La dimensione comunicativa nella teologia

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Transcript della presentazione:

La dimensione comunicativa nella teologia Dio Amore ci dice che Dio è Comunicazione

Articolo su teologia e comunicazione M. C. CARNICELLA, Teologia e comunicazione: affinità e conflitti,in «Ricerche teologiche», 1 (1991), 167-186

Che cos’è la comunicazione? È un PROCESSO un’AZIONE una SITUAZIONE … tutte e tre le cose

Intesa come Processo Si tratta del patrimonio interiore di un emittente che viene codificato in scrittura, discorso, immagine ecc. con l’intenzione (conscia o inconscia) di comunicare inviata a un ricevente che assorbe questa comunicazione facendola propria (es. comunicare il proprio stato d’animo)

Intesa come azione Una certa informazione viene inviata da un emittente ad un ricevente non attraverso un processo comunicativo, ma attraverso un progetto operativo mirante ad ottenere il massimo risultato (es. operazione di marketing)

Intesa come situazione Qui la comunicazione avviene attraverso la comunicazione non verbale … la prossemica ecc.

Dal punto di vista tipologico Interiore interpersonale

Dal punto di vista funzionale Serve ad informare Permette la socializzazione Persegue obiettivi di lavoro Permette la divulgazione del sapere …

Vari modelli di comunicazione Socioculturali McLuhan; Morin; Schaeffer; Lasswell; Shannon… Cibernetici Moles, Wiener,Cloutier

… è soprattutto un Mistero Il mistero di un io che si apre al mistero di uno o più tu … attraverso tutte le specificità comunicazionali (di cui sopra). Si tratta di qualcosa che ci trascende per la sua vastità e che rimane “indefinibile” come realtà umana e forse anche “inaccessibile” totalmente … Si pone come un’area interdisciplinare e multidisciplinare Il suo orizzonte è naturalmente aperto

Che cos’è la teologia? È una scienza che implica un parlare scientifico e quindi razionale e sistematico. È un parlare di Dio attraverso però quanto ci è stato rivelato, che presuppone la fede, conosciuta, vissuta e testimoniata Si tratta di parlare di Dio che rimane comunque un mistero per noi (non conosciuto nella sua totalità)

Che cos’è la teologia? La teologia così investe tutta la dimensione orizzontale umana nella sua concretezza storico-sociale e tutta la dimensione verticale propriamente rivelativa in cui mettiamo anche tutti i fenomeni “mistici”

La teologia procede per approfondimento del “dato rivelato” … 1. Obiezione … La comunicazione procede per aumento progressivo delle conoscenze comunicative e tecnologiche … La teologia procede per approfondimento del “dato rivelato” …

La scienza della comunicazione si presenta come concreta, pratica 2. Obiezione La scienza della comunicazione si presenta come concreta, pratica La teologia è più speculativa spirituale e teorica

3. Obiezione La teologia ha al centro il discorso su Dio ed è Lo Spirito Santo che ha i suoi canali per trasmettere conoscenza su Dio … La scienza della comunicazione pone al centro l’uomo con la sua razionalità, sulle maniere di trasmettere il suo bagaglio interiore ed esperienziale La teologia è possibile solo in contesto di fede, la comunicazione…NO. LA prima tende a trasformare l’uomo dal di dentro, la seconda NO

Tentativo di risposta alle obiezioni Il dialogo della teologia con le altre scienze è possibile ed auspicabile. La differenza metodologica così non risulta essere un impedimento… Anzi la relazione con le altre scienze è necessaria, per evitare che la teologia teorizzi su se stessa…

Che la teologia sia speculativa e la comunicazione, pratica… si risponde dicendo che la differenza non è netta in nessuna delle due discipline La teologia oggi fa tesoro della parte esperienziale (la testimonianza) e la comunicazione non può fare a meno della teoria… “Senza la teoria la pratica resta sterile”

Nemmeno si può dire che la Lo Spirito abbia canali suoi propri e che non tenga conto dei canali propriamente umani … Rischierebbe di parlare senza essere capito

Esistono presupposti d’incontro tra teologia e comunicazione Al centro della teologia c’è la RIVELAZIONE come comunicazione di Dio. L’Incarnazione è rappresenta la massima possibilità comunicativa di Dio, che per parlarci diventa uno di noi) La vera comunicazione si ha se i partner sono sullo stesso piano sfruttando la piena propria libertà. Con la conseguente apertura reciproca = Amore Con l’Incarnazione ciò avviene.

Gli atti comunicativi di Dio non consistono in eventi sovrastorici, ma sono nascosti nella reale storia d’Israele (…) Questo comunicare di Dio in e attraverso la storia implica che egli usi la cultura umana come ambito nel quale interagisce con gli esseri umani: egli usa i nostri veicoli culturali di comunicazione; egli usa la nostra struttura culturale di riferimento, le nostre parole, i nostri sogni e visioni (…) è nella incarnazione della Parola che giacciono tutte le nostre possibilità per la comunicazione (…) Dio comunica se stesso nel Figlio…

Dio comunica con noi se c’è libertà piena e rapporto di apertura … Nell’incontro col mondo ellenico si ebbe già la necessità di incontrare le altre culture. L’esigenza di inculturazione della fede …ha sempre prodotto speculazione ma sempre finalizzata a rendere “capibile” e quindi “comunicativo” il messaggio della fede

Dunque la teologia parla di comunicazione Dunque la teologia parla di comunicazione. Se Dio ha parlato agli uomini è per potersi comunicare La teologia si coinvolge nella comunicazione. Non riflette solo il dato rivelato, ma pensa anche a come trasmetterlo col fine missionario ed ecclesiale

Specificità dell’interesse teologico per la comunicazione Lo Spirito Santo è “una corrente di comunicazione” (Jorgensen): dalla creazione alla Pentecoste…è l’artefice della Comunicazione di Dio Lo Spirito Rivela sul Mistero di Dio quanto necessitiamo per andare avanti nella comprensione di Dio stesso Nell’incarnazione Dio scende nelle realtà umane per re-innazarle a quelle divine: questo disegno passa attraverso la reale comunicazione di Dio

Lavoro in comune tra teologia e comunicazione Entrambe hanno bisogno di altre discipline per andare avanti e al loro interno hanno tante altre specializzazioni: l’interdisciplinarietà deve essere un continuo stimolo e riferimento

Altro articolo della Carnicella “Comunicazione in rapporto alla teologia fondamentale” in Dizionario di teologia Fondamentale, a cura di R. Latourelle e R. Fisichella. Cittadella Ed., Assisi, 1990, 199-206.

Stralci importanti La teologia fondamentale non può ignorare il rapporto con la Comunicazione come scienza. Il dovere di dire la Rivelazione all’odierna cultura implica una INCULTURAZIONE tale che possa rendere capibile i contenuti della fede

Occorre che ci si chieda come dire Dio oggi e come proporre all’uomo di oggi l’analogia della comunicazione trinitaria come MODELLO IDEALE di comunicazione al quale possono fare riferimento le comunicazioni e Cristo “perfetto comunicatore”