Politica Economica Corso Avanzato Primo modulo Prof.ssa Cristina Brasili COSDI - A. A. 2014-2015 Politica Economica Corso Avanzato Primo modulo Prof.ssa.

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Politica Economica Corso Avanzato Primo modulo Prof.ssa Cristina Brasili COSDI - A. A Politica Economica Corso Avanzato Primo modulo Prof.ssa Cristina Brasili COSDI - A. A La teoria della crescita La crescita economica e i fattori della crescita La teoria della crescita La crescita economica e i fattori della crescita

1.La crescita economica Vogliamo rispondere alla domanda che Helpman formulò nel 2004: “Che cosa rende alcuni paesi ricchi e altri poveri?”

1.La crescita economica Nel periodo preindustriale produzione e popolazione si evolvono secondo un modello malthusiano Nel periodo preindustriale produzione e popolazione si evolvono secondo un modello malthusiano crescita economica “estensiva”: crescita economica “estensiva”:  crescita prossima allo 0  standard di vita immutato

1.La crescita economica Fonte: elaborazioni su dati Maddison

1.La crescita economica Fasi di sviluppo delle economie dopo la rivoluzione industriale Fasi di sviluppo delle economie dopo la rivoluzione industriale Con la Rivoluzione Industriale si avvia la crescita moderna “intensiva”: -aumenta il prodotto aggregato più della popolazione ciò implica un aumento della produttività Intorno al 1820 la popolazione raggiunge il miliardo Intorno al 1820 la popolazione raggiunge il miliardo

1.La crescita economica Fasi di sviluppo delle economie dopo la rivoluzione industriale, Maddison ne identifica 5: ad oggi

1.La crescita economica Sono principalmente 4 le cause della crescita: 1.Il progresso tecnologico 2.L’accumulazione di capitale fisico 3.La crescita delle conoscenze 4.La progressiva integrazione delle economie mondiali Hanno avuto molta importanza nella crescita anche i cambiamenti strutturali dell’economia e la disponibilità di risorse naturali

1.La crescita economica Il motore della crescita: il progresso tecnologico La rivoluzione industriale comportò la sostituzione di fattori produttivi, di risorse e di processi. -Le macchine il lavoro -Risorse vegetali e animali da materie prime minerali e poi artificiali -Fonti inanimate di energia sostituirono fonti di energia animate (macchina di Watt, otteneva energia meccanica dal carbone)

1.La crescita economica -Tra il 1820 e il 1990 il reddito è aumentato di 14 volte in termini reali il consumo energetico di 7. -Ma in termini di energia utile l’incremento è stato di 14 volte

1.La crescita economica Le innovazioni tecnologiche hanno diversi ordini di grandezza: - miglioramenti incrementali (o learning by doing) (o learning by doing) - Invenzioni completamente nuove (o cambiamenti di paradigma tecnologico Rossi S. 2009) e di uso generale

1.La crescita economica Le ondate innovative - tessile ferroviarie produzioni di massa e auto, fine Ottocento inizio Novecento -tecnologie informatiche

1.La crescita economica La crescita moderna è caratterizzata da :  Il prodotto pro capite cresce a tassi elevati  la produttività del lavoro aumenta  La struttura economica cambia profondamente  Le strutture sociali e le ideologie si trasformano  Le nazioni più elevate tendono ad espandersi verso altri paesi  lo sviluppo economico ha una diffusione limitata

1.La crescita economica La crescita moderna determina un aumento significativo delle disuguaglianze internazionali. Le attuali differenze traggono origine nei periodi di crescita sostenuta.

1.La crescita economica Nel 1820 condizioni di sviluppo simili, mentre In Europa il pil pro capite supera 3 volte quello dell’Africa ora 13 volte.

1.La crescita economica Crescita di lungo periodo e ciclo economico Fluttuazioni più o meno ampie intorno al trend di lungo periodo. Scostamento della produzione aggregata rispetto alla produzione potenziale

1.La crescita economica Ciclo economico Fluttuazioni dovute shock da domanda aggregata (come nella crisi attuale) nei consumi o negli investimenti o da shock che possono colpire l’offerta aggregata (aumento del prezzo dei fattori produttivi) (come nella crisi attuale) nei consumi o negli investimenti o da shock che possono colpire l’offerta aggregata (aumento del prezzo dei fattori produttivi)

1.La crescita economica Ciclo economico Fluttuazioni dovute shock da domanda aggregata (come nella crisi attuale) nei consumi o negli investimenti o da shock che possono colpire l’offerta aggregata (aumento del prezzo dei fattori produttivi) (come nella crisi attuale) nei consumi o negli investimenti o da shock che possono colpire l’offerta aggregata (aumento del prezzo dei fattori produttivi)

1.La crescita economica Crescita e Ciclo economico : il caso degli Stati Uniti, del Giappone e del Congo -USA: tasso di crescita regolare 1,9% oggi un cittadino ha un tenore di vita 12 volte superiore a quello di un suo antenato del Giappone: crescita modesta fino al 1950 a partire dal secondo dopoguerra cresce al 4,5% l’anno. Per un uomo di 70 anni il tenore è aumentato di oltre 8 volte

1.La crescita economica Crescita e Ciclo economico : il caso degli Stati Uniti, del Giappone e del Congo -Congo: tra il 1950 e il 2003 la popolazione è cresciuta molto rapidamente, 2,7% l’anno e il prodotto lo 0,8%. Implica che il pil pro capite diminuisce del -1,9% Ogni 38 anni il pil pro capite si dimezza

1.La crescita economica Crescita e Ciclo economico : in un arco temporale lungo differenze lievi nei tassi di crescita determinano grandi differenze nei livelli di reddito

1.La crescita economica Crescita economica: il livello di sviluppo passato spiega in modo significativo (correlazione pari a 0,65) il livello di sviluppo attuale (tra il 1960 e il 2003 per 156 paesi) Ma le condizioni di molti paesi sono cambiate e modificate nel tempo

1.La crescita economica Crescita economica: importante studiare i sentieri di crescita Se invece che i livelli si mettono in relazione i tassi di crescita le performance dei paesi sono caratterizzate da un’elevata instabilità Nel ventennio e Nel ventennio e

1.La crescita economica -Sviluppo umano Concezione alternativa all’utilizzo del reddito pro capite -Proposto da Amartya Sen

1.La crescita economica Torniamo alla domanda iniziale: perché alcuni paesi sono ricchi e latri sono poveri? perché alcuni paesi sono ricchi e latri sono poveri? Sostanzialmente potremmo rispondere che le differenze dipendono dalla diversa “produttività” Sostanzialmente potremmo rispondere che le differenze dipendono dalla diversa “produttività”

2. I fattori della crescita Pil____= Pil___ * occupati ___ * forza lavoro Popolazione occupati forza lavoro popolazione -produttività del lavoro -tasso di occupazione -tasso di attività Contributo di ciascuna componente al Pil pro capite

La crescita economica Torniamo alla domanda iniziale: perché alcuni paesi sono ricchi perché alcuni paesi sono ricchi e altri sono poveri? Sostanzialmente potremmo rispondere che le differenze dipendono dalla diversa “produttività” Sostanzialmente potremmo rispondere che le differenze dipendono dalla diversa “produttività”

2. I fattori della crescita Pil____= Pil___ * occupati ___ * forza lavoro Popolazione occupati forza lavoro popolazione -produttività del lavoro -tasso di occupazione -tasso di attività Contributo di ciascuna componente al Pil pro capite

I fattori della crescita Le differenze più rilevanti in termini di pil pro capite si accompagnano a importanti differenze nella produttività.

2. I fattori della crescita  Nell’approccio neoclassico ha un ruolo centrale l’accumulazione di capitale: le differenze nello sviluppo sono dovute ai tassi di risparmio, nella struttura delle preferenze degli individui e nella produttività totale dei fattori.

2. I fattori della crescita  Nell’approccio della teoria della crescita endogena si pone l’accento sull’accumulazione di capitale umano e sul progresso tecnologico.  Di più l’accumulazione di capitale, il progresso tecnologico e l’aumento delle conoscenze non contribuiscono alla crescita ma SONO la CRESCITA.

2. I fattori della crescita: prossimi e fondamentali reddito Endogenidotazione dei fattoriproduttività Parzialmente integrazione internazionaleistituzioni endogeni Esogenicaratteristiche geografiche Fonte: Rodrik, Princeton University Press, 2003

Indicatori utilizzati nell’economia dello sviluppo INDICATORIFONTI PIL pro capite in ppaStatistiche nazionali (ISTAT per l’Italia), EUROSTAT, ONU, WB, PWT, OECD HDI indice di sviluppo umanoUNDP (Human Development Report) Indice di GiniStatistiche nazionali, EUROSTAT, ONU, WB, PWT, OECD Indici di povertàUNDP (Human Development Report) Tasso d’occupazioneStatistiche nazionali, EUROSTAT, ONU, WB, PWT, OECD Tasso d’attivitàStatistiche nazionali, ONU, WB, EUROSTAT, PWT, OECD Tasso di disoccupazioneStatistiche nazionali, ONU, WB, EUROSTAT, PWT, OECD Struttura del sistema produttivoStatistiche nazionali, WB EUROSTAT, ONU, OECD Grado di aperturaStatistiche nazionali, WB EUROSTAT,

Indicatori utilizzati nell’economia dello sviluppo (continua) INDICATORIFONTI Indicatori sugli IDEStatistiche nazionali Indicatori sulla formazioneStatistiche nazionali, ONU, WB, EUROSTAT, UNESCO OECD Indicatori sulla R&S e la creatività economica Statistiche nazionali, ONU, WB, EUROSTAT, OECD Indicatori sul risparmioStatistiche nazionali, WB Indicatori sugli investimentiStatistiche nazionali, WB Indicatori ambientaliONU, WB, UNDP, HDU, OECD Indicatori sulla sanitàOMS, ONU, WB Indicatori demograficiOMS, OIL, WB Indicatori istituzionaliONU, WB, Trasparency International ecc. OLTRE IL PIL: PER UN NUOVO INDICE DEL BENESSERE Presentazione e discussione del Rapporto “Stiglitz-Sen-Fitoussi”, Bologna, Dicembre 2009

Il Ministro del lavoro dell’ultimo governo ed ex Presidente dell’Istat Enrico Giovannini disse al convegno “Cominciamo da “oltre il PIL””. Questa citazione viene dal Primo Ministro del Buthan, Lyonpyo Jigmi y Thinley, il quale a Istanbul disse : “[…] abbiamo erroneamente usato il PIL per valutare il benessere di un paese […]. Il PIL è necessario, ma inadeguato e abbiamo bisogno di sviluppare ulteriori misure che ci consentano di fornire una visione più ampia di come la società umana sta progredendo […]. L’essere umano ha due tipi di necessità, quelle del corpo e quelle della mente e per molto tempo noi ci siamo interessati troppo alla dimensione corporale, forse solo a questa […]. Quello di cui abbiamo bisogno è un cambiamento di paradigma”. In qualche modo, si ritiene che ci siamo concentrati troppo sugli elementi materiali e non sufficientemente sugli elementi immateriali. Quindi abbiamo bisogno di un cambiamento nel paradigma.”

Il Ministro del lavoro dell’ultimo governo ed ex Presidente dell’Istat Enrico Giovannini disse al convegno “Cominciamo da “oltre il PIL””. Questa citazione viene dal Primo Ministro del Buthan, Lyonpyo Jigmi y Thinley, il quale a Istanbul disse : “[…] abbiamo erroneamente usato il PIL per valutare il benessere di un paese […]. Il PIL è necessario, ma inadeguato e abbiamo bisogno di sviluppare ulteriori misure che ci consentano di fornire una visione più ampia di come la società umana sta progredendo […]. L’essere umano ha due tipi di necessità, quelle del corpo e quelle della mente e per molto tempo noi ci siamo interessati troppo alla dimensione corporale, forse solo a questa […]. Quello di cui abbiamo bisogno è un cambiamento di paradigma”. In qualche modo, si ritiene che ci siamo concentrati troppo sugli elementi materiali e non sufficientemente sugli elementi immateriali. Quindi abbiamo bisogno di un cambiamento nel paradigma.”

E gli indicatori del benessere? L’Istat insieme al Cnel propongono l’individuazione e l’analisi degli indicatori di Benessere Equo e Solidale (BES)BES

URBES- Le esperienze e i progetti nelle città: Bologna. URBES- Le esperienze e i progetti nelle città: Bologna. di Cristina Brasili e Silvia Giannini Quale è la misura giusta delle nostre vite? Ottobre 2012 L’opinione dei dipendenti del Comune di Bologna

Da studiare: La crescita delle nazioni, fatti e teorie di Vittorio Daniele, Rubbettino Editore, 2008 Capitoli Primo e Secondo, pp.9-64 Capitolo Ottavo pp URBES- Le esperienze e i progetti nelle città: Bologna. di Cristina Brasili e Silvia Giannini Quale è la misura giusta delle nostre vite? Ottobre 2012 L’opinione dei dipendenti del Comune di Bologna