Politiche sociali Lavinia Bifulco.

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Politiche sociali Lavinia Bifulco

Capabilities: Amartya Sen Funzionamenti (functioning): “stati di essere e di fare” da cui dipende lo star bene (well being): essere adeguatamente nutriti, stare in buona salute, essere istruiti, avere rispetto di sé, ecc. Capabilities: Libertà di essere e di fare, di scegliere i funzionamenti “nella misura in cui i funzionamenti costituiscono lo star bene, le capacità rappresentano la libertà individuale di acquisire lo star bene” Libertà sostanziali: libertà di fare le cose alle quali si ha motivo di attribuire valore Sviluppo e libertà, Mondadori 2

Capabilities e funzionamenti Fare la dieta ed essere denutrito 3

Capabilities Studio della povertà (non solo deficit di risorse economiche ma deficit di capacitazioni) Lo sviluppo come sviluppo delle libertà sostanziali e delle capacità (indicatori dello sviluppo umano) Studio delle politiche sociali 4

Capabilities (Amartya Sen) Libertà sostanziali e poteri di scelta. Esempio: due maniere diverse di vivere in un ambiente liberato da un rischio di epidemia. Dare agli individui la libertà di scegliere se restare o partire, basandosi sulle loro preferenze. Realizzare delle politiche pubbliche che sradichino il rischio di epidemia. Gli individui hanno allora il potere di vivere in un ambiente sano (Salais, 2008) 5

Governance Concetto piglia-tutto…. Pluralità di attori (pubblico e/o privati) coinvolti nelle politiche Indebolimento del principio di autorità e della struttura della gerarchia a favore sia del mercato sia di meccanismi cooperativi Problema del coordinamento 6

Capacità di aspirare: A. Appadurai una capacità culturale che concerne “il modo in cui gli essere umani mettono in gioco il loro stesso futuro (ivi, p. 12) e i quadri normativi da cui prendono forma desideri e immaginazioni sul futuro. Essa è legata alla possibilità di avere un’esperienza complessa delle relazioni che intercorrono tra un ampio raggio di scopi e di mezzi e “di mettere in relazione beni materiali e opportunità immediate con facoltà e opzioni più generali e generiche” (ivi, p. 22), producendo “giustificazioni, narrazioni, metafore attraverso le quali un insieme di beni e servizi viene messo in rapporto con scene e contesti sociali più ampi nonché con più astratte norme e credenze”(ibidem) una “capacità di navigare” che si nutre della possibilità di usare le mappe delle norme per esplorare il futuro, “di formulare ipotesi e contestazioni rispetto al mondo reale” (ibidem) .

Rescaling e localizzazione In Italia: La politica, le politiche e la struttura dello Stato I nuovi sindaci La nuova stagione delle politiche locali (programmazione negoziata) Prospettive istituzionali di cambiamento che riflettono l’esigenza di valorizzare l’autonomia degli enti locali Processo di decentramento avviato negli anni 70 8

L’Europa Linee di finanziamento, per esempio per la coesione Il Metodo Aperto di Coordinamento identificazione e definizione congiunta di obiettivi da raggiungere ; strumenti di misura (statistiche, indicatori, linee guida); il « benchmarking », l'analisi comparativa dei risultati degli Stati membri e lo scambio di pratiche ottimali (sorveglianza)

Territorializzazione 2 fenomeni principali: il processo di riorganizzazione territoriale della politica e delle politiche (rescaling e multilevel governance); l’orientamento ad assumere il territorio come riferimento di politiche e interventi Tener conto delle specificità, delle risorse e dei problemi di un contesto Territori come potenziali di azione, come reti per l’azione Tramonto dell’idea naturalizzata del territorio; mobilizzazione di nuovi attori;

Territorializzazione Ri-territorializzazione e de-territorializzazione lo Stato moderno ha preso forma attraverso la neutralizzazione delle dinamiche localistiche e territoriali e la scala statale/nazionale è alla base della democrazia moderna (Ferrarese, 2010). Oggi il rapporto fra stato e territorio è più complicato, grazie al doppio movimento che da un lato riterritorializza, attraverso processi di decentramento e forme di federalismo, dall’altro de-territorializza, agganciando i processi decisionali a livelli e organizzazioni sovranazionali Il territorio è in fase di re-invenzione (Keating)

Territorializzazione Welfare locale e welfare urbano: i. ruolo che nei processi decisionali assumono i governi e gli amministratori locali, le reti pubblico-private, le città stesse e i territori come attori collettivi riconoscibili all’esterno come tali; ii. l’esigenza di prendere in conto l’interdipendenza fra i fattori da cui dipende il ben-essere, per esempio l’abitazione, il lavoro, l’accesso ai servizi sanitari, ecc.; e di intervenire in modo integrato iii l’idea che la scala locale implichi la possibilità di realizzare interventi rispondenti ai bisogni e alle domande specifiche di una collettività questione sociale e questione urbana (lavoro, insicurezza, minoranze etniche); place e people (Donzelot et al. 2003)

Territorializzazione Politiche basate sul territorio (politiche contro l’esclusione sociale): il territorio come risorse e problemi specifici e interdipendenti su cui intervenire in modo integrato, capacità di azione da attivare Targeting e discriminazione positiva

Territorializzazione Integrazione e attivazione-empowerment (interventi sui quartieri, inclusione sociale e riqualificazione urbana) Politiche locali e territorializzate sono o dovrebbero essere anche più facilmente integrabili, soprattutto in presenza di problemi che, per la loro natura multidimensionale, rendono evidente l’inadeguatezza degli stili d’azione tradizionali, di tipo settoriale. Le esperienze che mostrano una maggiore portata innovativa sono proprio quelle che attraversano i confini tradizionali fra settori di policy riconoscendo il rapporto di interdipendenza fra i problemi: ad esempio fra lavoro e assistenza o fra inclusione sociale e riqualificazione urbana.

Problemi e opportunità Institution-building Sperimentazioni di nuove pratiche della cittadinanza, innovazioni ai confini della cittadinanza sociale e della cittadinanza politica Aumento delle diseguaglianze e localismo Miopia

Esempi e casi Legge 328/2000 e territorializzazione Prima, durante, dopo….. La questione della regolazione nazionale Il locale e il localismo

Contratti di quartiere I Contratti di quartiere sono stati introdotti alla fine del 1998 per favorire la riqualificazione dei quartieri di edilizia pubblica. Nati per iniziativa del Ministero dei lavori pubblici e oggi ancora di competenza di questo ministero (nel frattempo rinominato Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), questi programmi si collocano nel filone dei programmi urbani complessi recuperandone come idea-chiave la necessità di superare la centralità dell’intervento urbanistico-architettonico a favore del trattamento integrato delle dimensioni fisiche, sociali ed economiche della riqualificazione

Milano, Gratosoglio

Brescia, San Polo

Trieste, Rozzol Melara

Milano, quartiere Feltre

Torino, via Arquata

Contratti di quartiere Mentre la prima edizione ha coinvolto principalmente il ministero – competente per il finanziamento, l’emanazione del bando e la selezione dei progetti – e i comuni – in qualità di proponenti – la seconda tornata, lanciata ufficialmente nel 2001, riconosce un maggiore protagonismo alle regioni, che condividono con il livello centrale responsabilità e poteri di finanziamento, di definizione dei criteri di ammissione e di valutazione. Maggiore rilievo agli obiettivi sociali ed economici e rafforzamento del ruolo dei cittadini nella definizione degli obiettivi del contratto, ruolo che molti bandi regionali hanno assunto come uno dei criteri prioritari di assegnazione dei finanziamenti. Fase attuale: bandi regionali

Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) I Comuni possono presentare, in forma singola o associata, una o più proposte di Contratto di Quartiere. 2.2 Ogni Contratto di Quartiere deve fare riferimento ad un ambito, avente rilevanza territoriale tale da incidere sul contesto urbano, definito e riconoscibile spazialmente, caratterizzato dalla prevalente presenza di patrimonio di edilizia residenziale pubblica, e alle sue immediate adiacenze, vale a dire alle aree confinanti con il perimetro individuato e strettamente relazionate con esso in termini di collegamenti viabilistici e trasportistici. 2.3 Caratteristica imprescindibile per l’individuazione dell’ambito di cui al paragrafo 2.2. è la compresenza delle seguenti condizioni: prevalente presenza di patrimonio di edilizia residenziale pubblica; diffuso degrado delle costruzioni e dell'ambiente urbano; carenza e/o obsolescenza dei servizi e delle infrastrutture; scarsa coesione sociale e/o marcato disagio sociale e abitativo

Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) 3. Finalità dei Contratti di Quartiere 3.1 I Contratti di Quartiere, promuovendo la partecipazione degli abitanti, anche in forma associata, preferibilmente rappresentativa, alla definizione degli obiettivi, sono finalizzati alla riqualificazione sociale ed edilizia dei quartieri di edilizia residenziale pubblica degradati, e ad attualizzarne e incrementarne, anche con il concorso di investimenti privati, la dotazione infrastrutturale, prevedendo, nel contempo, misure ed interventi per favorire l’integrazione sociale e l’occupazione.

Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) 4. Contenuti e caratteristiche dei Contratti di Quartiere 4.1 I Contratti di Quartiere devono (…) valorizzare e incrementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica (…); incentivare soluzioni costruttive tese ad assicurare la qualità del manufatto edilizio e del servizio residenziale offerto, promuovendo anche interventi finalizzati al risparmio delle risorse energetiche e/o naturali;

Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) migliorare la qualità abitativa ed insediativa dei quartieri degradati, mediante un intervento di riqualificazione complessivo e definitivo, che comprenda un’adeguata progettazione ed utilizzazione degli spazi comuni; promuovere la partecipazione ed il coinvolgimento degli abitanti anche in forma associata, preferibilmente rappresentativa, nell’individuazione e nella definizione degli obiettivi e degli interventi, ed eventualmente anche nella gestione di questi ultimi, valorizzandone, ove possibile, l’autonoma capacità di risposta, in attuazione del principio di sussidiarietà;

Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) perseguire l’approccio integrato e coordinato delle problematiche sociali e di bisogno degli abitanti insediati o da insediare, da parte delle amministrazioni ed enti pubblici, nonché dei soggetti pubblici e privati coinvolti, attraverso lo sviluppo di specifici servizi e progetti tesi a incrementare l’occupazione e a favorire l’integrazione sociale in settori quali la promozione della formazione professionale giovanile, il recupero dell’evasione scolastica, l’assistenza agli anziani, la realizzazione di strutture per l’accoglienza e la partecipazione sociale, prevedendo specifici progetti di accompagnamento sociale anche con riferimento ai Piani di Zona di cui all’articolo 19 della L. 328/2000. E’ inoltre possibile prevedere anche la promozione di attività di prevenzione sociale, attraverso la proposizione di Patti locali di sicurezza urbana previsti dalla L.R. 14 aprile 2003, n. 4.

Bando attuativo della Regione Lombardia per la presentazione delle proposte di Contratti di quartiere (2008) 4.3 Le proposte di Contratto di Quartiere devono altresì rispondere ai seguenti obiettivi: capacità del Contratto di proporre soluzioni tese a risolvere in modo definitivo la condizione di degrado edilizio e di disagio sociale del quartiere fattibilità e rapidità della realizzazione sviluppo del partenariato tra soggetti pubblici e tra questi e i soggetti privati capacità della proposta di generare addizionalità di risorse pubbliche e private

Milano I quartieri: Gratosoglio, Mazzini, Molise-Calvairate, Ponte Lambro e San Siro.

Milano San Siro - Contratto di Quartiere II Gli obiettivi dell’Amministrazione comunale per il Contratto di quartiere San Siro sono: Liberare spazi di vita e di socialità: riqualificare il patrimonio abitativo con l’obiettivo di mettere gli abitanti in condizione di vivere bene nelle proprie abitazioni; Vivere bene a San Siro: valorizzare e adeguare gli spazi pubblici attualmente inutilizzati per fini sociali e ricreativi; Far convivere le differenze: mitigare gli elementi problematici e di conflitto; Mettere in rete il quartiere: valorizzare e potenziare la rete degli attori locali;  Costruire ponti per uscire dall’isolamento: lavorare sui punti di integrazione col contesto urbano; Un elemento fondamentale del progetto è il Laboratorio di Quartiere, luogo della partecipazione e del coinvolgimento del territorio, aperto a tutte le realtà locali che a diverso titolo desiderano partecipare all’attuazione del programma, contribuendo alle attività di informazione, animazione e condivisione degli obiettivi prefissati. La gestione delle attività svolte all’interno del Laboratorio di Quartiere è affidata ad una società di consulenti esterni, Società Metodi, incaricati dal Comune di Milano a gestire il piano di accompagnamento sociale.

Milano per la Dotazione di infrastrutture e servizi: - Adeguamento/incremento infrastrutture e servizi a scala urbana e di quartiere: Riqualificazione della viabilità e razionalizzazione della sosta, seguendo le prescrizioni del PGTU per l’attuazione delle isole ambientali. Recupero e riqualificazione di stabili adibiti a servizi pubblici, scuole, centri di aggregazione, biblioteche, mercati comunali. Riqualificazione degli spazi pubblici di aggregazione, come piazze e aree verdi attrezzate. www.alersistemamilano.it/ita/contratti.htm

Milano per lo Sviluppo Sociale comprende: - Progetti integrati per la risoluzione delle problematiche sociali: Elaborazione di Patti Locali di Sicurezza Urbana, finalizzati a risolvere le problematiche relative alla sicurezza nei quartieri. Utilizzo dei fondi della Legge 266/94 da destinare ad incentivi per l’imprenditoria e attività di animazione economica, al fine di risolvere problematiche occupazionali. Sviluppo e sostegni di servizi alla persona, quali il Portierato Sociale, servizi per anziani, per persone con grave disagio psichico, minori e stranieri. - Partecipazione e coinvolgimento degli abitanti: Sviluppo del Piano di Accompagnamento Sociale quale strumento per la promozione della partecipazione e del coinvolgimento degli abitanti. In particolare consiste nel delineare un processo che aiuti a sostenere ed affrontare il passaggio dai progetti preliminari, contenuti nelle proposte dei Contratti di Quartiere (CdQ), alla loro attuazione. Raccogliere il contributo di idee, competenze ed esperienze, per affinare il disegno degli spazi soggetti ad interventi e l’organizzazione del loro uso, raccogliere e mediare i conflitti in merito alle azioni promosse dal CdQ attraverso un lavoro progressivo su differenti livelli di partecipazione quali l’informazione, la Consultazione e la Co-progettazione. www.alersistemamilano.it/ita/contratti.htm

Casi Torino Contratto di quartiere: via Arquata L'area di via Arquata è connotata da un insediamento di edilizia popolare (Iacp) degli anni '20, che comprende 42 palazzine con circa 900 alloggi, 160 dei quali ceduti in proprietà ai residenti Redattori del progetto:Comune di Torino, Avventura urbana, ATC di Torino, Azienda sanitaria loc. 1, Tavolo sociale Soggetti coinvolti:Regione Piemonte, Circoscrizione 1, ATC di Torino, AEM SpA, Azienda sanitaria loc. 1, Provveditorato agli Studi, Istituti scolastici, Comitato spontaneo di quartiere, Cooperative sociali, Organizzazioni sindacali, Associazioni di volontariato . http://www.comune.torino.it/rigenerazioneurbana/recuperourbano/via-arquata.htm. .       

Casi QUALITA' PROGETTUALE Sociale:Centro d'incontro in locali commerciali ristrutturati; centro di aggregazione giovanile; locale per pubblico spettacolo (cinema); sostegno alla società bocciofila esistente. Urbanistica:Separazione tra flussi veicolari rallentati e percorsi pedonali. Creazione di spazi per la sosta. Creazione di piazzette attrezzate, sistemazione del verde anche in funzione antirumore e recupero di spazi comuni da adibire a Centro per giovani. Edilizia:Inserimento di ascensori all'interno dei fabbricati, ristrutturazione degli alloggi liberi, rifacimento e messa a norma dei servizi igienici. Possibili accorpamenti tra unità abitative. Viabilità:Trasformazione della viabilità secondaria in viabilità a priorità pedonale; sistemazione dei parcheggi; creazione di posti auto condominiali e sistemazione dei cortili. Nello spazio pubblico è prevista la realizzazione di zone pedonali attrezzate. http://www.comune.torino.it/rigenerazioneurbana/recuperourbano/via-arquata.htm

Casi PARTECIPAZIONE E CONCERTAZIONE Percorsi di progettazione partecipata: Le metodologie proposte di tipo negoziale e partecipativo, sono volte a creare nel quartiere azioni di sviluppo locale su un piano ordinario - con attività di/ascolto, cantieri/evento, focus group legati all'individuazione di problemi, risorse e strategie - e su un piano contingente con attività di gestione creativa dei conflitti e di ascolto attivo sono volte a promuovere azioni negoziali per identificare soluzioni progettuali specifiche e verificarne la fattibilità. .

Casi http://www.contrattidiquartiere.net/Torino.htm SOSTEGNO ECONOMICO E SOCIALE Creazione di occupazione per la rivitalizzazione economico-produttiva dell'area:Automanutenzione del quartiere, assistenza domiciliare di condominio, attività culturali e ricreative, servizio di lavanderia, sportello di segretariato sociale, formazione professionale, spesa a domicilio, formazione al lavoro, creazione di partnership tra attori locali e inserimenti lavorativi in imprese sociali. Oltre agli operatori istituzionali sono attive quattro cooperative e una associazione operanti nel settore dei servizi alle persone, tre associazioni di volontariato dei pensionati e il Forum del terzo settore. Progetto occupazionale multiregionale che vede coinvolte 35 donne disoccupate del quartiere. http://www.contrattidiquartiere.net/Torino.htm

Contratti di quartiere Cosa abbiamo imparato dai migliori CDQ? a riconoscere gli effetti negativi che le politiche settoriali producono quando sono disgiunte, La partecipazione degli abitanti può costituire un terreno di ridefinizione dei problemi e delle soluzioni Le azioni in ambito sociale ed economico richiedono una buona regia pubblica, altrimenti si hanno solo accompagnamento e comunicazione invece che sviluppo, Buone politiche integrate di quartiere aiutano a ridimensionare le problematiche di sicurezza urbana, L’intervento su alloggi e l’eventuale rilocalizzazione degli abitanti richiede coordinamento e integrazione delle politiche di welfare locale. Non si tratta solo di fare accompagnamento sociale ai progetti, ma è l’occasione per ridefinire le connessioni tra politiche sociali e politiche urbane Bricocoli, M., 2005, Contratti di quartiere in prospettiva, Territorio, 33, pp. 9-14.