Le malattie infiammatorie croniche intestinali:

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Transcript della presentazione:

Le malattie infiammatorie croniche intestinali: quanto influiscono gli stili di vita Maurizio Vecchi, Professore Associato di Gastroenterologia Università degli Studi di Milano IRCCS Policlinico San Donato

Epidemiologia MICI: prima del 1940 - Prevalenza + Epidemiologia MICI: 1970-1990 Epidemiologia MICI: 1990-2008 La malattia di Crohn, un tempo presente e diagnosticata soltanto negli USA e nel Nord-Europa, ha presentato una crescente diffusione negli ultimi decenni; al giorno d’oggi è presente, con incidenza in apparente, ulteriore, aumento in quasi tutti i paesi del mondo,essendo pressochè totalmente sconosciuta soltanto nei paesi africani e in altre zone in via di sviluppo.

Cosa può influenzare la comparsa delle malattie?

Molti Stili di Vita potrebbero influire 1) sulla probabilità di sviluppare le malattie 2) sull’andamento successivo delle stesse.

L’igiene ambientale

Nel corso delle ultime 4 decadi l’incidenza di malattie infettive si è ridotta mentre quella delle malattie immuno-mediate è aumentata. % % Asma 100 300 Epatite A IDDM Tubercolosi Malattia di Crohn 50 200 Reumatica febbre Le modificazioni dell’epidemiologia della malattia di Crohn ricalcano una tendenza evidente per quanto riguarda tutte le malattie immuno-mediate. Morbillo Sclerosi multipla 100 1955 65 75 85 95 1955 65 75 85 95 Malattie infettive Malattie immuni

Per spiegare la distribuzione geografica delle malattie infiammatorie croniche intestinali o, piu’ in generale, il trend secolare dell’aumento della malattie immunomediate, si e’ ipotizzato che l’esposizione precoce a patogeni porti ad una forte stimolazione dell’immunosoppressione. Con conseguente scarsa propensione ad autoimmunita’/allergie.

Le infezioni … e gli antibiotici

Infezioni come causa di MICI? Sono state eseguite moltissime ricerche in questo senso I germi più studiati sono stati i micobatteri, soprattutto nella malattia di Crohn La soltanto parziale efficacia degli antibiotici nella cura delle MICI e l’utilizzo di farmaci che semmai indebolirebbero le difese nei confronti delle infezioni sono elementi contrari a un ruolo preminente delle infezioni come possibile causa di MICI

Vi sono più di 500 specie, pochissime di queste studiabili con le tradizionali metodiche di analisi (coltura) Il numero di cellule batteriche presenti nel nostro MICROBIOMA (la flora batterica intestinale, 1014, 100.000 miliardi!!!) è 10 volte superiore al numero delle cellule del nostro organismo Siamo umani al 10 %!!!

Antibiotici come causa di MICI? Qualche dato suggerisce che l’uso di antibiotici in età infantile, soprattutto entro il primo anno di vita, sia più frequente nei pazienti che svilupperanno IBD rispetto ai soggetti normali Le evidenze sono però deboli (ad esempio effetto protettivo in Asia)

Altri farmaci? I contraccettivi orali sembrano aumentare il rischio di sviluppare IBD, ma il rischio si riduce se vengono sospesi I FANS (più nell’indurre recidive che nell’indurre l’insorgenza delle malattie) Effetto minore con gli anti-COX-2

Dieta

+ - Fibre Vitamina D Zinco Grassi saturi Ferro (?)

Stress, sonno, esercizio fisico Lo stress influenza l’infiammazione intestinale Stress associato con recidive, ricoveri, chirurgia Disturbi del sonno sono più frequenti nei pazienti con MICI I lavori sedentari sono più a rischio di MICI

Quale è l’effetto del fumo di sigaretta sulle IBD? Il fumo di sigaretta Quale è l’effetto del fumo di sigaretta sulle IBD?

Abitudine al fumo al momento della diagnosi in pazienti con CD e UC Lakatos PL et al. Inflamm Bowel Dis 2013;19:1010-7

Effetti negativi del fumo sulla malattia di Crohn Maggior numero di recidive Maggiore necessità di farmaci immunosoppressori Scarsa risposta a biologici e immunosuppressori Più complicanze (stenosi, fistole) Più interventi chirurgici Più recidive dopo l’intervento Più rischio di osteoporosi in donne Birrenbach, IBD 2004

Decorso clinico della malattia di Crohn Lakatos PL et al. Inflamm Bowel Dis 2013;19:1010-7

Fumo e recidiva post-chirurgica in CD n°pts recurrence RR p (smokers vs no smokers) Sutherland 1990 174 surgical 2.1 0.007 Lindberg 1992 135 surgical 1.8 0.001 Martin 1994 286 surgical NS Cottone 1994 182 surgical 2.0 0.005 Breuer-Katschinski 1996 287 surgical 3.1 0.001 Conses 1996 204 surgical NS Yamamoto 1999 141 surgical 2.3 0.007 Yamamoto 1999 69 surgical 3.0 0.005 Cottone 1994 182 clinical 1.4 0.006 Timmer 1998 152 clinical 2.1 0.02 Medina 1998 40 clinical NS Cottone 1994 182 endoscopic 4.3 0.002 Yamamoto, et al. Br J Surg 2000

Cessazione del fumo e decorso della malattia di Crohn Fumatori Non fumatori Ex-fumatori Cosnes et al Gastroenterology 2001 21 35 37 6 14 17 P<0.001 Probabilità di acuzie 28 38 39 10 20 19 Probabilità di terapia steroidea 36 40 42 15 18 Probabilità di immunosoppressione

Fumo e recidiva post-chirurgica nella malattia di Crohn I fumatori hanno un rischio circa due volte aumentato di una recidiva post-chirurgica nei confronti dei non fumatori L’aumento del rischio sembra essere maggiore nelle donne L’effetto del fumo sembra essere dose-dipendente Gli ex fumatori hanno un rischio simile ai non fumatori Fumo e recidiva post-chirurgica nella malattia di Crohn Yamamoto et al. Br J Surg 2000

I Pazienti con malattia di Crohn non sono consapevoli degli effetti che il fumo ha sulla loro malattia Consapevolezza degli effetti del fumo Salute in generale 91.5% Carcinoma polmonare 89.6% Malattie del polmone 90.8% Malattie cardiovasculari 85.3% Rischi di sviluppo di CD 9.5% Rischio di re-intervento 12.0% Ryan J et al. Gastrointest Surg. 2003

Decorso della colite ulcerosa Fattori associati a decorso favorevole Fraga XF et al. Eur J Gastroenterol Hepatol 1997;9:683-7 Lakatos PL et al. Inflamm Bowel Dis 2013;19:1010-7

…In conclusione…. Nonostante la significativa componente genetica delle MICI, i fattori ambientali e gli stili di vita probabilmente giocano il ruolo fondamentale nella comparsa della malattia e nel modularne l’evoluzione. L’elemento più forte è senza dubbio il fumo di sigaretta, la cui interruzione è un presupposto decisivo nella gestione della malattia di Crohn

Grazie per l’attenzione!