendo il consumo di energia, di acqua e di risorse attraverso strategie ad alta efficienza, e la progressiva diminuzione della generazione dei rifiuti. Questi nuovi profili lavorativi (GREEN JOBS) sono impiegati nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, della ricerca e sviluppo ma anche nel mondo finanziario con i project financer verdi specializzati nel reperimento delle risorse finanziarie e della loro ottimizzazione.
L’IMPRESA RESPONSABILE Può definirsi responsabile o etica quella impresa che adotta volontariamente comportamenti e strategie aziendali in sintonia con il rispetto delle questioni ambientali e sociali. Questo tipo di impresa, pur non rinunciando al perseguimento del profitto, si propone di farsi carico di valori e comportamenti rispettosi dell’ambiente e degli aspetti sociali, valutando l’impatto della propria azione in relazione al tessuto in cui opera. Può definirsi responsabile o etica quella impresa che adotta volontariamente comportamenti e strategie aziendali in sintonia con il rispetto delle questioni ambientali e sociali. Questo tipo di impresa, pur non rinunciando al perseguimento del profitto, si propone di farsi carico di valori e comportamenti rispettosi dell’ambiente e degli aspetti sociali, valutando l’impatto della propria azione in relazione al tessuto in cui opera. GLI STRUMENTI DELL’IMPRESA RESPONSABILE Il codice etico L’adesione agli standard Il bilancio sociale e ambientale
Nel 2000, i 191 Stati membri dell’ Onu hanno firmato un’ importante dichiarazione nella quale hanno stabilito alcuni obiettivi principali che si sono impegnati a raggiungere entro la data del 2015, i cosiddetti Obiettivi di sviluppo del millennio (Millennium Development Goals o Mdg, o più semplicemente Obiettivi del millennio). Gli obiettivi del millennio 1. Sradicare la povertà estrema e la fame. 2. Garantire l’educazione primaria universale. 3. Promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne. 4. Ridurre la mortalità infantile. 5. Migliorare la salute materna. 6. Combattere l’Hiv/Aids, la malaria e altre malattie. 7. Garantire la sostenibilità ambientale. 8. Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.
UNA VITA LUNGA E SANA Aspettativa di vita alla nascita
Firmare la Carta di Milano è un grande atto d’impegno per cittadini, associazioni, imprese e istituzioni. Uno strumento di cittadinanza globale per affermare il diritto al cibo come diritto umano fondamentale. Verso i prossimi Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite. ‘’Noi donne e uomini, cittadini di questo pianeta (…) consideriamo (…) una violazione della dignità umana il mancato accesso a cibo sano, sufficiente e nutriente, acqua pulita ed energia.’’ Diritto al cibo Donne Educazione Energie Gruppi sociali e minoranze Identità e cultura Lavoro e produzione Legalità e diritti Ricerca Salute Spreco Biodiversità Suolo e risorse naturali
Armando Bertone Pietro Cornacchia Roberta Coviello M. Antonia De Gironimo Ciro De Masi Fabio Di Marco Mariangela Forte Valentina Miraglia Milena Moio Elvira Nappo Anna Pannuccio Michele Pisano Francesca Proietti Luigi Ritorno Prof. Marta Landolfi docente di Economia politica